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Il Mostro di Firenze

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Marco747
view post Posted on 15/7/2007, 08:37




Il Mostro di Firenze

www.google.it/images?hl=it&q=mostro...iw=1266&bih=605

Estratto parziale da Wikipedia:

'Mostro di Firenze e' la denominazione sintetica utilizzata dai media italiani per riferirsi all'autore o agli autori di una lunga serie di duplici omicidi avvenuti
fra il 1968 e il 1985 intorno al capoluogo toscano. L'inchiesta, avviata dalla Procura di Firenze, ha portato alla condanna in via definitiva di tre uomini identificati come autori materiali di quattro duplici delitti, i cosidetti compagni di merende:Mario Vanni e Giancarlo Lotti mentre un terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per 7 degli 8 duplici omicidi e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto ad un
nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.

Le Procure di Firenze e Perugia sono tuttora impegnate in un'indagine volta a individuare i presunti mandanti dei duplici omicidi. La vicenda ebbe molto risalto anche dal punto di vista sociale, suscitando estrema paura per la tipologia di vittime (giovani fidanzati in atteggiamenti intimi) ed aprendo l'opinione pubblica italiana al dibattito sull'opportunità di concedere con maggiore disinvoltura la possibilità per i figli di trovare l'intimità a casa, evitando i luoghi pericolosi.

I reati del Mostro di Firenze si sono sviluppati nell'arco di quasi due decenni, e hanno riguardato giovani coppie appartatesi nella campagna fiorentina in
cerca di intimità. Le costanti della vicenda attengono anche ai mezzi usati e al modus operandi dell'omicida:i delitti sono avvenuti nelle medesime circostanze di tempo e di luogo. Tranne nel duplice omicidio del 1985, in cui le vittime erano in una tenda da campeggio, tutte le altre coppie di vittime erano all'interno di autoveicoli. Luoghi appartati e notti di novilunio, o comunque molto buie, quasi sempre d'estate, nel fine settimana o in giorni prefestivi.

E' sempre stata usata la stessa arma da fuoco,identificata in un modello di pistola Beretta appartenente alla serie 70 (viene ormai dato per certo che si tratti del modello 74 o 76 da dieci colpi) calibro 22 Long Rifle, in commercio dagli anni Cinquanta, probabilmente un modello con canna lunga, sviluppata come propedeutica alla disciplina sportiva del tito a segno, caricata con munizioni Winchester marcate con la lettera "H" sul fondello del bossolo (provenienti da almeno due scatole da 50 cartucce ciascuna),con palla in piombo nudo e con palla in piombo ramato galvanicamente. In quattro degli otto duplici omicidi, l'assassino ha asportato il pube delle donne uccise,servendosi di un'arma bianca che, secondo gli inquirenti,dovrebbe essere un coltello da sub o una Sa resolza sarda. Negli ultimi due casi anche il seno sinistro delle vittime.

I luoghi dei delitti (Signa,Vicchio,Calenzano,Scopeti ecc.) erano per lo più stradine sterrate nascoste, chiamate tratturi, o piazzole frequentate da coppie in cerca di intimità. Ciò ha portato a pensare che l'assassino fosse una persona esperta dei luoghi ed a ipotizzare che seguisse le sue vittime a distanza. Le indagini tracciarono il profilo dell'assassino come un uomo della zona, di media intelligenza, alto circa 1,80 m'.
Articolo:http://it.wikipedia.org/wiki/Mostro_di_Firenze

Non tutti gli inquirenti e i giornalisti che si sono occupati del caso concordano sulla giustezza della sentenza di condanna a carico dei compagni di merende. Molti avanzano dubbi in merito al fatto che a commettere i delitti della serie possano essere state tre personalita' del tipo dei compagni di merende: l'avvocato penalista Nino Filasto', difensore di Mario Vanni, fa notare come i delitti del mostro necessitassero di una freddezza, lucidita', prestanza fisica e abilita' manuale con le armi che difficilmente il Pacciani,il Vanni e il Lotti avrebbero posseduto. Le ipotesi alternative tendono a mettere in luce le ampie e reiterate contraddizioni e inesattezze intrinseche alle dichiarazioni del principale collaboratore Giancarlo Lotti.

Tra le ipotesi alternative c'e' quella di Nino Filasto', esposta nel libro Storia delle merende infami. Secondo l'avvocato fiorentino il Mostro di Firenze sarebbe una persona rimasta costantemente a contatto diretto con le autorita' giudiziarie, probabilmente un poliziotto o un ex tutore dell'ordine. Difficilmente sarebbe infatti possibile, sempre secondo Filasto', rendere conto di tutta una serie di coincidenze ed eventi inusuali. Negli ultimi anni le indagini si sono incentrate su una possibile pista perugina, apertasi in seguito ad una intercettazione telefonica che ha destato un nuovo interesse per il caso.

www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Miste...241eee3220.html

Links:

www.misteriditalia.it/altri-misteri/mostro-firenze/
www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Miste...e1163a2d54.html
http://inchiesta-mostro.blogs.it/
http://mostro-di-firenze.blogspot.com/
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/s...h/label/Omicidi
www.umbriajournal.it/datasistem/caso_narducci.pdf
http://lanazione.quotidiano.net/2004/12/15...rtI5365146.html
www.tgcom.mediaset.it/cronaca/artic...olo287908.shtml
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach...stro_sarz.shtml
http://guide.dada.net/serial_killer/interv...01/148148.shtml
www.repubblica.it/2006/04/sezioni/c...iornalista.html
www.youtube.com/watch?v=Yp2ZPrAI84I...related&search=
http://video.google.it/videosearch?q=pacciani+pietro
http://video.google.it/videosearch?q=mario+vanni
http://video.google.it/videosearch?q=mostr...10&so=0&start=0
www.google.it/search?q=lotti+gianca...=vgc&hl=it&aq=f
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach.../07/spezi.shtml
http://assassiniseriali.com/2007/01/25/mos...ouglas-preston/
www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=87258
www.umbriajournal.com/datasistem/NARDUCCI.htm
www.primapagina.regione.toscana.it/...ODICEANSA=20208
www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=87255&PRINT=5
www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=80826
www.repubblica.it/2006/04/sezioni/c...rato-spezi.html
www.alacranedizioni.it/pages/ultime...pezi_libero.pdf
www.alacranedizioni.it/pages/ultime...eston&Spezi.pdf
www.alacranedizioni.it/pages/ultime...VARIO_SPEZI.pdf
http://en.wikipedia.org/wiki/Monster_of_Florence

http://insufficienzadiprove.blogspot.com/s...etro%20Pacciani
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/s...i.f.%20Compagni
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/s...sta%20esoterica
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/s...20Pista%20sarda
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/s...i.f.%20Pacciani
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...ario-spezi.html
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...ione-sarda.html
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...di-douglas.html
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...no-filasto.html
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...r-narducci.html
www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Miste...241eee3220.html
www.cronaca-nera.it/dossier/421-mos...capitolo-6.html

Alla fine di questa lunga, interminabile e drammatica vicenda, qualche dubbio sulla colpevolezza di Pietro Pacciani & C continua a rimanere.

I principali testimoni d'accusa:

Giancarlo Lotti (San Casciano in Val di Pesa,1940-Milano,2 aprile 2002), operaio disoccupato, soprannominato Katanga, avrebbe confessato la partecipazione ad alcuni degli omicidi, sia pure nel ruolo secondario di "palo" e la sua partecipazione attiva all'omicidio del 1983, dove sarebbe stato obbligato dal Pacciani, secondo lui, a sparare un colpo contro la coppia di ragazzi tedeschi a Giogoli. Alcolista fin dall'adolescenza, aveva un quoziente intellettivo assolutamente al di sotto della norma, pari a quello di un bambino di sei anni, e tendenze alla mitomania. La sua credibilità come testimone "pentito" è dubbia a causa di incongruenze con la realtà dei fatti. Condannato a 30 anni di reclusione scontati fino al 15 marzo 2002 nel carcere di Monza, è morto il 2 aprile a causa di un cancro al fegato in un ospedale milanese.

Fernando Pucci(morto nel 2002), disoccupato, amico di bevute del Lotti, da quest'ultimo tirato in ballo per gli ultimi due delitti (quello di Vicchio e quello degli Scopeti). Affetto da oligofrenia e invalido al 100% non è mai stato processato per i delitti, ma ha partecipato come testimone alle udienze contro Vanni e Pacciani. E' morto nel 2002.
Articolo: http://it.wikipedia.org/wiki/Compagni_di_merende

Oligofrenia (o insufficienza mentale), (o insufficienza mentale, o frenastenia), sindrome caratterizzata da un deficiente sviluppo dell'intelligenza con difficile adattamento alla realtà; si differenzia pertanto dalla demenza, in cui si verifica un deterioramento delle funzioni intellettive quando queste sono già completamente sviluppate [...] Si distinguono oligofrenie gravi, medie, lievi e forme di ritardo mentale (o intelligenza subnormale). Il quadro clinico è identificato dalla globale alterazione delle funzioni intellettive con turbe psicomotorie e comportamentali; spesso si associano alterazioni della personalità e aspetti psicopatologici (reazioni abnormi, quadri psicotici, in particolare quadri di tipo schizofrenico).
Articolo: www.sanihelp.it/enciclopedia/scheda/5163.html

L'arma dei delitti, la tristemente famosa Beretta calibro 22, non è mai stata ritrovata.

http://it.wikipedia.org/wiki/Beretta_70

6 settembre 2001

"Un atto di intimidazione".Nino Marazzita, avvocato storico di Pietro Pacciani e capo del pool difensivo dell'imputato, commenta in modo durissimo la nuova iniziativa della Procura di Firenze. La Procura è convinta che dietro Pacciani e i suoi "compagni di merende" ci sia un mandante preciso, coperto dai Servizi. "Il processo al "mostro" di Firenze partì con il piede sbagliato e ha continuato a seguire quella pista. In modo ostinato, senza prove concrete. Una favola di cui si sono innamorati gli inquirenti di allora e che come tutte le favole è piena di fantasie".
Il giallo dei compensi non è una fantasia. Chi pagò, per esempio, la sua parcella, avvocato?
Il dottor Carmelo Lavorino, del collegio di difesa. Non fu una parcella, ma un rimborso spese.
Ma la Procura insiste e ora alza il tiro.
Insiste nel modo sbagliato. Non so se per semplice impuntatura, oppure per un desiderio di protagonismo.
Qual è la sua tesi, avvocato Marazzita?
Il 'mostro' è una sola persona. Che rispetta alcune tradizioni cattoliche, di altezza non inferiore al metro e 84 e con una notevole abilità chirurgica.
Pacciani adesso è morto. Si sospetta che sia stato ucciso affinchè non parlasse.
Pacciani è morto per cause naturali:lo ha stabilito un'accurata autopsia che avevo chiesto personalmente.
Nonostante questo, la tesi di una morte sospetta resiste.
Resiste la dietrologia. Si ha l'abitudine a chiudere le stalle non quando i buoi sono appena fuggiti. Ma tantissimo tempo dopo. Ed è per questo che da noi i casi non si risolvono mai.
Articolo: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...un-mistero.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Nino_Marazzita
www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Miste...b0b8f783b6.html
http://qn.quotidiano.net/2001/10/31/268465...lenamento.shtml
www.repubblica.it/online/cronaca/pacciani/farma/farma.html
www.youtube.com/watch?v=jrRbFbgYFTk
www.repubblica.it/online/cronaca/pacciani/ucciso/ucciso.html
http://archiviostorico.corriere.it/2001/ap...104043183.shtml

Nino Filastò - intervista su L'Unità - 5 febbraio 2004
Il giornalista Saverio Lodato raccolse l'intervista che segue per il quotidiano L'Unità.
Ma il mostro è ancora vivo?
Non glielo so proprio dire, perchè non so chi sia. Ma un'idea me la sono fatta. Ricorda il caso di Caryl Chessman, "il bandito della Luce Rossa"? Prima di essere giustiziato scrisse:"Cella 2455. Il braccio della morte", in cui raccontò la sua storia. Era accusato di compiere i delitti fingendo di essere un poliziotto. Lui si avviò alla camera a gas ripetendo:"Non ero io che fingevo di essere un poliziotto, ero un poliziotto vero, che abbagliava le future vittime, con il fanale rosso della polizia messo sulla sua auto macchina".
Avvocato, si stanno cercando persino i mandanti
Ma quali mandanti? Se lo immagina qualcuno che si soddisfa sessualmente per procura, mandando altri al suo posto?
E come è nata questa storia dei mandanti?
Queste cose cominciano per iniziativa di una signora che il 25 marzo '96 scrive una raccomandata agli investigatori e ipotizza una "creatura a più teste, una vera e propria organizzazione facente capo ad una mente". La stessa signora che ha provocato la riesumazione del cadavere di Walter Chiari, sostenendo che venne assassinato, che parla con la Madonna di Fatima, sa tutto del delitto di via Poma, sa tutto del delitto dell'Olgiata, ha accusato un noto scrittore italiano di essere il Mostro di Firenze, che le ha fatto querela per diffamazione ottenendo la sua condanna. Sa anche tutto sulla morte di Lady Diana ... Pacciani e i compagni di merende, però, vennero condannati. E' di estrema improbabilità che più persone, tutte portatrici di questo tipo di perversione, si siano ritrovate e abbiano mantenuto un consorzio attivo dal '68, quantomeno fino all'85, continuando a uccidere coppiette.
Perchè esclude che potrebbero aver agito in diversi?
Perchè è solo dopo l'85,dopo che gli inquirenti hanno già ricevuto lo studio della scuola di Quantico,in Virginia - la famosa scuola che si occupa della tipologia dei serial killer - che si cominciò a pensare a una sola persona che agiva per motivi di perversione sessuale,la forma erotica dell'odio ... Stiamo parlando di qualcuno che sessualmente si soddisfaceva uccidendo.
Tutti i delitti sono collegati?
Ma certamente.
Però,dopo l'85 la catena di sangue si interrompe.
Macchè.La catena non si è interrotta per niente.Gli inquirenti lo sanno benissimo:nell'agosto '93 vennero uccise altre due coppie,in auto,e con che arma non si sa,perchè poi,alle auto,venne dato fuoco.
Le sette sataniche,le messe nere?
Oggi questa pista dei mandanti e delle sette sataniche è un'escrescenza anomala degli errori giudiziari del passato,e delle più indigeribili.Ha la caratteristica perversa di allargare la rosa dei possibili colpevoli in una maniera grave.Che si stia per fare un processo per stregoneria a Firenze,nel 2004,mi umilia.Trovo questa vicenda ossessiva.Questa storia del mostro arriva sempre a rate.
Gli chiedo:avvocato Filastò,ma lei chi è?E' l'avvocato del diavolo?
Non mi chiami l'avvocato del diavolo perchè m'offendo,oltretutto non credo al diavolo.Non sono l'avvocato del diavolo,ci mancherebbe.Io sono l'avvocato di Mario Vanni,che è rimasto l'ultimo condannato vivo,con una sentenza passata in giudicato,per il quale ho prodotto un'istanza di revisione del processo,respinta dalla corte d'appello di Genova.E che ora si trova in Cassazione.
E sulla base di che,avvocato?
Di acquisizioni nuove,dalle quali risulta "per tabulas" che Giancarlo Lotti,l'unica fonte dell'accusa nel processo ai compagni di merende,aveva detto un sacco di fandonie,non so fino a che punto indotte.
Me ne dica una.
Il fatto che il delitto dell'85,a esempio,quello dei francesi,fosse stato commesso nella notte fra domenica e lunedì.In un'attenta analisi degli atti e delle foto del delitto fatta dal professore Introna - una delle massime autorità di entomatologia forense in Europa,scienza che si occupa della ricostruzione della cronologia del delitto - è detto nettamente che c'erano larve di mosca già sviluppate,in grado di cibarsi dei due cadaveri.Secondo le sue considerazioni non possono svilupparsi in meno di 36 ore.Quindi il delitto era avvenuto nella notte tra sabato e domenica.
Cambia molto?
Sì.E' una delle tante fandonie ripetute in processo da Lotti.
Perchè parla di errori giudiziari sin dall'inizio?
Nel '68 nessuno ha mai cercato seriamente il serial killer.Prima si inquisisce Stefano Mele,il marito della Barbara Locci,sulla base di un delitto di relazione perchè sarebbe stato geloso.Mele,fra l'altro,confessa.Poi ritratta la confessione al dibattimento,poi ritratta la ritrattazione,anche per intervento dei suoi avvocati.Quando poi,dopo il delitto dell'82,ci si accorge che la pistola è la stessa,e anche il munizionamento è identico,e soprattutto è identico il "modus operandi" del killer...
In che senso?
Si uccidono sempre queste coppie nei preliminari amorosi,lo si fa prima uccidendo l'uomo e compiendo successivamente atti di mutilazione sul cadavere della donna.E anche quando non ci sono amputazioni,c'è però il rivestire il corpo della donna:un modo come un altro per coprire l'organo femminile che,nella forma psicotica del criminale,è ragione di scandalo.Insomma:abbiamo sempre avuto a che fare con una persona iposessuale,impotente funzionalmente.Ma lo sa che non si è mai trovata sul luogo dei delitti una sola traccia di sperma?
Stava dicendo di Stefano Mele.
Stefano Mele,secondo la perizia psichiatrica,era una specie di scemo del villaggio.Nessun testimone e nessuna circostanza obbiettiva confermarono Stefano Mele.Quello,secondo me,è il primo errore giudiziario.Le dicevo:successivamente,quando il quadro diventa più chiaro,prende piede la pista sarda.Il clan,la faida ancestrale.
Era sbagliata la pista sarda?
Non ci sono mai entrati i sardi nella vera storia del mostro di Firenze.La pista sarda nasce da un ritardo culturale:dal non avere ammesso che il primato per riuscire a districare questa matassa era di tipo psichiatrico.
E gli altri errori giudiziari?
Torniamo per un attimo alla sentenza di secondo grado per Pacciani.Nell'aria c'è un'atmosfera pesante di assoluzione annunciata ...
Perchè pesante?
Eh perchè ... perchè,come si leggerà nella sentenza,i giudici non solo diranno che Pacciani è innocente,ma che gli indizi emersi a suo carico erano stati sistemati da qualcuno che voleva che le indagini andassero in una certa direzione.E questo qualcuno si identifica con la polizia.E' scritto nella sentenza.Allora,si riprende in mano la prima sentenza,quella di condanna del Pacciani.Il giudice estensore,nel momento in cui sostiene la condanna,si trova di fronte a una traccia obbiettiva:aveva agito una persona molto alta,1 metro e 85.E questo non collima con Pacciani.E' allora che il giudice scrive:questo significa che le indagini sono state fatte male,bisogna cercare anche i complici,che ci sono.Vedrete che il cerchio quadrerà.E' allora,non sulla base di rilievi obbiettivi,ma per ordine del giudice,ci si mette a cercare i complici.E con un tale accanimento che nell'arco di due mesi gli inquirenti compiranno qualcosa come 250 atti istruttori.Da pensare che non ci dormissero la notte.E si vanno a cercare i complici fra gli amici di Pacciani.E si trovano.Ma erano persone che vivevano in paese,che magari si vedevano per sbevazzare vino,fare qualche partita a carte.Povere persone.
Avvocato,Pacciani l'abbiamo visto tutti in tv.Pacciani aveva alle spalle un delitto:nel '51 aveva sorpreso la fidanzata con un altro.
Ma è accertato che il serial killer era un iposessuale e tutto si può dire di Pacciani tranne che fosse un iposessuale.
Ma gli altri?Vanni innocente?
Fin dall'inizio disse:"Io con Pacciani?Io non so nulla.Io con Pacciani ci andavo solo a fare le merende".Da questa frase nacquero i compagni di merende.Nessuno li ha mai periziati.Come mai,a un tratto,queste persone si mettono insieme?E nasce l'ipotesi del delitto su commissione:sarebbero stati pagati per fornire i feticci.
Non è impossibile.
Mi creda.E' un'ipotesi residuale che viene a coprire un vuoto,ma che non ha nessun addentellato obbiettivo.A un certo punto,nelle sue dichiarazioni,il Lotti dice che gli assassini scavavano una buca sul posto e nascondevano feticci che poi qualcuno andava a riprendere.Sono cose che fanno male al cervello.C'era qualcuno che pagava questi feticci,ma per farne che?E così nascono le messe nere ...
Ma di mandanti e riti satanici parla con molta convinzione il superpoliziotto Michele Giuttari.
Lo so.Giuttari addirittura chiese attrezzature per guardare oltre i muri della cosiddetta villa dei misteri,per scoprire questo tempio.Per fortuna non vennero concessi.Soldi mi pare che ne siano stati spesi abbastanza.Ho letto il suo romanzo in cui afferma che Vanni ha fatto delle vittime,è malato,ma sta bene in galera.Questo non mi piace.Come non mi piace che sia stato lui ad andarlo a prenderlo la prima volta,per arrestarlo.Abbastanza strano che un capo della mobile si muova lui per andare ad arrestare un povero cristo ... C'è questo suo accanimento.
Come sta Vanni?
E' completamente andato:non cammina,non si alimenta,è afasico.Sto cercando di tirarlo fuori dal carcere.Il nuovo sviluppo della pista dei mandanti avviene una settimana prima che il tribunale di sorveglianza dovesse decidere proprio il suo ricovere in una casa di cura.E' la terza volta che poco tempo prima dell'udienza salta fuori qualche "imprevisto".
Secondo lei perchè?
Perchè Vanni fuori dal carcere annebbierebbe un tantino tutta la storia ...
Il killer come faceva a esser sempre al momento giusto nel posto giusto?
Perchè seguiva in macchina le vittime designate.Faceva sempre una sua istruttoria preliminare.
Come faceva da solo a uccidere con tanta facilità?
Era una persona del mestiere [...] Si avvicinava alle auto delle vittime con un'auto della polizia.E chiedeva prima i documenti.Mai un cenno di resistenza.Quando le vittime capivano ormai era troppo tardi:le uccideva a bruciapelo.
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...u-lunita-5.html

Alcuni elementi della teoria di Nino Filastò

... Il mostro sembrava non apparire come una minaccia a prima vista ... non c'è stato mai un tentativo di fuga o difesa pre-aggressione eppure lui si avvicinava sempre ai lati delle auto o dal di fronte, sfondava i vetri ma mai con le pallottole, il che avrebbe dovuto dare il tempo di reazione ai malcapitati ... in tutti gli omicidi c'è qualcosa che fa supporre che le vittime abbiano avuto una sorta di interazione con l'omicida, il che fa pensare che lui non compariva davanti a loro con passamontagna e pistola in mano ... però anche se lui era solito presentarsi a volto scoperto e con le mani protese in avanti c'è da dire che con l'allarme mostro che c'era in quella zona e in quegli anni 9 coppie su 10 avrebbero tentato di fuggire ... già questo tentativo di fuga al primo approccio col mostro non si verifica mai ... i bossoli dei proiettili, che in alcuni casi sono stati trovati addirittura nell'abitacolo delle auto, gli spari sempre ravvicinatissimi ma mai un colpo sulla carrozzeria [...] vengo ora a conclusione esponendo i due particolari repertati ufficialmente sui luoghi degli omicidi che più dovrebbero far riflettere ... 29 luglio 1984 l'omicidio di Pia Rontini e Claudio Stefanacci, fu repertato il portafogli di Claudio forato da un proiettile accanto al corpo del ragazzo, i suoi calzoni riposti sotto il sedile ... tutto fa pensare che il ragazzo venne colpito dai colpi di pistola mentre aveva il portafogli in mano e istintivamente lo usò per ripararsi ... già, ma a quale scopo aveva raccolto il portafogli dalle tasche dei pantaloni? I soldi non furono neanche toccati ... il secondo indizio su cui vorrei far posare la vostra attenzione fu repertato nell'omicidio di Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore ... come si può spiegare in questo delitto il ritrovamento del libretto di circolazione sul tappettino dell'auto? Di norma lo si tiene in un cassettino del cruscotto così come di norma il portafogli lo si tiene nelle tasche dei pantaloni ... stando in macchina (come le vittime del mostro) siamo obbligati a munirci del portafoglio o del libretto di circolazione o di entrambi ... solo nel caso in cui ...".
Articolo: http://ilmondoincuiviviamo.oneminutesite.i...NTITA'.docx

Luciano Calonaci

Piccolo imprenditore, fu sentito il 12 dicembre 1997 su richiesta della difesa di Mario Vanni. Raccontò d'essere uscito di casa intorno alle ore 23:00, il 6 giugno 1982, per recarsi in chiesa a seguire la messa prima della processione che avrebbe percorso tutto il paese di Cerbaia. Dalla strada che giunge fino a Firenze vide provenire un'auto della polizia che procedeva verso Baccaiano, "pareva in perlustrazione", disse Calonaci; a bordo solo il guidatore, una persona robusta, che indossava una camicia azzurrina. Gli era stato possibile scorgere certi dettagli poichè le strade per la processione erano illuminate a festa. Il guidatore, accortosi che Calonaci lo osservava, fece come per nascondersi e scivolò sul sedile. "Pareva fosse stato scoperto a rubare in chiesa", aggiunse Calonaci. Rif. 1 - Storia delle merende infami pag. 428. Nel libro citato si dice che l'auto fu vista passare "tre quarti d'ora al massimo prima del duplice delitto" ma Antonella Migliorini e Paolo Mainardi furono uccisi nella notte del 19 giugno 1982.
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...o-calonaci.html

www.cronaca-nera.it/dossier/419-mos...-capitolo5.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Nino_Filast%C3%B2
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...o-la-villa.html
http://archiviostorico.corriere.it/2001/ot...011024454.shtml
http://qn.quotidiano.net/2001/09/07/251925...i-misteri.shtml
http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001028021
http://archiviostorico.corriere.it/2001/se...092511327.shtml
http://it.wikipedia.org/wiki/Caryl_Chessman

Il Mostro di Firenze - intervista a Francesco Bruno

Intervista a cura di Fabio Biagini, pubblicata il 9 febbraio 2004 su Vertici Network di Psicologia e Scienze affini.

Mentre ci stavamo accordando per effettuare questa intervista, che avrebbe dovuto riguardare tutt'altro argomento,si è verificata un'incredibile coincidenza che potrebbe far pensare ad un'ottima trovata pubblicitaria (se solo fosse stata voluta) quando invece altro non è che una coincidenza, appunto, del tutto fortuita:dopo molto tempo, infatti, si torna a parlare del Mostro di Firenze. A questo punto non posso esimermi dallo stravolgere la "scaletta" già preparata e chiederle qualcosa a riguardo. Innanzitutto, può spiegare quale è stato il suo ruolo nell'ambito del caso del cosidetto "Mostro di Firenze"?
Il mio ruolo nell'inchiesta del Mostro di Firenze è un ruolo che è iniziato nel 1984, credo, all'epoca del penultimo delitto. Io allora ero un funzionario del Sisde e siccome questi delitti avevano provocato un grosso allarme sociale venni incaricato di analizzare questa vicenda:feci quindi delle indagini in base ai dati disponibili in quel momento e stesi un rapporto. Successivamente ci fu l'ultimo delitto a seguito del quale io ottenni ulteriori dati, ulteriori elementi e stesi un secondo rapporto. Questi rapporti furono poi illustrati al Direttore del Servizio, che allora era Parisi, il quale gli dedicò grande interesse e li mandò a Firenze. Dopo di che, da allora, non ho saputo più nulla e non me ne sono più occupato se non privatamente per l'interesse che, dal punto di vista criminologico, riveste il caso. Il Mostro di Firenze era, in fondo, il primo serial killer serio che agiva indisturbato in Italia e quindi ciò fece sì che lo seguissi con molta attenzione.
Questo avveniva nel 1984, ma poi lei passò nella vicenda da un atteggiamento super partes ad uno "di parte", mutando il suo ruolo:sostanzialmente mentre prima, come facente parte del Sisde, aveva una funzione investigativa e quindi principalmente accusatoria, successivamente, in qualità di Ctp, si collocò in una situazione opposta, difensiva appunto. Sto facendo riferimento alla sua partecipazione al processo Pacciani.
Sì, dieci anni dopo ci fu il processo a Pacciani. Nel frattempo, infatti, era stato individuato appunto Pacciani come possibile autore dei delitti (e per me capro espiatorio di questa vicenda):io mi resi conto che questo Pacciani non poteva avere niente a che fare con i delitti del mostro e cercai di difenderlo pubblicamente sui giornali. Successivamente, quando ci fu il processo a Pacciani io venni nominato dalla difesa come consulente di parte, mi occupai seriamente ed in prima persona della difesa di Pacciani e partecipai ai processi, non da solo, con grande impegno. Quindi abbiamo difeso Pacciani tecnicamente e con successo perchè, mentre nel processo d'Assise Pacciani venne condannato, nel processo d'Appello venne assolto. Contemporaneamente, però, venne fuori la vicenda dei cosidetti "compagni di merende", nella quale, oltre a Pietro Pacciani, sono stati coinvolti Lotti e Vanni. Attualmente Pacciani e Lotti sono morti e sopravvive Vanni, successivamente condannato, nonostante la richiesta assolutoria della Pubblica Accusa, per aver partecipato ai delitti in qualità di esecutore. Quella sentenza, la sentenza di corte d'Appello che lo condannò, disse però che, a parere dei giudici, quei signori che erano stati condannati erano solo gli esecutori e che era necessario pensare ad un mandante:quindi si sollecitava la polizia a cercare questi mandanti.
Ecco, ma secondo lei è verosimile tale ipotesi, ovvero che ci siano dei mandanti e degli esecutori?
No. Non è assolutamente verosimile perchè i delitti del Mostro di Firenze sono dei delitti da serial killer "vero" che ha partecipato lui stesso all'esecuzione di tali delitti:non è pensabile che un serial killer faccia degli omicidi per altri visto che egli prova un piacere fisico nell'eseguire tali delitti. Sarebbe come se una persona che non può più fumare dicesse ad un'altra "fumati una sigaretta così io posso provare piacere...".
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...intervista.html

www.repubblica.it/online/cronaca/pa...riminologo.html
www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a1.09.06.15.13
http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Bruno_(criminologo)
http://qn.quotidiano.net/2001/09/05/251439...in-arrivo.shtml
http://archiviostorico.corriere.it/1996/ma...032212352.shtml

Carlo Lucarelli-intervista su L'Unità-25 gennaio 2004
Il giornalista Marco Bucciantini raccolse l'intervista che segue per il quotidiano L'Unità.
Lucarelli,è possibile tutto questo?
Altrochè:è ovvio.Si può pensare che gente come il Vampa o il Katanga (i soprannomi di Pacciani e Lotti,mentre il Vanni,postino della Val di Pesa,era chiamato "Torsolo" ndr) sia in grado di uccidere sedici persone e di farla franca?
Lei conosce bene Michele Giuttari,insieme avete scritto Compagni di sangue,nel 1998,sui fatti del mostro.E' appena uscito il secondo libro di Giuttari,e le indagini accelerano.C'è chi parla di svolta "pubblicitaria".
Io conosco un poliziotto scrupoloso,attento,serio,molto ponderato nelle indagini,anche lento (nel senso:non precipitoso).Rifiuto questa interpretazione maliziosa.
Come vi incontraste?
Decise l'editore,che ebbe da Giuttari la proposta del libro.Per pubblicare un libro che parlasse dei fatti accaduti volle farci incontrare,per affiancare un giallista al poliziotto che da sempre dava la caccia al mostro.
Vi siete frequentati in seguito?
Ci siamo tenuti in contatto,ci siamo sentiti per l'uscita di quest'ultimo libro,Scarabeo,che mi è piaciuto:c'è un altro bravo scrittore di romanzi gialli in giro...
Giuttari,e con lui la procura di Firenze,è indefesso sostenitore del "secondo livello":una setta esoterica che commissionava i delitti ai compagni di merende.Cosa ne pensa il giallista Lucarelli?
Io mi sono avvicinato alle vicende del mostro da persona completamente all'asciutto.Ho preso in considerazione tutte le ipotesi,il killer singolo,abile,magari colto.Oppure i compagni di merende per conto proprio,senza committenti.E mi sono rapidamente convinto dell'impossibilità di un assassino singolo e di un'azione isolata di Pacciani,Vanni e Lotti.L'ipotesi dei compagni di merende manovrati da un secondo livello era quella che copriva maggiormente ogni mistero,ogni angolo scoperto di questi delitti.Così quadrano più elementi rispetto alle altre ipotesi.
Magia nera,messe sataniche...
E feticci da esibire.Altro lato oscuro che troverebbe una spiegazione.
L'esoterismo è presente nella storia,basta pensare al Nazismo,così come nella quotidianità,con fenomeni più vari.Che ne pensa?
Intorno all'esoterismo c'è un alone di negatività dovuto anche all'atteggiamento vergognoso di chi coltiva queste frequentazioni.Anche se tutto non è da mettere sullo stesso piano,il ricorso al soprannaturale esiste,è in aumento,ci si rivolge a maghi,santoni,cartomanti.Si cerca una scorciatoia per risolvere i problemi,per rivolgersi all'aldilà,per placare le inquietudini di questi brutti tempi.
Il patto di appartenenza a queste sette sembra fortissimo,superiore a quello massonico.
Chi arriva a vendere l'anima a Satana si compromette più facilmente.Abbiamo indagato casi pazzeschi,mi ricordo di una ragazza friulana - poi uccisa - appartenente ad una setta assurda,seguace di un santone che parlava di ufologia ... insomma,quando si crede a queste cose,si fa con una grande determinazione.
Si troveranno in queste sette i segreti de mostro?
Riuscire ad indagare il dentro non è facile.Soprattutto se pensiamo a quanto detto da Giuttari,che fa bene a ricordare l'omertà così diffusa in molti posti e in molti modi.Nel caso del mostro di Firenze viene questo dubbio.
Articolo:http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...-lunita-25.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Lucarelli
http://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Giuttari

Colloquio telefonico tra Giancarlo Lotti e Filippa Nicoletti
Il 24 marzo 1996, Giancarlo Lotti telefonò a Filippa Nicoletti, il telefono di quest'ultima era tenuto sotto controllo dagli inquirenti. Giancarlo Lotti interrogato dai magistrati della procura fiorentina aveva iniziato a fare le prime dichiarazioni in merito al delitto avvenuto agli Scopeti. Quello che segue è un significativo brano di quella conversazione.

Filippa Nicoletti: ... se tu avevi da parlare, potevi parlare anche dieci anni prima, non ora, ti metteranno in galera anche a te ...
Giancarlo Lotti: ... allora anche il ragazzo di Montefiridolfi (Fernando Pucci) ...
Fn: ... ma è vero quello che hai detto?
Gl: ... di che ...
Fn:Che l'hai visto ammazzare ...
Gl: ... mah, oh, ormai l'ho detto, non posso mica tornare indietro ...
Fn:Ma è vero?
Gl:E' vero, ormai l'ho detto.
Fn:Ma tu a me mi devi dire se è vero.
Gl:E ormai gl'è vero, c'è poco da ...
Fn:Ma perchè non l'hai detto subito che avevi visto il fatto?
Gl: ... e come l'ho visto, s'era insieme con quell'altro ... con quello di Monte ...
Fn:Ti dico di farti coraggio e farti forte, la verità devi dire, quello che sai.
Gl:Eh, e quello l'ho detto. Di più, quello che ho detto, diverso non lo posso dire. Ora, ormai, un c'è nulla da fare.
Fn:Allora non sei più un testimone, sei un complice ...
Gl: ... ma io fino a ora dico quello che ho visto. Poi sanno loro come fare ... Quell'altro mi disse:"Andiamo dai carabinieri" e invece ...
Fn:Chi te lo aveva detto "andiamo dai carabinieri"?
Gl:Quello che gliera insieme a me ...
Fn:Fernando.
Gl:Sì.
Fn:E tu non ci sei voluto andare ...
Gl: ... e un ci sono andato ...
Fn:E invece,se tu ci andavi era meglio ...
(...)
Gl:Il peggio c'è stato per il delitto dell'84. Gli è quello che m'ha imbrogliato a me.
Fn:Eh, ma tu c'eri quella sera lì?
Gl:E c'ero ... l'imbroglio me l'han fatto sull'84. Perchè l'84 sapevano come facevano nell'85 ... eh io sono stato imbrogliato su questo fatto qui, m'hanno fatto parlare e ho parlato più che un n'è ... Ci hanno visti ... Se Fernando ...io gli veddi quande arzai i fari, quando vensan verso ... quande ci mandonno via ... io gli conoscei subito che gli eran loro ... e Fernando gli conoscè subito. Dopo arzai a fari ... e gli conoscei che gli erano loro ... loro due.
Fl: ... e questo che ci avevi la macchina lì, l'ha detto la Gabriella ...
Gl:E come fa a saperlo lei?
Fi: ... dice che è passata di lì col Galli e ha visto che c'era la tua macchina ferma lì".
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...-giancarlo.html

La lettera spontanea di Giancarlo Lotti

Nel novembre del 1996 Giancarlo Lotti consegnò una lettera manoscritta al dottor Vinci, funzionario della Questura di Firenze, questi il 15 novembre la trasmise al p.m. Paolo Canessa. Il 3 dicembre 1997, durante l'udienza dibattimentale del processo, in Corte di Assise, a Vanni e Lotti l'avvocato Filastò chiese delucidazioni a Lotti riguardo questa sua missiva:
Lotti:"L'avevo scritta così, per sfogarmi, non lo so".
Avvocato Filastò:"Ma tutt'a un tratto lei per sfogarsi scrive questa lettera?".
Lotti:"Sì, è spontanea, mia".
Avvocato Filastò:"E' sicuro che sia spontanea?".
Lotti:"Sì, è spontanea".
Avvocato Filastò:"Che vuol dire spontanea?".
Lotti:"Per liberarmi di qualcosa".

La lettera.
"Sono venuti a casa via Lucciano, ano pichito a la porta. Chi e. Siamo noi. Chi. Mario. Pietro Pacciani. Che volete da me. Devi venire con noi. Perchè devo venire. Se no si parla. Che facevi in quella piazzetta verso il bardella. Ti [...] Fabrizio. Sono andato con loro. La strada che va a Giogoli. Siamo arivati vicino ala piazetta dove avenuto omicidio. Io sono ceso da la machina. Mario e Pacciani erano gia e andavano il furgone. Poi mi a chamato. Vieni qui. Perche. Vieni devi sparare tu. Io. Allora mi a dato la pistola in mano. Spara e o sparato diverse colpi. Se li o presi bene. Poi mi a presa la pistola di mano. Andato verso la parte sinistra. Altri spari. Poi aperto lo sportello. A visto che erano due omini. Allora si e incazzato come una bestia. Allora io mi sono alotanato verso la machina. Pietro mi a detto va via. Si vado via. Perche vai via. Poi sono salito in machina. Sono andato a casa. Andato a letto. Ma no mi riusciva dormire. Dove li date queste cose della donna. Il seno vagina [...] Mario volio sapere chi le date dottore che si serviva Pietro Pacciani. Vi pagava in soldi. Ma quello no mi voleva dire per che ne faceva di vagina e se pèrche fate cose mostrose. Ma io no. Le altri fatte. Non avete rimorsi. A me mi fato schifo e co bestie come voi Mario e Pacciani per me vi farrei sparire per sempre dalla circlazino".
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...arlo-lotti.html

http://mostro-di-firenze.blogspot.com/2008/11/blog-post.html

Il 10 settembre 1983 a Giogoli di Scandicci, in un furgone fermo per la notte in uno spiazzo, vengono assassinati due turisti tedeschi, Uwe Jens Rusch e Horst Meyer, entrambi di 24 anni, che al momento dell'aggressione stavano dormendo a bordo del loro furgone Volkswagen Samba. I ragazzi vengono raggiunti e uccisi da sette proiettili sparati con estrema precisione [...] Le indagini successiva al delitto permetteranno di stabilire che i colpi sono stati sparati all'incirca da un'altezza di 1 metro e 30 centimetri da terra - il che fa supporre che l'assassino sia alto almeno 1 metro e 80 centimetri o anche di più. L'omicida, dopo aver ucciso i due ragazzi, si introduce nell'abitacolo del furgone e si rende conto di aver assassinato due persone di sesso maschile; probabilmente indotto in errore dall'oscurità, e dal fatto che Uwe Rusch aveva una corporatura esile e lunghi capelli biondi. Non si è mai accertato se i due giovani fossero amanti omosessuali, ma nei pressi del furgone vennero ritrovate riviste "a contenuto omosessuale" stracciate. I soldi e gli oggetti personali dei due sfortunati ragazzi non vengono presumibilmente sottratti.
Articolo: www.serialkiller.it/public/contenuti_documenti/I_delitti.pdf

Giancarlo Lotti - Verbale di informazioni testimoniali - 19 luglio 1990

Il 19 luglio 1990, presso la Questura di Firenze, Giancarlo Lotti rese le dichiarazioni che seguono:
"All'incirca nel 1978, ma non ricordo bene, ho conosciuto Pacciani Pietro. Non ricordo come avvenne la nostra conoscenza e non ricordo il luogo dove l'ho conosciuto, di preciso non ricordo se fu una conoscenza spontanea oppure mi fu presentato da qualcuno. Con il Pacciani Pietro e Mario Vanni, già postino di S.Casciano, frequentavamo la Cantinetta. Con loro mi vedevo un paio di volte la settimana, perlopiù la domenica. Noi tre ci intrattenevamo nella cantinetta a parlare del più e del meno e qualche volta andavamo fuori San Casciano con la mia macchina oppure con quella del Pacciani che all'epoca aveva una Fiat 500. In genere andavamo alla Sambuca a fare merenda la sera ovvero nel primo pomeriggio. Io non frequentavo assiduamente il Pacciani, ovvero ero sempre disposto quando lo incontravo a stare insieme a lui ma il Pacciani frequentava molto di più il Mario Vanni con il quale usciva la sera anche dopo pranzo. Non so dove andavano il Mario Vanni e il Pacciani perchè a me non raccontavano dove andavano. Non so se il Pacciani frequentasse donne insieme al Mario Vanni o da solo. Non sono a conoscenza delle abitudini sessuali del Pacciani. Io sono andato a donne con Vanni Mario, a pagamento a Firenze in Via della Scala. Con il Pacciani non sono mai andato a donne. Pur essendo amici non ho mai avuto confidenze da Mario o dal Pacciani in merito a loro avventure con donne sia di carattere sentimentale che avventure mercenarie. Non ho mai visto riviste pornografiche in possesso al Pacciani o al Mario. Io sono andato qualche volta a casa di Mario Vanni a cena. Il Mario ha la moglie ammalata di nervi. Il Mario Vanni veniva a casa mia ed io gli offrivo un bicchiere di vino. Il Pacciani non è mai venuto a casa mia. Il Pacciani quando beveva diventava litigioso e iroso. Ricordo che una volta nella cantinetta a San Casciano aveva fatto a botte con S.M. per motivi di gioco a carte. Vanni Mario è soprannominato "torsolo" non so per quale motivo. Io sono soprannominato "zampino" perchè è il soprannome della mia famiglia. Non conosco soprannomi del Pacciani. Conosco di vista una persona che frequentava il Pacciani. Questa persona era un uomo alto 1,80 circa, grosso di corporatura, vestiva in modo elegante, veniva a San Casciano con un Volkswagen Maggiolino di colore rosso, non conosco il suo nome e non so dove abita. Questa persona si appartava a parlare con il Pacciani, non so di cosa parlassero, certe volte andavano via in macchina. Vanni Mario conosceva questa persona e qualche volta andavano via tutti e tre in macchina. Non so se il Pacciani avesse armi. Non mi ha mai raccontato di aver cacciato animali. Ho saputo dell'arresto di Pacciani per aver abusato delle figlie da Vanni Mario. Il Vanni me lo disse in modo molto sterile e non commentammo il fatto".
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...verbale-di.html

http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...dell-11_14.html
http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...hiarazioni.html

Alessandra Bartalesi

Nipote di Mario Vanni, è nata e risiede tuttora a San Casciano [...] Nel luglio del 1985 lo zio le fece conoscere Giancarlo Lotti. Iniziò un'amicizia ed una reciproca frequentazione [...] Durante gli interrogatori del Pubblico Ministero, Alessandra Bartalesi dichiarò:"Un giorno passammo da Baccaiano, dove era stata uccisa la coppia, e io ricordando quell'episodio dissi a Giancarlo di passare velocemente senza fermarsi. Giancarlo mi rispose:"Non aver paura quando sei con me, il mostro non c'è!", io gli risposi:"Non si sa mai". Il discorso morì lì". "Ho capito che sia mio zio che Giancarlo avevano disponibilità di molto denaro. Era come se per loro il denaro non finisse mai. Anche i miei familiari non capivano come mai i due avessero tanti soldi da poter spendere tutte le sere. Anche Lotti mi chiedevo come faceva ad avere tutti quei soldi, ma non gli chiesi niente perchè era solo un'amica. Ho visto più volte che nel portafoglio aveva solo pezzi da cento e cinquantamila lire e una volta mi disse:"Fa pari col tuo che è vuoto!".
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...-bartalesi.html

Mauro Poggiali

Operatore ecologico. Amico di Pia Rontini. Il 17 aprile 1993 fu ascoltato dal capo della squadra mobile, Michele Giuttari. Raccontò che nelle settimane precedenti l'omicidio aveva accompagnato Pia a casa diverse volte al termine del turno serale. In un paio d'occasioni aveva notato un'auto che li aveva seguiti fin dalla piazza adiacente al bar dove la ragazza lavorava. Si trattava di un'auto di media cilindrata, dal colore non chiaro, amaranto, forse rosso sbiadito. Gli fu quindi mostrata la foto della Fiat 128 coupè di proprietà di Giancarlo Lotti, Poggiali aggiunse:"La macchina che mi fate vedere in una fotocopia in bianco e nero mi sembra, nella parte posteriore, simile a quella da me notata nelle circostanze riferite. Nel suo insieme, però, quest'auto mi dà l'impressione, guardandola nella fotocopia, che sia più grande di quella in questione. Dovrei vederla personalmente per poter essere più sicuro. Comunque questa macchina mi fa un certo effetto e la parte posteriore, ripeto, mi sembra simile anche perchè vedo che non ha la luce laterale nella parte posteriore e io, quando ho visto di profilo quella macchina, ho appunto notato che nella sua parte posteriore laterale non aveva la luce".
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...o-poggiali.html

Detenuto M.R.

Detenuto per reati contro la persona e il patrimonio. Nel 1991 era recluso a Sollicciano nella cella n.12 adiacente alla n.11 occupata da Pietro Pacciani. Aveva frequentato Pacciani anche nel maggio e nel giugno 1994 durante la comune detenzione. Nel maggio del 1996, una volta scarcerato, si recò presso la caserma dei carabinieri di Rufina dove raccontò che Pacciani gli aveva confidato di essere l'assassino delle coppiette ed altri particolari che furono immediatamente trasmessi al Pubblico Ministero e al capo della squadra mobile. Interrogato da Michele Giuttari, rivelò che Pacciani gli aveva chiesto, qualora fosse uscito di carcere prima di lui, di commettere un duplice omicidio per scagionarlo. Avrebbe dovuto usare una pistola nascosta dentro "una borsa di pelle chiusa in un posto" a Mercatale e cercare una coppietta nella zona di Pontassieve, Rufina, Borgo San Lorenzo. Pacciani gli chiese inoltre aiuto per uccidere una persona che lo aveva deluso e imbrogliato, un amico che si era rifiutato di uccidere una coppia per scagionarlo e farlo uscire di carcere. Pacciani, in cambio dei suoi servigi, lo avrebbe ripagato con una casa e dei soldi.[*]
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...etenuto-mr.html

[*]Esiste solo la testimonianza di M.R. Attendibile?

Filipponeri Toscano

Ex appuntato dei carabinieri attualmente in pensione. Fu indagato per alcuni delitti del mostro e per la strana morte di Renato Malatesta. Dalle dichiarazioni di Giancarlo Lotti fu accusato d'essere il fornitore delle cartucce calibro 22:"...Procurava i proiettili per la pistola ... uno di San Casciano ... era un carabiniere ... faceva servizio a San Casciano ... il nome è Toscano ... era al corrente che li adoperavano per fare gli omicidi ... Toscano dava i proiettili al Vanni, che poi li faceva avere a Pietro ... Sono racconti che ha fatto il Vanni". Il 18 marzo 1996, durante una perquisizione, gli furono trovate in casa, in un armadietto metallico, numerose armi e 200 cartucce Winchester calibro 22 con la lettera "W" impressa sul fondello. Dalle indagini successive era emerso che "il suddetto carabiniere aveva detenuto un revolver calibro 22 marca Guerrini, a quattro colpi dal 19 ottobre 1973 al 25 febbraio 1975; che aveva acquistato alla stessa data del 25 febbraio 1975 una pistola Beretta calibro 22 Long Rifle dall'armeria di Nesi Aldo di San Casciano, arma che aveva poi detenuto fino al 29 settembre 1984, data in cui l'aveva ceduta a tale L.M.; aveva acquistato in data 7 gennaio 1985 da tale Lorenzo Mencarelli una pistola Beretta, calibro 22 modello '76, arma ugualmente denunciata con un atto di denuncia che recava in calce la seguente aggiunta: (Nota bene, numero 100 cartucce calibro 22 Long Rifle); [...] (cit. Sentenza Vanni/Lotti 24.03.98). Toscano dichiarò di non essersi mai occupato del caso del "mostro di Firenze" ma il capo della squadra mobile, Michele Giuttari, appurò che aveva prestato servizio presso la caserma dei carabinieri di San Casciano, il cui organico aveva contribuito alle indagini su Pietro Pacciani. Negli archivi dell'Arma fu inoltre trovato un fonogramma, firmato da Toscano, spedito al comando provinciale, alle dieci del 24 dicembre 1980, in cui, riferendosi alla morte di Renato Malatesta, si segnalava "un sicuro caso di suicidio".
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...ri-toscano.html

Mario Robert Parker

Nacque nel 1954 nel New Jersey da madre italiana e padre americano. Fu stilista per Gucci e Prada. Abitò a Villa La Sfacciata e fu interrogato dai carabinieri nel 1983 dopo la morte di Rusch Uwe Jens e Horst Meyer poichè una Fiat 126 di colore bianco, come la sua, fu vista, il 10 settembre, da un testimone, Giancarlo Menichetti, accanto al furgone dei due ragazzi tedeschi. Mario Robert Parker disse che era andato ad abitare "nella via di Giogoli 2/6, il 19 ottobre di quell'anno e che aveva in disponibilità l'autovettura Fiat 126, personal 4, di colore bianco, targata LI 22 ..., appartenente alla madre, dalla prima decade del mese di ottobre 1983, per cui l'auto notata non poteva essere la sua". Fu introdotto nuovamente nelle indagini sul "mostro di Firenze" da Mario Vanni quando il 30 giugno 2003, in un colloquio nel carcere di Pisa con Lorenzo Nesi disse:
Mario Vanni:"Pacciani gli era nel bosco con le pistole ... ma i morti gli ha fatti il nero"
Lorenzo Nesi:"Il nero chi?"
Mario Vanni:"Uli, Ulisse, (...) è stato questo Ulisse a ammazzà questa gente. Sedici persone, mica discorsi, eh? Questa bestia feroce...".
Il 10 luglio 2003 fu chiesto a Gabriella Ghiribelli se Giancarlo Lotti avesse frequentato un uomo di colore americano:"Certo, era Ulisse. Giancarlo lo chiamava Uli non era di colore ma aveva un orecchino al lobo sinistro ed era considerato un po' strano". Mario Robert Parker è morto di AIDS l'11 agosto 1996
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...ert-parker.html[*]

Registrazione del colloquio in carcere fra Mario Vanni e Lorenzo Nesi, avvenuto nel 2004

Ricordo che Vanni ha più volte ribadito in aula di non aver nulla a che fare con i delitti del Mostro. Ricordo altresì che negli ultimi anni l'ex postino, come ricordava Filastò, è apparso gravemente debilitato sia da un punto visto mentale che fisico.

M. Vanni: "E' stato Ulisse che ha ammazzato tutta questa gente,nero"
L. Nesi: "Chi gl'è nero?"
M. Vanni: "E' un americano"
L. Nesi: "Un americano? E chi ammazzava?"
M. Vanni: "Ulisse. Ulisse si chiama"
L. Nesi: "Un l'ha ammazzati il Pacciani? O 'un l'ha ammazzati il Pacciani?"
M. Vanni: "No"
L. Nesi: "E indo gli era quest'americano?"
M. Vanni: "E indo gli era? Nel bosco lo trovi. Lo trovò nel bosco. Ogni cosa gl'aveva. Che l'era stato lui a fa' questi delitti".
L. Nesi: "Ma chi l'ha detto questo?"
M. Vanni: "Eh ..."
L. Nesi: "Perchè ora, fino a ora tu m'ha detto che questi omicidi l'ha fatti il Pacciani. E questo Ulisse, e questo nero chi gl'è?"
M. Vanni:"Ulisse si chiamava"
L. Nesi: "Ma 'ndo gli stava?"
M. Vanni: "Eh, in America".
L. Nesi: "In ..."
M. Vanni: "In America"
L. Nesi: "E veniva a fa' gli omicidi qui?"
M. Vanni: "Davvero"
L. Nesi: "Mh. Icchè tu mi dici, Mario? Ma vien via! Ma te lo conoscevi questo nero?"
M. Vanni: "No, io non lo conoscevo. Ho saputo la storia dopo, che gli era stato lui a ammazza' tutte e sedici le persone"
L. Nesi: "I te tu m'hai detto che gli omicidi l'aveva fatti il Pacciani"
M. Vanni: "Sì. O 'un te l'ho detto? Gl'è stato questo nero a ammazzà tutta questa gente, questo Ulisse americano. Gli ha lasciato una lettera, s'era ammazzato, hai capito? E ha preso il procuratore ogni cosa"
L. Nesi: "Ma chi te l'ha detto?"
M. Vanni: "Alla televisione s'è sentito per Dio"
L. Nesi: "No Mario, 'un tu mi convinci. E tu m'ha a spiegà le cose come le stanno e tu vien fuori".
M. Vanni: "Te l'ho bell'è spiegato. E gl'è stato questo nero che ha ammazzà tutte le sedici e l'ha preso la lettera"
L. Nesi: "Come? La lettera? Che ... che lettera? Che lettera? Come?"
M. Vanni: "Eh, l'ha presa il giudice la lettera, e ogni cosa, no? La pistola"
L. Nesi: "La [censura] gl'ha preso il giudice?"
M. Vanni: "Eh. Sì ... sì"
L. Nesi: "O vien via, Mario, ma tu vaneggi"
M. Vanni: "Ma la s'è sentito a sera alla televisione"
L. Nesi: "Sì, ma sta zitto Vanni, codesta l'è roba da Grand Hotel"
M. Vanni: "Sì, sì, ma insomma, l'è stato il nero, questo Ulisse l'ha morto sedici persone, gli ha lasciato la lettera, gli ha lasciato la pistola, gli ha lasciato ogni cosa"
L. Nesi: "A chi l'ha lasciata, Mario?"
M. Vanni: "L'ha prese il Procuratore"
L. Nesi: "Ah. Chi?"
M. Vanni: "Quello che conta, il procuratore conta"

Quanto sono attendibili le clamorose rivelazioni di Mario Vanni?

http://insufficienzadiprove.blogspot.it/20...hiarazioni.html
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"Ho visto questo individuo, (il Parker) dare soldi al Lotti.Queste somme erano costituite da svariate banconote da cento,credo che fossero qualche milione;credo che usava questi soldi per portare la nipote di Vanni al mare,o per andare con la Nicoletti Filippa a mangiare e a farci l'amore (...) La sua autovettura, (quella di Ulisse-Parker), era sportiva" (testimonianza di Gabriella Ghiribelli, 11 luglio 2003)

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Pacciani innocente
Autore: Nino Filastò [...]
La controversa condanna di Pietro Pacciani dovrebbe aver posto il suggello alle tristi imprese del "mostro di Firenze". Eppure l'ombra inquietante del dubbio sembra tormentare ancora le coscienze. E se Pacciani fosse innocente, come sostiene l'autore del libro, chi sarebbe allora il vero mostro? Nino Filastò analizza il processo a carico di Pacciani ed il lungo iter investigativo che ha accompagnato la vicenda delle uccisioni delle coppie, individuando una costante. Qualcuno pare intervenire sistematicamente sulle indagini per indirizzarle in varie direzioni:un deus ex machina misterioso che accusa e scagiona un personaggio dominato da un catastrofico sentimento di onnipotenza. E' forse lui che ha creato le suggestive coincidenze che accusano Pacciani? E gli indizi a carico dell'agricoltore del Mugello sono genuini o sono il frutto della contaminazione della prova? Ma soprattutto:il misterioso personaggio che lega e che scioglie, che scrive le lettere anonime, che dialoga a distanza con gli inquirenti è l'autentico mostro di Firenze?
Articolo: http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2...-innocente.html

Il 2 novembre 1994 Pietro Pacciani viene dichiarato responsabile di sette dei duplici omicidi e condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Firenze. In secondo grado, la difesa a far sorgere nella Corte d'Assise d'Appello quel ragionevole dubbio che porta ad uno stravolgimento del giudizio. Il 26 febbraio 1996, Pacciani viene assolto. La Corte di Cassazione rileva un vizio di legittimità e annulla la sentenza d'appello. La vicenda processuale si conclude senza giungere ad un accertamento definitivo in quanto il 22 febbraio 1998 l'imputato viene ritrovato senza vita nella sua abitazione di Mercatale Val di Pesa. Non si saprà mai se Pietro Pacciani era davvero il Mostro di Firenze oppure se soltanto la vittima di un terribile errore giudiziario. Di sicuro si sa soltanto che la Giustizia è giunta ad affermare in forma definitiva la penale responsabilità dei "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti [...]
Articolo: www.duralexsedlex.it/index.php?zone...ione=236&id=560

"Vanni non ha mai parlato del Mostro in un'aula del tribunale. Al processo si era limitato a professare la propria innocenza e a mandare a quel paese i giudici e il Pm [...] Quando conversa con Nesi, l'ex impiegato delle Poste di San Casciano, è già condannato in via definitiva. Non ha alcuna ragione per mentire. Parlando con il suo amico (il quale cerca di fargli ammettere che il Mostro è Pacciani) Vanni a un certo punto esplode con un:"Ma non è stato Pacciani!". Torsolo difende con decisione il Vampa. Nesi è sorpreso. Poi al postino sfugge un'informazione che non si era mai sentita prima di allora. Dice: "E' stato nero,, l'Ulisse, l'americano. E' stato lui che li ha ammazzati tutti e 16, quella belva feroce". Nesi è sconcertato: "Storie da Grand Hotel". Ma Vanni rincara: "E' vero: veniva dall'America". Si racconta che il pm Paolo Canessa abbia fatto un salto sulla sedia quando ha sentito questa registrazione. Chi diavolo è l' "americano"? Come un lampo gli inquirenti ritornano a quel 22 ottobre 1981, a Calenzano, quando aveva fatto breccia nelle cronache italiane per la prima volta il vocabolo "serial killer". Ricordano l'esclamazione di un anonimo detective: "Questa è un'americanata!". Canessa chiede a Nesi di approfondire. Il postino non aggiunge nulla di più. Se ha accusato Ulisse, lo ha fatto perchè non sapeva di essere intercettato [...] All'indomani delle intercettazioni, la squadra di polizia capitanata da Michele Giuttari aveva interrogato una conoscente di Lotti, la mondana Patrizia Ghiribelli, e aveva ritenuto che l'americano di cui parlava Vanni fosse Mario Parker, un fashion designer gay di colore residente in Via dei Giogoli a Villa "La Sfacciata". "Lo chiamavano Uly", aveva raccontato la ben poco attendibile Ghiribelli. La madre di Parker negherà recisamente di aver mai sentito quel soprannome. D'altronde che Ulisse non sia Parker -morto di Aids nel 1996 - lo dimostra il fatto che nè Pacciani nè Vanni lo abbiano mai citato quando, dalla tomba, non poteva più spaventare nessuno".
Articolo: www.tempi.it/storia-di-un-mostro-ma...ni#.WyfYT1UzYdU

Edited by Marco747 - 18/6/2018, 18:42
 
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view post Posted on 23/2/2022, 03:11

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Il mostro di Firenze e' legato agli ambienti deviati nazi-fasci-militari che discendono di sangue dai deviati Carolingi.
 
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view post Posted on 29/5/2022, 15:33
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ottimo topic..da seguire..
Sgarbi considerava pacciani non "credibile" come assassino


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