XmX

Emavori, Dal mito alla realtà o viceversa?

« Older   Newer »
  Share  
il.Pagliaccio.nero
view post Posted on 18/10/2004, 11:15




Diamo arbitrariamente la definizione di Sanguinari agli esseri umani - cioè appartenenti alla specie biologica homo sapiens - che per scelta o impulso sono diventati "emavori".
Questi esseri non necessariamente si comportano come i vampiri della tradizione letteraria o della fiction: attenendosi a quanto affermano i Sanguinari, l'assunzione di sangue è per loro una vera e propria necessità: è il loro nutrimento.
Il sangue viene assunto inizialmente a piccole dosi, sempre crescenti, ed esso dà sempre maggiore dipendenza psico-fisica, fino alla quasi esclusione degli altri alimenti dalla dieta quotidiana.
La maggioranza di questi individui cercano le proprie fonti di nutrimento in modo lecito: tramite annunci o acquistando il plasma presso banche del sangue più o meno clandestine.
In America vi è una grande comunità che li sostiene, che ha creato un vero e proprio stile e codice morale-comportamentale, che offre loro appoggio e aiuto.
Il principale motivo di allarme e di preoccupazione è rappresentato dal possibile contagio da HIV o da altre malattie trasmesse per via ematica (quali l'epatite): a tale scopo vengono prese tutte le possibili precauzioni, fino ad arrivare alla individuazione di un vero e proprio codice per una "corretta nutrizione", affinché sia soprattutto scevra da rischi di contagio.

Avete altre notizie in merito?

Mi pare che anche in Italia ci siano comunità presso le quali si incontrano "donatori" ed emavori...

 
Top
il.Pagliaccio.nero
view post Posted on 18/10/2004, 11:21




"Raggruppiamo in queste pagine tutto quello che possiamo considerare "reale", "attuale", "vero", "possibile" quindi assolutamente diverso da quanto romanzato nei libri o films.
Il numero degli Human Living Vampires (HLV's) è in rapida crescita negli ultimi anni.
Questo fenomeno è studiato negli Stati Uniti perchè qui in Italia, se pure questi individui esistono, non hanno una struttura organizzativa visibile, in grado di essere oggetto di attenzione da parte di studiosi e di autorità preposte al controllo sociale.
Diremo anzi che tale fenomeno è praticamente sconosciuto. Per tale motivo, di seguito tenteremo di offrire una rapida panoramica sulle sue varie sfaccettature.
Probabilmente durante queste letture si proverà una sorta di fascino e ci si potrà anche stupire di alcuni aspetti profondi degli esseri che noi chiamiamo HLV.
Deve anche far riflettere la problematicità e la parzialità di questi fenomeni.
Gli esseri che definiamo HLV fanno parte del genere umano a tutti gli effetti, nonostante presentino caratteristiche tipicamente considerate vampiriche.
Gli HLV, infatti, provano il bisogno, la necessità, a livello consapevole o inconsapevole, di suggere energie o sostanze da altre creature, siano essi animali o esseri umani.
Dividiamo quindi gli HLV in due "famiglie": i Sanguinari, coloro che provano il bisogno del sangue, e gli "Psi-vampiri" coloro che assorbono energie.
Alcuni di questi esseri lamentano anche cosiddetti "sintomi secondari": la sensibilità alla luce solare e la dipendenza.
Gli HLV considerano la propria dipendenza dal sangue come uno svantaggio che spesso si rivela molto pesante.
Esistono molte ipotesi sulle origini, le cause e gli effetti di questo fenomeno. Cercheremo di offrire una panoramica sulle varie teorie, addurremo "prove" o semplicemente riporteremo "dicerie" - le voci che si originano dal "sentito dire" - in modo che il lettore possa trarre liberamente le proprie conclusioni."

Da Real Vampire

Edited by il.Pagliaccio.nero - 18/10/2004, 12:22
 
Top
rubinia
view post Posted on 18/10/2004, 11:26




io avevo letto che il fatto del vampirismo è una malattia, parecchio rara, ma documentata, non so, potrebbe essere una boiata... però ho sentito che coinvolge il sistema digerente, per cui l'unica cosa possibile da assimilare è il sangue, ed il discorso delle luce sarebbe una reazione di estrema sensibilità, tipo gli albini, ma al quadrato... non ne sapete niente???? oro????
 
Top
view post Posted on 18/10/2004, 11:35
Avatar


Group:
Moderator
Posts:
8,861

Status:


schifo, disgusto e pena
 
Web  Top
il.Pagliaccio.nero
view post Posted on 18/10/2004, 12:12




CITAZIONE (ƒran @ 18/10/2004, 12:35)
schifo, disgusto e pena

Sarei d'accordo con te se il fenomeno fosse soprattutto dettato da una sorta di invasamento (il che è possibile ) ma la tradizione umana tramanda l'esistenza dei vampiri da ben prima di Erzsébet Bathory (1560 / 1614) o di Vlad Drakul (che dominò dal 1456 al 1462), per esempio certi metodi osservati nelle necropoli preistoriche in cui grosse pietre sono piantate sul corpo dei morti per impedirgli di tornare dall'aldilà fa presupporre la credenza nel Vampiro.

(P.s. Da notare i curiosi legami tra i Bathory ed i Dracula: il comandante che aiutò Vlad a riconquistare il suo trono nel 1476 era un principe Bathory; un feudo di Dracula divenne un possedimento dei Bathory e inoltre entrambe le famiglie hanno l'immagine di un drago nello stemma di famiglia.)

Potrebbe trattarsi di antropologia?
 
Top
il.Pagliaccio.nero
view post Posted on 18/10/2004, 12:29




CITAZIONE (il.Pagliaccio.nero @ 18/10/2004, 13:12)
per esempio certi metodi osservati nelle necropoli preistoriche in cui grosse pietre sono piantate sul corpo dei morti per impedirgli di tornare dall'aldilà fa presupporre la credenza nel Vampiro.

A tal proposito posto un articolo de "Gazzetta del Mezzogiorno" - Bari del 3 marzo 2002


Archeologia, una scoperta / Sepolcri del IX-VIII secolo a.C.

Due tombe, per quattro defunti: furono inumati senza onoranze funebri e in posizione prona, con un macigno addosso. L'inquietante ipotesi degli antropologi: erano reietti che non dovevano assolutamente tornare tra i vivi.

«Vampiri nell'antica Trani. E' ciò che hanno sospettato archeologi e antropologi di fronte alle due sconcertanti tombe iapigie emerse a Capo Colonna. Qui qualcosa di unico nella storia degli scavi in Puglia - nonché della ritualità funebre antica - si è parato davanti agli occhi dell'archeologa Ada Riccardi della Sovrintendenza. Nella sepoltura più piccola era deposto un cadavere in posizione prona, inginocchiato, schiacciato da un lastrone piazzatogli sulla spalla; nel secondo secoplcro, invece, tre erano i defunti, anch'essi inumati, ognuno con un proprio masso addosso.
Lo scavo è stato contotto dalla Riccardi nel 2001. Ma la notizia, per evidente cautela, non era trapelata finora.
Durante gli scavi precedenti effettuati negli anni '70 a Capo Colonna, la penisoletta di Trani dove sorge il bel Monastero che sarà sede museale, non erano emerse sepolture: si trovarono invece tracce di insediamenti dell'età del Bronzo e anche fondi di capanna dell'età del Ferro, delimitate da un fossato. Furono recuperati reperti tardo-elladici e micenei (secondo la testimonianza dell'archeologo di allora: ma nessuno li ha mai visti, né sembra siano stati mai pubblicati!). Lo scorso anno però si ripresero le indagini in una sona limitrofa e riaffiorarono strutture di ambienti,. con un cortile che doveva essere in origine lastricato (lo si deduce dal «vespaio» di ciottoli di mare disseminati, che avrebbero dovuto formare il sottofondo). Le pareti di questo edificio presentavano una originalità: i paramentri esterni dei muri erano costituiti da lastroni infissi verticalmente nel terreno. Una tecnica costruttiva mai attestata per l'antica Peucezia ) o per la Daunia, visto che Trani allora sorgeva sul confine tra queste due popolazioni). D'altronde si doveva trattare, quasi certamente di un luogo di culto.
In questi ambienti sono riaffiorati frammenti di ceramica iapigia (un'olla ed altri cocci di vasi) che rimandano a una decorazione tipicamente daunia. Stravagante è il disegnino di uno dei frammenti, che raffigura un bipede con una voluminosa cresta, nonché una lunga coda da rettile. Il loro «stile» idica con ogni verosimiglianza la datazione dell'intero insediamento e quindi delle tombe. Tutto dunque farebbe pensare alla fine del IX o all'inizio dell'VIII secolo avanti Cristo.
Una fossa circolare fu scavata accantoa alla parete dell'edificio maggiore. A che cosa servisse? Resta per ora una domanda senza risposta; e ancora più intrigante è aver constatato che nell'interno del pozzetto fossero stati infisse delle pietre. Certo un rito, di cui ci sfugge il senso.
Tuttavia il culmine del mistero di questo scavo a Capo Colonna non è certo la fossa, quanto le due tombe: che di per sé costituiscono una eccezionalità per questa epoca. Una di esse è all'interno all'edificio; l'altra, più piccola, è esterna, si direbbe nel «cortile».
Come si è detto, in quest'ultima sepoltura fu deposto - ben duemila e ottocento anni fa - un uomo in una posizione ben strana: quasi inginochciato, prono, con addosso un lastrone. Identica fine fu riservata ai tre defunti ammassati nella tomba più vasta, anch'essi seppelliti con un macigno addosso. Il primo è un adulto maschio - ci dice il prof. Vito Scattarella del Dipartimento di Zoologia, sezione Antropologia dell'Università di Bari, che con il dottor Sandro Sublimi Saponetti stanno studiando i resti ossei. Gli altri sono due adulti dai venti ai quanrant'anni e un ragazzo di quindici anni. L'indagine prosegue, ma nesuno segno traumatico è ancora apparso sulle ossa: il che escluderebbe, per ora, una morte violenta, inflitta loro dalla comunità, che pure volle punire questi morti per l'eternità.
Che si trattasse di sepolture di reietti era emerso subito per varii indizi: non solo l'imposizione dei massi, ma anche la mancanza di qualsiasi ornamento e corredo funebre: neppure un frammento di ceramica fu adagiato nelle tombe. Eppure i loro corpi non furono lasciati insepolti o gettati in mare. Oltre al sasso, i corpi furono coperti da terreno, e le tumulazioni furono sigillate con un lastrone di pietra. E' quasi esplicita in un siffatto rituale la volontà di impedire ai defunti un ritorno tra i vivi.
E a un fenometo di «vampirismo» hanno pensato gli antropologi baresi Scattarella e Sublimi. Le deposizioni di Trani, pur esserdo uniche in Italia, hanno dei riscontri con altre scoperte dagli archeologi nel nord della Grecia: fu la studiosa greca Anasiasia Tsaliki (ora docente in Inghilterra) a rivelare in alcuni congressi di antropologia la permanenza di rituali funebri di questo genere, dall'erà neolitica fino ai giorni nostri. Il masso imposto al defunto doveva impedire che egli tornasse a portare scompiglio nella comunità dei vivi. Naturalmente quando si parla di «vampirismo» non ci si vuol riferire al mondo dell'orrore, come lo intendiamo oggi. E tuttavia questi trapassati dovevano essere affetti da morbi connessi con la manifestazione del sangue, sostengono gli altropologi; quali la fotofobia, la porfiria, la tubercolosi polomare, la rabbia ecc...
Su quali fonti letterarie o documentali dell'antihcità si basi questa convinzione, non è dato ancora sapere con precisione. Ma certo, l'indagine non finisce qui, e di queste sepolture si continuerà a parlare.
Macigni, ritorni dal mondo dei morti... Un nesso non nuovo: il più immediato riscontro che il mito può fornirci - se vogliamo stare al gioco - è quello di un celebre «revenant»: Sisifo. L'astuto fondatore di Corinto, che aveva incatenato la Morte, e una volta defunto aveva ingannato anche gli dèi degli inferi ed era tornato a vivere (uno dei rarissimi casi di «zombi» nel mito) fu punito con un masso da sospingere per l'eternità. Perché aveva osato l'impossibile «ritorno».


di Giacomo Annibaldis


Qui Davanzati scrisse nel '700 il suo trattato «sopra i vampiri»

E' solo una coincidenza. Ma è stravagante che si parli di «vampirismo» nell'antica Trani, nella città in cui fu «incubato» - duemilacinquecento anni dopo l'inumazione di questi defunti iapigi - il primo trattato completo sui «revenants»: quella «Dissertazione sopra i vampiri» scritta nel 1739-40 da Giuseppe Davanzati, che di Trani era in quegli anni arcivescovo e vi morì nel 1755 (era nato a Bari nel 1665). La «Dissertazione» era un'anatomia completa e illuministica non solo del diffuso fenomeno del vampiro, ma di tutto il luna park dell'orrore. Pubblicata postuma nel 1774 dal nipote Forges Davanzati, è stato riproposta nel 1998 da Besa editrice.



Edited by il.Pagliaccio.nero - 18/10/2004, 13:35
 
Top
il.Pagliaccio.nero
view post Posted on 18/10/2004, 13:18




Apro OT

ma poi il famigerato Talamasca (l'associazione segreta che ha come scopo l'indagine su eventi che hanno a che fare con l'occulto ed il paranormale) esiste?

Chiuso OT
 
Top
jezebelius
view post Posted on 18/10/2004, 15:11




Non credo si tratti di antropologia certo è che bisogna verificare alcune vicissitudini tra Drakul ed altri.
 
Top
il.Pagliaccio.nero
view post Posted on 20/10/2004, 08:35




CITAZIONE (jezebelius @ 18/10/2004, 16:11)
Non credo si tratti di antropologia certo è che bisogna verificare alcune vicissitudini tra Drakul ed altri.

Io ho cercato in giro per la Rete...ma i siti che ne parlano riportano tutti le stesse informazioni circa i rapporti tra i due casati... peccato...
 
Top
BOAN
view post Posted on 21/10/2004, 20:29




effettivamente il vampirismo è una malattia, e molto seria , certo abbastanza rara, ma poi non proporio così tanto e condotta da turbe spichiche, che possono portare ben più in là, che poi certi si spingono nei riti satanici o di altra natura a bere il sangue o intrugli del genere, non è vampirismo. Personalmente trovo le dissaventure di questo personaggio storico, come per altri abbastanza noise, e ben poco interessanti, visto che molta letteratura e troppa fantasia si è sprecata su questo argomento.
 
Top
9 replies since 18/10/2004, 11:15   683 views
  Share