CITAZIONE (Patrix8 @ 29/1/2012, 22:28)
Forse, andando più a fondo, potrebbe esistere un concetto di libertà-prigione. Nel senso che per nostro libero arbitrio ci creiamo le condizioni stesse della sofferenza ("Di voi stessi soffrite", disse il Buddha), ma la sofferenza stessa è del resto la prima Grande Verità del Buddha, trampolino di lancio per la ricerca interiore.
vero.
lo disse Buddha, lo disse Gesù, lo dissero in tanti, e ho sperimentato che è proprio così.
il libero arbitrio - grandissimo dono - è quello che ci porta la sofferenza, a causa del karma che generiamo coi nostri comportamenti.
se Dio ce l'ha donato, avrà i Suoi motivi (penso siano gli stessi per cui decidiamo ogni giorno se essere "grano o zizzania").
non possiamo rinunciare a tale dono; potremmo rinunciare a essere schiavi della materia, degli istinti animali, del "peccato", ma non potremo mai rinunciare al libero arbitrio.
anche gli Angeli ce l'hanno (hai presente quel cornuto maledetto?).
perciò, avremo sempre sofferenza, almeno finchè resteremo "malati" secondo quello che ci disse Gesù.
il karma non è punizione, è "riequilibrio" del sistema-vita.
se in passato abbiamo creato uno spostamento di energia facendo qualcosa, il sistema-vita tramite il karma tende a riequilibrarsi, ed ecco la sventura, la sofferenza, etc.
dipende solo da noi.
questa è una Legge Sacra, sta a noi non violarla.
ed è anche vero che la sofferenza è "trampolino di lancio per la ricerca interiore", come hai scritto, perchè, una volta provata, se uno non è stupido può tornare indietro fino alla causa del dolore, e così riavvicinarsi a Dio.