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| Ciao Antoine. Una piccola indagine superficiale della questione. Una terapia può essere efficace solo quando mirata alla eliminazione dei fattori di causa oltrechè alla riduzione e scomparsa dei sintomi correlati. Alcuni anni fa lo studio di una droga (MPTP) portò ad evidenziare la correlazione tra tossine ambientali e malattie neurodegenerative. Questa droga era in grado, a causa del danno indotto ai neuroni secernenti dopamina, di provocare gli stessi sintomi del Parkinson. La MPTP è un inibitore specifico del complesso I. L'inibizione provoca deplezione della produzione di ATP, alterando il gradiente neuronale di transmembrana e rendendo il recettore NMDA più recettivo e sensibile al glutammato. Per vie biochimiche, questo conduce ad un passaggio intracellulare del calcio. Anche il farmaco metoclopramide, ad esmpio, può indurre sintomi simil-Parkinson. Quel che emerge da una serie di studi è che gli agenti e i fattori che incrementano il rilascio di citochine nel sistema nervoso centrale, con conseguente infiammazione cerebrale, possono aumentare il rischio di patologie neurodegenerative legate ai processi dell'invecchiamento. L'espressione di varie citochine o dei loro geni a livello cerebrale è alterata in un grande numero di malattie del SNC, dall'encefalite alla sclerosi multipla alla sindrome da immunodeficienza acquisita, anche Alzheimer e infezioni virali o batteriche. A causa dell'esposizione alle neurotossine le cellule gliali producono una grande varietà di citochine pro-infiammatorie. Eccessivamente stimolata, l'attività gliale può sfociare nell'espressione di agenti neurotossici quali un eccesso di ossido d'azoto o di sostanze ossidanti in grado di danneggiare i nueroni e provocarne l'apoptosi. Ora mi fermo, vi sono da scrivere molte cose, questa è soo una piccola parte . Gli agenti neurotossici sono numerosi, si va dagli allergeni a tossine di vario genere ai metalli pesanti ai parassiti. La terapia deve comunque prevedere una correzione alimentare specifica, una detossicazione profonda di tutti gli organi e tessuti ed il riequilibrio dei nutrienti utili. Di base si evidenzia praticamente in tutti i casi il fenomeno della disglicemia, con resistenza insulinica e quindi squilibrio del metabolismo glicidico che, a sua volta, provoca squilibrio nel metabolismo lipidico, con tutte le conseguenze. Alla terapia impostata andrebbero aggiunti Acido Alfa Lipoico, Carnitina e Glutatione e alcuni acidi grassi essenziali. Ma non senza controllo e consiglio medico.
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