| La forma decarbossilata dell'acido ibotenico, il muscimolo, la si ottiene per essiccazione del fungo, si usa infatti prima essiccare al fine di ottenere maggiori effetti psicoattivi e minori effetti avversi ; è allo studio sperimentale per il Parkinson poiché, per via iniettiva locale, pare ottenere un effetto positivo su alcuni problemi collegati a questa malattia. Il muscimolo per via orale risulta attivo a dosi di 10-15 mg, Acido ibotenico e muscimolo presentano azioni psicotrope per certi versi opposte, il primo risulta avere effetto di tipo eccitante, il secondo di tipo sedativo. La muscarina ha un effetto colinergico ma non psicotropo. La somministrazione intraperitoneale di ibotenico e muscimolo pare provocare, nel topo e nel ratto, un incremento nella produzione di serotonina e di dopamina. Nè l'uno nè l'altro presentano come effetti collaterali vomito o diarrea, per cui si pensa che siano dovuti all'azione di altre sostanze ancora non identificate nel fungo, di cui non si conoscono farmacologia e tossicologia, oppure che il complesso intero possa determinare tali effetti. Effetti psicoattivi "energici" che possono condurre anche ad allucinazioni o comunque a una condizione di "euforia" spesso desiderata da chi mangia il fungo sono sempre da addebitarsi, però, ad una intossicazione, ad un eccesso il quale, se protratto nel tempo, non può portare reali benefici per la salute, stati di alterazione che di per se stessi non sono segno o sintomo di buona salute. Essendo comunque il muscimolo un agonista selettivo dei recettori GABA direi non sia bene scherzarci troppo.
Un corpo sano, una mente sana, non possono essere soggetti a stati di euforia o di allucinazione, quanto piuttosto a condizioni di equilibrio, di serenità, di soddisfazione, di gratificazione che quando però sono trovate attraverso l'utilizzo di sostanze e di intrugli e di "rimedi" non fanno in realtà parte della personalità vera dell'individuo, del "carattere", della sua natura, non sono mai acquisizioni della persona. Sono da definirsi cioè condizioni artificiali, artificiose, indotte da elementi esterni, quindi direi false, in verità. Scappatoie, surrogati che non di rado richiedono il pagamento di un prezzo che può essere sgradito.
Per il contenuto urinario di queste sostanze direi che in primis per avere a disposizione questi metaboliti occorre ingerire il fungo o i principi attivi stessi poi che resta valido quanto sopra.
Una urina in sè, sana diciamo, in tempi di necessità può essere utilizzata senza dubbio ma se si pensa di poterci davvero guarire malattie gravi temo si resterà delusi.
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