la mia opinione:
il mondo ormai è quello che è, dobbiamo vivere il nostro tempo nel bene e nel male, cercando di migliorarlo dove possibile, e in effetti c'è tanto da migliorare. Per l'elettrosmog, alcuni problemi in effetti risultano esserci, se si superano certe soglie, ma in linea teorica non credo sia il singolo ponte ripetitore di una tv o un pannello di telefonia cellulare a farci male, a meno che non ci si abiti proprio davanti, entro una cinquantina di metri, salvo situazioni particolari.... Già, il vero problema sono le "situazioni particolari", che però hanno il difetto di essere assai comuni. Teniamo presente che siamo immersi fra fonti elettromagnetiche diversissime per frequenza, intensità e direzione. Normalmente (e teoricamente) queste emissioni dovrebbero attraversarci quasi senza effetto (il rialzo termico è insignificante) però questo modello non corrisponde alla vita reale. Nella vita reale siamo anche attorniati da strutture metalliche di vario genere (tubi, lamiere, grate, armature, mobilio, filature elettriche nei muri, ecc.), e tutto ciò che è metallico tende a riflettere le onde elettromagnetiche incidenti su di esse. Questi riflessi, proprio come potrebbe accadere in una stanza piena di specchi e di fonti luminose, assai facilmente possono creare concentrazioni localizzate, dette "punti caldi", o "hot spots".
Ecco, i punti caldi possono essere un vero pericolo, perché in casa (per esempio) se capitano nel corridoio chi se ne importa, ma se si formano proprio dov'è il letto o il posto di lavoro, il pericolo di una sovraesposizione si fa concreto, anche con un livello di emissioni mediamente normale e tollerabile. Se potessimo vedere con la vista dove sono (se ci sono) in casa nostra questi punti caldi, ci sarebbe indifferente mettere là il lettino del bambino, solo perché ancora non risultano danni certi dai dati disponibili? Non credo, no? E il motivo probabilmente è solo perché - teorizzazioni a parte - adottiamo più o meno tutti, per istinto, il principio di precauzione. Perciò non mi pare un'idea peregrina l'acquistare per pochi euro uno strumentino anche non professionale, ma che possa dirci se dove si dorme e si lavora c'è una concentrazione anomala di radiofrequenze o onde ELF (la rete)... ...e nel caso ci fosse, possiamo semplicemente spostare il letto o la sedia, senza stracciarci le vesti nè rinunciare alla tecnologia del 21° secolo. Con riserva di migliorare la situazione ambientale, ogni volta che sia possibile.
PS: viva la vita agreste!
Edited by XmX - 1/11/2005, 15:34