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I sei esercizi di Steiner.

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view post Posted on 5/11/2008, 11:17
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...che non hanno niente a che vedere con la matematica.

Qualcuno li ha provati?
Io credo siano molto positivi.
Ho fatto una piccola ricerca sul forum con google e non ho trovato risultati.
Se invece c'è già un'altra discussione, mi scuso e ev.cancelliamo tutto.

Dunque, per chi non li conosce sono sei esercizi (cinque+1) molto semplici ma molto efficaci per fare i quali bastano solo pochi minuti.
Ogni esercizio richiede di essere fatto almeno una volta al giorno per un mese intero.
Fatto il primo si aggiunge anche il secondo, quindi si farà il primo e anche il secondo nello stesso giorno, e così via.

Si possono trovare un po' dappertutto su internet, ma prendo quelli contenuti nella pagina che linkerò in fondo poichè contiene spiegazioni, commenti, e sono legati assieme molto bene.
Il sito mi sembra molto buono, competente e approfondito.

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"I cinque esercizi di Rudolf Steiner

Verranno qui descritte le condizioni fondamentali per la crescita interiore. Pur con l'ausilio di talune misure prese nella vita esteriore e interiore, nessuno può pensare di progredire se non assolve a queste condizioni. Tutti gli esercizi di meditazione, di concentrazione o altro saranno privi di valore e anche in qualche modo nocivi se la vita non si attiene al senso di queste prescrizioni. Non si possono dare facoltà a un essere umano: si possono soltanto far sviluppare quelle che già ci sono in lui e che non si sviluppano spontaneamente a causa degli ostacoli esteriori e interiori che incontrano. Gli ostacoli esteriori si superano attenendosi alle regole di vita che seguono, invece gli ostacoli interiori si superano attraverso le particolari indicazioni date sulla meditazione, la concentrazione eccetera.

[1/a] La prima condizione consiste nel conquistare un pensiero perfettamente chiaro. A questo scopo bisogna liberarsi - almeno per un breve momento della giornata, anche per cinque minuti (ma più il tempo è lungo, meglio è) - dei pensieri che si muovono come fuochi fatui. Bisogna diventare padroni del mondo dei propri pensieri. Non se n'è padroni fin quando un condizionamento esteriore (la professione, una tradizione qualsiasi, le condizioni sociali, il fatto stesso di appartenere a un certo popolo, il momento della giornata, certi gesti che noi compiamo) ci detta un determinato pensiero e il modo stesso di svolgerlo. Durante quel breve momento di cui si è detto, con una volontà del tutto libera, dobbiamo svuotare la nostra anima del corso abituale e quotidiano dei pensieri e - di nostra propria iniziativa - porre un pensiero al centro della nostra anima. Non è necessario credere che debba essere un pensiero eccezionale o di particolare interesse. Il risultato interiore che ci si propone di raggiungere si ottiene meglio se, all'inizio, ci si sforza di scegliere un pensiero anche non interessante e il più insignificante possibile. La forza dell'attività propria del pensare - che è ciò che importa - viene da ciò maggiormente stimolata, mentre un pensiero che è interessante trascina da sé il pensare. E' preferibile eseguire questo esercizio di controllo dei pensieri concentrandosi su uno spillo piuttosto che su Napoleone. Ci si dice: "Parto ora da questo pensiero e di mia personale iniziativa gli associo tutto ci. che gli si può ricollegare obiettivamente". Alla fine dell'esercizio quel pensiero deve permanere nell'anima altrettanto vivo e colorito che all'inizio. Bisogna eseguire questo esercizio ogni giorno, almeno per un mese. Si può ogni giorno scegliere un nuovo pensiero ma anche conservare lo stesso pensiero per diversi giorni.

[1/b] Alla fine di un esercizio di questo genere bisogna cercare di prendere pienamente coscienza del sentimento interiore di fermezza e sicurezza che la sottile attenzione portata alla nostra anima ci farà presto rilevare.

[1/c] Poi si termina l'esercizio immaginando la propria testa e la linea mediana della schiena, come se si volesse riversare questo sentimento in tali parti del corpo."

Quindi si tratta "solo" di focalizare il nostro pensiero su un unico oggetto per pochi minuti, una volta al giorno.

Gli altri sono descritti QUI
 
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brickssj3
view post Posted on 25/11/2008, 16:57




Io credo che gli esercizi di Steiner riportino molto alle pratiche orientali dello Yoga, come la meditazione. Il fissare la mente su un oggetto è Dharana(concentrazione), la fissità stabile della mente su esso è Dhyana(meditazione). Quindi non si discostano poi molto da questa filosofia orientale. Anche a mio parere sono molto positivi, sicuramente aiutano a vedere tutto ciò che ci circonda in una prospettiva diversa da quella a cui siamo abituati e danno molta calma interiore credo. Ho iniziato da un paio di mesi a praticare esercizi come pranayama(controllo del respiro), asanas(posizioni) e meditazione, devo dire che portano risultati buoni sin dall'inizio. Si convive più serenamente con chi ci circonda, appena finisci i vari esercizi al mattino ti senti leggero, felice, hai voglia di iniziare la giornata. Alla sera ti rilassano e ti preparano per una buona dormita. Al pomeriggio ti tolgono lo stress della mattinata e del primo pomeriggio stesso. Credo che gli esercizi che propone Steiner possano essere indicati a tutti, credo anche che Steiner stesso riproponga quelli che sono esercizi tipici, come ho già detto, del mondo orientale, allo scopo di far riscoprire certe tradizioni che si sono perse da noi, oppure che consideriamo "stupide", "roba per chi ha tempo, mentre noi non ne abbiamo". Talvolta l'uomo si lascia condizionare da una veste esteriore diversa, quando poi ciò che questa veste racchiude è sempre la stessa cosa, in questo caso un notevole miglioramento della propria vita.
 
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view post Posted on 27/11/2008, 11:54
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E' vero brickss.
Gira, gira, sempre lì si va a cadere.
Probabilmente sono una specie di adattamento alla logica occidentale e al nostro stile di vita.
Pochi "trovano" (si fa per dire) il tempo di fare yoga un'oretta o mezz'oretta al giorno.
Con i nostri ritmi è già difficile abituarci a perdere 10 minuti dietro ad una cosa che sembra insignificante.
E invece è proprio un allenamento, molto facile, che però ci indirizza ad acquistare più padronanza nel pensiero e nell'azione.
Che ci fa perdere un po' meno di tempo con la testa in stand-by a rincorrere pensieri vaganti nel cielo della mente.

Azz. fosse facile anche solo per 5 minuti.
Dunque dopo quasi un mese il pensiero mio è ancora abbastanza intrippato e devo come il solito prenderlo per riportarlo alla base.
Però qualche cambiamento lo posso già apprezzare: intanto è meno difficile tornare all'immagine originale, poi mi pare che anche quando mi fisso su qualcosa, l'attenzione è molto più focalizzata.

Dice: si, a che serve?
Eh... serve, serve.
Nel momento in cui ti serve una concentrazione lucida te ne accorgi.
E' una specie di allenamento di cui si è discusso anche altrove.

Prendi tutti i più grandi personaggi della storia, prendi tutti quelli che sono riusciti in qualcosa, un punto che li ha sempre distinti è la concentrazione (e non solo).
Perfino Senna, valà...giusto per citare qualcuno che non ha nulla a che fare con un la magia o un maestro spirituale.

La concentrazione e la padronanza della nostra attenzione in determinate occasioni è tutto: dallo studio alla meditazione. Ed il grado di successo nell'azione, spesso è dovuto proprio a questo.
 
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brickssj3
view post Posted on 27/11/2008, 14:21




Beh, vedo che siamo d'accordo riguardo questo argomento e mi fa piacere :)

Per quanto riguarda la concentrazione, io fisso la mente o sulla fiamma di una candela o sul respiro, però anche per me è ancora difficile "perdermi" proprio, cioè non avere distrazioni. Ogni tanto però ci riesco, allora mi sento leggerissimo, quasi come volassi. Sono consapevole che sto fissando una fiammella, ma non staccherei mai lo sguardo, perché è rilassante e bellissimo. In ogni caso dopo un po' mi accorgo che sto girando ancora con la testa per vari pensieri, per cui devo ripartire da capo.

Ma l'unico modo per riuscire a non avere distrazione è allenarsi, allenarsi e ancora allenarsi. All'inizio era un po' pesante, adesso non più, anzi.

Ah, tra l'altro, ogni tanto se mi concentro(per esempio durante pranayama) nella zona proprio in fondo alla colonna vertebrale, sento per un attimo una sensazione strana in quel punto, cioè, a volte calore vero e proprio, abbastanza intenso da essere perepito, ma non fortissimo ovviamente, oppure anche una sensazione piacevolissima, non so come descriverla, come se ci fosse qualcosa che, proprio dentro il corpo, mi massaggia, o si muove molto dolcemente, una sorta di solletico anche potrei dire, ma non è nemmeno quella la descrizione giusta. E' difficile da descrivere. Saprisce tutto dopo poco tempo se perdo la concentrazione, ma mi succede anche in altre occasioni, se porto l'attenzione in questa zona del corpo(penso prorpio sull'ultima vertebra o comunque in quella zona), per cui mi avviene di percepirla anche in pullman, in auto, ecc. Voi che dite, vorrei sentire il vostro parere. E' una semplice sensazione corporea che può capitare o qualcos'altro che potrebbe essere legato alla pratica Yoga? Tanto per avere un parere.

PS Scusatemi se la domanda è OT, casomai ditemelo che apro un nuovo topic, in effetti questo riguarda gli esercizi di Steiner....

Edited by brickssj3 - 27/11/2008, 14:38
 
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view post Posted on 14/1/2009, 12:38
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CITAZIONE (brickssj3 @ 27/11/2008, 14:21)
Ah, tra l'altro, ogni tanto se mi concentro(per esempio durante pranayama) nella zona proprio in fondo alla colonna vertebrale, sento per un attimo una sensazione strana in quel punto, cioè, a volte calore vero e proprio, abbastanza intenso da essere perepito, ma non fortissimo ovviamente, oppure anche una sensazione piacevolissima, non so come descriverla, come se ci fosse qualcosa che, proprio dentro il corpo, mi massaggia, o si muove molto dolcemente, una sorta di solletico anche potrei dire, ma non è nemmeno quella la descrizione giusta. E' difficile da descrivere.

Detta così assomiglia alla reazione del primo chakra allo stimolo ricevuto col pranayama.

Comunque, a proposito degli esercizi di steiner, sicuramente non è l'unico ad aver elaborato questo sistema, ma sono validi. imho.

linko sempre dal sito a capothread, il secondo esercizio con le spiegazioni.

Ah, per il primo esercizio, ho deciso di usare appunto un'immagine insignificante, come un chiodo, un fiore, Però dopo un po' ho cercato di unire l'utile al dilettevole, così ho fuso una semplice pratica di meditazione sulla guarigione o pulizia dell'aura, con l'esercizio di steiner.
Si tratta di visualizzare la propria aura (se stessi) che si estende fino ad un 40 cm. dal corpo fisico, completamente satura di luce bianca. Bianchissima. A volte ho trovato bellissima anche la sensazione di un bianco dorato.
Per un aiuto ad "accendere" la propria aura partendo dal centro, si può usare la seguente preghiera facendo seguire la visualizzazione alle affermazioni:
"Che la luce sia dentro me;
che la luce sia davanti a me;
che la luce sia dietro a me;
che la luce sia a fianco di me;
che la luce sia sopra me;
che la luce sia sotto a me;
Che la luce sia tutto intorno a me;
Io sono luce, io sono amore.
Io sono luce, io sono amore.
Io sono luce, io sono amore.

Quindi mantenere la visualizzazione.
Molto utile anche poco prima di andare a letto o di addormentarsi.

A proposito del secondo esercizio, invece, sopo un po' anche con quello ho deciso di fare uno swepping o pettinamento/pulizia dell'aura.

Basta visualizzare davanti a se la propria persona in miniatura e con le mani a cucchiaio pulire la propria aura attorno alla sagoma immaginaria che abbiamo davanti, con movimenti che vanno dall'alto in basso, e poi gettare il prana esausto fuori dalla finestra, su un albero o una pianta, chiedendo (prima) di riceverlo e trasmutarlo in prana vitale.
Prima davanti e poi dietro.
Chi non ha confidenza con pratiche del genere, ma desidera farlo, non si deve preoccupare: non serve essere specializzati perchè funzioni. Basta farlo.

Si può ev. sostituire con la pulizia dei chakra per fare una cosa + complessa ...

Comunque con questo sono riuscito a fare un'operazione giornaliera semplice che dimenticavo sempre. ;)
CITAZIONE
[2/a] Dopo essersi esercitati così per un mese circa, ci si ponga un ulteriore proposito. Si tenti di immaginare una qualsiasi azione, che secondo il corso abituale delle proprie occupazioni non ci si sarebbe certamente mai proposti di compiere. Di questa azione si faccia di per sé un dovere quotidiano. Come azione da eseguire sarà bene scegliersi un'azione che possa essere compiuta ogni giorno per una durata più lunga possibile. Anche qui è meglio cominciare con un'azione insignificante, che occorre, per così dire, sforzarsi di compiere: per esempio, ci si può proporre di andare ad innaffiare in un preciso momento del giorno una pianta che si è acquistata. Dopo un certo periodo, a questa prima azione se ne deve aggiungere una seconda, poi una terza, eccetera, sempre che il compimento di tutti gli altri doveri ne offri la possibilità. Anche quest'esercizio deve essere eseguito per un mese. Durante questo secondo mese, tuttavia, bisogna il più possibile perseverare nell'esecuzione del primo esercizio, pur non facendone un dovere quasi esclusivo come nel primo mese. Non bisogna perderlo di vista: altrimenti ci si accorgerebbe ben presto che i frutti del primo mese si sono persi e che è ricominciato il solito vagare dei pensieri non controllati. Una volta acquisiti questi frutti, bisogna pertanto badare a non perderli.

[2/b] Dopo aver fatto esperienza di una tale azione scelta di propria iniziativa e compiuta come secondo esercizio, si prenda coscienza, attraverso un'attenzione sottile, del sentimento di impulso interiore verso l'agire, destatosi nell'anima

[2/c] e lo si riversi, per così dire, nel proprio corpo in modo da farlo discendere o fluire dalla testa al cuore.

 
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view post Posted on 5/8/2009, 19:17
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RInverdisco la discussione perchè oggi ho trovato un altro esercizio molto semplice ma simpatico.
Voglio provarlo.
Riporto la spiegazione da prosveta.it

Pensiero del giorno 05/08/2009.

"Il controllo dei gesti inizia da una presa di coscienza. Ecco un
esercizio molto semplice, ma molto prezioso. Aprite la mano
destra, concentrate il vostro pensiero nel suo centro, poi
dolcemente, lentamente, ripiegate le dita ponendo tutta la
vostra attenzione in quel movimento finché avrete chiuso il
pugno. Fermatevi un istante e concentrate la vostra energia nel
pugno, poi lentamente, dischiudete le dita e riaprite la mano…
Fate questo esercizio mettendoci tutta la vostra consapevolezza,
e vedrete che a poco a poco raggiungerete un grande controllo dei
vostri gesti. Basta che facciate questo esercizio una sola volta,
non diverrete più forti facendolo venti volte di seguito, ma
fatelo ogni giorno, e come si deve."

Omraam Mikhaël Aïvanhov
 
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