CITAZIONE (brickssj3 @ 27/11/2008, 14:21)
Ah, tra l'altro, ogni tanto se mi concentro(per esempio durante pranayama) nella zona proprio in fondo alla colonna vertebrale, sento per un attimo una sensazione strana in quel punto, cioè, a volte calore vero e proprio, abbastanza intenso da essere perepito, ma non fortissimo ovviamente, oppure anche una sensazione piacevolissima, non so come descriverla, come se ci fosse qualcosa che, proprio dentro il corpo, mi massaggia, o si muove molto dolcemente, una sorta di solletico anche potrei dire, ma non è nemmeno quella la descrizione giusta. E' difficile da descrivere.
Detta così assomiglia alla reazione del primo chakra allo stimolo ricevuto col pranayama.
Comunque, a proposito degli esercizi di steiner, sicuramente non è l'unico ad aver elaborato questo sistema, ma sono validi. imho.
linko sempre dal sito a capothread, il secondo esercizio con le spiegazioni.
Ah, per il primo esercizio, ho deciso di usare appunto un'immagine insignificante, come un chiodo, un fiore, Però dopo un po' ho cercato di unire l'utile al dilettevole, così ho fuso una semplice pratica di meditazione sulla guarigione o pulizia dell'aura, con l'esercizio di steiner.
Si tratta di visualizzare la propria aura (se stessi) che si estende fino ad un 40 cm. dal corpo fisico, completamente satura di luce bianca. Bianchissima. A volte ho trovato bellissima anche la sensazione di un bianco dorato.
Per un aiuto ad "accendere" la propria aura partendo dal centro, si può usare la seguente preghiera facendo seguire la visualizzazione alle affermazioni:
"Che la luce sia dentro me;
che la luce sia davanti a me;
che la luce sia dietro a me;
che la luce sia a fianco di me;
che la luce sia sopra me;
che la luce sia sotto a me;
Che la luce sia tutto intorno a me;
Io sono luce, io sono amore.
Io sono luce, io sono amore.
Io sono luce, io sono amore.
Quindi mantenere la visualizzazione.
Molto utile anche poco prima di andare a letto o di addormentarsi.
A proposito del secondo esercizio, invece, sopo un po' anche con quello ho deciso di fare uno swepping o pettinamento/pulizia dell'aura.
Basta visualizzare davanti a se la propria persona in miniatura e con le mani a cucchiaio pulire la propria aura attorno alla sagoma immaginaria che abbiamo davanti, con movimenti che vanno dall'alto in basso, e poi gettare il prana esausto fuori dalla finestra, su un albero o una pianta, chiedendo (prima) di riceverlo e trasmutarlo in prana vitale.
Prima davanti e poi dietro.
Chi non ha confidenza con pratiche del genere, ma desidera farlo, non si deve preoccupare: non serve essere specializzati perchè funzioni. Basta farlo.
Si può ev. sostituire con la pulizia dei chakra per fare una cosa + complessa ...
Comunque con questo sono riuscito a fare un'operazione giornaliera semplice che dimenticavo sempre.
CITAZIONE
[2/a] Dopo essersi esercitati così per un mese circa, ci si ponga un ulteriore proposito. Si tenti di immaginare una qualsiasi azione, che secondo il corso abituale delle proprie occupazioni non ci si sarebbe certamente mai proposti di compiere. Di questa azione si faccia di per sé un dovere quotidiano. Come azione da eseguire sarà bene scegliersi un'azione che possa essere compiuta ogni giorno per una durata più lunga possibile. Anche qui è meglio cominciare con un'azione insignificante, che occorre, per così dire, sforzarsi di compiere: per esempio, ci si può proporre di andare ad innaffiare in un preciso momento del giorno una pianta che si è acquistata. Dopo un certo periodo, a questa prima azione se ne deve aggiungere una seconda, poi una terza, eccetera, sempre che il compimento di tutti gli altri doveri ne offri la possibilità. Anche quest'esercizio deve essere eseguito per un mese. Durante questo secondo mese, tuttavia, bisogna il più possibile perseverare nell'esecuzione del primo esercizio, pur non facendone un dovere quasi esclusivo come nel primo mese. Non bisogna perderlo di vista: altrimenti ci si accorgerebbe ben presto che i frutti del primo mese si sono persi e che è ricominciato il solito vagare dei pensieri non controllati. Una volta acquisiti questi frutti, bisogna pertanto badare a non perderli.
[2/b] Dopo aver fatto esperienza di una tale azione scelta di propria iniziativa e compiuta come secondo esercizio, si prenda coscienza, attraverso un'attenzione sottile, del sentimento di impulso interiore verso l'agire, destatosi nell'anima
[2/c] e lo si riversi, per così dire, nel proprio corpo in modo da farlo discendere o fluire dalla testa al cuore.