Amante del dualismo caldi/freddi, duri/morbidi, non teme di accostare colori e materiali spesso contrastanti.
Perchè la virtù non sta nel monocromatismo, nella visione unica della realtà, ma sta nel guardare da mille posizioni.
Molto dinamico nell' eccletismo del suo stile ma, al contempo, molto statico nel componimento dei quadri, si sofferma spesso sui particolari importanti.
Non ama tralasciare nemmeno quando l'opera è "agile" e rapida (come l'angelo biondo).
Infatti non tralascia, nelle sue opere, di sottolienare almeno un particolare con una ricercatezza maniacale.
Allora, secondo me i colori, la ricercatezza mista alla spontaneità, le forme spesso statiche ma la dinamicità dello stile mi fanno pensare ad una persona che ama la realtà per la bellezza intrinseca che nasconde.
Ma nel contempo fugge dalla realtà trasfigurandola e rivedendola con occhio personale.
E' una mezza realtà la sua, in cui la metà mancante è quella che non vorrebbe ricordare.
Il freddo è la sua tela.
Il caldo è il suo tratto.
Forse è anche un poco solitario.
Anzi, certamente il suo carattere è solitario.
Anche se lo circondassero 10, 20 o 100 persone, la solitudine lo morderà ogni giorno.
Perchè lui è l'uccellino bianco nel centro del quadro.
E' solo, e rispetto al solitario scuro, non parla, non comunica.
Quell'uccellino -che potrebbe persino divenire nuvola, nel cielo coperto da candide nubi- è silenzioso, freddo, ma espressivo nella sua staticità.
Nonostante questo, mi piace molto di più lo stile etereo usato nel quadro dell'angelo biondo.
Una liquefazione di colori, una presenza calda nel mare di gelo.
Chissà chi è, quella calda presenza...
Comunque per giudicare meglio avrei bisogno di più opere, e di più dettagli nei quadri.
Poi, per carità, posso sbagliarmi anche di parecchio