Beh, sicuramente ci sono molti aspetti e ognuno pone la sua attenzione sopra a qualcosa piuttosto che su qualcos'altro, in base alla propria sensibilità ed esperienza.
Comunque comprendere meglio le dinamiche che sono in campo e gli effetti sicuramente aiuta a liberarsi individuando meglio gli obiettivi su cui dirigere la propria volontà.
A volte basta capire fino in fondo le radici di un certo comportamento (ricevuto) per disinnescare il problema.
In mancanza avremo un'azione ostile nei nostri confronti, "astratta", su cui in automatico arriva una qualche reazione (trattenuta o no).
Nel libro "I quattro Accordi" di Don Miguel Ruiz ad esempio si danno 4 chiavi per liberarsi attraverso la destrutturazione di tutta una serie di consuetudini e convenzioni in cui rientra anche il discorso che stiamo facendo qui.
Sotto un altro punto di vista ancora, il perdono si potrebbe considerare anche come qualcosa di inevitabile.
La conclusione naturale di qualsiasi azione.
Il bello è che le cose più semplici spesso sono le più ignorate.
Perchè ad esempio non dovrei chiederlo se mi rendo conto di aver causato anche involontariamente un qualche tipo di sofferenza,specialmente alle persone che ho a cuore?
D'altra parte perchè non dovrei offrirlo se mi viene richiesto.
Il punto secondo me è comprendere che con il perdono non ci si priva di alcunché, ma anzi si rifiuta di accettare nel proprio sistema un elemento distruttivo come quello di un conflitto; ovvero, di mantenere vivo un qualche attrito. Una sorta di veleno attivo in entrambi i sensi.
Molto spesso i comportamenti ostili sono frutto di stress, o di qualche cosa che non ha niente a che vedere con la situazione in cui si manifestano, perciò è cosa comune il consigliare di chiedere il perdono o di spiegare quali sono le cose che non accettiamo o che ci hanno fatto soffrire, specialmente nei rapporti affettivi e con il partner.
Basta fare il primo passo e iniziare da qualche parte, senza fretta, poi i nodi vengono a galla da soli.
Volendo rafforzare o aiutarci in questo aspetto, in riferimento al messaggioa capothread, Master Choa ha lasciato alcune semplici pratiche che erano contenute nella circolare distribuita dall'Istituto di Pranic Healing Italia.
CITAZIONE
Le versioni utilizzate dal Mestro sono state leggermente diverse tra loro negli anni, ma ecco qui uno standard comune:
Per perdonare:
Immaginate la persona, rivolgete le mani verso di lei come nella meditazione sui Cuori Gemelli
"Namaste! Siamo tutti figli di Dio! Io saluto il Cristo in te, il Buddha in te, la Divinità in te! Siamo tutti su un percorso di Evoluzione, e l'evoluzione implica tempo e processi, e molti errori. Come io faccio errori, anche tu puoi fare errori. Io invoco per le benedizioni divine di perdono e di capacità di perdonare. Io ti perdono! Che la tua anima sia benedetta con pace, con felicità, con guarigione interiore e fisica, con luce e con amore, con guida, aiuto e protezione divina, con prosperità ed abbondanza, con buone cose nella vita. Tu sei perdonato, vai in pace!" Tagliate i legami negativi con la persona.
Per essere perdonati:
Immaginate la persona come prima. "Namaste! Siamo tutti figli di Dio! Io saluto il Cristo in te, il Buddha in te, la Divinità in te! Siamo tutti su un percorso di Evoluzione, e l'evoluzione implica tempo e processi, e molti errori. Io riconosco il mio errore nei tuoi confronti e mi dispiace di averti ferito. Ti chiedo perdono ed umilmente invoco e ringrazio per le benedizioni divine di perdono. Che la tua anima sia benedetta con pace, con felicità, con guarigione interiore e fisica, con luce e con amore, con guida, aiuto e protezione divina, con prosperità ed abbondanza, con buone cose nella vita. Ringrazio del perdono! Namaste!" Tagliate i legami negativi con la persona.
Potete, come suggerito da Master Choa durante gli ultimi anni, anche perdonare voi stessi di tanto in tanto.