Ciao ragazzi, premetto che non sono preoccupato da questo sogno, ne parlo qui solo perchè voglio condividere con voi questa esperienza.Premetto che ho 25 anni, e che non ho fisse particolari (se non di finire l'università e laurearmi chimico farmaceutico
), nè subito traumi particolari(se non quello di crescere
).
Da quando sono nato, in momenti particolari(che coincidono in periodi di stress o di eccessiva tranquillità),faccio questo sogno.Ce ne sono anche altri due, uno che ho abbandonato durante l'infanzia e l'altro che ogni tanto riappare.Questo di cui però voglio parlarvi qui, che è quello più dettagliato,è un sogno che mi dà tanta serenità, paradossalmente.Dico paradossalmente, e il motivo lo scoprirete presto.
Nel sogno sono un prigioniero di un lager nazista (e sono nazisti tedeschi, con estrema sicurezza).Non so di che nazionalità sono, forse slava, e di che religione (forse ebraica, ipotesi giustificata da quando dirò dopo),però so di essere vestito con la classica divisa da prigioniero di un campo di concentramento, come si quelle che si vedono nei film, anche se è più spessa, fatta per un clima invernale.Insieme a me ci sono un sacco di altri prigionieri, e stiamo marciando per una larga strada .C'è neve ovunque, ma non sulla strada.Si arriva ad una biforcazione della strada,che attraversa un paese di campagna,(pare deserto) e al centro di questa biforcazione c'è un palazzo, molto scarno, costituito da due piani (si può vedere dall'esterno il livello del primo piano, che sporge attraverso l'intonaco, rosa-rosso).Sembra essere un deposito o un capannone industriale.Allora le guardie ci danno l'halt, alcuni dei soldati parlottano tra di loro, e alcuni di noi vengono presi e portati a sinistra nella biforcazione (o a destra, non ricordo), mentre gli altri (la maggior parte) va nell'altra direzione.Qui, veniamo fucilati.Il sogno non finisce qui.Immediatamente tutto diventa buio, però io continuo a sentire cosa accade attorno.Sento i soldati (o qualcun altro) prendermi da sotto le ascelle e trascinarmi verso una fossa, e poi la terra che viene spalata su di me.La mia capacità di sentire si riduce via via, ma continuo a sentire il rumore dei passi che proviene dalla strada, come un rimbombo.Tutto si affievolisce sempre di più,finchè il sogno non finisce.
Non è tutto qui, però.Ci sono anche le emozioni che sogno.. è strano dire "sognare", oserei addirittura "PROVARE", quindi le emozioni che provo sono vere al cento per cento.Ogni volta che faccio questo sogno,ricorda tantissimo la realtà (non è il classico sogno dove ci si vede in terza persona, senza connessioni logiche tra un punto del sogno e un altro),infatti vedo tutto in prima persona, sento addirittura dolore quando vengo sparato, poi la pace e la serenità tra le più assolute, come se fosse una sensazione dolcissima quella di essere trasportati verso la fossa comune(qui il paradosso di cui sopra).Nel momento in cui vengo sepolto, avverto la presenza degli altri uccisi con me, vicino a me, ed il bello è che ci "parliamo",ci scambiamo pensieri.Mentre sogno-provo di essere ucciso, i primi sensi a sparire sono la vista, poi l'odorato,il gusto,il tatto e infine l'udito.L'udito è quello che dura più a lungo di tutti, sento nettamente i tedeschi che parlano tra di loro in tedesco (e dico che sogno il tedesco, pur non conoscendolo)..
Ho letto che spesso i prigionieri ebrei venivano giustiziati per strada, durante la fuga delle truppe attraverso la germania, man mano che gli alleati avanzavano.Tutto ciò anche per coprire l'orrore dei campi di sterminio..Da questo suppongo l'essere ebreo nel sogno.Quando il sogno finisce, ultima particolarità, ricordo sempre che comincio a sognare un episodio di quando ero piccolissimo(questa volta in terza persona), ma dovevo essere veramente piccolo, tantè che non so dove collocarlo temporalmente.
So che a molti questa storia potrà sembrare artefatta, finta oppure un semplice sogno come tanti che ne facciamo.Io posso dirvi che questa storia è assolutamente vera, e la modalità con cui la "sogno" (in maniera ricorrente) non lascia molti dubbi a me circa la sua origine.
Peppe