| Caro Sheoll, ti faccio io il benvenuto su questa sezione e provo a risponderti secondo la mia visione. Se hai letto i miei precedenti interventi su questo argomento (nelle pagine precedenti), io sostengo che il nostro corpo non produce scarti. La ritengo una forma di pensiero, che può portarci ad avere una visione diversa delle cose (rispetto a quella che tu indichi come “visione scolastica”), indubbiamente migliore e più ampia di quella che abbiamo accettato finora. Il sangue prende tutte le sostanze tossiche dalle cellule e dalla linfa, poi passa ai polmoni e si libera di una parte attraverso il respiro. Di seguito passa attraverso milza e fegato dove, soprattutto in quest’ultimo, rilascia il grosso di queste sostanze. Arriva ai reni praticamente pulito o quasi. I reni non hanno lo scopo principale di filtrare le sostanze tossiche dal sangue, ma di filtrare quelle buone (minerali, nutrienti, amminoacidi, ecc.) al fine di trattenerle e di ristabilire le giuste concentrazioni nei fluidi corporali. La vescica é un serbatoio in cui acqua e sostanze varie vengono depositate temporaneamente nel caso di bisogno a breve; é infatti permeabile (per poter ridare al sangue le cose di cui ci potrebbe essere bisogno – anche la semplice acqua) e rivestita di mucosa, per poter resistere ad alte concentrazioni di sostanze aggressive che dovessero esservi immagazzinate (urea, cloruro di sodio, acidi, ecc.). Venendo alla presunta validità dell’UT, a mio avviso, questa é confermata proprio dal fatto di non essere “confermata scientificamente”; oltretutto non ne hanno mai confermato scientificamente la dannosità, per cui possiamo stare tutti tranquilli nel praticarla. Io penso anche che sia più valida oggi che non ai tempi dell’antica India (é molto utilizzata anche oggi comunque, sia da quelle parti che in altre): permette di ottenere delle modifiche nel modo di interpretare la Vita che a quei tempi non servivano perché erano lo standard (la gente non era “educata”, indottrinata dalla scuola, dall’informazione, dalle paure, ecc., come oggi da noi). Inoltre, se a quei tempi poteva servire come sistema di cura in assenza di altri rimedi migliori, oggi può essere un sistema di cura al posto di terapie invasive, farmaci tossici, cure costose e medici miopi e dotati di paraocchi. Fatta conducendo uno stile di vita tipo vegetariano é assolutamente facile e semplice, vegan é meglio: la pipì non ha sapori sgradevoli. Se la propria dieta é tendente al naturale (senza prodotti raffinati e con pochissimo sale) l’urina risultante é quasi senza sapore, berla é uno scherzo. Ho iniziato l’UT da “onnivoro/carnivoro”, poi ho eliminato carne e pesce, poi formaggi e uova; per alcuni periodi ho eliminato anche yogurt e kefir e ho fatto varie prove di periodi con alimentazione “non tradizionale”: ho sempre assaggiato la mia pipì e ne ho visto tutte le sfumature. Posso dire che capisco chi “mangia un po’ di tutto” e poi non arriva nemmeno ad annusarla... In ogni caso con una dieta del genere se ne può sempre fare un uso esterno o attenuato. Quanto alle condizioni ambientali e alimentari non credo che siano determinanti: la praticano in tutti i posti del mondo oltre all’India. Ho conosciuto gente che la pratica in Africa, in Sudamerica e qui in Siberia... Sono le condizioni culturali che fanno la differenza, per questo nel mondo “civilizzato” occidentale é difficile che venga praticata. Un caro saluto Andrea
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