| Non saprei, ho valutato ma credo si tratti di problemi ben diversi, anche alla luce di tanti messaggi del genere tutti molto simili:
"...ho beccato un virus intestinale e nel pieno della notte mi sono svegliata con tremendi bruciori di stomaco,sudori freddi e principio di svenimento...fortunatamente ho vomitato solo 3 volte ma credo che questa cosa mi abbia spaventata parecchio...infatti all'epoca dovevo andare in gita con la scuola e mi sono fatta prendere dall'ansia perche avevo paura che li potesse risuccedermi,,quindi avevo attacchi d'ansia(soprattutto dopo aver mangiato perche mi sentivo un peso allo stomaco)e alla fine non sono andata in gita... .
E dell'analisi di esperti:
L’emetofobia è una patologia che crea nel soggetto che ne è afflitto, paura e repulsione nei confronti del vomito. L’individuo è tormentato dall’idea di vomitare, o di vedere altri farlo. Sebbene alcuni emetofobici soffrano di anoressia nervosa, o di altri disturbi alimentari, la correlazione di questa sindrome con un disturbo alimentare, è quasi sempre errata perché nella maggioranza dei casi, è solo la paura di vomitare a produrre restrizioni alimentari, con conseguente peso corporeo inferiore al normale e non invece, sentimenti di insoddisfazione corporea, indicativi per esempio dell’anoressia nervosa. L’esordio emetofobico avviene in età adolescenziale. Il soggetto inizia ad evitare spostamenti con i mezzi di trasporto, in particolare se pubblici, perché teme di essere colto da “nausea improvvisa”, o di vedere qualcun altro in una simile condizione. Con l’andare del tempo l’emetofobico giunge ad un’analisi approfondita e meticolosa del cibo ingerito, che sfocia poi in ossessioni per l'igiene alimentare e compulsioni alla pulizia della cucina. Quasi in tutti i soggetti subentra la complicanza data dal rifiuto di farsi curare per qualsiasi patologia, anche non correlata al vomito, con medicinali, che in quanto tali presentano spesso, proprio il vomito tra le controindicazioni. Il terrore di ammalarsi e dover quindi assumere dei farmaci, diventa incontrollabile a tal punto, da creare un isolamento sociale atto a ridurre al minimo i contatti con chiunque possa esser causa di “contagio”. In età adulta, molte donne, seppur desiderose di diventare madri, rifiutano la gravidanza perché l’orrore per la nausea, che insorge normalmente nel primo trimestre, supera la voglia di avere un figlio.
Gli emetofobi possono essere divisi in due gruppi:
Tipo da ansia-prevenuta: Ansia+Panico (in alcuni casi Agorafobia). L'Ansia può portare a nausea, che ovviamente concorre a peggiorare il quadro ansioso.
Tipo da nausea-prevenuta: In caso ad esempio di propensione al "mal d'auto", vi può essere una reazione fobica alla nausea, che induce ad ansietà e a sua volta può portare maggior nausea, perpetuando la problematica.
Non sembra esserci una specifica causa per lo sviluppo dell’emetofobia, pare però esserci una correlazione con brutte esperienze di vomito, dovute ad esempio a cibo avariato, o con esperienze di abuso nei bambini. Va precisato però, che in tal senso, molto deve essere ancora investigato. Sembra inoltre, che i soggetti emetofobici, paradossalmente possiedano un’altissima soglia di continenza per il vomito, motivo per cui, difficilmente riuscirebbero a vomitare, anche se malati di coliche renali, appendiciti o gravidanze. E’ consigliabile, per chi si riconosce nel problema, affrontarlo con uno specialista, che possa aiutare ad intraprendere un adeguato programma di cura.
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Il soggetto bulimico il vomito lo cerca, se lo induce, per rigettare il cibo, quindi mi sento di escludere questa ipotesi. Il soggetto anoressico non mangia ma normalmente non presenta emetofobia.
Non sembra peraltro che dagli episodi bulimici in cui il vomito è indotto si possa poi passare ad uno stadio di emetofobia causata dal timore di vomitare.
Credo comunque che un idoneo trattamento mirato all'ansia e al disturbo ossessivo-compulsivo possa risolvere il problema, quantomeno quello fisico.
Resta da vedere se, come ritengo plausibile, agenti infettivi (virus, batteri ecc...) e condizioni flogistiche svolgano un ruolo concausale più o meno rilevante, ciò proprio perchè sembra che non infrequentemente l'esordio sia legato ad episodi di "influenza intestinale", malessere gastrointestinale ecc... .
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