Eppur (qualcosa) si muove:
La proposta del cons. Luigi Ferone (Pensionati) con una interrogazione al presidente Tondo
Trieste, 14 luglio 2010. - Il bioscanner "scova-tumori" va adottato dalle strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia. Lo propone il consigliere Luigi Ferone (Partito Pensionati) con una interrogazione al "governatore" Renzo Tondo.
L'invenzione del prof. Clarbruno Vedruccio, scienziato e ufficiale superiore della nostra Marina Militare, che misteriosamente ed inspiegabilmente, malgrado l'omologazione del servizio sanitario nazionale, e l'adozione da parte di strutture nazionali sanitarie di eccellenza come il Policlinico Umberto I di Roma, non trova ancora adeguata utilizzazione.
La questione è stata sollevata recentissimamente da un articolo pubblicato da "La Stampa" di Torino, mentre una conferenza avvenuta nei primi del giugno scorso nell'Aula della Biblioteca del Senato della Repubblica si è occupata del bioscanner "scova-tumori"
Questi i fatti citati nella premessa dell'interrogazione che Luigi Ferone proprio ieri ha presentato al "governatore" del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo.
Il rappresentante del Partito Pensionati ha posto ai vertici politici della Regione alcune domande dirette a far luce sulla vicenda. In primis, il documento ispettivo chiede se nelle strutture sanitarie pubbliche e private operanti in Regione, il “TrimProb, come commercialmente viene chiamato, sia utilizzato. Se ciò non avvenisse, l'interrogante domanda le ragioni per la mancata adozione del bioscanner "scova-tumori" dalle strutture sanitarie convenzionate con il Servizio Sanitario Regionale.
Non solo, Ferone chiede inoltre "se l'assessorato regionale alla salute abbia valutato, con approfondimenti di ordine tecnico e scientifico, l'ottimo rapporto efficacia, efficienza, spese di investimento del “TrimProb”, tenuto conto del suo relativamente basso costo d’acquisto (40/43.000 euro), di assenza di manutenzioni particolari e di materiali di consumo altrettanto poco costosi". Il rappresentante del Partito Pensionati, incalzando il governatore Tondo e l'assessore regionale alla salute, si domanda perché il “TrimProb” non sia utilizzato dalla medicina di base, evitando ai pazienti le lunghe liste d'attesa per esami diagnostici specialistici quali TAC, RMN e PET, soprattutto nel rilevamento delle patologie prostatiche e in particolare per il carcinoma prostatico e che potrebbe diventare un buono strumento d’esame per uno screening di massa.
Infine, Ferone chiede che la Regione Friuli Venezia Giulia si faccia carico di realizzare un vero e proprio "progetto TrimProb", valorizzando concretamente l'opportunità offerta dalla invenzione del prof. Vedruccio.
Questa la notizia. Trentino Libero coglie l'occasione per ringraziare il consigliere regionale Luigi Ferone che ha voluto con la sua iniziativa rilanciare anche in Friuli Venezia Giulia, sia sul piano istituzionale che mediatico, l'adozione di questo importante strumento diagnostico.
www.trentinolibero.org/print.php?id=3647Esposto: TRIMPROB e mancata adozione nel Sistema Sanitario Trentino, vantaggio o danno?
Il consigliere Claudio Civettini della Lega Nord Trentino ha presentato un esposto al Procuratore della Repubblica e al Procuratore regionale della Corte dei Conti sulla mancata adozione nel Sistema Sanitario Trentino della strumentazione diagnostica Trimprob.
Il TrimProb (Tissue Resonance Interaction Method Probe), frutto della ricerca del fisico italiano prof. Vedruccio, è un dispositivo che consiste in una sonda che, emettendo un campo elettromagnetico di esigua potenza, effettua un’analisi non invasiva dei tessuti che consente di rilevare la presenza di stati patologici (tra cui di particolare importanza le formazioni tumorali), e in un ricevitore che, mediante un programma software dedicato, consente di visualizzare l’interazione della sonda emettitrice con i tessuti e di registrare i test effettuati. Non è invasivo, è indolore e non provoca disagi al paziente. L'esame può essere ripetuto per un numero infinito di volte senza danno ed ha una precisione diagnostica minima del 70% che può arrivare fino al 100% se eseguito da personale esperto.
Sulla questione della scelta politica di adottare un sistema efficace per la Salute e per la gestione economica del Sistema Sanitario Trentino, il consigliere Claudio Civettini aveva già chiesto delucidazioni tramite un’interrogazione al Presidente della Giunta Provinciale, alla Giunta e all’Assessore di merito, ottenendo in risposta che l’apparecchiatura non ha ottenuto il marchio CE e questo comporta il divieto di utilizzo e di acquisto da parte delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale e che quindi non sono presenti le condizioni per la sua adozione da parte del SSP.
Il Bioscanner/Trimprob è stato invece omologato dal Ministero della Salute che lo ha inserito nel Repertorio dei Dispositivi Medici del Servizio Sanitario Nazionale che ne ha validato, conformemente alle procedure di legge, l'utilizzo per la diagnostica di patologie prostatiche e della vescica.
Con l’esposto il consigliere Claudio Civettini della Lega Nord Trentino intende quindi portare chiarezza su un tema tanto importante per la Salute in primo luogo, ma anche per il non certo secondario motivo di ordine economico. Scelte di questo genere, che implicano libertà di valutazione, soprattutto negli effetti tecnici e nei benefici prodotta alla popolazione ed ai pazienti, fanno gravare costi ingenti o risparmi importanti, a fronte di garanzie sull’efficacia di strumentazioni scientificamente provate, che potrebbero dare risposte efficaci sulle patologie per le quali, gli strumenti innovativi come TrimProb, sono testati e approvati dalle commissioni nazionali di controllo, con un rapporto qualità/efficacia scientifica/costi, da non sottovalutare e che, se confermate le caratteristiche, la non adozione ingiustificata nel sistema sanitario potrebbe essere legata non certo alla mancanza di affidabilità, bensì ad altre motivazioni che il consigliere Civettini delega totalmente e senza pre-giudizi alle Autorità.
Lega Nord Trentino
Cons. Claudio Civettini
www.leganordtrentino.org/news2.php?id=1920Peccato che...(a proposito di complotti, cospirazioni, boicottaggi ecc.):
Il fisico svela-tumori lascia l'Italia?
Il dubbio di Clarbruno Vedruccio: ha inventato un apparecchio rivoluzionario, unico al mondo ma le aziende italiane non vogliono più produrlo
C’è una macchina unica al mondo, scopre i tumori come un metal detector, senza sonde da infilare nel corpo, ecografie, aghi, nè altri metodi invasivi. L’ha inventata un italiano, il fisico Clarbruno Vedruccio, un signore dall’aria mite ma dal carattere deciso. Uno così il mondo dovrebbe invidiarcelo e invece lui è sul punto di far le valigie e partire portando con sè la sua creatura. La sua è una di quelle strane storie di questi tempi non facili in Italia per chi ha dell’ingegno.
La sua macchina si chiama bioscanner, il nome commerciale è Trimprob, è in uso in decine di ospedali italiani: dal San Raffaele di Milano al Sant’Andrea di Roma. Calciatori ed ex-calciatori, politici e persone di spettacolo, e poi centinaia di migliaia di italiani da sette anni la usano per tenere sotto controllo il corpo e scoprire eventuali tumori proprio sul formarsi in modo da intervenire subito. Anche perché non si tratta della solita tecnica super-esclusiva che solo in pochi possono permettersi. E’ una prestazione regolarmente coperta dal Servizio Sanitario nazionale, si paga il ticket e si ha il diritto all’esame. Persino Girolamo Sirchia, allora ministro della Salute, ne era entusiasta.
E Umberto Veronesi nel 2006 l’ha promosso a pieni voti nella scoperta di tumori alla prostata chiedendo studi approfonditi per allargarlo anche ad altri organi.
Poi i tempi sono cambiati. Non perché sia stato inventato qualcosa di altrettanto efficace. Semplicemente perché la Galileo Avionica, una società che fa parte della Finmeccanica, ha annunciato la chiusura della Trim Probe Spa, l’azienda che produceva e vendeva la macchina capace di svelare i tumori. I motivi? Non è una produzione strategica per un gruppo internazionale che ha come sua attività principale il settore militare.
Poi è diventata anche un piccolo caso politico. A fine giugno la provincia Autonoma di Trento e l’Azienda Sanitaria del Trentino hanno dichiarato fuori legge il Trimprob. L’assessore provinciale alla Salute Ugo Rossi, autonomista, ha bocciato il tentativo della Lega Nord di chiedere con un’interrogazione perché l’apparecchiatura svela-tumori non fosse utilizzata nelle strutture sanitarie provinciali. La Lega Nord è una fan del Trimprobe dal 2004, quando anche Umberto Bossi la provò e fece i complimenti al suo inventore. Ma secondo l’assessore alla Salute del Trentino sostiene nella sua risposta formale che «allo stato attuale non ci sono né le condizioni regolamentari né le necessarie evidenze di efficacia per l’adozione».
Parole che non sono piaciute all’inventore che sta lottando per far riprendere la produzione del suo apparecchio. Un mese fa ha tenuto un intervento alla Biblioteca del Senato, due giorni fa era alla Sapienza fra dottori futuri e presenti. Ovunque vada parla della sua invenzione, dello stop ricevuto e provoca entusiasmo e stupore. «Non so come si possa dire che non esistono le condizioni regolamentari, visto che il bioscanner è omologato con certificazione valida in Europa, ed è addirittura presente nel Servizio Sanitario Nazionale».
Per quel che riguarda le evidenze scientifiche, invece, Marcello Tufano, radiologo e ricercatore, che ha realizzato oltre 17 mila visite a pazienti con il bioscanner elenca una serie di dati sull'efficaciadi gran lunga superiori a quelli di qualsiasi ecografia o indagine con aghi o con altri metodi decisamente più invasivi. "Le sperimentazioni sono complete per i tumori a quasi ogni tipo di organo. Termineremo presto il lavoro".
Sempre che Clarbruno Vedruccio non si spazientisca prima. "Aspetterò ancora qualche mese, se non dovesse cambiare nulla lascerò l’Italia». Per andare dove? «Non negli Stati Uniti o in Cina, piuttosto in un altro paese europeo o in Sudamerica».
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubr...ne=274&sezione=