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Sclerosi multipla &co.- studi del dr.Fiore

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roam
view post Posted on 27/7/2010, 18:02




So che l'argomento non è nuovo in questo forum....ma è sicuramente nuovo il fatto che noi pazienti "risanati"grazie ad un semplice antibiotico stiamo raccogliendo le forze,ogni risorsa disponibile, per costituire una associazione nazionale.
Io in particolare ho promosso una interrogazione parlamentare ed ora ho inviato alcune osservazioni al Ministro Fazio relativamente alla risposta data in Parlamento.
L'obiettivo che ci poniamo è alto, come ogni vita umana del resto, dovremo anche condurre Studi Clinici da presentare all'Istituto Superiore della Sanità.
Abbiamo l'adesione di alcuni medici che si occupano di medicina alternativa e uno in particolare applica il protocollo Di Bella.
Chiedo se possibile di essere contattata privatamente.
Vorrei comunque portare la vostra attenzione sulla Vitamina D ed il sistema immunitario, cosa di cui mi sono occupata in modo approfondito...guardacaso...
Nel mondo oltre il 50% della popolazione è immunodepressa, i dati sono allarmanti, lo hanno ribadito lo scorso anno nel meeting in Belgio, ma la cosa si sapeva già.
Anche nelle nostre patologie si trovano bassissimi valori di D, anche 4.I valori internazionali indicano valori ottimali tra 50 e 80 ng/ml. Io e molti altri abbiamo alzato i nostri valori di D fino a 60 ng/ml e sorpresa......nessuna autoaggressione dei linfociti T, nessun attacco di SM - la mia diagnosi.I linfociti T hanno i recettori VDR della vitamina D. La Bordetella impedisce la maturazione delle cellule T e questo è incontestabilmente affermato a livello internazionale!!!!!!!
 
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view post Posted on 27/7/2010, 19:19

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Se posso fare qualcosa per sostenere l'iniziativa lo farò, compatibilmente con i miei impegni e le mie possibilità.

Ho conosciuto di persona il Dr. Fiore e con lui ho discussa a fondo la questione, un medico d'altri tempi.

E' comunque una teoria che ho sostenuta e sostengo e che avrà pratica, nei limiti degli accessi, anche nel centro medico che coordinerò nei programmi di terapia.



E qui mi scuso se sembra pubblicità ma in qualche modo ritengo necessario che si presti più attenzione all'operato di questo medico onesto e coscienzioso.

I moderatori possono cancellare senza dubbio il mio intervento dove risulti inappropriato, non ne avrò da discutere.
 
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roam
view post Posted on 27/7/2010, 21:48




Qui nessuno vuole fare pubblicità, noi ammalati stiamo cercando medici che in totale libertà desiderino esplorare, verificare uno studio che non è solo teoria, ma ha riscontri concreti, test che dimostrano una infezione da Bordetella Pertussis, infezione silente, senza sintomi di pertosse.
Abbiamo bisogno di medici volenterosi e coscienziosi, interessati alla salute, ad esplorare nuove possibilità di recupero, che anche nella SM è possibile applicando la medicina naturale e se qualche medico con tali caratteristiche ancora esiste io lo ringrazio a nome di tutta la categoria.
La strada è tutta in salita, non ci saranno glorie anzi, molto probabilmente come lo stesso dr.Fiore ha sperimentato, ci sarà il tentativo di gettare discredito verso chiunque sostenga il suo punto di vista.
Anche io ho conosciuto il dr.Fiore e sono stata in contatto con lui fino alla fine.
Condivido la sua opinione su di lui e la ringrazio per la disponibilità
 
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view post Posted on 27/7/2010, 22:03

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Oh, so bene che la strada è in salita, può credermi. Io funziono meglio e rendo di più in salita, quando credo che ciò che attende oltre la salita valga lo sforzo, e in questo caso lo vale. Ho in predisposizione un programma per le patologie autoimmuni e neurodegenerative in cui è senza dubbio compreso l'operato del Dr. Fiore. Avremo modo, forse, di proseguire, ho un contatto abbastanza stretto con l'AISM, seguendone la presidente di una sezione.
Senz'altro cercherò di rendere disponibile la documentazione che potrà essere acquisita, se ritenuto utile.

Peraltro, la tossinfezione da B.P. l'ho verificata già più volte in più casi di autoimmunità, è un buon punto di partenza che io intendo far interagire con la teoria del Dr. Zamboni e con altre che presentano basi scientifiche più o meno solide.
 
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view post Posted on 9/9/2010, 09:44

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SCLEROSI MULTIPLA
Eziopatogenesi. Tipi Sierologici. Trattamento - (Congresso SNO-1997)
PREMESSE
L'epidemiologia della Sclerosi Multipla (SM) dimostra che all'insorgenza della malattia concorrono un fattore ambientale (certamente un agente infettivo) e un fattore individuale. Quasi tutti i virus noti sono stati incriminati come presunti agenti eziologici della SM: tutti sono stati assolti, quanto meno per insufficienza di prove. Una omologia tra epitopo dominante della proteina basica della mielina (PBM) ed alcuni epitopi batterici o virali e l’insorgenza di ricadute post-infettive nella SM suggerirebbero un ruolo di primaria importanza patogenetica al “mimetismo molecolare”, ma questo meccanismo non è mai stato dimostrato in SM ed è solo ipotizzato in patologia umana.
L'encefalite allergica sperimentale (EAS) s'induce immunizzando l’animale con omogenato di midollo spinale, iniettato con adiuvante completo di Freund; ma questo può esser sostituito da Bordetelle uccise (usate in molti protocolli di induzione dell'EAS e di altre malattie sperimentali, come la Miastenia).
Tra le tossine delle Bordetelle (BB): il Lipopolisaccaride (LPS) è il più potente attivatore policlonale aspecifico timo-indipendente che si conosca, innesca la reazione bi-direzionale tra macrofagi e linfociti T-helper, arma i macrofagi, può indurre sintesi prolungata e ciclica di IgM alternata a formazione di immunocomplessi;
il Lymphocytosis Promoting Factor (LPF) con meccanismi non immunologici attiva irreversibilmente tutte le cellule immunocompetenti, ha tropismo elettivo per i neuroepiteli, interferisce con la trasduzione dei segnali di membrana e dei flussi ionici trans-membrana, la sua azione prolungata rende i linfociti-T citotossici per cellule spleniche allogeniche, singeniche e dello stesso individuo.
In SM: alla periferia della placca c’è forte afflusso di linfociti-T CD8+; il siero ha attività mielinotossica; le cellule nel liquor sono quasi tutte “large granular lymphocytes”, cioè, linfociti "preliminarmente" attivati.; i linfociti-T sierici e liquorali in presenza di PBM o antigeni cerebrali blastizzano; i test cutanei d’ipersensibilità alla PBM e alla sostanza bianca cerebrale umana sono negativi.
L'unica reazione immune compatibile con tutti questi reperti è l'ipersensibilità ritardata, transitoria, basofila di Jones e Mote (I.R.di J-M). L'I.R. di J-M può esser trasmessa sia a mezzo di linfociti che di siero (mielinotossicità in SM); dà una reazione cutanea debole e transitoria, costituita da semplice eritema (negatività dell'intradermo in SM); avviene nel sito dell'antigene ed è caratterizzata dalla forte prevalenza di linfociti T CD8+ ; dopo una fase essenzialmente cellulo-mediata, produce anticorpi in loco (produzione intratecale di IgG). L'I.R. di J-M coinvolge tutte le cellule dell'immunità specifica e aspecifica (granulociti, linfociti, macrofagi), ma la sola stimolazione antigenica non è sufficiente ad innescare la reazione: occorre un'attivazione preliminare o coincidente delle cellule immunocompetenti (azione adiuvante).
SOGGETTI - METODI - RISULTATI
In pazienti SM, la micro agglutinazione diretta con B.Pertussis (I gruppo = 9 pz.) è risultata positiva nel 78 % dei casi, vs 25 % dei controlli; in E.L.I.S.A. (II gruppo = 6 pz.), ho trovato alti titoli di IgG anti-BB nel 50 % dei casi, negativi nel 100 % i controlli. Tre pazienti (III gruppo), che nei 2 anni precedenti avevano avuto almeno 2 attacchi e 2-3 ricoveri ospedalieri, avevano CIC attorno a 5 µg/ml e IgG anti-BB positive; trattati con eritrocina + antiistaminico non hanno più avuto ricadute (3 anni e 10 mesi, 32 e 33 mesi rispettivamente). Altre 2 pazienti (IV gruppo) con micro agglutinazione diretta anti-BB positiva (E.L.I.S.A. non eseguita) hanno rifiutato l’antibiotico, assumendo solo l’antistaminico. Dopo 16 e 17 mesi rispettivamente, entrambe hanno avuto una ricaduta. Nel siero: una paziente aveva CIC = 10,2, IgG e IgM anti-BB negative; l’altra, CIC = 5,9, IgG assenti, IgM positive. Dopo circa 2 mesi di terapia con macrolidi: la prima paziente aveva CIC = 2,9 e IgM leggermente positive; la seconda aveva CIC = 2,2, IgG e IgM anti-BB negative. La prima paziente ha continuato il mio trattamento: non ha più avuto ricadute (oltre 2 anni e mezzo di osservazione). L’altra paziente non ha più fatto controlli; ha rifiutato il trattamento: dopo 6 mesi ha avuto una ricaduta; non ha più avuto remissioni; ora cammina, a fatica, con le stampelle. Di una diecina di pazienti, in osservazione da poco più di un anno (V gruppo), riferirò in dettaglio a suo tempo.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


Ora, si teorizzi pure e si speculi a lungo, aspettando che la "scienza" trovi una possibile causa e una soluzione per questa e altre malattie, che tanto 20 anni di ricerca e di conferme cliniche fatte da un piccolo sconosciuto medico di un piccolo paesello di provincia non hanno alcuna importanza, spesso neppure per gli stessi ammalati che si spaventano a sentir parlare di antibiotico ma assumono farmaci ben più pericolosi e, inevitabilmente, finiscono per peggiorare.


Però non si dica che non esisteva una possibilità seria, reale, certamente non miracolosa ma scientifica e assodata.

Non osino dirlo, nè i medici nè i pazienti sprovveduti.

Se i medici sono ciechi oppure corrotti, se sono ignoranti oppure troppo narcisisti per ammettere che la teoria di Fiore è corretta, vadano per la loro strada e stiano tranquilli con la loro coscienza, ma abbiano il dovuto rispetto per questa persona che prima era uomo, poi medico e ricercatore, di gran levatura. Un medico, insomma, come pochi, sempre più rari, oggi.
 
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view post Posted on 8/10/2010, 12:48

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Comunque, le conferme che la terapia antibiotica effettuata in diagnosi iniziale di malattia autoimmune, cioè quando ancora i danni sono assenti o lievi, blocca l'evoluzione della patologia, cominciano ad essere tante; troppe perché si tratti di coincidenze (direbbero i magistrati) o perchè la B.P. costituisca esclusivamente una concausa tra altre di pari importanza, troppe positività al test, troppe risposte positive alla terapia.
 
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enteomane2
view post Posted on 8/10/2010, 17:07




Sclerosi multipla, sulla terapia Zamboni le Iene fanno ragionare Fazio
Nella puntata di mercoledì, intervistato da Giulio Golia, il ministro si è detto favorevole.
Monia Cappuccini
“Non possiamo dare la sicurezza ai pazienti, ma sono già impegnato e valutiamo l’ipotesi Zamboni”: parola del ministro della salute Ferruccio Fazio a conclusione dell’intervista rilasciata alla Iena Giulio Golia, andata in onda nella puntata di ieri sera su Italia 1, in risposta al servizio-appello lanciato una settimana fa dalle Iene, affinché in Italia venga sperimentata la terapia del professor Zamboni, nella cura della sclerosi multipla.

Una promessa strappata con le telecamere
La promessa è stata strappata davanti alle telecamere, non senza nascondere qualche segno di fastidio per la pressione subita. Sebbene sui tempi di applicazione il titolare del dicastero non sia ancora in grado di fornire una scadenza certa, ha riconosciuto l’urgenza della questione, azzardando per il momento solo qualche ipotesi.

Ci vorranno uno/due mesi o anni?
“Quanto ci vorrà? Uno, due, tre mesi? O parliamo di anni?” Lo ha incalzato Golia. “Un tempo il più ridotto possibile” è stata la replica di Fazio.
La richiesta per procedere con la nuova terapia è al momento in sede di valutazione presso il Consiglio Superiore della Sanità, dove è giunta tre mesi fa.
Risposta imprecisa, ha obiettato Golia, visto che la presentazione della richiesta è datata marzo 2010, mentre la scoperta del nuovo metodo risale a settembre del 2009.
Bisognerà attendere il parere di angiologhi, neurochirurghi e neurologi, perché le pubblicazioni in merito sono ancora limitate, ha ribattuto il ministro. Altro scivolone, ed è a quel punto che Golia gli mostra la copia della monografia uscita nell’aprile scorso per la prestigiosa rivista scientifica International Angiology.

I casi di "fughe all'estero" per curarsi
Come la mettiamo invece con i casi di fuga all’estero, soprattutto verso la Romania e la Bulgaria, come testimonia il caso riportato di Lorena che, tra l’altro, non sottovaluta i costi sociali sostenuti dallo Stato per i malati di sclerosi? Non rappresenta una soluzione auspicabile, è la risposta del ministro.


Una cura che rivoluziona il trattamento della sclerosi
La cura del prof. Zamboni sembra davvero destinata a rivoluzionare il trattamento della malattia, la vita delle 60mila persone che ne sono affette e dei tanti altri in lista di attesa per la sperimentazione.
Nella puntata del 1° ottobre delle Iene, Giulio Golia aveva intervistato due pazienti che si sono sottoposti al trattamento, secondo le ipotesi seguite dal professor Paolo Zamboni, medico e docente dell’Università di Ferrara, e del professor Fabrizio Salvi, medico dell’unità di neurologia dell’ospedale Belluria di Bologna.
Sono state le loro storie a smuovere le acque e rendere necessario l’appello pubblico.

Due pazienti avevano rivelato la novità
Davanti alle telecamere i due pazienti hanno raccontato di come la loro vita sia cambiata dopo l’incontro con il prof. Zamboni. Hanno ricominciato a vivere, scampando a un destino su una sedia a rotelle.
E’ il caso di Augusto, che ha convissuto con una sclerosi multipla per dieci anni e che da dopo l’operazione con il professor Zamboni - che gli diagnosticò una ostruzione della giugulare all’80% e dell’altra al 60% - è tornato ad una vita normale.

Il racconto di Federica, 33 anni
C’è poi il racconto di Federica, 33 anni, ex allenatrice di pallavolo, a 24 anni la sua vita fu compromessa da molteplici lesioni a livello cerebrale e spinale. Le fu diagnostica la sclerosi, che dal 28 marzo 2008, data dell’operazione che da due anni festeggia come il giorno del suo compleanno, ricorda solo come un brutto ricordo. Il primo effetto post operatorio che Federica ricordi, lo stesso di Augusto, è stato il recupero della sensibilità delle mani, fino a continui e graduali miglioramenti.


La dichiarazione di Nicoletta Mantovani
Alla testimonianza di Augusto Zeppi e Federica Camerini si è aggiunta poi la dichiarazione di Nicoletta Mantovani (nella foto), vedova di Luciano Pavarotti, in lista per l’operazione con il professor Zamboni e che nel servizio sollecitava delucidazioni in merito ai ritardi accumulati dalla partenza della sperimentazione, ormai giunti a diversi mesi dalla data prevista.
Una nuova ipotesi sulle cause della malattia
Alla luce della scoperta del medico ferrarese emerge una possibile correlazione tra la sclerosi e una nuova patologia venosa chiamata CCSVI, o insufficienza venosa cronica cerebrospinale, in Italia ancora non annoverata tra le malattie riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale.
Alla base dello studio, alla sclerosi viene attribuita un’origine di natura cardiovascolare e non neurologica, come da sempre viene trattata, provocata dall’ostruzione di alcune vene che portano il sangue dal cervello al cuore.
Sarebbe proprio il ristagno del flusso sanguigno a causare la patologia della sclerosi, generata da una malformazione genetica delle vene e guaribile attraverso un semplice intervento di “stappamento” di quelle mal funzionanti.
Alla lunga il disturbo venoso rischia di cronicizzarsi, dando appunto origine alla malattia.

Un'operazione semplicissima e banale
La soluzione risiede in una operazione semplicissima e banale, come stappare un lavandino. La sperimentazione del prof. Zamboni rappresenta un punto di vista innovativo sulla malattia e una eccellenza italiana, a cui tutto il mondo guarda.
Di pazienti ne ha operati finora 65. Non rimane da augurarsi che la “liberazione” da lui avviata possa trasformarsi nella rivincita sulla vita dei tanti altri ancora che ne sono tuttora in attesa della cura.
 
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view post Posted on 8/10/2010, 20:28

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Conosco ma è inesatto. Non in tutte le persone affette da SM è presente la stenosi e non tutte hanno risposte soddisfacenti quando il danno è grave, quindi le risposte positive si riducono ma restano comunque decisamente apprezzabili.

In secondo luogo la CCSVI è a mio avviso un effetto della tossinfezione batterica (spesso con concomitante accumulo marziale o neurotossico da metalli a livello cerebrale).

Reputo comunque sia una risposta terapeutica da associare a quella antibiotica quando vi siano motu- e neuro-lesioni in corso di stenosi.

Lo "stappamento" potrà poi essere effettuato in diversi modi, anche con dosi idonee di ascorbato e citrati o con terapia chelante, richiede più tempo ma alla fine il risultato non mancherà, quindi non c'è bisogno di disperarsi e di pagare 6000-7000 euro per un intervento di pulizia.



Comunque, vi è da dire che l'Italia è davvero patologica in questo senso e che il coinvolgimento/asservimento agli interessi delle multinazionali prevale sempre sopra ogni altra cosa.

Sarebbe ora che si vergognassero e che cominciassero a fare cose serie.


Per Zamboni (così come fù per Fiore e per altri), occorre dire che anche le associazioni non si rivelano molto interessate a condurre a guarigione i loro iscritti/assistiti ammalati:


ZAMBONI LASCIA LO STUDIO COMMISSIONATO DA AISM-FISM SULLA CCSVI.

Protocollo non rispettato e altri motivi seri.


In passato il Dr. Fiore comunicò i risultati delle sue scoperte a presidenti e dirigenti delle varie associazioni. Molte promesse, nulla di fatto.




Quindi tocca un po' arrangiarsi e spingere affinché le cose vengano poste in atto. Bisogna arrabbiarsi.
 
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view post Posted on 12/10/2010, 19:07

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Qui però accade che Zamboni viene praticamente emarginato, anche dall'AISM che detta legge in materia (avendo stanziato 900.000 euro è comprensibile); i suoi studi e le sue ricerche, perfino i risultati, vengono sottovalutati quando non volutamente definiti scarsi e inidonei. Pare chiaro che di ostacoli ve ne saranno tanti e tali da rendere Zamboni "inoffensivo" per gli interessi dei soliti, baronati, multinazionali e accoliti.



Strano a dirsi ma ogni volta resto stupito di tanta ipocrisia e corruzione, eppure questo è il mondo.

E' anche vero che l'interesse ruota attorno alle staminali (di cui, in realtà, per guarire, non c'è un gran bisogno), però esse garantiranno un profitto molto più elevato.

Però, vada anche per le staminali, non ho niente in contrario, il problema è che nel frattempo molti potrebbero guarire o trovare giovamento da metodi e cure che non verranno utilizzati.

I pazienti stessi, gli associati stessi, più che altro ammalati, si lasciano prendere in giro, manipolare, raggirare, pur avendo la verità sotto gli occhi.

E' roba da ridere, và.
 
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view post Posted on 13/10/2010, 09:04
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E' sempre la solita storia.
La solita vecchia storia.
Il "diverso" fa difficoltà ad affermarsi e deve passare sempre per i soliti quattro matti che riescono a coglierne l'essenza.

Proprio in questi giorni sto vivendo una storia simile in cui per risolvere un problema di salute dei conoscenti hanno deciso di affidarsi al chirurgico. Ci sarebbero anche altri sistemi che rientrano pur sempre tra quelli convenzionali anche se poco praticati, e ce ne sono altri ancora che non sono affatto convenzionali.
Nonostante ciò e nonostante abbiano tutto il tempo, non li hanno nemmeno presi in considerazione. Prima (a parole) finchè il discorso è teorico, finché si tratta di qualcun altro alcuni ragionamenti marginali sono condivisi, ma poi al momento buono cala invece la saracinesca. Sotto la spinta dell'idea della morte o dell'infermità si corre nella direzione in cui vanno tutti gli altri, c'è poco da fare.

Credo che le persone siano più facili da comprendere in quanto, come giustamente dici tu, pur avendoli tutti sotto gli occhi tendono ad essere piuttosto diffidenti; d'altra parte se non se ne sono mai interessati più di tanto, se non li hanno conosciuti da vicino, è difficile che li prendano in considerazione veramente.
In definitiva, probabilmente ognuno trova il metodo che è più adatto a sè.

A livello accademico già lo capisco di meno pur se si ripropone lo stesso meccanismo mascherato da "prassi" consolidata che si fa fatica ad abbandonare.
Eppure qualche medico che ha aperto gli occhi c'è.
La speranza è che ce ne siano sempre di più. Si dia voce e luce che altro si può fare?

Giù, nella catena di produzione, di certo altri parametri non vengono neanche presi in considerazione: c'è richiesta di una certa cosa? e gliela si fà.
Un prodotto "và bene" commercialmente? e lo si migliora.
Non credo si veda molto al di là.

Tu che dici doc?
 
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view post Posted on 13/10/2010, 09:52

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Io dico solo che l'interesse primario deve essere quello rivolto alla guarigione del paziente e non quello a tutela dei propri interessi di portafogli, di fama, di prestigio, di ego e di narcisismo.


A poco vale opporre il fatto - nel caso Zamboni - che si trovano molti individui affetti da stenosi ma perfettamente sani e quindi: cosa si và ad operare?, come afferma il neurologo Salvetti in un eccesso strabiliante e sbalorditivo di pura ignoranza e di enorme ipocrisia, semplicemente perché la logica scientifica vuole che una persona perfettamente sana non può presentare stenosi e perché chi presenta stenosi non resterà privo di conseguenze in futuro.

Si chiama "prevenzione", ed è quella cosa tanto decantata grazie alla quale medici e professionisti e multinazionali guadagnano fior di quattrini, quando torna comodo, se invece coem in questo caso non torna comodo essa non è più una buona cosa.

Dunque, se c'è stenosi e la persona appare perfettamente sana, cosa opero a fare? Opero, intervengo, semplicemente per consentirle di rimanere sana, si chiama "Prevenzione", poichè una stenosi indica già di per se stessa una condizione potenzialmente grave o gravissima, anticamera di ictus, infarti e conseguenze.

Ecco perché opero.



Dunque, se si tratta di ignoranza, essa è inconcepibile in medici che hanno ruoli di grande responsabilità, se si tratta di ipocrisia e di interessi (come spesso accade), è ugualmenter inconcepibile.

Vadano a zappare la terra, faranno meno danni.



Vale a dire che, se dopo un Congresso Mondiale di Oncologia in cui viene confermata la base clinica di ciò che un genio della medicina come il Prof. Di Bella ha affermato oltre 30 anni fa', di ciò ancora nulla si dice e anzi il Di Bella viene ancora additato come un esempio negativo, qui siamo non solo alla frutta ma alla canna del gas.

Sarebbe tempo che questi tirapiedi dei poteri forti e corrotti si levassero dalle scatole perché di danni ne hanno fatti fin troppi.

Siamo benissimo in grado di ammalarci e morire anche senza il loro aiuto :D



Vadano a zappare la terra, vadano a pascolare le galline, le anitre e le oche, vadano a custodire le stalle e le mucche, vadano a svuotare i cassonetti dei rifiuti, gliene saremo grati, a lungo :lol:

Ma questi qui cosa sono, dei Barbapapà che dicono resta di stucco è un Barbatrucco?

Màh!

Comunque, trovata la tossinfezione e applicata l'opportuna terapia, è sicuro che se in diagnosi precoce, in stadio iniziale, ove danni grandi ancora non ve ne siano, l'evoluzione della malattia viene bloccata e danni non si avrà a vederne.

Fiore aveva ragione. Ma qui resta il fatto che Il Giusto è morto in galera.



I'm just a little bit tired
if you know what I mean
Don't want to be in a crowd
when I can be in a dream

Ogni tanto succede, via. Poi passa.
 
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view post Posted on 13/10/2010, 15:43
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magari ci andassero, ma a pascolare le oche e zappare la terra non rende mica molto.
eppoi escono quei fastidiosi calli che rovinano il look dell'aperitivo in costa azzurra.

che sia anche la mancanza di stimoli, l'appagamento, l'appiattimento nelle cose futili?
 
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nibiru
view post Posted on 13/10/2010, 16:08




Vorrei far notare che zappare la terra, pascolare le galline, le oche e le anitre, custodire stalle e mucche e svuotare i cassonetti non ha nulla di disonorevole.

In questo contesto, presi come accezioni negative, ne vengono fortemente sviliti quando ad essere disonorevoli sono solo gli pseudo medici che, per proprio tornaconto, non si fanno scrupolo di ammazzare i pazienti.

Ecco, accostare questi nobili (ed utilissimi) lavori a chi si è macchiato di crimini è offensivo per le rispettive categorie.

Questi "signori" non devono cambiare lavoro ma essere giudicati dal tribunale dell'Aia per crimini contro l'umanità. Sono criminali non incapaci.
 
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view post Posted on 13/10/2010, 16:20

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Infatti, come puoi notare, per non disonorarli, li ho invitati a rendersi utili attraverso attività dignitose.

Non ne faccio neppure una questione di giudizio civile o penale, ne faccio una questione di appropriatezza, cioè a dire che ad ognuno il suo mesterie, e questi non sono nati per fare i medici.

Appropriatezza

La definizione di appropriatezza condivisa a livello internazionale è quella secondo cui una prestazione è appropriata se oltre ad essere efficace viene erogata a quei soggetti che ne possono realmente beneficiare, con la modalità assistenziale più idonea e con le caratteristiche (di tempestività, di continuità, ecc.) necessarie a garantirne effettivamente l’utilità. In altre parole, una prestazione dovrebbe essere erogata rispettando il quadro clinico del paziente e le indicazioni per le quali si è dimostrata efficace, nel momento giusto e secondo il regime organizzativo più adeguato.
L’appropriatezza va dunque valutata sia rispetto alle modalità di erogazione della prestazione stessa sia rispetto alle esigenze di salute del destinatario della prestazione, tenendo conto di una serie di variabili che vanno oltre le caratteristiche specificatamente cliniche del quadro patologico presente.
Generalmente, i vari ambiti dell’appropriatezza vengono ricondotti a due componenti fondamentali (appropriatezza clinica e appropriatezza organizzativa) e vengono indagati dalla maggior parte dei Paesi mediante indicatori ad hoc, finalizzati appunto a verificare se il
sistema è rilevante rispetto ai bisogni di salute e basato su standard scientificamente
validi e condivisi. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di indicatori che fanno parte di programmi istituzionali di controllo della qualità globale dell’organizzazione sanitaria, i quali ovviamente includono numerosi indicatori aggiuntivi a quelli di qualificazione dei soggetti erogatori. In ogni caso la misura dell’appropriatezza contribuisce fortemente a determinare la struttura complessiva della performance di un sistema sanitario e a valutarne gli eventuali cambiamenti nel tempo.
Conseguentemente, come del resto avviene per gran parte delle altre dimensioni, deve essere considerata un elemento del sistema non scindibile dagli altri e valutabile con metodologie integrate.
In Italia esistono vari strumenti di valutazione, specie nel settore dei ricoveri ospedalieri.
Dal punto di vista normativo, le indicazioni del D.lgs 229/99 contengono espliciti riferimenti all’appropriatezza come condizione necessaria dei Livelli Essenziali di Assistenza erogati dal SSN. In Italia, molti degli indicatori routinariamente prodotti sulla base delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) e alcuni degli indicatori inclusi nel sistema di garanzie per il monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (DM 12/12/2001) possono essere effettivamente considerati indicatori di appropriatezza (come, ad esempio, il tasso di ospedalizzazione per particolari procedure chirurgiche, la percentuale di ricoveri evitabili per patologie acute o croniche, ecc.); manca ancora, come per tutti gli altri ambiti della performance, una riorganizzazione del sistema informativo esistente in funzione della misurazione della dimensione dell’appropriatezza o una sua eventuale implementazione per questo specifico obiettivo.
 
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