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Canada..trovata la cura per il cancro??

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jacklightning2wolf
view post Posted on 1/6/2011, 11:15




be dipende da che stadio perche di cure per certi stadi di cancro cerano gia ,tuttavia agli stadi piu avanzati non cerano mai riusciti a curarlo
 
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view post Posted on 27/6/2011, 04:42
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Non importa quanto è buio il cammino, guarda solo la Luce di fronte a te.

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Meglio includere anche il servizio, del 2007, comparso sul Corriere della Sera, quotidiano di comprovata affidabilità e serieta. Questo giusto per non far gridare "al miracolo" o "allo scandalo" a seconda dei casi e riportare un po' di sano buon senso.


Il «caso» è partito dai dati di uno studio canadese sulla rivista Cancer Cell

Dicloroacetato, speranze premature

Ha mostrato un'azione anti-tumorale in provetta e su animali, ma ci vorrà molto tempo per sapere se potrà essere utile all'uomo.


MILANO - «E’ bene dirlo subito: non ci sono i presupposti biochimici per pensare che l’acido dicloroacetico o DCA possa essere impiegato nella cura del cancro nell’uomo, e il fatto che non vi siano sperimentazioni in corso non dipende solo dalla mancanza di volontà delle aziende dovuta alla non brevettabilità del prodotto, ma anche dalla scarsità dei dati scientifici attualmente a disposizione». E’ allarmato Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, di fronte a quello che sta avvenendo con il DCA (dicloroacetato): un caso che ricorda molto, troppo da vicino storie del passato che avrebbero dovuto insegnare qualcosa, come le vicende legate alla terapia Di Bella, ma che sembrano aver lasciato tracce assai labili nella memoria collettiva.
Tutto ha avuto inizio qualche mese fa con la pubblicazione sulla rivista Cancer Cell, dei risultati di uno studio sul DCA eseguito da Evangelos Michelakis, dell’Università dell’Alberta a Edmonton, in Canada. La ricerca riguardava, in particolare, gli effetti del dicloroacetato su colture di cellule tumorali di polmone, mammella e cervello, e su animali da laboratorio. E il DCA si era rivelato in grado di arrestare la proliferazione tumorale sia in vitro, che in vivo. Questa azione, secondo gli studiosi canadesi, sarebbe riconducibile a una particolarità delle cellule tumorali, e cioè il fatto che - a differenza di quelle sane - non traggono l’energia necessaria per vivere da specifici organelli chiamati mitocondri, ma direttamente dal metabolismo dello zucchero (è un fenomeno noto come glicolisi). Il DCA avrebbe la capacità, già sfruttata in alcune malattie neuromuscolari, di riattivare i mitocondri, spingendo così la cellula neoplastica a ridiventare normale. Il tutto con effetti indesiderati piuttosto modesti, quali intorpidimento, deficit nel movimento e dolore, e senza minimamente interessare le cellule sane.
Alla pubblicazione dello studio canadese, ripresa da diversi giornali scientifici e non, ha fatto seguito il fenomeno del «fai da te», che, spinto anche dall'uso di internet, sta prendendo sempre più piede, con grande preoccupazione della comunità scientifica. Nel giro di poche settimane sono infatti nati blog, siti di pazienti, di venditori di DCA e quant’altro. Addirittura, secondo quanto riferisce la rivista New Scientist, al momento esistono alcune decine di malati in diversi Paesi che stanno sperimentando su di sé gli effetti del DCA in modo del tutto empirico, al di fuori di qualunque sperimentazione e spesso senza controllo medico. «Si ripete, in questo caso, qualcosa che è già successo - commenta Garattini. - Viene individuata una sostanza che costa poco, è già sul mercato e non è brevettabile, si dà un’interpretazione distorta ad alcuni dati di laboratorio, si punta il dito sulle aziende farmaceutiche, che malvagiamente si rifiuterebbero di studiarla, si mette tutto in internet e il gioco è fatto: immediatamente molte persone malate, alle quali non è stata data più alcuna speranza, individuano nella sostanza in questione la possibile fonte del miracolo, e si lasciano influenzare da commercianti senza scrupoli. Nel frattempo si perde tempo prezioso, e la malattia progredisce senza che le terapie consolidate possano giocare il loro ruolo».
Nel caso del DCA, poi, la questione è ancora più delicata, perché la sostanza è venduta da moltissime aziende chimiche come reagente di laboratorio, e viene utilizzata in veterinaria, nonostante non vi siano studi che ne dimostrino l’attività. Insomma, è di larga diffusione. «Questo - prosegue ancora Silvio Garattini - pone seri problemi di sicurezza: un prodotto sintetizzato come reagente, non avrà mai le caratteristiche di purezza, di concentrazione definita e di sterilità indispensabili all’uso nell’uomo, ma chi lo compra via internet non ha modo di sapere che cosa davvero sta acquistando e quali caratteristiche ha. Inoltre, il DCA è un acido e può danneggiare seriamente il fegato, i nervi, i reni, e va tamponato per evitare vere e proprie ustioni».
A queste perplessità fa eco del resto lo stesso Michelakis, che sottolinea come, utilizzando il dicloroacetato, i malati possono porre in serio pericolo non soltanto la propria vita («Non consiglierei di prendere DCA più di quanto non spingerei qualcuno a bere un veleno» ha dichiarato al New Scientist il presidente della Sigma, colosso chimico che ha in catalogo il DCA come reagente), ma anche gli studi indispensabili per andare a fondo alla storia: se scoppiasse uno scandalo (se, cioè, un paziente si intossicasse in modo grave con il DCA), difficilmente gli enti pubblici finanzierebbero poi sperimentazioni approfondite.
«Purtroppo - conclude Garattini - in medicina non esistono scorciatoie: le procedure per verificare l’efficacia di un farmaco sono state consolidate nel corso di decenni e solo seguendo tutti i passaggi si può giungere ad avere terapie sicure ed efficaci». I numeri, del resto, parlano chiaro: dei molti farmaci che giungono alla prima fase sperimentale, quella della sicurezza nell’uomo, e la superano, solo uno su 20 prosegue poi l’iter delle sperimentazioni cliniche, e di quelli che arrivano a concludere la fase III, cioè quella nella quale vengono coinvolti migliaia di pazienti, solo uno su cinque viene poi effettivamente introdotto sul mercato. Bisognerà attendere nuovi studi sul dicloroacetato, eseguiti secondo le norme. Ma quasi certamente dovranno essere finanziati con fondi pubblici o di associazioni non a scopo di lucro, perché difficilmente, come si diceva, le case farmaceutiche si interesseranno ad un progetto che non porterà loro profitti, in quanto finalizzato all'impiego clinico di un medicinale non brevettato. E i tempi si preannunciano molto lunghi.

Agnese Codignola

17 aprile 2007
 
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view post Posted on 28/6/2011, 23:43

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Un tempo il Prof. Koch ebbe notevole successo con la sua terapia molecolare (o terapia chinonica - chinoni di Koch) nei casi di tumore. Il concetto della riattivazione mitocondriale presenta una solida base scientifica.

Questa frase è un controsenso che solo un Garattini poteva elaborare: "immediatamente molte persone malate, alle quali non è stata data più alcuna speranza, individuano nella sostanza in questione la possibile fonte del miracolo, e si lasciano influenzare da commercianti senza scrupoli. Nel frattempo si perde tempo prezioso, e la malattia progredisce senza che le terapie consolidate possano giocare il loro ruolo".

Se non gli è stata data alcuna speranza, quale sarebbe il tempo perso?

Con ciò, la terapia con DCA non può raggiungere risultati realmente soddisfacenti, non è da consigliare.


E' anche bene ricordare al Garattini che anche all'interno delle case farmaceutiche c'è il pieno di commercianti senza scrupoli.



" il DCA è un acido e può danneggiare seriamente il fegato, i nervi, i reni," questo è ciò che normalmente accade anche con le varie chemioterapie.

I dati scientifici, in medicina, che è una scienza sperimentale, si acquisiscono, per l'appunto, con la sperimentazione, inutile quindi lagnarsi che non vi sono sperimentazioni in corso perché mancano i dati.
 
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sanguisugas
view post Posted on 29/6/2011, 08:22




CITAZIONE (oro @ 29/6/2011, 00:43) 
Questa frase è un controsenso che solo un Garattini poteva elaborare:

be' in effetti...a meno che il ruolo che intendeva non fosse quello di far arrichire chi di dovere, lol
 
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4 replies since 1/6/2011, 07:56   741 views
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