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Malattie autoimmuni

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flipperina
icon3  view post Posted on 3/5/2013, 11:17




Apro la discussione sperando che sia utile anche ad altre persone visto che purtroppo aumentano i malati di patologie autoimmuni e sperando che siano sempre meno e che trovino una strada di cura per tornare a vivere in un modo decoroso.


Intanto qualche link. Aiutaci tu Oro :)

www.procaduceo.org/it_schede/autoim...mmuni.htm#sipuo

http://nardellamichele.blogspot.it/2012/10...a-epidemia.html


"Malattie Autoimmuni
La Speranza della Guarigione è l'ultima a morire !!! Rimango sempre impressionata da persone che affette da patologie autoimmuni sulla guarigione dicono che non è fattibile e che però ci conviverà per il resto della vita. Quando Guarire è possibile !!! La risposta però non viene dalla Medicina Ufficiale ma dalla Medicina Complementare o Alternativa quella medicina che non si ferma a cercare risposte di guarigione e che parte dall'Approccio di Sviluppare l'Autogarigione dell'Individuo perchè sa che questa è la via della Salvezza . La Risposta è Semplice e sopratutto E' DENTRO DI NOI!!! La Domanda che rivolgo ai pazienti è questa : CHI COMANDA IL CORPO? Una pz mi ha risposto che si lascia comandare dallo Stomaco , Bisogna ASCOLTARE il Corpo !!! Partiamo dalla Spiegazione Cosa sono le Patologie Autoimmuni ? Molte persone ancora NON le conoscono però sono sempre + Frequenti . Il Connettivo è il tessuto di sostegno che riveste tutti gli organi e si trova tra tutte le cellule permette la comunicazione molte volte la chiamiamo MATRICE , questo connnettivo si trova in due forme SOL e GEL a seconda che siamo di mattina o sera 3-15 o 15-3 questi orari differiscono per sistema nervoso Vegetativo quello che governa in autonomia le pareti vascolari ( pressione minima ) termoregolazione , peristalsi ( onda della digestione) , mucosità bronchiali , ecc a seconda che sia ORTOSIMPATICO quello del giorno o PARASIMPATICO della Notte o VAGALE legato al 10 nervo cranico (VAGO) . Questo per farvi capire l'IMPORTANZA della NOTTE e del SONNO di NOtte il Corpo si DEPURA e il Connettivo filtra verso il Rene le sostanze da eliminare , però se questo NON succede il Connettivo si INTASA e impedisce alle cellule di lavorare adeguatamente , queste TOSSINE vanno a trasformare le cellule di quell'organo bersaglio che inizia a NON essere riconosciuto dal nostro ORGANO POLIZIA che definisce il SELF O NON SELF , essendo diversificate queste proteine il SISTEMA IMMUNITARIO inizia a creare degli Anticorpi Specifici contro Organo . NON e' Il SISTEMA IMMUNITARIO a SBAGLIARE ma il contenuto cellulare a essere Danneggiato . Purtroppo la Medicina Ufficiale non tiene in considerazione l'Apporto della Medicina Naturale e Omotossicologica che dovrebbero lavorare in Sinergia , Continua a Immobilizzare il Sistema Immunitario ( INTESTINO 2° CERVELLO) Si ci sono molte Persone ammalate di Disbiosi Intestinale ed altre patologie del Sistema Intestinale potrebbe sicuramente Nuocere al Sistema Immunitario ma essendo il SE': L'Interno della Persona che conduce la Vita , chiamatelo Spirito Anima come volete , se muta vuol dire che si sta ADATTANDO a Circostanze Esterne !!. Siamo Molto Stressati in senso Emotivo Personale Socialmente e tutto questo anche se non lo viviamo Consciamente influenza lo stato Cellulare , il carico Tossinico NON viene riequilibrato con supporto di Nutrienti ANTIOSSIDANTI tali da rimanere nell'OMEOSTASI , le cellule soffrono, producono Acidità Residuo Ciclo Krebs metabolismo Cellulare e queste tossine rimangono nei tessuti = nel CONNETTIVO qwuindi si verifica uno stato di Precancerosi che può portare alla formazione TUMORALE o intervengono i batteri che trasformandosi diventano CANDIDOSI LIEVITI , diminuiscono le Difese Immunitarie oppure il Sistema COMBATTE creando queste "MALATTIE AUTOIMMUNI". Queste SONO gia' la DIFESA del CORPO e noi cosa facciamo? le DIMINUIAMO ci credo che il Corpo si "incavola" producendo infiammazioni di ogni natura LAVORIAMO CONTRO NOI STESSI!!! Il Connettivo si trova dappertutto anche se ci sonbo Organi bersaglio nella nostra Zona Prevalentemente la TIROIDE e il FEGATO non posso spiegare ora il motivo, ogni sito poi prende il nome dello scopritore della patoilogia quindi ci sono nomi per ogni sito ,tipo SJOGREN per i condotti lacrimali salivari LES per il Lupus Eritematoso Sistemico che racchiude più tipologie , il DIABETE di 1 tipo sarebbe Autoimmune , la Cirrosi Biliare Primitiva che colisce i dotti biliari e Fegato ovviamente . COSA FARE??? DRENAGGIO EMUNTORI !!! Ci sono moltissimi protocolli NATURALI di PULIZIA per ORGANO !! Usare la Fitoterapia o l'OMEOPATIA ad ognuno la propria Modalità di Frequenza , la cosa più importante è CAPIRE che OGNI PERSONA possiede UN ORGANO FORTE ED UNO DEBOLE ed occorre capire in anticipo quali sono in modo da PREVENIRE. SI CREDO CHE TUTTO E' POSSIBILE ovviamente UNENDO le FORZE !! Purtroppo vedo che la Medicina Ufficiale SOTTOVALUTA la Funzione Psicologica dell'Individuo sul CORPO , noi invece come NATUROPATI e Operatori Discipline Naturali CREDIAMO FERMAMENTE IN QUESTO e abbiamo MOLTI riscontri!! NON possono essere SCIENTIFICI perchè di Carattere NON QUANTITATIVO , quindi NON è possibile fare TEST DOPPIO CIECO ma TEST QUALITATIVI sulle CAM . Vi INVITO a INVESTIGARE su VOI STESSI a DEFINIRE ELEMENTI STRESSOGENI e COLLABORARE per la Vostra Salute con UN NATUROPATA o operatori Naturali per COMPRENDERE il SIGNIFICATO delle Patologie e dei segnali del Corpo . TUTTI NOI desideriamo la SALUTE per tutti noi stessi in Primis e poi Figli e Parenti Amici ecc Per ulteriori Informazioni : NatSA"

Edited by flipperina - 3/5/2013, 12:43
 
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view post Posted on 3/5/2013, 12:01

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Suggestivo ma, purtroppo, semplicistico. Una volta che la malattia si sia instaurata il significato è che quegli organi e quelle funzioni sono compromesse, ciò comporterà risposte inadeguate a qualsiasi terapia semplicisticamente definita "detossinante", come usano nel settore del naturale.
Ricondurre a buona funzionalità quegli organi prevede interventi che abbiano un effetto farmacologico e certo non solo "salutistico", siano pure attuati attraverso strategie biologiche ma devono avere un reale significato fisiologico basato sul contesto patologico.

Quindi siano glutatione, terapia chelante, vitamine e minerali, farmaci di supporto a basso dosaggio, come un Synachten, prodotti veri e non acqua sporca come risulterà la maggior parte dei fitoterapici in questi casi gravi, sia una Miscela di Retinoidi, necessita una potente attività di riequilibrio e di ripristino che con la "detossinazione" (termine peraltro errato e privo di significato scientifico) non può essere raggiunta.
 
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flipperina
view post Posted on 3/5/2013, 12:04




sì ho messo link per rompere il ghiaccio ...iniziando la discussione
 
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view post Posted on 3/5/2013, 12:05

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Questo significa che non si può guarire? No, significa solo che si può guarire ma con i giusti mezzi e le adatte strategie, senza escludere niente di quel che può essere utile solo per una visione distorta, spesso dovuta solo a fobie, timori e terrori privi di fondamento, e significa quindi valutare anche le terapie farmacologiche, dove siano razionali.

Ora saluto che devo andare.
 
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view post Posted on 4/5/2013, 17:31

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Comunque la guarigione vera e propria è un obiettivo certamente da ricercare ma ambizioso, si può raggiungere ma si deve procedere per gradi, non succede di colpo, cominciare dai sintomi, valutare gli aspetti dietetici, nutrizionali, di vita interiore, emozioni, quindi aspetti fisici e psichici, si procede un passo per volta, senza fretta, si sale un gradino alla volta, ci saranno momenti di riacutizzazione, di aggravamento, di fatica e di scoraggiamento, prima che la ripresa divenga costante fino ad ottenere il recupero di un buono stato di salute.
E' necessario concedersi tempo, senza perdere la fiducia.
 
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flipperina
view post Posted on 7/5/2013, 09:30




www.lapicuvz.it/index.php?option=co...id=28&Itemid=45



GERMI E PROTEINE



"In condizioni normali il sistema immunitario - costituito da cellule e anticorpi - difende l'organismo da agenti estranei, come virus e batteri. Esso è regolato in modo da distinguere tra proteine che costituiscono i germi e proteine che costituiscono i nostri organi, attaccando le prime e lasciando stare le seconde. Non appena riconosce una proteina estranea, mette in atto meccanismi di distruzione molto potenti. Nelle malattie autoimmuni si ha una perdita della capacità di distinguere tra cose proprie e cose estranee e l'opera distruttrice del sistema immunitario si scatena contro l'organismo. Poiché la sede della auto-distruzione è il tessuto connettivo, tessuto che fa da cemento tra le cellule del corpo, il lupus e altre malattie autoimmuni vengono spesso dette connettiviti. L'auto-aggressione si manifesta sotto forma di infiammazione del tessuto colpito, e dato che il tessuto connettivo è presente in tutti gli organi, le manifestazioni del lupus possono essere molteplici. Oggi si sa abbastanza bene come avviene il processo infiammatorio, mentre rimangono ancora sconosciute la cause della malattia."
 
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flipperina
view post Posted on 7/5/2013, 16:08




riporto da altro forum questo che mi pare interessante...aspettando che il mitico Oro ci dia una interpretazione che possiamo capire anche noi profanii:

"Presentato al Convegno organizzato dal Gruppo LES Lazio
LES e malattie autoimmuni: cosa c’è di nuovo?
Roma - Sabato 17 aprile 2004
Stress e malattie autoimmuni
Edoardo Rosato e Felice Salsano
DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA CATTEDRA e U.O.C. IMMUNOLOGIA CLINICA ED ALLERGOLOGIA (Direttore: Prof. Felice Salsano)

Hans Seley, padre del termine stress, nel 1975 lo definì: “Sindrome generale di adattamento (SGA), ovvero una risposta aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente”. Lo stress è una risposta fisiologica dell’organismo ad un qualsiasi cambiamento operato da stressor (fattori interni o esterni), che possa turbare l’equilibrio psicofisico dell’individuo. Tale risposta, in termini comportamentali, è uno dei cardini della capacità di interazione con il mondo esterno ed è un meccanismo di cui è dotata la specie umana, finalizzato alla sopravvivenza individuale.

Hans Seley distingueva fra stress positivo (eustress) e negativo (distress) anche in base alla controllabilità degli eventi da parte del soggetto. Accanto ad una tensione positiva, o eustress (dal greco eu = bene), ne esiste una negativa o distress (dal greco dis = suffisso che indica qualcosa di negativo e distruttivo). La condizione di eustress si verifica quando le pressioni agenti sul soggetto rientrano nell’ambito della tollerabilità. In tale condizione, il grado ottimale di attivazione psicofisiologica consente la mobilitazione delle risorse dell’individuo, migliorandone le capacità di attenzione, concentrazione, percezione, memoria ed apprendimento (es. la reazione attacco-fuga che consente di far fronte ad un pericolo). Il distress, invece, si sviluppa quando, per un periodo più o meno lungo, si è sottoposti sia a situazioni che possano mettere in discussione la capacità di affrontarle, sia a condizioni d’eccessiva o, al contrario, di scarsa stimolazione. Coinvolgendo la mente ed il corpo esso predispone il soggetto a sentimenti e a comportamenti spesso disadattativi sul piano personale e sociale. Il distress non dipende solo dall’accumularsi degli eventi, ma anche da come vengono valutati e dal peso emotivo che viene loro assegnato.

Fino agli inizi degli anni settanta, si pensava che la risposta allo stress attivasse soltanto il sistema nervoso vegetativo (anche noto come autonomico, in quanto deputato all’innervazione dei visceri e quindi fuori dal controllo volontario) e quello endocrino. Alcune ricerche condotte all’inizio degli anni settanta hanno dimostrato, invece, un’influenza dello stress sui processi immunitari. È ormai esperienza comune la riattivazione dell’herpes labialis in concomitanza con cambiamenti (stressor) che turbano le abitudini di vita del soggetto (febbre, esami, ciclo mestruale, etc.).

Partendo dall’ipotesi che la personale risposta emotiva possa influenzare, in termini di attivazione o di inibizione, il sistema immunitario, si è sviluppata una vasta area di ricerca, appartenente ad una scienza di recente nascita, denominata Psicoimmunologia, la quale è stata definita “la disciplina che studia in modo sistematico il sistema immunitario quale sistema in grado di reagire e modificare la sua attività anche sulla base delle interazioni tra individuo e ambiente mediate dal sistema nervoso relazionale” (Biondi, 1984). Il sistema immunitario, pertanto, diventa parimenti al sistema nervoso vegetativo e all’apparato endocrino un terzo sistema di regolazione della risposta allo stress. Le interazioni tra psiche da una parte e, sistema nervoso vegetativo, apparato endocrino, sistema immunitario dall’altra, sono oggetto di studio della psico-neuro-endocrino-immunologia. Il baricentro di tali interazioni è l’asse cortico-ipotalamicopituitario-surrene.

L’ipotalamo è una struttura neurale complessa con un ruolo determinante nelle risposte somatiche ed autonome relative agli stimoli emotivi. Esso fa parte integrante del sistema limbico sottocorticale, deputato all’elaborazione degli stimoli emozionali ed intimamente connesso con i centri corticali superiori. L’ipotalamo, a sua volta connesso con l’ipofisi posteriore attraverso fibre nervose, produce ormoni che stimolano o inibiscono la sottostante ipofisi. L’ipofisi è una ghiandola endocrina destinata alla produzione di ormoni che regolano la funzione delle altre ghiandole endocrine del nostro organismo: ghiandole surrenali, tiroide, gonadi.

Le ghiandole surrenali secernono: ormoni mineralcorticoidi , androgeni, cortisolo e catecolamine (80% adrenalina e 20% noradrenalina). L’adrenalina viene secreta come ormone di emergenza in tutte le situazioni di pericolo immediato (reazione attacco-fuga = eustress). Essa, in quanto ormone dell’eustress, consente un adattamento rapido dell’organismo ad una situazione di pericolo immediato, mettendo quest’ultimo nelle condizioni di superarlo. L’adrenalina infatti aumenta la frequenza cardiaca, la contrattilità della muscolatura striata, favorisce il rilasciamento della muscolatura liscia bronchiale e mobilizza riserve energetiche di pronto utilizzo (glucosio). In condizioni di stress cronico, agisce sull’ipofisi, favorendo la produzione di ACTH (ormone adrenocorticotropo) che stimola la secrezione surrenalica di cortisolo, ormone prevalente in condizioni di distress. La noradrenalina, invece, ha la funzione di neurotrasmettitore del sistema nervoso vegetativo.

Recentemente è stata avanzata l’ipotesi che lo stress possa aumentare la predisposizione di un individuo all’insorgenza di malattie autoimmuni, infettive, neoplastiche. Nella patogenesi delle malattie autoimmuni si riconosce sempre un’importante fattore stressante nella vita del soggetto colpito (morte di un familiare, separazione dal coniuge, preoccupazioni per i figli). L’evento stressante può essere un fattore causale, un fattore trigger, o più semplicemente un epifenomeno. Tutti gli studi condotti fin’ora, per valutare gli effetti dello stress sul sistema immunitario, hanno evidenziato un’azione soppressiva.

Gli eventi negativi della vita agiscono prevalentemente sul compartimento acquisito dell’immunità (cellule linfatiche) non lasciando intatta l’immunità innata. In individui che vivono in condizioni di stress cronico è stata osservata una riduzione dei linfociti ad azione regolatoria (T-suppressor), del numero delle cellule Natural Killer (NK), della loro funzione, e del numero dei linfociti con funzione helper (T- Helper). È ipotizzabile, pertanto, che la riduzione dei linfociti con attività soppressoria, associata ad una ridotta attività delle cellule NK, la cui funzione è la distruzione delle cellule infettate da virus e delle cellule neoplastiche, possa portare ad una disregolazione del sistema immunitario con risposta verso cellule self. In una rassegna, pubblicata su Immunology Today nel 1999 e dal titolo “The neuroendocrine immune basis of rheumatic disease”, si afferma che la patogenesi delle malattie reumatiche dipende da una stretta correlazione tra sistema nervoso, endocrino ed immune.

Infatti la produzione di cortisolo, favorita dal rilascio ipotalamico di CRH (corticotropin releasing hormone) e dall’ormone ipofisario ACTH, aumenta in tutte le condizioni di stress psicofisico e svolge un’azione immunosoppressiva, favorendo l’apoptosi (morte programmata) delle cellule T. Il sistema nervoso autonomo, fondamentale nelle reazioni acute a fattori stressanti, è importante nel mantenimento della flogosi che si riscontra nelle malattie autoimmuni (LES, artrite reumatoide, sclerosi sistemica, fenomeno di Raynaud idopatico o secondario, vasculiti). Nei pazienti affetti da artrite reumatoide si ha un’alterazione del controllo del sistema nervoso autonomo, sia in termini di attivazione che di inibizione. Le catecolamine, prodotte dall’attivazione di tale sistema, influenzano la proliferazione dei linfociti attraverso la presenza di specifici recettori adrenergici.

Nel fenomeno di Raynaud primitivo o secondario, la componente emotiva gioca un ruolo determinante al pari della temperatura ambientale. Il vasospasmo, infatti, può essere scatenato da un forte stimolo emozionale, il quale attiva il sistema nervoso vegetativo, agendo sui recettori adrenergici della muscolatura liscia vascolare. Anche la prolattina prodotta dall’ipofisi sotto il controllo ipotalamico esercita un potente effetto immunomodulatore, aumentando la proliferazione e la sopravvivenza delle cellule T. Gli ormoni prodotti dalle gonadi, sotto il controllo dell’asse ipotalamo-ipofisario, esercitano un controllo sulla funzione immunitaria. Gli ormoni maschili (androgeni) esercitano un’influenza inibitoria della risposta umorale e cellulare, gli ormoni femminili (estrogeni) sopprimono la risposta cellulare ma aumentano la risposta umorale. In donne in età fertile, affette da artrite reumatoide, A. Masi ha descritto una ridotta produzione di deidroepiandrosterone (DHEA). In pazienti affetti da Lupus Eritematoso Sistemico (LES), la prolattina e l’estradiolo sono associati con attività clinica della malattia. L’influenza degli ormoni sessuali è ancora più evidente durante la gravidanza (iperestrogenismo) a causa della eccessiva stimolazione ormonale.

È stata avanzata l’ipotesi che il DHEA possa essere un farmaco utile per il trattamento del LES, consentendo lo shift linfocitario da Th2 a Th1. In modelli sperimentali di laboratorio, è stata dimostrata una variabile reattività allo stress tra pazienti affetti da artrite reumatoide e pazienti affetti da osteoartrite. Tale reattività è legata ad una differente capacità dell’asse cortico- ipotalamicopituitario-surrene di regolare la secrezione di prolattina, ACTH e cortisolo.

Nei pazienti con artrite reumatoide vi è una aumentata risposta cardiovascolare allo stress associata ad una ridotta produzione di prolattina, rispetto ai pazienti con osteoartrite. In sintesi, lo stress, nei pazienti affetti da artrite reumatoide, attiva il sistema immune, ma non la conseguente down-regulation (regolazione in senso soppressivo). Nei veterani della guerra del golfo si ha una ridotta proliferazione cellulare antigene dipendente. Sui macrofagi sinoviali dei pazienti affetti da artrite reumatoide sono stati ritrovati recettori per androgeni, estrogeni, corticosteroidi, catecolamine corroborando l’ipotesi di una funzione regolatoria sul compartimento dell’immunità innata.

In conclusione, le cellule del sistema immunitario sono dotate di recettori per neurotrasmettitori ed ormoni e possono rispondere a tali mediatori con tre modalità differenti: ipofunzione (soppressione del sistema immunitario con aumentata suscettibilità alle infezioni); iperfunzione (iperattività delle cellule del sistema immunitario come si osserva nell’asma e nelle malattie allergiche); perdita della tolleranza al self (malattie autoimmuni).




e riporto un commento di un utente che mi pare interessante per capire qualcosa di ulteriore:


"Ottimo articolo, finalmente niente menate new age.

Ma la causa delle patologie autoimmuni sono i microbi, lo stress li aiuta solo ad attaccarci.

Inoltre il cortisolo è un potente antiinfiammatorio, e le surreni non possono secernere ormoni stressorei per anni, e quando sei sotto stress hai bisogno di avere disponiile glucosio quasi sempre, se il corpo non puo' aumentarne il livello eprchè le surreni sono out, il primo che soffree è proprio il sistema immunitario che dipende fortemnte dal glcuosio.

Calcola che nella nostra società questo accade di continuo.

Quando un batterio colonizza un tessuto, e non è vero che non si puo' più cacciare, il corpo instaura lo stato di malattia, e questo stato porta a una notevole insulino resistenza (nessun animale mangia se sta male), ecco perchè resistenza insulinica e infiammazione vanno a braccetto, e il tessuto colpito si riempie di acqua.

Inoltre le citochine infiammatorie portano la persona a voler dormire, quindi figurati come puo' stare unoc he sta male e che a suon di farmaci sopprime i sintomi.

Purtroppo i fmosi sintomi di disntossicazione sono tremendi, perchè il corpo quando colonizzato e incapace di tenere glicmeia costante e sotto stress, pul solo arginare i microbi, ma quando lo stress passa esplode tutta la potenza dell'evoluzione e il soggetto fa come fanno i bambini quando stanno male: non ha fame e riesce solo a stare a letto.

Le malattie autoimmuni non esistono, esiste solo un organismo che ha reso crionico ciò che era acuto."


Edited by flipperina - 7/5/2013, 17:37
 
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view post Posted on 7/5/2013, 21:05

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Le valutazioni espresse durante il convegno scientifico non rappresentano alcunché di nuovo, si tratta di conoscenze acquisite da anni.

Per il resto:

"Inoltre il cortisolo è un potente antiinfiammatorio, e le surreni non possono secernere ormoni stressorei per anni, e quando sei sotto stress hai bisogno di avere disponiile glucosio quasi sempre, se il corpo non puo' aumentarne il livello eprchè le surreni sono out, il primo che soffree è proprio il sistema immunitario che dipende fortemnte dal glcuosio."

Se le surrenali si fossero trovate in buona efficienza prima dell'evento patologico molto probabilmente non si sarebbe concretizzata la condizione cronica. Il sistema immunitario utilizza certamente non solo glucosio.

".... il corpo instaura lo stato di malattia, e questo stato porta a una notevole insulino resistenza (nessun animale mangia se sta male), ecco perchè resistenza insulinica e infiammazione vanno a braccetto, e il tessuto colpito si riempie di acqua."

Nessun animale potrà restare a lungo senza mangiare o morirà, che stia male o che stia bene. Solitamente, la resistenza insulinica è pre-esistente alla patologia cronica e non è comunque assicurata come presente durante la malattia o durante tutto il suo decorso temporale.


"Le malattie autoimmuni non esistono, esiste solo un organismo che ha reso crionico ciò che era acuto."

Cronico, in questi casi come forma autoimmune, perciò esiste la malattia autoimmune, come esiste la malattia neurologica, quella endocrina ecc..., di norma definizioni utilizzate per identificare i sintomi, le condizioni, gli identificativi, non vedo quindi dove sia il problema ad accettare la definizione, dato che non può dirsi solo in termini generici "malattia cronica".

Noi usiamo non solo il termine di individuo, persona, essere umano, quello lì e quella là, "coso e cosa", ma nome e cognome, per scopo identificativo. Questo serve a richiamare alla mente anche tutti i tratti caratteristici conosciuti.

"La noradrenalina, invece, ha la funzione di neurotrasmettitore del sistema nervoso vegetativo".
Tutto qui, in relazione alle diverse fasi dello stress, riguardo alla noradrenalina? Minchia che convegnone grosso, importante.

Hans Selye distingueva ben di più e anche ben altro da eustress e distress. Dai suoi studi nel tempo è disceso poi il "mineralogramma", che valuta attraverso i rapporti tra minerali anche la fase dello stress in cui si trova l'individuo, in base alla attività neuroendocrina, metabolica ecc... .

Diciamo comunque che, trattandosi di un convegno del 2004, è apprezzabile.
 
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flipperina
view post Posted on 7/5/2013, 21:25




non ho riportato l'articolo perchè fosse qualcosa di innovativo ma per capire cosa accade a livello chimico a causa dello stress...ce lo puoi spiegare in parole povere che ancora io non l'ho capito? grazieee
 
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view post Posted on 7/5/2013, 21:37

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In parole povere povere, succede un casino. Temo di non poterlo spiegare in senso "chimico" utilizzando parole troppo povere.

Dipende da quale fase si prende in considerazione. Si valutano normalmente 3 fasi principali, diciamo, reazione, adattamento, esaurimento, ognuna di queste prevede eventi fisiologici particolari.
 
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flipperina
view post Posted on 7/5/2013, 21:39




l'ultima fase quella che poi può scatenare l'autoimmunità
 
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view post Posted on 7/5/2013, 21:51

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Scatenarla no, l'ultima è quella in cui si può dire che le risorse per fronteggiare la malattia e per non lasciare che assuma il significato cronico sono praticamente finite, esaurite. Tiroide e surrenali entrano in ipofunzionalità cronica, per quanto subacuta, organi, processi e sistemi deputati alla detossificazione saranno compromessi, anche se non in termini di patologia ma di funzionalità, presenteranno quindi difficoltà notevoli, il sistema immunitario funzionerà in malo modo. L'assimilazione dei nutrienti ed il loro utilizzo ne verranno scompensati. Si sarà maggiormente esposti a problemi di varia natura, basterà cioè poco per risentire di eventi di cui in normali condizioni non ci si accorge neppure. Questo può accadere sia a livello fisico che psichico.
Qui entriamo nel campo della possibilità di degenerazione cronica.
 
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flipperina
view post Posted on 7/5/2013, 21:54




la cosa a me ha sempre incuriosito ..ora di più ehehe ....

facciamo un esempio così può capire anche un bambino se ci legge.

sono sotto stress da anni e decenni e ho la predisposizione genetica per la sclerosi multipla.

in tanti anni non mi ammalo.

succede che ad. es. perdo il lavoro...il dispiacere lo stress i pensieri cosa scatenano?

quali sostanze dal cervello fanno il danno? mi sa che è una cosa complicata.

una volta fatto il danno si può tornare indietro? :ph34r:
 
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view post Posted on 7/5/2013, 22:13

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Secondo Paul Eck il rapporto Sodio/Potassio intracellulare (profilo proteico) è l'indicatore più importante per la valutazione dell'efficienza del sistema immunitario.
Il valore ideale è 2.5:1, una diminuzione sotto il valore di 2.4:1 indica una compromissione in termini di riduzione delle difese immunitarie. Una inversione del rapporto indica processi degenerativi in atto.
In compresenza di un ridotto valore Calcio/Magnesio (profilo glucidico) si rafforza l'ipotesi di una forte diminuzione delle difese.
Secondo Watts il sistema immunitario può essere valutato anche attraverso il rapporto Ferro/Rame, il cui valore ideale è 1.40:1; quando sarà alterato con predominanza del Ferro potrà portare a una riduzione delle difese immunitarie con maggiore sensibilità a infezioni batteriche; viceversa, quando si troverà predominante il Rame si sarà più suscettibili a infezioni virali.

E' roba un poco complessa.

Le risposte allo stress sono sempre individuali, dipendendo ciò anche dalle proprie predisposizioni, diciamo, dalla cultura, dalla educazione ricevuta, dalla propria formazione anche a partire dalla famiglia. C'è chi si ammala per la perdita del lavoro, c'è chi invece si rinforza nella determinazione di trovarne un altro.
Traumi ripetuti e gravi in età infantile possono determinare un terreno fragile, più esposto a tanti guai di salute.

Comunque, si ammalano i forti e i deboli, così come muoiono sia i forti che i deboli, magari in condizioni diverse.

"Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!"

C'è chi muore nella gloria delle armi e chi rantolando nella malattia fatale. Sempre morti restano.

Esistono persone fortissime di mente e deboli di corpo, così come persone molto forti nel fisico e deboli di mente.

Tutti possono ammalarsi, tutti prima o poi moriranno. In che modo non si può dire prima, se non tirando a indovinare.
 
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