| Concordo sull'articolo linkato da Skorpinia, se vogliamo fabbricarci in casa una bevanda o comunque un alimento esotico possiamo anche farlo, ma solo se lo facciamo perchè ci piace il sapore del prodotto ottenuto da simili fermetazioni, ma non pensiamo nemmeno per un minuto che tali prodotti abbiano proprietà miracolose.
Per dovere di cronaca elenco i prodotti di cui sono a conoscenza e che sono citati nell'articolo:
- Il Kefir d'acqua, che si prepara immergendo i granuli gelatinosi in un infuso a temperatura ambiente per ventiquattr'ore o anche meno - dipende dal gusto personale - composto da acqua naturale di bottiglia e fichi secchi spezzettati, o comunque frutta essiccata ad alto contenuto zuccherino. Il sapore del prodotto finale al termine della fermentazione naturalmente dipenderà dalla frutta scelta. Naturalmente si possono fare anche delle mescolanze, ad esempio tritando fichi, datteri e prugne.
- Il Kefir del latte, che come dice il nome va lasciato per una notte (quindi 8 o 10 ore di seguito) immerso in una adeguata quantità di latte fresco intero. Qui non è necessario zuccherare il latte poichè questo tipo di kefir si nutre del lattosio contenuto nel latte stesso. Alla mattina mediante un colino da brodo si filtra e si consuma. I granuli del kefir del latte differiscono nell'aspetto e nella consistenza da quelli del kefir d'acqua, questi sono infatti bianchi, tondeggianti, uniti in colonie e dalla consistenza spugnosa.
- Il Kombucha, una colonia di microrganismi dalla consistenza gommosa e dall'aspetto semitrasparente e gelatinoso. Si prepara immergendolo in un'adeguata quantità di infuso di the (non necessariamente nero) zuccherato e lo si lascia fermentare per un certo numero di ore nell'infuso. In questo caso, come per il kefir del latte, maggiore sarà il tempo in cui sarà stato lasciato immerso, maggiore sarà l'acidità del sapore del prodotto al termine della fermentazione, quindi occhio al fattore tempo. Una caratteristica del kombucha, che non si osserva invece per il kefir, è che se la bevanda ottenuta non viene consumata subito o se non viene fatta bollire, tenderà a riprodurre di nuovo il kombucha, che apparirà sulla sua superficie come una sottile pellicola gelatinosa che tende ad ispessirsi col passare del tempo, facendo di conseguenza aumentare l'acidità della bevanda, tanto che con questo metodo si può fabbricare l'aceto di kombucha.
N.B. Tutti questi organismi muoiono se vengono lasciati per troppo tempo fermi, cioè se non li si immerge in tempi ragionevoli nell loro elemento vitale. Inoltre TUTTI durante la fermentazione aumentano di volume, sicchè la volta successiva ne deve essere scartata una parte (regalata o gettata). Il kombucha può essere tagliato come fosse gomma, usando un coltello o una forbice, che siano stati precedentemente puliti e sterilizzati in acqua bollente, stesso trattamento deve essere riservato per tutti gli strumenti di lavoro, come cucchiai, recipienti atti a contenerli, ecc, questo per evitare la contaminazione da parte di batteri patogeni provenienti dall'uso di materiali non perfettamente igienici.
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