Benvenuto lancillotto 2013
hey, però non credo che sia una sua foto nell'avatar
pare che si tratti di un figo da telenovela che si chiama William Levy.
Sarà un/una fan.
è così lancil???
CITAZIONE (Lancillotto2013 @ 10/11/2014, 15:17)
Cose che che il Gotama come altri mille Buddha e Tathaghata, guru e Yogi illuminati hanno ben detto, spiegato e fatto scrivere da oltre migliaia e migliaia di anni (oltre 5.000).
Basta leggere la Baghavad Gita e la discussione tra Il Supremo Krishna e Arjuna per svelare alla ns. falsa razionalità ..
Come un uomo smettendo i vestiti usati, ne prende altri nuovi, così proprio l'anima incarnata, smettendo i corpi logori, viene ad assumerne altri nuovi.
Tra l'altro mi interessa la filosofia che sta dietro alla citazione e che lancillotto stesso riporta.
CITAZIONE
Non c'è mai stato nessun bisogno e nessun percorso se non la grande introspezione interna ad ognuno.
Il Buddha e anche altri Grandi Maestri vivevano in periodi da soli e in altri periodi e stagioni nei villaggi, nelle città e spesso in Comunità che erano composte da migliaia di persone sia laici che monaci o anche semplicemente a loro devoti.
Non c'è nessuna salvezza dell'anima ne deperimento se non quello di ignorare se stessi la propria reale natura.. che semplicemente NON è questa.
Molto belle tutte le immagini che trasmette.
A volte punti di vista molto simili sembreno radicalmente diversi solo per l'accento o l'attenzione che viene posta su un aspetto particolare.
Aspetto che può essere anche fondamentale, ma rimane in ogni caso parziale: prova te a concepire Dio tuttotutto per intiero e parlare della sua immensità. E come si fa.
Possiamo fare degli approcci in cui ci avviciniamo, pur sapendo dall'inizio che non sono conclusivi, lasciando quindi aperta lo porta quel tanto che basta per permettere che anche qualcos'altro si manifesti.
Allora sto benedetto principio creatore che chiamiamo Dio o come meglio piace a voi, sarebbe fisso e immutabile nella sua natura, ed eterno. A me sta bene tutto.
Però col mio intervento intendevo mettere in risalto non le nostre parole in prima persona, ma come certe idee, certe immagini filosofiche, facciano presa sulla coscienza collettiva di una certa cultura lasciando a volte un timbro che và ben oltre al loro senso iniziale.
E' il vizio dell'uomo, ma tanto è anche l'unica possibilità di imparare che abbiamo e non c'è da recriminare più di tanto.
Fatto sta che secondo me anche Aivanov sottintende qualcosa di simile e lo comunica in molti altri suoi scritti che io conosco solo superficialmente e male, mentre qui si focalizza nel "basso" (che poi contiene anche l'alto eh, non è meno nobile anche il basso è solo per capirci), guardando alla realtà che è insita nell'uomo stesso, al divino.
Per cui secondo me che lo si dica così o cosà, non cambia poi molto. Cambia solo nell'approccio a questa grande idea di creatore, E concordo pur'io che il persorso deve essere interiore, e che non c'è nessuna mitologica salvezza o dannazione eterna, in quanto sono idee artificiali costruite dalle persone che le osservano, così come è parziale e limitata la visione di una vita che vada alla deriva sulla strana anomalia di un universo stagnante, fisso e immutabile perchè l'idea sbagliata concepisce che se tale è il ceratore, tale è anche il creato.
Forse skorpy l'ha citato anche in passato nel forum e forse anche in chissà quante altre parti, ma quest'ultimo modo di vedere tipicamente orientale in pratica poi conduce a quel tenace fatalismo che pervade certe culture.
Come se non fosse parimenti egoico osservare il moribondo a lato della strada e non far nulla.
Come se anche il non far nulla non fosse un'azione.
Come se l'universo fosse un ammasso putrido e stagnante.
Come se Dio stesse distesso in riva al fiume della vita ad osservare e compiacersi di se stesso mentre aspetta che il fico gli cada in bocca per nutrirsi (cit.).
Come se la vita che scorre in noi non fosse attiva e continuamente in trasformazione.
Tale modo di vedere ha concepito una società che langue nella stagnazione, mentre nulla nell'universo è stagnante.
Tutto è movimento, proprio perchè c'è il Principio creatore dietro di esso ad animarlo e a dargli vita.
Fatalismo e la visione orrenda di una realtà stratificata in classi fisse e immutabili in cui da quando nasci non hai altra speranza che crescere e rimanere tra i tuoi pari.
Beh, certo noi dal "di qua" lo vediamo più chiaramente.
Ma spesso non vediamo altre cose parimenti innaturali.
Dal lato diametralmente opposto, infatti, ci sta l'occidente, in cui invece le realizzazioni materiali di un uomo che è visto come il centro dell'universo (sempre ego è...), ha distorto la visione chiara dello spirito finendo per credere che tutto sia solo materia.
( con conseguenza della perdita dei valori più elevati che richiedono la materia e in essa si esprimono).
Insomma, la verità potrebbe star nel mezzo, da qualche parte.
Tener ben presente il principio e quelli che crediamo essere le sue emanazioni, le sue manifestazioni... ciò che ci può illuminare e darci una direzione, a cominciare dal bhagavad gita, dai maestri successivi che lo hanno enunciato, e ripreso in mille altre culture e forme....
PS: la tua immagine dell'Ego mi piace Filuzzu
ma forse mi sfugge qualcosa, e devo rileggere