| RAGNOUOMO |
| | Scoperto grande santuario per sacrifici umani degli Elvizi (16-03-07): Link: www.laportadeltempo.com/Europa/eu_16307.htmCITAZIONE Ceramiche,gioielli,monete e utensili,ma anche resti di animali e ossa umane risalenti all'Eta' del Ferro:e' questo il tesoro archeologico che si celava nelle 170 fosse venute alla luce in Svizzera a Eclepens,sulla collina di Mormont,a meta' strada fra Losanna e Yverdon-les-Bains.Secondo gli archeologi della societa' Archeodunum,incaricati dallo Stato Elvetico e dal Cantone di Vaud di studiare i reperti,il ritrovamento e' il piu' importante finora emerso sul territorio della Confederazione:si tratterebbe di cio' che resta di un grande santuario degli Elvezi,utilizzato tra il 120 e l'80 a.C.Secondo Denis Weidmann,ricercatore del Dipartimento delle Infrastrutture della Sezione di Archeologia cantonale di Losanna,il sito e' destinato a diventare un punto di riferimento in Europa sulla civilta' dei Celti.Anche perche' il rinvenimento piu' significativo e' quello di sette scheletri umani,due di adulti e ben cinque di bambini,che farebbe pensare a un'uccisione rituale,forse un sacrificio in onore di divinita' per ora sconosciute.Dunque,potrebbe essere stato scoperto un santuario elvetico di sacrifici umani di 2200-2100 anni fa. www.archeodunum.ch/www.bicweb.vd.ch/communique.aspx?pObjectID=252683http://it.wikipedia.org/wiki/Elvezihttp://hls-dhs-dss.ch/textes/i/I8017.phpwww.skuola.it/didattica/latino/debe...ibro1/26-30.htmhttp://it.wikipedia.org/wiki/Conquista_della_Galliawww.cgb.fr/monnaies/vso/v15/images/...tml?depart=1375Francia:ritrovata fossa dei sacrificati alla Dea Epona (28-01-2007): CITAZIONE Tornano alla luce ad Evreux,in Normandia,i resti dei sacrificati al culto della Dea Epona,la divinita' celtica dei cavalli.Con un particolare inquietante:i resti scoperti dagli archeologi non datano all'epoca dell'invasione di Giulio Cesare,o immediatamente dopo.Le ossa e le ceramiche rinvenute risalgono a molto piu' tardi,al terzo secolo dopo Cristo,un periodo in cui la Gallia celtica sembrava del tutto romanizzata,anche nella religione.In epoca Antonina e Severa,semmai,l'unica alternativa al paganesimo romano era costituita dal montante cristianesimo.Almeno nelle certezze avute fino ad oggi dagli studiosi.Oggi pare che l'antica religione celtica sopravvisse ancora in pieno Impero,in tutti i suoi aspetti piu' agghiaccianti."E' la prima volta che rinveniamo qualcosa di simile in uno scavo",ha dichiarato al "Nouvel Observateur" Christian Goudineau,professore del College de France e specialista in archeologia celtica,"non si tratta di un'opera dietro la quale si possa immaginare una mano romana.I Romani erano estremamente razionali,eccellenti organizzatori che non lasciavano niente al caso,soprattutto in tema di sepolture". Link: www.antikitera.net/news.asp?numnews=1695http://it.wikipedia.org/wiki/Eponawww.elfland.it/Epona.htmwww.celticworld.it/sh_wiki.php?act=...t&iart=444&im=1http://cultureetloisirs.france3.fr/archeol...27827505-fr.phpwww.inrap.fr/fichier_pdf/communique...munique_133.pdfhttp://it.wikipedia.org/wiki/Evreuxhttp://fr.wikipedia.org/wiki/%C3%89vreuxhttp://fr.wikipedia.org/wiki/Aulerques_%C3%89buroviceswww.worldcoincatalog.com/AC/C1/Celt.../Eburovices.htmhttp://it.wikipedia.org/wiki/ArmoricaAccampamento di caccia dell'Eta' della Pietra in Germania (06-02-07): CITAZIONE Gli archeologi hanno scoperto,vicino a Inden,i resti di un accampamento di caccia dell'Eta' della Pietra,risalente a 120.000 anni or sono,in una miniera di carbone in Germania.E' un ritrovamento di grande importanza europea,dicono i ricercatori.Le miniere di carbone a cielo aperto possono avere una cattiva fama,ma in Germania sono ancora una voce importante dell'economia-il paese e' il piu' grande produttore al mondo di lignite.Ora e' stato scoperto un altro aspetto positivo delle miniere a cielo aperto:possono celare tesori in termini archeologici. Sono infatti tornati alla luce oltre 600 attrezzi di pietra,i buchi per i pali dei tre ripari,due focolai con tracce di fuochi.Fra gli attrezzi:una lama di pietra,lame seghettate,e i cosidetti "bianchi"(pezzi di pietra pronti per essere modellati in attrezzi).Un'ascia era stata scoperta nella miniera nel dicembre 2005,richiamando l'attenzione sul sito,e proponendo la necessita' di uno scavo completo.La squadra di archeologi ha utilizzato una pala meccanica in dotazione della miniera per rimuovere 30.000 tonnellate di terreno,esponendo circa 3000 metri quadri di terra che dovevano essere esposti durante l'era interglaciale di Sangamon o di Eemian che duro' dal 128.000 al 117.000 a.C.,approssimativamente.Secondo Thissen,l'accampamento sarebbe stato usato temporaneamente da uno o piu' gruppi di cacciatori-raccoglitori durante la spedizione di caccia in estate.Il clima della Germania del Nord sarebbe stato allora simile a quello del Mediterraneo di oggi. Link: www.laportadeltempo.com/Europa/eu_060207.htmhttp://tribes.tribe.net/heathen-hearth/thr...b6-e4c98266bd9bRinvenuta nave romana al largo di Alicante (13-11-06): CITAZIONE Una equipe di ricercatori e archeologi spagnoli ha rinvenuto al largo della costa spagnola di Alicante una nave romana carica di anfore che contenevano una "salsa di lusso" per i palati degli antichi romani:il garum,fatta con pesce fermentato.Carles de Juan,condirettore di un progetto di ricerca del governo provinciale di Valencia,ha dichiarato che il vascello,lungo almeno 30 metri con una capacita' di carico di 400 tonnellate-una delle navi romane piu' grandi rinvenute finora-risalirebbe al I secolo della nostra era.De Juan ha spiegato ancora che nella stiva della nave si trovano centinaia di anfore perfettamente conservate e nelle quali era contenuto il garum,una vera e carissima leccornia per i palati degli antichi romani.Secondo la ricostruzione degli archeologi,il vascello affondo' in seguito ad una tempesta poco lontano da Cadice mentre era diretto a Roma con il suo prezioso carico. Link: www.laportadeltempo.com/Europa/eu_131106.htmwww.itermaritimum.com/Orvieto/La%20...ta%20romana.htmNave romana, Comacchio e Albenga: www.sullacrestadellonda.it/archeo/comacchio.htmwww.sullacrestadellonda.it/archeo/albenga.htmwww.comune.comacchio.fe.it/Settore6...itrovamento.htmCipro:notevoli scoperte a Pyrgos (novembre 2006): CITAZIONE (fonte:ProTrevi) A Pyrgos,villaggio situato lungo la costa meridionale di Cipro a 15 Km da Limassol e a 4 Km dalla linea di costa e' stato individuato ed e' tutt'ora in corso di scavo un sito archeologico dove aveva sede un vero e proprio "polo industriale" ante litteram(inizio II millennio a.C.).Il complesso industriale fa parte di un grande edificio di circa 4000 mq,distrutto da un terremoto nel 1900-1850 a.C. circa,che si trovava in posizione sopraelevata al centro di un vasto insediamento del Bronzo Antico e Medio nato verso la fine del periodo Calcolitico nella valle solcata dal fiume Pyrgos e dai suoi numerosi piccoli affluenti.Lo scavo sede di una delle Missioni Archeologiche Italiane all'estero,e' alla sua ottava campagna ed ha gia' restituito rarissime testimonianze sulla lavorazione e produzione di olio d'oliva,vino,profumi,tinture per tessili,rame e ceramiche.L'intatta giacitura delle strutture e dei reperti miracolosamente ignorati per 4000 anni alle porte del villaggio di Pyrgos ha offerto l'occasione di effettuare preziose analisi sui materiali organici contenuti nelle ceramiche e nei livelli stratigrafici.I dati ottenuti che ormai ammontano a migliaia di campionature dimostrano che Cipro possedeva gia' in epoca preistorica insospettate conoscenze tecnologiche..... Le aree indagate finora hanno riportato alla luce due vasti cortili e due officine per la lavorazione del rame e la produzione di oggetti di bronzo.....I sondaggi del 1996 e del 1997 confermarono l'esistenza di resti di industria metallurgica sul sito e lo scavo regolarmente fu iniziato nel 1998.Le campagne successive portarono alla luce due grandi cortili e due officine in cui erano contenute tutte le informazioni e le testimonianze materiali atte a ricostruire l'intera catena di lavorazione del rame dal minerale grezzo all'oggetto finito.Per queste testimonianze il sito e' unico per integrita' di giacitura e antichita' dei luoghi.Preziosissimi sono inoltre i dati emersi che permettono di ricostruire nei dettagli le antiche tecniche di lavorazione del rame(2000 a.C.) dell'isola mediterranea piu' famosa nell'antichita' per la produzione e la qualita' del rame.Peculiare e' inoltre la situazione logistica degli ambienti di lavorazione del rame che erano tutti(in comunicazione diretta)distribuiti intorno a un grande frantoio,dal quale si attingeva la sansa per rifornire di combustibile le piccole fornaci per la fusione del metallo e le forge per la temperatura e la martellatura degli oggetti.Siamo di fronte a un rartissimo polo industriale organizzato intorno alla produzione dell'olio di oliva.I riucercatori hanno infatti portato alla luce il piu' antico frantoio dell'Eta' del Bronzo presente nel bacino del Mediterraneo,dove l'olio si produceva gia' in quantita' industriali,per i piu' svariati usi domestici e industriali.Sappiamo dalla letteratura antica che nell'antichita' con l'olio di oliva si facevano medicinali e profumi,si alimentavano le lampade degli dei e si ungevano le loro effigi,ma pochi sanno che il suo impiego era fondamentale per l'industria tessile,specialmente per la lana e che il suo potere calorico poteva mantenere il punto di fusione nella lavorazione dei metalli e nella cottura della ceramica.I muri di pietra e mattoni di fango crollati per il terremoto hanno di fatto protetto tutti gli elementi funzionali della struttura,articolata al centro di una grande stanza di 18 metri per 15,incentrata su di una grande pressa per olive funzionante a leva con una trave di cedro lungo piu' di 7 metri,al quale venivano appesi blocchi di calcare(ritrovati in fondo alla trave).L'olio veniva raccolto e poi conservato in 10 grandi giare collocate nel lato ovest della stanza,che potevano contenere fino a 500 litri d'olio ciascuna.Il ritrovamento del sistema pressorio dimostra che Cipro possedeva gia' all'inizio del II millennio a.C. insospettate conoscenze tecnologiche,e che il sistema era molto simile a quello usato dai nostri agricoltori fino a 50 anni fa.Grandi macine e mortai per lo schiacciamento delle olive e lastre di calcare(80 cmx70) come basi del torchio,dove venivano impilati i cesti contenenti la pasta delle olive,completano insieme a un'incredibile quantita' di ciotole,bacili e attingitoi il corredo di utensili di cui era provvisto il frantoio.Nell'isola di Venere,una parte dell'olio prodotto passava nella fabbrica di profumi ricavata nell'angolo Nord-orientale della grande sala del Frantoio stesso.A testimoniarne il funzionamento.....sono cinque macine di andesite,quattro grandi bacili per la preparazione delle essenze e 14 fosse intonacate ancora colme di cenere e carboni dove si sono trovate altrettante brocche che al momento del terremoto contenevano l'olio di oliva e le essenze in infusione.All'esterno,eleganti portaprofumi attendevano di essere riempiti(utilizzando imbuti di terracotta e piccoli attingitoi per dosare le essenze),mentre altri vasi di pregiata fattura gia' contenevano il profumo di base.Nel corredo erano anche presenti alcuni grandi vasi forniti di un becco lungo laterale,la cui forma ricalca e precorre perfettamente quella della testa degli alambicchi che furono utilizzati in periodo storico per l'estrazione degli oli profumati in Grecia e nel mondo arabo.Come del resto la forma richiama il famoso apparato per distillare risalente al III millennio a.C.(proveniente dai primi scavi di Mohenijo Daro)riconosciuto nel Museo di Taxila in Pakistan dal professor Paolo Rovesti nel 1975 e ritenuto il piu' antico sistema distillatorio del mondo.Dalla produzione si passava poi probabilmente alla vendita al dettaglio.Nel cortile adiacente,comunicante attraverso la porta del muro nord,sotto una grande tettoia sostenuta da due grandi colonne si sono trovati infatti preziosi askoi e decina di vasi,bacili,tazze,porta profumi e attingitoi accanto a una grande giara e ad altri tre grandi contenitori anforoidi che fanno ipotizzare la presenza di una sorta di negozio o luogo di scambio come una vera e propria profumeria.Le essenze farmaceutiche sono state trovate in diversi contenitori,un po' dappertutto.Specialmente nell'area dedicata alla lavorazione dei tessuti che e' stata soprannominata il quartiere delle donne sia per la presenza dell'industria tessile sia per la presenza di monili e vasi di pregiata fattura come le pissidi.Tra i ritrovamenti piu' interessanti c'e' un grande bacile incrostato di resina amalgamata con oppio e vino,una ciotola con scamonea e un vasetto contenente efedrina.Nelle stanze dove si lavorava il vino e' stato invece trovato un pregiato askos zoomorfo che conteneva chinolina mescolata ad essenza di lavanda.Il prof.Giuseppe Scala,esperto in fibre tessili antiche,che fa parte del team di studiosi del progetto Pyrgos ha catalogato e riconosciuto le fibre tessili lavorate a Pyrgos analizzando la terra intorno ai resti del telaio centrale e la terra contenuta nei fori delle 45 fuseruole,che appartenevano al corredo della stanza.Altre fibre ancora intrecciate tra loro sono state scoperte all'interno di alcuni vasi abbandonati accanto a due vasche tintorie.In uno di questi sono stati scoperti alcuni fili di "seta mediterranea",ottenuta attraverso la filatura dei bozzoli del lepidottero mediterraneo Tortrix Viridens.Un ritrovamento che attesta la conoscenza di questa tecnica tessile in ambiente mediterraneo gia' all'inizio del II millennio a.C.,quando,secondo la leggenda cinese,nasceva in Cina l'arte della seta,prodotta dalla filatura dei bozzoli del lepidottero cinese Bombix Mori.Cio' fa supporre che la tecnica sia stata inventata altrove,forse in India e sia stata trasmessa in due direzioni geografiche diverse verso l'inizio del II millennio a.C.La possibilita' di addomesticamento del lepidottero Bombix Mori originario della Cina ha poi favorito il prodotto cinese nei confronti di quello mediterraneo,che richiedeva una raccolta stagionale.Come sappiamo,il segreto dell'addomesticamento e della coltivazione dei bachi da seta fu conservato gelosamente dai cinesi fino al VI secolo d.C. e poi portato in Europa da due monaci.Della seta mediteranea parla Aristotele indicando le isole Egee come luogo di produzione(in particolare Chios),e altri autori greci;ne parla anche Plinio,con cognizione di causa,infatti un batuffolo di seta tortricida miracolosamente scampato alla lava del Vesuvio e' stato trovato anche a Pompei nella "Casa di Polibio".Questa testimonianza materiale risale pero' al I secolo d.C.,mentre la scoperta avvenuta a Pyrgos ha un ben diverso valore storico,perche' conferma l'ipotesi avanzata dall'archeologo greco Cristos Doumas,direttore degli scavi di Akrotiri a Thera(isola di Santorini,nelle Cicladi,in Grecia),secondo cui la lavorazione della seta nel Mediterraneo orientale era diffusa gia' nel tardo Minoico(XVI-XVII secolo a.C.).L'ipotesi si basava sul rinvenimento ad Akrotiri di un bozzolo calcificato,attribuito a una specie di lepidottero mediterraneo molto simile della stessa famiglia delle tortrici,la "Pachypasa otus",ma non si aveva la prova del suo utilizzo e della filatura dei bozzoli.I fili di Pyrgos sono invece le piu' antiche fibre di seta "selvatica"(1850 a.C.)ritrovate nel Mediterraneo,visibili e fotografabili,sia pure al microscopio e conservate sotto vetro per ulteriori possibili analisi future,come quelle riguardanti la qualita' e l'origine del colore azzurro con cui sono state tinte.....Vale comnunque la pena di insistere sull'importante ruolo(gia' prima citato)dell'olio di oliva nella fabbricazione dei tessuti e in particolare nell'intero processo di lavorazione della lana che ancora oggi prevede l'uso dell'olio di oliva nelle moderne filiere.Omero ci descrive i telai della reggia di Alcinoo grondanti olio dai tessuti in fabbricazione e splendide raffigurazioni del V e IV secolo a.C. testimoniano l'uso dell'olio d'oliva durante la filatura.L'olio utilizzato per la filatura era profumato come dimostra la forma del vaso raffigurato nell'atto dell'oliatura,l'aryballos,e la recente scoperta di tracce di olio d'oliva profumato al rosmarino in una fuseruola di Pyrgos trovata nella stanza dei tessili(la sola portata in Italia per essere analizzata,ma si sta organizzando di portare i reagenti a Cipro per esaminare anche le altre).Conosciamo quindi anche l'odore che avevano questi tessuti,adoperato ad hoc per nascondere l'odore caprino della lana non a tutti gradito.Tra le piu' recenti scoperte del team di ricerca di Pyrgos c'e' quella del "nettare" mediterraneo per antonomasia,il vino,fatta su reperti del IV millennio a.C. provenienti da Erimi e...logicamente da Pyrgos.Tracce del "nettare degli dei" preistorico sono stati individuati (2004) all'interno di alcune brocche con base appuntita a Pyrgos,poi nell'Aprile del 2005 in rare giare del periodo Calcolitico provenienti dallo scavo del Dipartimento delle Antichita' di Cipro ad Erimi,la cui forma precorre di millenni quella dell'anfora romana,suggerendo la possibilita' che l'invenzione di questo vaso estremamente funzionale per il prodotto contenuto,sia in termini di decantazione che di conservazione e trasporto sia una pura invenzione cipriota.Tale dato....sottolinea nuovamente l'ingegnosita' cipriota nell'elaborazione e nell'invenzione tecnologica in un periodo storico in cui tali conoscenze erano ristrette a poche civilta'.Poiche' il piu' antico vino ricavato da uve selvatiche e' stato scoperto nell'area Transcaucasica ad Hajjii Firuz(Armenia)in un vaso biconico,risalente al 5000 a.C.,la scoperta di residui nelle giare di Erimi(3500 a.C.) pone Cipro al secondo posto tra i paesi dove il vino fu prodotto nella preistoria,il piu' antico nel Mediterraneo.A Cipro va anche il merito della trasposizione in terracotta del corno potorio per bere il vino,,che attraverso infiniti passaggi diventera' il calice di vetro,accanto al perdurare attraverso i secoli dell'uso del corno potorio per il vino in tutti i paesi mediterranei,e successivi periodi storici,si vedano per esempio le raffigurazioni Etrusche,Romane e Medioevali e gli splendidi piatti invetriati ciprioti del 1200 che raffigurano spesso sposi e cavalieri in atto di brindare con corni potori.La campagna di scavo del 2005 ha poi confermato il ruolo di Pyrgos anche nella fabbricazione del vino perche' e' stato trovato un ambiente attrezzato con due vasche-tino comunicanti,per la pressatura dell'uva alle spalle della sala del Frantoio.Tra le piu' recenti scoperte effettuate dal team di ricerca di Pyrgos,che riguardano invece il mondo dell'olio d'oliva,c'e' quella completamente inedita....di un frantoio calcolitico intagliato direttamente nella roccia carsica sulla terrazza orientale del fiume Kouris prospiciente il villaggio di Erimi.L'eccezionale ritrovamento riguarda un sistema,quello del "canalis et solea",descritto da Plinio il Vecchio e da lui stesso ritenuto il piu' antico.Di esso si avevano solo notizie e descrizioni e frammenti di una struttura simile trovata in Israele,risalente al periodo calcolitico.Quella di Erinni e' pressoche' intatta e sara' oggetto di un intervento diretto di musealizzazione.L'impianto consta di una grande vasca rettangolare con angoli arrotondati profonda 30 cm per lo schiacciamento delle olive attraverso pestaggio con zoccoli(solea) o con rulli di pietra.Il liquido ottenuto scivolava attraverso il fondo della vasca che era inclinato verso un'apertura sull'orlo di uno dei lati corti e confluiva in una seconda vasca quadrangolare con le pareti arrotondate profonda piu' di un metro.A soli due metri da questa struttura,si trovano,anch'esse intagliati nella roccia carsica,le strutture della pressa,fornita probabilmente di un sistema a leva.Anche in questo impianto il gioco dei piani inclinati del pavimento permetteva di convogliare l'olio ottenuto nella seconda fase di spremitura in un secondo bacino di raccolta della stessa forma e dimensione del precedente. Lo scavo e' condotto da ricercatori del CNR e si avvale,inoltre, della collaborazione di studiosi dell'Universita' di Roma "La Sapienza",dell'Universita' di Cipro,dell'ICR di Roma,del Museo Pigorini e del Museo archeologico di Madrid. www.stampa.cnr.it/documenti/cnrWeb/...5_gen_06_01.htmwww.antikitera.net/news.asp?numnews=1254www.ifatti.com/articolo.asp?ID_ARTICOLO=1038www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=1500www.antikitera.net/news.asp?numnews=1112http://it.wikipedia.org/wiki/Ciprohttp://en.wikipedia.org/wiki/Cypruswww.cypnet.co.uk/ncyprus/history/www.protrevi.com/protrevi/cololi03c.aspwww.antiquitates.it/acque-profumate.htmlEdited by RAGNOUOMO - 21/10/2015, 11:48
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