Quasi per caso mi sono imbattuto ne "LA GATTA" l'unico racconto "non a sfondo erotico" dell'autore de "la chiave" nonché cantore del feticismo x i piedi femminili (beato lui che si accontenta...
)
Ed è stata (per me ) la scoperta di un genio di grande sensibilità che tratteggia personaggi (uomini e donne, ma anche la micia del titolo), situazioni e sentimenti pieni di sfumature e di luci ed ombre.
Sono così aprodato a "LA CHIAVE", suo capolavoro, che da noi ha guadagnato il bollino rosso per la trasposizione cinematografica di Brass ( che almeno ha avuto il merito di farlo conoscere).
L'originale è quasi un inno all'amore coniugale
: la figura di un uomo ultra cinquantenne così innammorato, anche fisicamente, della non più giovane moglie, e disposto a qualsiasi sacrificio (anche della vita) per rinnovare il loro rapporto potrebbe far rifletere tante coppie che dopo 5/6 anni di convivenza si arrendono facendo virare il loro rapporto verso l'odio e l'inevitabile separazione.
Ecco come il protagonista esprime ammirazione per il corpo della moglie:
"Le sue gambe, lunghe e graziose come pur sono, non si potrebbero chiamar diritte. Si gonfiano al polpaccio, e le caviglie non sono abbastanza sottili.
Ma anziché le gambe snelle ... io ho sempre preferito quelle un po' incurvate ... come mia madre e mia zia.
Non mi interessano quelle gambe asciutte, tubolari.
E anziché le mammelle e le natiche supersviluppate, io preferisco le dolci curve..."
Quante signore a 45 anni (l'età della protagonista) vorrebero un marito così?.