| Rieccoci, son rientrato e leggo con piacere che alcuni sono andati avanti con questo discorso, che a me sta a cuore. Innanzitutto mi ripeto, cioe` divido l'esperienza in "digiuno breve" (da 24h a 3-4gg) che e` ripetibile costantemente nell'arco dell'anno e puo` essere inteso come pratica abituale (avente comunque funzione terapeutica) o stile di vita (modificazione le proprio io) e "digiuno medio" o "lungo" (7-10gg, fino ai 2-3 mesi) che invece ha un'azione molto forte sull'organismo.
Inizio dando il mio parere su quanto espresso da Roby, Cavy e ripreso da Morgana. Sottolineo che e` solo il mio parere, benche` supportato da esperienza pratica diretta, eseguita con una certa costanza da un paio d'anni, conscio del fatto che siamo tutti diversi e cambiamo spesso. Ogni digiuno breve non ha ripercussioni di alcun tipo sull'energia del corpo a breve termine, eccetto stati di denutrizione (rarissimi tra noi). Questo puo` succedere oltre il quarto o il settimo giorno (diverso per ognuno di noi e nel tempo), quando il corpo passa al regime di autolisi, cioe` inizia a nutrirsi con le riserve accumulate, e pertanto tende ad abbassare al minimo il metabolismo, limitando le energie per il lavoro (in tal caso gli sforzi eccessivi sarebbero nocivi). Ribadisco quindi che un digiuno di 24h, 36h, 48h o 3gg e` alla portata di tutti, indipendentemente dall'attivita` esercitata. Io faccio coincidere il secondo e il terzo giorno con il sabato e la domenica, cosi` che il lunedi` riprendo ad alimentarmi e posso andare al lavoro senza alcun problema. Ribadisco anche che io, durante i digiuni brevi, non precepisco assolutamente di aver meno energia; altri praticanti mi dicono di sentirsi con energia in sovrappiu` (come ho letto sui alcuni libri), ritengo sia dovuto al fatto che hanno degli schemi nutritivi migliori dei miei e utilizzano processi detossificanti da anni, pertanto posso pensare che la quota di energia che "non devono impiegare per la pulizia" se la ritrovano in piu`. Faccio poi presente che il miglior sistema per "ricaricare le energie spese" dopo una giornata di lavoro seguita da allenamento intenso non consiste in una gran spaghettata ma... una bella dormita! E` il sonno (il famoso sonno ristoratore) che ci ricarica, ed e` alla portata di tutti andare a letto un'ora e mezza prima, possibilmente senza cibo pesante sullo stomaco, altrimenti il sonno non e` piu` ristoratore proprio perche` l'energia del corpo risulta impegnata nel lavoro della digestione. Anche per questo faccio coincidere un digiuno di 3gg con il week-end, la domenica me ne resto a dormire finche` mi pare.
Pertanto ogni muratore o ciclista professionista puo` (sempre a mio parere) starsene un paio di giorni senza mangiare alcunche`, pur impegnando il proprio fisico in sforzi notevoli. E` solo e soltanto una questione di pensiero, la medesima che rende un uomo vincente nello sport o impotente sessualmente. Il calo di energie puo` essere sentito da tutti noi in ogni momento, sopratutto quando si "pensa" al cibo. Personalmente 12 anni fa` avvertivo ogni giorno il classico "calo degli zuccheri" verso le 11 di mattina, il che mi induceva a scendere dall'ufficio per prendermi un pasticcino e un caffe` al bar di sotto. Cambiata la sede dell'ufficio il calo degli zuccheri era sparito, forse il subconscio ha percepito che il bar piu` vicino era troppo distante... E` ritornata poi l'esigenza del caffe` delle 11 quando abbiamo installato la macchinetta del caffe` in ufficio, strana coincidenza. Sette o otto anni fa`, diversa situazione lavorativa, la sigla del TG delle 13 mi provocava dei gorgoglii allo stomaco, ad avvertirmi che era ora di andare a mangiare (tipo cani di Pavlov, non che avessi realmente fame). Spenta la TV e tolto l'orologio ecco che la fame arriva quando vuole lei, senza l'orario canonico che scandisce i tre pasti quotidiani... Ho notato piu` volte, viaggiando in auto per lavoro, che il mio corpo non richiedeva mai cibo durante il viaggio, visto che la testa era impegnata a seguire il viaggio stesso e a programmare l'incontro coi clienti; al momento pero` che notavo che erano le 14,30 e non mi ero ancora fermato a mangiare, ecco che la fame si faceva sentire... ero io che l'avevo chiamata con il mio pensiero. Oggi mentre scrivo, dopo l'indigestione di ieri sera, non ho ancora avvertito la fame, benche` ora siano gia` le 24. Pertanto posso affermare che il corpo oggi ha chiesto espressamente di stare ariposo, dopo il superlavoro a cui lo ho costretto con la cena di ieri. Ne deduco che anni fa` la pensavo esattamente come Cavy, cioe` che senza la giusta dose di carboidrati non potevo andare avanti... oggi ho piu` liberta` di decidere se mangiare o meno (ad esempio quando viaggio non mangio piu`, colgo l'occasione al volo). Allo stesso modo non sono piu` vincolato dai tre pasti, mangio quando voglio o quando posso, e` il corpo a dirmelo. Ritengo anche di aver migliorato di molto la capacita` di distinguere tra vera fame e fame indotta dalla mente. Quest'ultima si` che la reputo un "inganno della mente", non il contrario come sostiene Roby (mi baso sul fatto di averle provate entrambe). Tutto questo semplicemente modificando il pensiero che sta alla base di tutto cio`, dice bene LDA. E se ci sono arrivato io (come pure altri che hanno scritto qui) sono sicuro che ci puo` arrivare chiunque, chiunque voglia ed eviti di crearsi mille problemi a giustificazione che "lui non ce la fa`".
Durante il mio rientro in Italia di fine anno scorso ho approfittato per alcune giornate di digiuno. Essendo ospite dei miei genitori, il 26/11 ho provato a chieder loro se volevano condividere la cosa, dato che era anche il periodo dell'Avvento (una volta la religione stabiliva il digiuno in questo periodo) e la luna giusta: mio padre non ne vedeva il senso, meglio dire che era terrorizzato dall'idea di cambiare un'abitudine cosi` radicata; mia madre e` stata piu` positiva e ha voluto provarci. Dopo una giornata assolutamente normale (anzi, senza i pensieri di preparar da mangiare e con piu` tempo a disposizione) la mattina dopo si e` svegliata in piena forma, soddisfatta della cosa e... non aveva ancora nessuna fame! Probabilmente il corpo le stava dicendo che poteva andare avanti ancora e che cio` le avrebbe fatto bene. Tanto per dire che mia madre voleva riuscirci e mio padre no, si e` subito chiuso all'idea, affrontando la cosa nello spirito sbagliato. Ho anche fatto un viaggio di lavoro in auto, 5h di andata 5 di business e 4 di ritorno, per cui ho approfittato di lasciare l'intestino calmo, viste le incombenti feste natalizie; avevo pertanto programmato la visita per le 14, in modo da arrivarci che gli altri avevano gia` mangiato; alla sera ho declinato l'invito a cena asserendo che avevo molta strada davanti e non volevo far troppo tardi. Cosi` anche a S.Stefano, di nuovo era luna piena, ho inventato degli impegni e mi sono reso irreperibile fino a sera tardi, il pranzo di Natale era esagerato. Magari vi sembrera` eccessivo il mio comportamento, letto cosi` come lo scrivo: considerate pero` che un mio rientro in Italia equivale a dividere le visite a parenti e amici tra pranzi e cene... tutti che ti invitano (taluni credendo che in Russia si muoia di fame), perdipiu` sotto Natale!
Riprendendo quanto scritto da Roby, e` completamente diverso il discorso di chi mangia solo uno yoghurt o poco piu`: questi non interrompono assolutamente l'attivita` dell'intestino, pertanto non ne concedono il riposo fisiologico (anche se due carote si digeriscono piu` facilmente e piu` velocemente dell'agnello che ho mangiato ieri...). Anzi, il continuo sollecitare l'apparato gastro-intestinale senza dare il necessario nutrimento porta degli squilibri, come fa` notare giustamente Oro, compresa forse l'anoressia. Aggiungo che parte di questi squilibri sono scompensi psicologici derivanti da una situazione conflittuale: lo stomaco lancia il messaggio di "fame" e il soggetto limita volutamente il cibo, creando appunto il desiderio e la sollecitazione ma senza ripagarli completamente, anzi negandoli... cosi` si rischia, a mio avviso. Al contrario nel digiuno ci si lancia il messaggio cosciente che "domani non si mangia" e, passata la prima fase in cui la mente non accetta di perdere controllo del corpo (in mattinata), da quel momento non si avverte piu` la fame e non si vengono a creare i suddetti conflitti. Posso assicurare che, dopo qualche digiuno da 24 o 48h, scompare anche la suddetta fame della mattina, rivelandosi per quello che era: un condizionamento dettato dall'abitudine.
Relativamente ai digiuni piu` lunghi, la mia esperienza e` limitata a una sola volta e cerchero` di parlarne in un prossimo intervento. Quello che voglio affermare, pur sembrando uno che va contro la logica, e` che non ritengo troppo importante il fatto di farlo in una struttura appositamente organizzata e seguiti dai medici. Almeno questo vale per me, che mi sono preso l'intera responsabilita` di cio` che stavo facendo, non mi metto certo a dire a chiunque di digiunare per alcune settimane come se fosse una banalita`: semplicemente io mi sentivo pronto per questo passo, il corpo me l'ha richiesto e avevo la possibilita` (luogo e tempo) per farlo. Un po` con incoscienza magari (solo in mezzo alla foresta), ma con la piu` grande fiducia che il mio corpo avrebbe tratto un beneficio altrimenti irrealizzabile e che sarebbe stato capace, nel caso di crisi, di sistemare cio` che andava sistemato. E ne sono uscito vincente e rafforzato in tutti i sensi dall'esperienza. Faccio presente che al mio rientro in Italia tutti, proprio tutti, mi hanno detto che sono ringiovanito di molto, chiedendomi che segreti ha la Russia. Naturalmente con la maggior parte delle persone ho dato il merito alla mia bella Julia, non sono cose da dire tutti...
Alla prossima Andrea
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