XmX

Digiuno terapeutico, Quali effetti ha il digiuno?

« Older   Newer »
  Share  
oro
view post Posted on 10/2/2005, 18:22




Difficile, l'organismo ha preso abitudine in anni di vita. Digiuno e preghiera, figlioli, se volete anche un pò di cilicio, questo purifica.
 
Top
xenorian
view post Posted on 14/2/2005, 13:49




CITAZIONE
Difficile, l'organismo ha preso abitudine in anni di vita. Digiuno e preghiera, figlioli, se volete anche un pò di cilicio, questo purifica.

e due frustatine???
 
Top
thommasina
view post Posted on 2/3/2005, 10:19




per quanto riguarda il fatto che introdurre solo una quantità limitata di cibo crei disturbi,non mi trovo molto d'accordo...esiste il "digiuno parziale" che consiste nell'ingerire solo frutta oppure solo liquidi(succhi vegetali o di frutta naturali,cioè fatti in casa)per un determinato periodo di tempo,sul libro che ho letto diceva per due o tre gg,ma era un libro piuttosto "moderato" essendo diretto alla "grande massa"(in sostanza era un libro che si proponeva di diffondere lo yoga anche tra chi non ci credeva o non era abituato ecc...)
io ho mangiato solo frutta per circa 4 giorni e poi solo spremuta d'arancia per un paio di giorni...ho smesso per due giorni e ho ripreso da ieri che bevo sempre solo spremute....avevo qualche dubbio sul digiuno completo,ho letto che ci vogliono lunghi periodi di riposo...ma non credo sia necessario,come è stato già detto,molti avvertono addirittura di essere più carichi del normale.In ogni caso i miei sono sicuramente limiti psicologici ma proverò sicuramente anche il digiuno completo.
In questo periodo,specialmente quando bevo solo spremute,mi sento ovviamente meglio....devo dire che da quando l'ho fatto la prima volta sono riuscita,riguardo alla telecinesi,a far ondeggiare la fiamma della candela senza mani.Per quanto riguarda i viaggi astrali invece non ho riscontrato grossi miglioramenti,solo un sonno più ristoratore.
Ho notato che di solito la nostra non è fame dell'organismo,ma fame della nostra NOIA....è quella che cerchiamo di nutrire col cibo,tant'è che se non ti annoi non hai fame.
Inutile dire che ti senti molto meglio e che dopo mezza giornata non avverti più la fame....però devi essere pronto psicologicamente e non farti ingannare dalla mente.
salute a tutti
 
Top
Slips87
view post Posted on 2/3/2005, 14:23




ammetto che non ho letto tutto, anche perchè il link postato è bello lungo....

Sconsigliereste la pratica a qualcuno in particolare?

Tipo chi ha una certa età, chi soffre di certi problemi ecc.... o può far bene a tutti?

Se lo si intende come metodo per dimagrire,ad esempio per smaltire quei due chili di troppo presi durante le feste,secondo voi è da evitare? [Una mia exmorosa faceva vere e proprie giornate di digiuno ...diceva che le servivano per mantenere la linea ]
 
Top
oro
view post Posted on 2/3/2005, 15:31




Il digiuno non è consigliabile a chi si trova in grave stato di deperimento psicofisico ed in alcune gravi patologie in cui occorre comunque un costante apporto di nutrienti essenziali. Digiunare per un periodo di tempo o per 1 giorno alla settimana può essere utile solo se normalmente si segue un regime nutrizionale adeguato. Se invece ci si alimenta con i soliti cibi industriali è praticamente del tutto inutile, provocando anzi scompensi metabolici.
 
Top
Moscovita
view post Posted on 10/3/2005, 01:14




Oro,
prendo spunto dal tuo ultimo post; benche su altre cose mi trovi spesso d'accordo con te, qui la vedo in maniera diversa.
Personalmente ho un approccio al digiuno opposto al tuo e di conseguenza opposte sono le risposte. Cio non vuole essere una polemica naturalmente ma solo un diverso modo di vedere le cose.
Da quanto hai scritto sembra che sconsigli il digiuno a tutti: chi e che segue un "regime nutrizionale adeguato", al giorno d'oggi? Chi e che puo aver le competenze necessarie per esser certo di farlo, considerando anche che siamo tutti diversi, unici? Chi e che riesce a fare a meno dei "cibi industriali"?
La mia Julia prepara il pane in casa, ma la farina la compra... come esempio puo bastare.
Ritieni addirittura inutile il digiuno se "ci si alimenta con i soliti cibi industriali"... per me e vero il contrario. I cibi industriali apportano pochissimi nutrienti e molte sostanze tossiche, o quantomeno inutili e/o inassimilabili. Ecco che il digiuno permette proprio l'eliminazione di queste, lasciando tempo ed energia a disposizione dell'organismo per la fase di catabolismo (eliminazione delle scorie).
Relativamente al deperimento psicofisico a cui accenni, lo dividerei nelle due componenti. Per il deperimento psichico credo che lo stesso dia effetti quali fobie e paure, da cui la paura di restare qualche ora senza mangiare; pertanto mi trovo d'accordo con te a sconsigliarlo. Ma per il deperimento fisico... viviamo in una civilta che muore per sovranutrizione e i casi di denutrizione sono veramente pochi in percentuale (non mi riferisco allo squilibrio nutrizionale, ma a situazioni dovute a carenza di cibo, cosa che potrebbe esser valida altrove). Se poi esistessero dei casi di gente che rigorosamente pranza da McDonalds e a cena si prepara i sofficini Findus... per me questi rientrano nella follia piu totale... e comunque sarebbero anch'essi quantomeno migliorabili con il digiuno.

Per rispondere a Slips87
Innanzitutto leggiti quanto scritto in precedenza anche se lungo, e il miglior inizio per ogni intervento
A mio avviso sconsiglierei il digiuno solo a chi ne ha paura folle, come dicevo prima, ce n'e moltissimi. La paura (in questo caso paura della morte per mancanza di cibo) farebbe fare dei passi falsi, tipo interrompere il digiuno e iniziare a rialimentarsi in maniera smisurata o inopportuna quando il corpo e gia in riposo. In ogni modo la paura stessa non farebbe vivere l'esperienza del digiuno nella sua interezza, proprio perche risulterebbe sbagliato l'atteggiamento di partenza. Il digiuno va fatto "credendoci".
Riguardo al mantenimento della linea... certamente fa dimagrire, ma, secondo me, farlo con questa unica motivazione significa perdersi le altre cose che l'esperienza sa donarci. Alcuni medici, sostenitori del digiuno, non sono d'accordo che il digiuno sia un buon strumento per dimagrire, perche tale pratica equivarrebbe a un "tira e molla" senza troppi effetti in tal senso; altri medici dicono che e la forma migliore di dimagrimento, inizialmente si perde da 0,8 a 1,5 kg/gg, poi si stabilizza sul 0,3 - 0,5 kg/gg quando il corpo passa all'autolisi. Per quel che ho provato io si dimagrisce effettivamente molto, anche in parti del corpo quali viso e collo (effetti collaterali: camicie larghe sul collo) ma, ripeto, non lo faccio per quello e non credo sia l'approccio migliore a tale pratica.
In ogni caso (anche dal punto di vista terapeutico) fare una giornata di digiuno "per dimagrire" dopo un'abbuffata fa comunque bene, appunto perche lascia riposare l'organismo dopo lo sforzo precedente. Rammento nuovamente che il processo digestivo e quello che porta via piu energie nel corso della giornata, muratori compresi; tantopiu dopo un pranzo nuziale e efficace il riposo fisiologico tramite il digiuno. Diverso invece il caso di chi si concede piu spesso l'abbuffata giustificandosi col fatto che poi digiunera... questo porta al "tira e molla" e danneggia l'organismo senza nutrirlo a dovere, sarebbe un modo assurdo di praticare il digiuno.

Vorrei poi far notare a Thommasina che forse non ci siamo capiti su un punto...
Io sostengo che "introdurre una quantita limitata di cibo provoca disturbi", come ho spiegato nei post precedenti e naturalmente intendo un limite di quantita e non di qualita, come chi mangia uno yoghurt o due fette biscottate... secondo me e autosadismo, si patisce la fame per niente e non si permette all'organismo di riposare e rigenerarsi, continuando invece a stuzzicarlo con cibarie che mantengono lo stato di fame e l'atteggiamento di rinuncia.
Quello di cui parli tu, il digiuno parziale o attenuato, ha delle basi un po' diverse: si tratta di una quantita di frutta e/o verdura centrifugata al momento che apporta un sacco di elementi nutritivi di cui in genere ne assumiamo pochi e questo e il discorso principale. Il discorso secondario e che, essendo succhi (bevuti lentamente) transitano velocemente nello stomaco e danno un minimo di lavoro all'intestino per essere assorbiti, al contrario delle penne all'amatriciana. Questo minor lavoro dell'apparato gastro-intestinale permette di veicolare molta piu energia dovunque ci fosse bisogno (pulizie interne, disintossicazione, guarigione da malattie, sforzi fisici o intellettivi, ecc.). E ben diverso che mangiarsi 1/4 di porzione di pasta all'amatriciana... Il fatto poi di farlo per alcuni giorni significa limitare l'assunzione di farinacei, zuccheri e derivati animali, cose che per noi sono molto molto piu difficili da digerire e meno nutrienti dei vegetali.
Per il resto di cio che hai scritto mi fa piacere leggere che hai capito la natura della nostra fame e non ne hai piu paura. Vedrai che facendolo acquisirai miglioramenti anche per le OBE, la lucidita dei sogni nei giorni di digiuno e massima.
La tua esperienza con la telecinesi conferma che il digiuno e "sprecato" se viene fatto solo per dimagrire; come anche l'UT e altre pratiche, va inteso come un metodo che comporta tutta una serie di benefici molto piu vasti rispetto al solo campo della salute, campo dove il risultato e particolarmente evidente. Lucidita, serenita, rispetto nei confronti del cibo, rispetto nei confronti della Vita in genere... perche no, anche prova di volonta che ci porta a conoscere meglio se stessi e i propri limiti.
Tutto cio non e scientificamente dimostrato e, a mio avviso, cio lo rende piu veritiero, quantomeno al giorno d'oggi.

Evilcry tempo fa faceva notare l'insuccesso del digiuno quale metodo di cura nei confronti del cancro allo stomaco.
A mio avviso bisogna vedere se le cause che l'avevano provocato erano state rimosse... ma da quel che dice sembra di no, dato che era regredito e poi si e ripresentato.
Secondo me la volonta di vivere e la prima cosa (vale anche per i successi della medicina ufficiale), se e debole quella il male ha il sopravvento.
L'atteggiamento di fiducia e anche basilare, fare un digiuno (o una qualsiasi cura) solo "sperando" o come ultima chance e limitante... ma cio dipende da troppi fattori, l'eta e le condizioni fisiche generali hanno il loro peso, la tempistica aumenta la possibilita di successo in ogni cura.
Tutti i medici che sostengono di aver curato dei cancri tramite il digiuno han fatto presente che in certi casi non c'e stato niente da fare, vuoi per il tipo di organo/i colpito/i, vuoi per l'inizio tardivo della cura, vuoi per la paura di morire del malato. Tutti comunque concordano sul fatto che l'autolisi del corpo comincia dai tessuti dannosi (cancro, cisti, polipi, ecc.), pertanto se la malattia viene presa in tempo e con lo spirito giusto risulta curabile. Personalmente ci credo.

Altre considerazioni a ruota libera...
Il digiuno non costa niente, anzi, e evidente che si risparmia sul cibo... e di questi tempi non e una brutta cosa. Oltre a poter far qualcos'altro durante l'ora dei pasti (quelle cose che non si trova mai il tempo di fare) non serve andare a far la spesa, preparare da mangiare e lavare i piatti... due o tre ore al giorno son guadagnate.
Non e possibile intravedere un interesse commerciale dietro il digiuno, semmai e l'opposto. Va naturalmente visto con un po' di sospetto il libro con copertina cartonata e patinata, edito da una casa prestigiosa, scritto largo e grosso per far piu pagine, che promette un fisico da modella e che magari parla della "storia del digiuno" per meta libro... Vanno sicuramente ridimensionati i contenuti degli articoli dei classici settimanali che si occupano di salute e benessere, che magari invitano a passare una vacanza in una clinica che costa piu del grand hotel (pasti naturalmente esclusi).
Eccetto questo c'e piu o meno il silenzio. Mai e poi mai sentiremo proporre seriamente il digiuno in TV o sui mass media: questi vivono della pubblicita e l'industria alimentare e un ottimo cliente. Chiunque proponesse, ad esempio, di digiunare 3gg al mese, proporrebbe come conseguenza indotta la diminuzione di un 10% del fatturato del settore food (quinto business per importanza)... quale TV pensate che sia libera di accettare realmente queste voci "eretiche" e, soprattutto, le reazioni di chi compra gli spazi pubblicitari per reclamizzare le merendine? Il cliente ha sempre ragione e in questo caso ha un certo peso; pertanto sui media potremo trovare solo sporadiche e incomplete indicazioni sul digiuno, strutturate in modo da mettere insicurezza e paura in coloro che volessero provarci, ad esempio insistendo sul fatto che bisogna essere seguiti da un medico anche per un digiuno breve o medio - trovalo poi il medico che si prenda la grana...
Siccome e chiaro che il diguno e terapeutico nel vero senso della parola (comprovato con studi clinici da vari medici che hanno seguito migliaia di digiuni con metodi scientifici) ritengo con certezza che anche l'industria farmaceutica, altro buon sponsor dei media (e quarto business), faccia il possibile affinche non se ne parli seriamente, evitando cosi di perdere una fetta del mercato. O qualcuno vuol ancora illudersi che questi signori pensino alla nostra salute? O meglio, ci pensano di continuo, la nostra salute e il loro incubo...
Allora e meglio cercare nella letteratura specifica, non pubblicizzata e non stampata in milioni di copie. Autori quali Shelton, Mosseri, Gazzeri e Magnano, hanno scritto molto ed i loro libri sono "testi sacri" per la cultura igienista. Le loro pubblicazioni sono reperibili presso l'editore Michele Manca - Genova, tel. 010 82.3427. E una casa editrice che si occupa di igiene naturale e che ha in catalogo bellissime opere; non hanno ancora un sito web operativo e pertanto gli ordini vanno fatti al telefono. Il sig. Manca e comunque una persona squisita e disponibilissima, oltre che igienista e digiunatore di lunga data, in grado di consigliare sia un principiante che un esperto.
Altre cose si possono trovare in rete, mi e piaciuto l'esauriente articolo che ha indicato LDA.

Saluti a tutti
Andrea
 
Top
oro
view post Posted on 10/3/2005, 02:48




Moscovita, comprendo ma la tua analisi è superficiale, non per colpa, intendiamoci, e questa non vuole essere una critica. Chiariamo alcuni concetti di base sui quali esiste la confusione più totale. Non si muore di sovranutrizione , si muore di malnutrizione. Il concetto di malnutrizione non va certamente applicato solo a chi mangia poco poichè non ha cibo ma anche a chi ne ha tanto ma non si nutre. Nutrizione non è Alimentazione. Quest'ultima corrisponde agli alimenti, quindi al cibo, purtroppo spesso carente in nutrienti e pieno di tossine di vario genere, la Nutrizione corrisponde a tutti i processi fisiologici correlati all'assunzione di cibo, dalla masticazione, alla ingestione, digestione, assorbimento ed utilizzazione, alla chimica dei nutrienti. I due termini non sono affatto interscambiabili, il secondo coinvolge tutti i meccanismi organici, cervello compreso. Non si può prescindere e non è possibile operare una divisione tra nutrizione e corpo e nutrizione e psiche, questo è da sempre un gravissimo errore.
La buona ragione dice da sè che ingurgitare tossici e digiunare per eliminarli è quanto di peggio si possa fare, una continua lotta ed uno stress per l'organismo che ne soffre doppiamente.
Notare che la sola applicazione del digiuno non ha mai condotto a guarigione di patologie oncologiche, chi lo afferma non ha le idee chiare e poco importa il suo livello di studio o di ricerca, in effetti non è in grado di avvalorare la tesi con documentazione scientifica.
Finchè non si comprenderà l'importanza di utilizzare il cibo come vero e proprio farmaco le favole e le fantasie avranno spazio enorme ma resteranno tali.
Altra cosa se mi si parla di un "digiuno" terapeutico dai soliti cibi che comprenda l'assunzione degli elementi nutritivi essenziali, quindi succhi e spremute vegetali, acqua, riso e poco altro, ma questo non è digiuno.
Poi tu parli di qualche ora senza cibo, anche questo non è digiuno, anche qui le idee sono confuse. Il Digiuno vero e proprio inizia nel momento in cui ogni riserva è stata consumata. In una persona normalmente "nutrita" e "idratata", ciò accade dopo diversi giorni per i liquidi e può verificarsi anche solo dopo 1 mese e più per il cibo. Quello che viene normalmente definito digiuno non è digiuno, in effetti, corrispondendo esclusivamente al non assumere alimenti, ma il corpo si nutre ugualmente, perciò occorre comprendere bene ciò di cui si parla.
Si dice che sia difficile per i più alimentarsi adeguatamente, ciò corrisponde a malainformazione certamente ma ancor più e ancor più spesso alla pigrizia cerebrale di cui le persone sono in genere affette e al disinteresse verso le proprie condizioni di salute. Vi sono tutte le possibilità di informarsi e tutte le possibilità di nutrirsi con cibi più o meno sani o comunque non gravemente tossici. Vi sono inoltre tutte le buone possibilità di non lasciarsi intossicare senza per questo essere costretti al digiuno, sarebbe già sufficiente abituarsi a bere tisane preparate allo scopo, ad esempio.
Con ciò non disdegno affatto una pratica del "digiuno" mirata, ma non la lascerei al fai da te nè a letture in rete o in testi poco attendibili. Gli autori che tu citi non sono affatto dei luminari in tal senso.
 
Top
Moscovita
view post Posted on 11/3/2005, 15:37




Non intendo trasformare questa discussione in un confronto a due, ma spero che comunque cio' che scriviamo io e Oro (stavolta avendo opinioni diverse) sia utile per chiunque voglia chiarirsi le idee sul digiuno.
Quindi Oro, riespongo il mio parere in merito, analizzando i vari punti della tua risposta precedente.
Malnutrizione o sovranutrizione che sia, rendono entrambi bene l'idea di cio' che vediamo attorno a noi. Volerli distinguere nei minimi dettagli e' un esercizio che lascio volentieri fare a chi ne sa di piu'. Personalmente vedo una schiera di persone obese, diabetiche, ipertese, con i valori sballati... e chi piu' ne ha piu ne metta, fino ad arrivare agli scompensi psichici. Dal cibo che ingeriamo, o meglio dagli eccessi alimentari penso io, dipendono gran parte dei disturbi di cui soffre l'umanita occidentale. Concordo quindi sul fatto che il cibo dovrebbe essere il nostro farmaco e che purtroppo non lo e'.

Da sostenerlo ad applicarlo nella vita di tutti i giorni pero c'e' una bella differenza. Ho portato l'esempio del pane fatto in casa, penso che per la maggior parte delle persone sia molto difficile, se non impossibile, trovare della farina integrale, macinata a pietra il giorno prima, prodotta da grano realmente biologico correttamente conservato e infine impastarla con acqua di sorgente e sale marino integrale... Pertanto si compra la farina che si ritiene essere migliore, prodotta comunque chissa come, senza aver molte possibilita di discernimento (e questo vale per tutte le cose che acquistiamo). Raro anche mangiare come si dovrebbe, in serenita, quando si presenta la fame vera, avendo rispetto per l'alimento che ci sta nutrendo, lentamente, terminando prima del senso di sazieta, ecc. Al giorno d'oggi e' poi quasi impossibile trovare una persona il cui tratto gastro-intestinale sia efficente nell'assimilare quanto di buono c'e' nei cibi. Non vedo da parte mia questa gran facilita' che dici di informarsi (con i miliardi di teorie in circolazione) e nutrirsi con cibi sani (senza averne gran capacita' di distinzione); questo almeno vale per la persona media o per colui che ha appena preso coscienza della problematica.
Considerato quindi che nutrirsi in modo adeguato ed evitando ingredienti nocivi e' una bella impresa, non mi trovo d'accordo quando sostieni che digiunare per eliminare le sostanze tossiche sia "quanto di peggio si possa fare, una continua lotta ed uno stress per l'organismo". Personalmente lo trovo il modo piu' naturale e piu' efficace per farlo. Ripeto ancora che cio' non deve costituire una giustificazione a lasciarsi andare a troppi eccessi, ma voglio sottolineare che e' inevitabile l'assorbimento di sostanze dannose con una vita considerata "normale" (c'e chi dice addirittura 6-7kg/anno di additivi, vedi http://www.disinformazione.it/additivi.htm).

Credo sia noto a tutti che il digiuno risale ai tempi antichi, raccomandato da tutte le religioni, praticato non solo per la salute, ma anche per la ricerca spirituale, per auto-disciplina o per scopi politici. La dimensione terapeutica come vedi non e' l'unica. Ai tempi della Bibbia non c'erano alimenti sofisticati, ne' la possibilita di troppi eccessi, eppure le religioni e le filosofie raccomandavano ugualmente periodi di digiuno, a rinforzare corpo e mente.
L'esperienza e la pratica del digiuno ci permettono di capire che non e' necessario mangiare ogni giorno per tre volte, mentalita' che nella nostra societa e percepita come normale, ma che ha radici recenti; ecco che chi si abitua a digiunare riesce tranquillamente a non mangiare se non ha fame, evitando di farlo per abitudine o per compensare mancanze emotive. E' proprio la nostra odierna abitudine a mangiare regolarmente tre volte al giorno che ha formato il concetto che il digiuno sia spiacevole. Per me era difficile saltare un pasto, come per altri che hanno scritto in questa sezione; adesso riesco tranquillamente a evitare di mangiare se non sento il vero stimolo della fame. Allo stesso modo quando mi sento poco bene oppure ho delle preoccupazioni non ho alcun problema a evitare il cibo, come fanno tutte le creature del regno animale (eccetto l'homo occidentalis). E' risaputo che dolore, febbre, disturbi gastro-intestinali, ansia, preoccupazioni, ecc. bloccano l'appetito; pertanto mi pare cosa saggia assecondare la natura al riguardo, piuttosto che mangiare per "tirarsi su'", come insegna la moderna "cultura" popolare e anche molti dottori.

Non ho capito perche dici che io raccomando "qualche ora senza cibo"... 24h, 36h, 48h e 72h non mi sembrano poche ore e questo e' digiuno, di cio' che vuoi. Il digiuno non comincia quando ogni riserva e stata consumata, come sostieni: il digiuno comincia quando l'ultima digestione e' portata a termine; quando poi le riserve sono terminate, in quel preciso momento il digiuno finisce e comincia la fame. Fame che e' il segnale dell'organismo a dirci che le scorte son finite e bisogna rialimentarsi nuovamente, segnale chiaro e preciso perche', se venisse trascurato, porterebbe alla morte.
Non mi pare di aver scritto che gli autori citati sono i migliori nell'universo, ma semplicemente che hanno scritto i libri che sono considerati i testi sacri della letteratura igienista, libri che mi han dato le basi per la pratica. Shelton in ogni caso si e' fatto 45 anni di esperienza di digiuno igienista e ha seguito migliaia di digiuni nella sua clinica, non mi pare uno sprovveduto; ha le sue idee e alcune di queste non le condivido. La tua replica, non dicendo niente, sembra esser semplicemente tesa a screditare le mie affermazioni. Facci piuttosto avere i nomi di coloro che tu consideri luminari e indicaci dove reperire i loro scritti in italiano, li leggerei volentieri.
Alcuni di questi autori affermano la guarigione di moltissime malattie, anche croniche o degenerative, cancri compresi. Menzionano anche gli insuccessi, come dicevo, e cercano di interpretare le differenze tra i casi risolti e quelli non risolti. Tutti fanno presente che il digiuno non rappresenta la cura, ma un momento di riposo che permette al corpo di ristabilirsi, un mezzo attraverso il quale l'organismo recupera le energie per dedicarle alla guarigione. Personalmente non ho assistito a nessuna guarigione di quelle che essi hanno indicato (eccetto i miei miglioramenti personali) pertanto non posso giurare niente in merito, e' evidente; ma so anche che la storia e' piena di casi di medici che, ad esempio, hanno asserito di aver trovato rimedi per il cancro o altre malattie inguaribili, tutti poi giudicati con le stesse parole che hai detto anche tu: "nessuno è in grado di avvalorare la tesi con documentazione scientifica". Se fosse per la scienza medica, per l'industria farmaceutica e per l'industria alimentare, il digiuno (cosi' come altre pratiche terapeutiche) non darebbe alcun tipo di beneficio al soggetto e tutti troverebbero incomplete, inconclusive, falsate o non scientifiche le eventuali prove a supporto di una guarigione o anche di un solo miglioramento. Pensaci Oro, lascia uno spiraglio, non cadere nella stessa visione delle cose e dei fenomeni, altrove dimostri di sapere che essa non e' pulita o eternamente valida.

Parli del digiuno quale stress per il fisico, di "essere costretti" a digiunare, praticamente non consigli il digiuno a nessuno... ma che idea ti sei fatto del digiuno? Ma lo hai mai fatto? Guarda che la persona che digiuna non sta morendo di fame, mentre la persona che muore di fame non sta digiunando. Quando digiuni non provi alcuna fame, non soffri di alcuna rinuncia, non ti costringi mai a farlo, tantomeno non ti costringe nessun altro, e' una tua libera scelta. Se lo vivi come costrizione, sofferenza o evento spiacevole, allora si' che non ha senso farlo (nemmeno se come scelta - scelta castrante in questo caso), per questo dico sempre che l'atteggiamento giusto e' indispensabile. Ti assicuro che non e' assolutamente spiacevole il digiuno, tantomeno difficile da fare, tantomeno e' necessario il continuo monitoraggio da parte dei medici... altrimenti gli antichi come l'avrebbero fatto?

Tu indichi, quale alternativa al digiuno, dei metodi di depurazione a base di tisane. Bene, mio padre la pensa come te: si e' fatto una cultura sulle erbe in qualche decennio di impegno, ora dedica il tempo libero ad andare in montagna o in luoghi (speriamo) incontaminati a raccoglierle nel momento opportuno e poi a prepararsi tinture ed estratti in casa. Ma e' pensionato e puo trovare tutto il tempo di farlo. Ma chi altro lo puo' fare? Per me la cosa e' stata diversa, ho scelto un'altra via che mi porta a risultati simili, in tempi piu brevi, senza dovermi fare una cultura altrettanto lunga e dispendiosa. Non disdegno naturalmente le tisane, Julia le prepara in base alla tradizione russa che le ha tramandato sua madre, con le erbe raccolte in dacia, ma io da solo saprei molto poco in merito; cerco di farmi spiegare da lei certe nozioni e contemporaneamente la coinvolgo nella pratica del digiuno, che anche lei ha trovato facile ed efficace.
Oggi che si e' interrotta la trasmissione generazionale della conoscenza e ha preso il sopravvento l'interesse economico sull'alimentazione, l'arte della corretta nutrizione si riesce a perfezionare (forse) solo con anni di studio e pratica, mentre l'arte di digiunare e' qualcosa alla portata di tutti, anche di chi dedica gli studi ad altre cose. La prima la devi fare studiando, spendendo tempo e denaro, sopratutto dovendo anche dar per scontato che cio' che ti insegnano sia corretto; la seconda e' alla portata di tutti, la fai da te, senza doverti muovere, verificando su di te le reazioni e i progressi, risparmiando in tutti i sensi, allargando i tuoi orizzonti.
Benvenga, a mio avviso, il fai da te sul digiuno! Certo, tutti coloro che scrivono dei libri in merito devono cautelarsi da possibili problemi legali indicando che la pratica va fatta sotto stretto controllo medico, date le possibili crisi di eliminazione a cui il soggetto puo' andare incontro. Se questo vale per i digiuni lunghi e in parte per quelli medi, non ha senso per quelli di qualche giorno. Praticando digiuni brevi ci si puo' poi sentire nelle condizioni di affrontare uno lungo, decidendo se farlo sotto assistenza medica oppure, come me e tanti altri che ho conosciuto o di cui ho letto, farsela da soli, confidando esclusivamente in se stessi. A quel punto i benefici si vedono, prima li si puo' solo immaginare.
Pertanto parlare di "pratica del digiuno mirata" come dici tu significa, secondo me, solo ricadere nella classica concezione medico-scientifica attuale, dove pochi detengono il sapere e lo custodiscono gelosamente, mentre la maggior parte della gente deve dipendere da questi per la propria salute. Purtroppo questa maggioranza, di cui faccio parte avendo studiato altre cose, non ha la capacita' di capire quando un "professore" fa il suo lavoro di operatore della salute o quando fa gli interessi di un "sistema". Spesso questa capacita' e' preclusa agli stessi medici che, in buona fede, ti rifilano dei farmaci tossici perche' sono stati convinti che sia giusto cosi' e non ci siano altri modi di fare, veri e propri prigionieri del loro sapere.
Io mi son voluto togliere da questa visione obbligata e mi son voluto applicare a qualcosa alla mia portata; il digiuno e' uno dei metodi che ho scelto. Le difficolta che ho dovuto superare sono state minime, rispetto a quanto prima credevo che fossero; il fatto di averle superate mi ha lasciato con una maggior autostima e con una diversa visione della Vita. L'aspetto terapeutico, benche' oggetto principale di questa discussione, e' semplicemente uno dei tanti vantaggi di tale metodo.
Lo consiglio vivamente a tutti, self-service!
Ciao
Andrea

PS: non prende gli accenti, alcuni li ho rimpiazzati, spero sia tutto comprensibile

Edited by Moscovita - 11/3/2005, 16:02
 
Top
ginog
view post Posted on 11/3/2005, 15:55




Moscovita
ci puoi scommettere che quello che scrivete in questo 3d sia utile per chi legge

io non so nulla di digiuno (come di altri argomenti), ma sto leggendo e facendomi una opinione
che non è mai: "ha ragione uno o ha ragione l'altro"

tutto quello che leggo è interessantissimo e cerco di impregnarmene perchè poi, un giorno, forse metterò in pratica quello che leggo

e a quel momento sarò preparato con le mie motivazioni e convinzioni

ma me le sarò formate anche in posti come questo

questo forum, estendendolo anche alle altre discussioni di ogni tipo, è una vera miniera

sono felice di averlo scovato

e ancor di più di aver trovato persone come voi, che mettete la vostra essenza nelle parole che scrivete

grazie ad entrambi e a tutti quelli che condividono con gli altri quello che sanno
senza per questo avere necessariamente il "Verbo" ma forti delle loro esperienze e conoscenze

ginog
 
Top
maxwell2
view post Posted on 11/3/2005, 17:27




Ciao Moscovita!
Ho letto con molto interesse la tua "estesa" divulgazione sulle benefiche proprietà del "digiuno controllato e/ o terapeutico"
Pero' penso che il digiuno incondizionato ed esteso a piu di ore nell' arco di piu giorni consecutivi puo'in alcune persone tipicamente basse di metabolismo , creare dei piccoli problemi.Con questo voglio dire che andrebbe "monitorato" il paziente che si sottopone a tale rimedio/cura perchè potrebbe portare ad uno shock anafilattico , in casi piu drammatici.
Quindi occorre controllare anamnesi storica personale del paziente che si sottopone al rimedio in questione.
Se pensiamo ad un caso specifico,come potrebbe essere quello di un paziente che si sottopone ad una terapia ipoalimenatre, con problemi di ipoglicemia, questo rimedio risulta essere nella maniera piu' assoluta molto gravosa alla sua salute...
Concludo dicendo che un digiuno alimentare( ma con apporti regolari di liquidi, come ad esempio l' acqua) puo' avere effetti , in persone sane , positivi ma se tale rimedio è tenuto per brevi periodi( intendo dire nei casi in cui si salta un pasto o anche i tre stadi di alimentazione colazione-pranzo-cena) non dovrebbe essere considerato deleterio per la salute dell' uomo....Come dicevano tanti anni fa i nostri nonni.
 
Top
thommasina
view post Posted on 11/3/2005, 18:15




secondo me è una questione psicologica
 
Top
odisseo
view post Posted on 11/3/2005, 19:56




Premesso che, come diceva il mio medico di famiglia, due giorni senza mangiare non hanno mai ammazzato nessuna persona sana, il digiuno comporta sempre delle conseguenze.
Vediamo quali:
1) viene consumato il glicogeno muscolare (cioè lo zucchero presente nelle cellule muscolari) di conseguenza, ci si stanca prima, inoltre, poichè ogni grammo di glicogeno presente nei muscoli deve essere diluito in circa
3 gr di acqua, quando si sono consumati i circa 700 gr di glicogeno contenuti nei muscoli, si sono anche eliminati 2 litri di acqua
quindi c'è stato un calo di peso di circa 3 Kg (più o meno quello che pubblicizzano tutte le diete miracolose tipo 3 Kg in una settimana)

2) l'organismo và in riserva (per così dire), vengono attuati tutti quei trucchi necessari a ridurre i consumi calorici
Per esempio, si riduce l'attività della tiroide, di conseguenza si riduce l'attività dell'organismo, la temperatura corporea scende, lo stesso vviene per la pressione, ci si sente pigri e svogliati.
L'organismo inizia a bruciare i grassi però cerca di capitalizzarli il più possibile, quindi cerca di procurarsi il glucosio che gli occorre per altre vie.
La principale è la gluconeogenesi che utilizza come carburante le proteine delle fibre muscolari
L'organismo è furbo, sà perfettamente che il tessuto che consuma più energia, dopo quello nervoso, è il tessuto muscolare.
Le conseguenze divengono rapidamente evidenti, la più eclatante è l'alito fruttato (alitosi).
Il flusso sanguigno si riempie di corpi chetonici, derivanti dal catabolismo muscolare e, l'organismo li elimina atraverso reni, pelle e polmoni.
Alla perdita di liquidi, si aggiunge quella di massa muscolare, tutto per risparmiare le riserve di grasso.
La cosa diventa via via più evidente per digiuni prolungati o ravvicinati nel tempo.

Conseguenze.
Acqua e glicogeno vengono recuperati rapidamente (possono bastare 24 ore) quando il digiuno viene interrotto.
Molto più tempo occorre per gli equilibri ormonali che, si ripristinano entro certi limiti in maniera corrispondente all'aumento dell'apporto calorico.
Infatti, è scoperta recente che, anche il tessuto adiposo svolge attività ormonale, nella regolazione dell'equilbrio fame\sazietà e, nella produzione di ormoni sessuali.
Quindi alterare il rapporto massa grassa/massa magra, potrebbe non essere una buona idea........
Il tesssuto muscolare invece, si ricostruisce col tempo se, ci si alimenta in maniera adeguata e se ci si allena in maniera corretta.

Il consiglio è sempre lo stesso, pigliate il vostro medico, spiegategli cosa volete fare e perchè, chiedetegli di seguirvi.....

Odisseo
 
Top
thommasina
view post Posted on 11/3/2005, 20:34




nessun medico sa quello che avviene dentro di me,a livello psicologico e spirituale(e forse neanche fisico)..
per me non esiste nulla di oggettivo,e i pensieri dominano sulla realtà
ognuno è maestro di se stesso,questa poi è la mia opinione ovviamente
 
Top
oro
view post Posted on 11/3/2005, 20:50




Informazioni errate e contradditorie. Il digiuno inizia nel momento in cui l'organismo non ha nulla di cui nutrirsi che non sia parte integrante della riserva organica, che non deve essere toccata. Altre teorie sono personali e non basate su dati reali, perciò alquanto fantasiose benchè forse apprezzabili. Per le tisane esistono le erboristerie, per mangiare bene esiste il buon senso. Chi non sa usare neppure queste minime regole, a tutti possibili, non trarrà vantaggio nè dal "digiuno" nè dalle terapie.
Pur apprezzando il tuo intervento, devo affermare che tu non parli di digiuno, questo è evidente, 76 ore senza cibo significa semplicemente un periodo di tempo senza masticare o sedersi a tavola, l'organismo si nutre ugualmente perciò non è a digiuno.
Cercando di non far diventare questa discussione una sterile polemica, confermo l'assoluta mancanza di riscontri scientifici relativi alla guarigione di patologie attuata tramite digiuno, quello vero.
Ciò di cui parli, Moscovita, è una astensione dal cibo, non dal nutrimento. Si può quindi accettare se si sposta il discorso, in altro modo non potrò che opporre quantità enormi di referti che certificano il danno provocato dalla mancanza di nutrimento, cioè dal digiuno, vi sono milioni di persone nel mondo che digiunano e tutti si ammalano e muoiono in giovane età.
 
Top
Moscovita
view post Posted on 13/3/2005, 01:19




Ginog,
mi fa piacere leggere che le proprie esperienze siano di supporto ad altre persone.
Dici che forse "un giorno ti sentirai preparato" per mettere in pratica queste cose. Cio' che posso dirti e' di non aspettare "un giorno" ma di darti una scadenza e di provare. Spesso noi rimandiamo le cose ad un futuro infinito o a “quando saremo pronti”, senza pero’ far niente di concreto per mettere in atto i nostri piani, per il solo timore inconscio di farle... continuando a rimandare a “quando saremo pronti”. Come diceva un tale: "La vita e' quello che accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti"... Un giorno che non hai impegni particolari prova a saltar la cena, come minimo risultato riesci a metterti nell'ottica giusta.

Maxwell,
rispondo a te quello che rispondo a Oro, visto che esponete problematiche simili.
Indubbiamente le mie esperienze col digiuno le ho condotte ritenendomi sano, senza (credo) patologie particolari in corso. Dico "credo" perche' e' un sacco che non vado dal medico. Pertanto le ho vissute con la massima tranquillita', anche se ho passato le cosidette "crisi di eliminazione" che possono essere spiacevoli o metter paura; per me stesso non ho ritenuto necessario alcun controllo medico, per altri non posso prendere certo decisioni.
Voglio precisare che non invito nessuno a iniziare su due piedi un digiuno lungo, ne’ chiunque sia malato di una seria patologia a “convertirsi” al digiuno fai da te quale ultima speranza di guarigione. Rileggendo quanto scritto non mi sembra di averlo fatto. Invito invece tutti a cambiare i propri pensieri in merito all’alimentazione fatta 3 volte al giorno per 365 giorni all’anno, a leggere svariati libri sull’argomento e ad iniziare gradualmente.
Come ho gia’ detto ritengo che il giusto atteggiamento sia fondamentale, per organismi sani come per quelli malati; la voglia di vivere, la fiducia nelle possibilita’ di autoguarigione del proprio corpo e l'assecondare le sensazioni percepite... credo che questo possa aiutare molto di piu’ del 99% dei farmaci in commercio.
Uno che sta male e che magari ha paura di morire non si trova certamente nella situazione emotiva per iniziare la pratica del digiuno: non ne avrebbe fiducia, la paura prevarrebbe; per questo lo sconsiglio a chi ne ha paura. Avendo magari costui fiducia cieca nei dottori e nei farmaci sarebbe piu’ facile che ne tragga giovamento da questi, nonostante tutto, rispetto a qualche metodo che non lo convince o che prova in extremis. Uno che inizia a digiunare come pratica di vita, al contrario, stabilirebbe una soglia di paura molto piu’ alta e, nel momento del problema, si troverebbe nelle condizioni psicologiche ideali per mettersi a riposo fisiologico, fiducioso che il proprio organismo trovera’ le risorse necessarie a ristabilirsi. Essendo convinto che sia cosi’ non per sentito dire, ma perche’ i digiuni stessi gliene han fornito molteplici evidenze! Non credere nelle capacita’ rigeneranti del proprio corpo, meglio dire non volerci credere, significa a mio avviso voler porre dei limiti alla perfezione della Natura. Certo, tutto intorno a noi e’ teso a non farcelo credere e noi ci siamo lasciati convincere, pertanto la forza di cambiare il pensiero deve venire dal di dentro. Al contrario vediamo che la Vita, in tutte le sue espressioni, tende sempre a vivere e mai a lasciarsi morire, nonostante tutte le forme di aggressione che puo’ subire.
Ecco che chi arriva a pensarla cosi’ si libera da solo dalla necessita’ di essere continuamente monitorato dai dottori, specie per i digiuni brevi che son alla portata di tutti, ma anche per quelli medi, arrivando poi a sentirsi in grado di affrontare da solo anche quelli lunghi. Poi per chi non si sente sicuro al 100% di far tutto da solo c’e’ sempre la possibilita’ di farsi seguire anche a domicilio da un medico di fiducia (meglio se non troppo inquadrato negli schemi convenzionali), oppure di portare a termine il digiuno in una struttura specializzata. Per chi rifiuta a priori l’idea di non mangiare... ci sono altre decine di metodi, ognuno con i suoi pro e contro. Si e’ capito che sono un fervido sostenitore del digiuno, altri sistemi “alternativi” li considero estremamente limitanti.
Detto questo credo anche che la situazione di ipoglicemia possa essere ristabilita con il digiuno... parlo se l'avessi io, in tal caso ci proverei. Durante il digiuno l'organismo stesso va a eliminare le cause dei nostri disturbi e l'ipoglicemia dovrebbe essere, per logica, un sintomo che scompare una volta rimossa la causa. Analogo discorso per il metabolismo basso, dove l’energia che il corpo non impiega per assimilare il cibo puo’ venir convogliata a ristabilire l’origine del disturbo e, a fine digiuno, il soggetto puo’ ritrovarsi con il metabolismo normalizzato. Ragionamento, in questo caso particolare, da prendersi con le pinze, essendo qualcosa che dico per averlo letto e perche' ci credo in funzione di cio' che ho sperimentato, e’ qualcosa che comunque proverei su di me...

Thommasina,
concordo in pieno con le tue opinioni.

Odisseo,
avessi avuto io un medico di famiglia come il tuo...
Sei pero’ sicuro, in base al consiglio finale che dai, che lui accetterebbe di seguirti mentre digiuni, prendendosi la responsabilita’ di farsi carico di tue eventuali crisi di eliminazione? Forse un digiunoterapeuta lo farebbe, ma lo pagheresti a parte; il medico di famiglia "tradizionale" ti farebbe un sorrisino di sufficienza dicendo che e’ lui/lei “il dottore” e, se insisti, probabilmente ti prescriverebbe una visita psichiatrica.
Comunque quello che scrivi mi sembra riferito ad un digiuno a fini estetici/dimagranti, piuttosto che terapeutici; oltretutto lo descrivi anche tu come una pratica che serve a poco, che non riduce di molto il grasso ma anzi elimina i muscoli faticosamente sviluppati, qualcosa da farsi dietro consiglio del medico ufficiale, possibile fonte di alterazione degli equilibri e dei rapporti del corpo... ma dove hai sentito 'ste cose, alla Federfarma?
Per quel che ho provato io gli effetti che tu indichi al punto 2 si verificano con un certo ritardo da quando interrompi la normale alimentazione, pertanto digiuni fino a circa 3-4gg sono esenti da particolari problematiche e sono alla portata di tutti (naturalmente iniziando progressivamente, saltando la cena alcune volte). L'attivita’ dell'organismo si riduce molto molto gradualmente, l'energia resta alta per molti giorni (5 o 10, a seconda), come la pressione; non ci si stanca prima del solito e non ci si sente pigri e svogliati, questi sono atteggiamenti mentali di chi prende l'eventuale rinuncia al cibo come una giustificazione a fare i capricci o a rilassarsi di piu’ (e’ successo anche a me, ho dovuto sbagliare per capire). Tutte queste modifiche rispetto alla normalita’ avvengono in tempi diversi per ognuno e diversi per ogni digiuno, in funzione dello stato di salute e del livello di energia del momento, l'unica cosa e’ provare; se poi si fosse piu’ stanchi del solito e’ consigliabile andare a dormire un po' prima, non vedo grossi problemi. Chi conduce una vita equilibrata, alimentandosi discretamente, magari facendo sport e svolgendo costantemente una pratica di disintossicazione (quale il digiuno stesso), costoro avvertono un aumento dell'energia nei primi giorni.
L'alito che tu chiami fruttato io lo definirei fetido, a me si presenta in genere verso il terzo giorno quando la lingua (organo anche escretore) si ricopre di una patina biancastra; proseguendo altri giorni col digiuno si nota un odore di acetone (sempre per me e per coloro che mangiano carne e altri cibi acidificanti). Altro effetto potrebbe essere un leggero mal di testa, date le tossine reimmesse in circolazione per venir espulse (erano quelle che l'organismo aveva depositato tra i tessuti, non avendo avuto il tempo di eliminare in precedenza).
Dai Odisseo, che non si riprendono in 24 ore i chili perduti... questo puo’ succedere a chi, dopo aver digiunato due giorni, mangia l'equivalente di quattro giornate lavorative pesanti per compensarsi moralmente dallo sforzo fatto. Questo e’ indice di mancanza di equilibrio e/o di aver vissuto l'esperienza del digiuno solo come una rinuncia castrante, ma si puo’ far di meglio nella vita.

Oro,
se parliamo di due cose diverse vuol dire che apriremo un'altra discussione dal titolo "astensione terapeutica dal cibo"; cio’ risolverebbe egregiamente questa contrapposizione tra due che, altrove, sono arrivati a conclusioni abbastanza simili pur avendo fatto dei percorsi diversi.
Durante il digiuno (quello che intendo io) l'organismo ha riserve per vivere alcuni mesi, prima di entrare in una fase irreversibile che porta alla morte, avvertendo comunque il soggetto per tempo ed in modo inequivocabile sulla prossima fine delle scorte. Nella suddetta fase, in cui viene minimizzato l'apporto di sostanze nell'organismo (eccetto parte delle sostanze disciolte nell'acqua che si beve e presenti nell'aria che si respira - gia’ ridotte ad elementi semplici), il corpo ha tutto il tempo e l'energia per dedicarsi alle "grandi pulizie", all’autolisi dei tessuti inutili o anormali e al ristabilimento -ad esempio- degli organi debilitati, proprio perche’ si nutre con sostanze gia’ metabolizzate che non comportano ulteriori sforzi di assimilazione.
Perdonami, ma questo io lo chiamo digiuno e lo ho sempre sentito chiamare cosi'. Anche Ghandi, che si asteneva spesso dal mangiare per lunghi periodi, lo chiamava digiuno, e lo terminava ad esaurimento delle riserve, quando il corpo glielo diceva (Ghandi, L’arte di vivere, ed. EMI).
Considerato che da qualche mese andiamo avanti a parlare di “digiuno terapeutico”, se comunque dovesse esistere una pratica medica basata sull'astensione del nutrimento a riserve finite, pratica a prima vista estrema e in antitesi con la vita stessa, in tal caso fammelo sapere, che non ne ho mai sentito parlare e ne sarei comunque incuriosito. Al momento mi risulta difficile comprenderla, non trovo molto senso nel considerare “pratica terapeutica” qualcosa che porta a morire, astenendosi dal nutrimento. Se cosi’ fosse eviterei certamente di invitare le persone a fare da se’ questo digiuno (quantomeno prima di averne valutato la fattibilita’) e proporrei loro di provare la piu’ semplice astensione dal cibo. Rinnovo la richiesta di farmi gentilmente sapere anche autori e libri che tu ritieni validi, guarda che mi interessa davvero sentire anche altre campane.
Viste le tue ultime affermazioni piu’ chiuse verso il digiuno che intendo io, ti prego anche di spiegarmi meglio cosa intendevi il 13.11.04 (vedi pag. 1) quando hai affermato che: "Certamente è una delle migliori metodiche per il recupero dela salute, tant'è vero che almeno 1 giorno alla settimana, o per 3 giorni continui al mese, sarebbe bene effettuarlo in ogni caso, anche quando si gode di ottima salute." Di che digiuno parlavi?
Ma non incarognirti in partenza quando mi rispondi, pensarla in maniera diversa e’ piu’ costruttivo che dire sempre le stesse cose, sopratutto in un forum...

Ciao a tutti
Andrea
 
Top
183 replies since 3/11/2004, 12:10   16511 views
  Share