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Digiuno terapeutico, Quali effetti ha il digiuno?

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oro
view post Posted on 13/3/2005, 01:49




Non sono affatto "incarognito", spiego concetti per aprire dimensioni sempre più ampie e dare i maggiori ragguagli possibili. Ciò perchè il mio fine è del tutto simile al tuo. La questione, per come la descrivi nell'ultimo post, è del tutto accettabile. Digiuno terapeutico può avvicinarsi al concetto e ne confermo l'utilità, forse oltre all'acqua inserirei qualche tisana specifica o qualche buona spremuta vegetale in grado di sostenere la detossicazione, questo perchè l'acqua che attualmente consumiamo contiene pochi elementi utili e molti nocivi. Questa via è certamente la migliore metodica di recupero della salute, anche perchè è assai poco dispendiosa in termini economici, in effetti si risparmia denaro.
Con la pratica del digiuno vero intendevo la non possibilità di nutrirsi, seppur in modo errato, di tante persone nel mondo, non certo una pratica medica, si spera.
Indubbiamente il contesto vede coinvolta una serie elevata di convinzioni e di motivazioni psicologiche, d'altra parte questo è il frutto di una educazione disinformata o malinformata.
Con criterio e buon senso questa tecnica è sempre utile.
 
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Moscovita
view post Posted on 18/3/2005, 01:20




Mi voglio ricollegare ai precedenti interventi di tutti coloro che “invitavano alla prudenza” nel praticare il digiuno per esprimere “brevemente” il mio pensiero più ampio, riferito al digiuno e non solo...

Penso di non essere l’unico a diffidare da tutti coloro che cercano di proporre un qualunque "prodotto" o "servizio" quale strumento per la soluzione dei propri problemi, qualunque esso sia. Nell’ambito della salute ciò vale, per me, sia per le medicine quanto per rimedi ritenuti naturali (che indubbiamente preferisco). Al contrario guardo con favore coloro che mi indicano un prodotto o un metodo che da solo riesco a procurarmi, a imparare e a gestire, senza spender soldi, senza dover chiedere continui consigli e senza impegnarmi in fedi assolute o contrattuali, anche se tutto ciò dovesse necessariamente comportare dei doverosi cambiamenti nel mio stile di vita. Il digiuno, come altre pratiche che seguo, e’ perfetto allo scopo.
Ne ho lette di cose contro il digiuno prima di iniziarlo e posso dire che e più facile reperire materiale contrario che favorevole al digiuno. Anche quando si leggono delle teorie apparentemente favorevoli, dato che la scienza non può sconfessarlo come dannoso, ci si imbatte in tutta una serie di limiti: farlo in stato di assoluto riposo, farlo sotto stretta osservanza medica, non farlo per periodi prolungati, evitarlo se si ha la pressione bassa o alta, se ci si sente deboli o sono in corso altre patologie... Praticamente viene indicato come una pratica che "forse potrebbe dare dei risultati" ma comunque e’ estremamente difficile da fare e va fatta solo ed esclusivamente se si ha del tempo da perdere e si e’ in perfetta salute e, proprio per il fatto di essere in perfetta salute, vien lasciato intendere che non avrebbe troppo senso farlo. In poche parole e’ molto più saggio spendere quei giorni in una vacanza gratificante...

Negli ultimi anni, contemporaneamente al digiuno, ho provato varie altre pratiche e teorie, attività, diete, elementi, apparecchiature, e avanti. Proseguo ancora su questa strada.
Ma, chiediamoci, come cavolo può fare una persona normale a capire se per lui e’ meglio quanto dice il dr. X, ciò che e’ scritto nel libro Y o nel sito W, o quello che e’ stato detto nella trasmissione Z? Oppure ancora peggio ciò che ha raccontato l’amico o lo zio Beppe che ha sentito dire da Tizio... Le teorie sono infinite, le soluzioni sono solo due: o affidarsi nelle mani di qualcuno e sperare, oppure darsi da fare e provare.
Siccome per la prima soluzione ho visto troppe cose brutte, ritengo che confidare su se’ stessi e sull’infallibilità della Natura dia maggiori probabilità di riuscita, pertanto provarci e’ la soluzione migliore.
Anche "provare" si può fare in due modi: scettici e pieni di dubbi, paure, precauzioni, oppure fiduciosi e un tantino "incoscienti", lasciandosi trasportare dalle sensazioni di trovarsi nel giusto (quando sono chiare) e abbandonando le paure che ci condizionano dall'infanzia (dolore, morte, fame, accettazione sociale, ecc.).
Cosi’, con questo atteggiamento, ho sperimentato un sacco di cose, di cui la maggior parte non hanno dato risultati assoluti. Da tutte pero’ ho imparato ciò che solo la conoscenza e l'esperienza diretta possono dare, un ricordo indelebile nella memoria. Anche le cose apparentemente fatte senza risultato col tempo danno delle indicazioni che poi uno può riconoscere, come corrette o sbagliate, nel corso di una successiva sperimentazione.
Questa continua e costante “sperimentazione” di per se stessa comporta un auto-addestramento e una presa di sicurezza (altri la definiscono incoscienza cronicizzata, altri ancora pazzia conclamata) come in un qualsiasi altro campo in cui ci si può applicare; praticamente come lo sciatore che inizia dalle prime cadute sulla neve e arriva ad una perfetta padronanza del suo corpo nelle discese, capace di capire a vista d’occhio che percorso prendere e che ostacoli evitare, cosi’ sperimentando su se’ stessi le cose si acquisisce fiducia in questa nuova attività, fino a sviluppare una buona capacita’ di riconoscerne gli effetti positivi e negativi e di evitare le eventuali insidie.

Quando ho iniziato le prime volte a digiunare ho dovuto superare tutte le barriere e paure, che avevo come tutti, oltre alla radicata abitudine di mangiare a ore fisse. La prima volta mi son dato del matto chiedendomi cosa stavo facendo e ho lasciato le cose a meta’; poi era forte il desiderio di riprovarci e pian piano tutti i dubbi se ne sono andati, fino a riuscire a considerare il digiuno una forma favolosa di autoregolazione.
Oggi e’ il corpo che mi dice quando smettere di mangiare e per quanto tempo sia necessario; e mi son accorto che, quando non ho seguito il consiglio del corpo, se eccedevo in altri sforzi (lavoro, sport, sesso, freddo, ecc) arrivava l'herpes, il raffreddore, il principio influenzale.
Ma allora vuol dire che, almeno nella gran parte dei casi dei comuni disturbi, si può fare a meno del medico e di tutti i veleni farmaceutici, vuol dire che Dio ci ha fatti bene e ci ha dato tutti i mezzi per far fronte ai problemi che possiamo incontrare durante la nostra vita! Vuol dire che, continuando la sperimentazione individuale, forse potremo accorgerci che possiamo superare anche situazioni apparentemente non risolvibili e non solo nel campo della salute.
L’esserci riuscito mi da’ la voglia di invitare le altre persone a provarci.

E, per gli stessi motivi e pensieri che ho appena esposto, non mi trovo d'accordo con Oro, ne’ con Maxwell, quando pongono dei limiti a chi volesse provare il digiuno, avvertendoli con delle precauzioni per l'uso (poste a mio avviso in maniera negativa), quasi in modo da impaurire le persone, benché, lo capisco anch'io, lo facciano nel senso positivo e con amore verso la vita, con il timore che qualcuno si metta nei guai.
Certo, Oro probabilmente se la sa cavare da solo quando non si sente bene, Maxwell magari possiede analoga competenza, ma io? Cosa faccio, li chiamo da Mosca quando ho qualcosa che non va? Per tutta la vita? E quando mi staccano il telefono o manca la corrente cosa faccio?
Ecco che come me, credo, molte altre persone siano alla ricerca di un metodo per sentirsi bene, per aumentare le proprie potenzialità all'infinito come probabilmente Dio ce le ha date, senza dover dipendere da altri che dispensano la conoscenza.
Per questo invito tutti a sperimentare su se’ stessi, con un po' di incoscienza, con un po' di egoismo, con un bel po' di amor proprio. I risultati non si avranno l'indomani, anzi, la fretta e’ cattiva consigliera; ma quello che si proverà su se’ stessi nessuno ce lo metterà più in discussione!

Ecco, più o meno credo di aver fatto capire come la penso, ringrazio chi ha voluto leggere fin qui e accetto commenti e confronti.
A chi crede ciecamente ai farmaci allopatici, che vengono testati sui topi, consiglio di dare una guardata qui: http://www.lescienze.it/specialarchivio.php3?id=7210.
Un articolo di un quotidiano che parla bene del digiuno (nonostante le “dovute” precauzioni) e indica delle cliniche italiane dove farlo (carissimo credo) si può trovare alla seguente pagina:
http://www.dweb.repubblica.it/archivio_d/1...072nut1372.html.

Un saluto a tutti
Andrea
 
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Moscovita
view post Posted on 27/3/2005, 00:10




Allora racconto l’esperienza personale del digiuno “lungo”.
La scorsa estate (2004) non lavoravo, pertanto mi son ritirato a metà luglio in dacia (la casetta di campagna) per fare alcuni lavoretti e starmene tranquillo per un po'. Ho approfittato della luna piena per farmi tre giorni di digiuno, seguito dalla rialimentazione a base di frutta, principalmente ribes rosso del giardino. Ho avuto una strana reazione, un'infiammazione delle gengive che ho interpretato quale tentativo del corpo di purificarsi da una tossiemia elevata. Cosi ho preso la decisione di riiniziare il digiuno e portarlo avanti per almeno una settimana o 10gg, o per il tempo che il corpo stesso avrebbe richiesto. Del resto avevo già fatto in precedenza digiuni fino a 5gg e volevo sperimentare tempi più lunghi.
Nella letteratura sul digiuno che ho letto sono ovunque riportati due dati fondamentali, che rassicurano chiunque ci voglia credere:
1) il nostro corpo ha tutti i mezzi per purificarsi, sistemare i propri problemi e rigenerarsi; il digiuno permette il riposo fisiologico, lasciando al corpo il tempo e l'energia per compiere tali interventi;
2) nel momento in cui il corpo ha risistemato le cose lo dice chiaramente e senza possibilità di errore: un sogno chiaro ed indelebile ci fa capire che la fase è portata a termine e, la mattina successiva, una fame "da lupo" si presenta a noi, contrariamente a quanto avvenuto in precedenza.
Pertanto mi sono messo tranquillo senza assumere altro cibo che l’acqua, lasciando che il corpo faccia il suo lavoro.
Cosi sono andato avanti per altri 35 gg senza toccar cibo e senza aver mai avuto il solo desiderio di mangiar qualcosa...
Non è stato assolutamente un problema astenermi dal cibo, la fame non la ho mai sentita, anzi, posso dire di aver provato repulsione per ogni cosa “confezionata” e mancanza d’interesse per tutto quello che risaltava nell’orto. Bevevo l’acqua del pozzo, credo un litro o poco più al giorno, ma non ho mai calcolato di preciso quanta; non ho mai sforzato di bere “per forza”, ma ho cercato di assecondare l’istinto. Ogni giorno appena alzato praticavo il lavaggio intestinale che, oltre ad aiutare la disintossicazione in modo “meccanico”, apporta anche l’acqua necessaria.
Non me l'aspettavo neanch'io di andare avanti cosi a lungo e purtroppo ho dovuto interrompere il digiuno prima del suo termine naturale perché dovevo rientrare a Mosca per motivi di lavoro; altrimenti sarei andato avanti ancora per almeno un'altra settimana, anche se sentivo che ormai ero vicino al termine (non so spiegare ma si percepisce).

PRIMA E SECONDA SETTIMANA
Durante le prime due settimane l'energia era a livello normale, il battito cardiaco si era gradualmente ridotto, le sensazioni erano perfette; lavoricchiavo nel mio laboratorio, facevo delle lunghe passeggiate, me ne stavo un po nell'amaca o in poltrona a leggere, facevo qualche sauna per aiutare la depurazione, dormivo a lungo (e benissimo).
Per fare un esempio che rende bene l’idea, sia il primo che il secondo week-end (visto che Julia veniva in dacia solo nei week-end) abbiamo fatto l’amore regolarmente sia il venerdì che il sabato, cioè il 4°, il 5°, l’11° e il 12° giorno di digiuno... con buona pace di quelli che sostengono scientificamente il calo di energie e dicono che ci si sente giù! A costoro raccomanderei volentieri di provare, anziché di parlare per sentito dire...

TERZA, QUARTA E QUINTA SETTIMANA
Poi, la terza settimana, son cominciate le crisi di eliminazione: si tratta delle reazioni che il corpo ha per debellare delle malattie latenti dentro di noi, che i farmaci han solo assopito; a un certo punto del digiuno il corpo ha l’opportunità di risolverle definitivamente alla radice e quindi bisogna essere preparati ad affrontare le malattie stesse che "se ne vanno" in maniera che talvolta può impaurirci o quantomeno minare la nostra fiducia. E per questo motivo che, tutti i medici che scrivono sul digiuno lungo, raccomandano di farlo in una struttura apposita, sotto controllo medico. Io ho tentato (chi dice inconsciamente) di farlo da solo in un posto sperduto, fidandomi ciecamente del mio istinto e della capacita vitale del mio corpo, che voglio credere sia progettato e realizzato per essere superiore a qualunque malattia o virus.
Ho quindi avuto prima un forte mal di stomaco, da piegarmi in due, difficile anche raggiungere il divano sul quale mi son addormentato al volo per risvegliarmi il giorno dopo, sentendomi pero molto bene. Praticamente avevo avuto alcuni minuti di dolore e il corpo, in pieno giorno, si è voluto addormentare per risparmiare tutte le energie possibili in modo da far fronte all'eliminazione di un problema non da poco (chissà cos'era). Nei giorni successivi ho avuto cosette più leggere, spesso sforzi di vomito, dolorini e fitte di vario tipo, lavorii strani del fegato (si sentivano i calcoli muoversi, ne ho evacuati a centinaia), improvvise necessita di distendermi e dormire profondamente anche in pieno giorno.
Pertanto, se le prime due settimane le ho passate in maniera relativamente normale, le altre tre sono state caratterizzate dagli sforzi del corpo per togliersi di dosso le rogne avute negli anni precedenti.
In questo periodo l'energia percepibile è stata sensibilmente inferiore: il battito cardiaco era sceso a 45 cpm e la pressione era abbastanza bassa, dovevo vestirmi di più e avevo le estremità fredde nonostante il caldo; di conseguenza limitavo al minimo gli sforzi fisici e dormivo 12-14 h/gg. L’assunzione di acqua era limitatissima, forse uno o max due bicchieri al giorno, non sentivo nessuna sete e bevevo perché pensavo che fosse giusto farlo (NB: comunque idratavo l’intestino con il clistere). La sauna logicamente non arrivavo più a sopportarla e, verso la fine, anche far la doccia era un impegno che richiedeva il suo tempo... Il desiderio sessuale era scomparso, sembrava che non fosse neanche mai esistito. Pertanto la mia “giornata tipo” delle ultime tre settimane era diviso tra bagni di sole, camminate lente, letture in amaca o poltrona...

RIPRESA DELL’ALIMENTAZIONE
La rialimentazione ho cercato di farla in maniera più corretta possibile, anche se non tutte le teorie che ho letto concordano perfettamente; è comunque una fase della medesima importanza del digiuno stesso, quantomeno digiunando da tre giorni in su (con le debite proporzioni). Ghandi scriveva [I]che “anche lo stupido sa digiunare, ma solo il saggio sa rialimentarsi correttamente”. [/I]Certamente, avendo lasciato riposare l’apparato gastro-intestinale per un lungo periodo, va adottata una dieta graduale per riabituarlo al cibo e al lavoro di digestione.
La prima mattina ho quindi interrotto il digiuno con un bicchiere d’acqua calda in cui era spremuto un po’ di limone, seguito poi da altri. Successivamente, lo stesso giorno, succhi centrifugati di mele dapprima allungati con l’acqua e la sera puri. Il bicchiere lo guardavo e lo annusavo bene, il contenuto lo tenevo in bocca a lungo per scaldarlo e insalivarlo, preparando lo stomaco a riceverlo. Niente di solido il primo giorno.
Il secondo giorno non provavo ancora nessuna fame, pertanto di nuovo acqua calda con mezzo limone e, verso la tarda mattinata, un succo centrifugato. Il pomeriggio mi son messo in giardino a mangiare le bacche di ribes rosso direttamente dal cespuglio, masticandole a lungo, provando le prime difficoltà e stanchezza per un movimento che erano settimane che non facevo.
La sera ed i giorni successivi bacche del giardino e frutta, sempre poca, un tipo per volta, masticandola a lungo; nei giorni a venire ho aggiunto alla dieta le verdure crude, poi quelle cotte, le minestre e la frutta secca. Era da ridere la prima volta che ho mangiato delle noci, la mandibola si stancava subito a masticare con una sensazione di difficoltà mista alla voglia di ridere per la cosa, che complicava il tutto.
Nella seconda settimana ho pian piano inserito nel menu cereali bolliti, polenta, patate e infine pane; con la terza, in cui ho gradualmente ripreso con le abitudini classiche (caffè zuccherato, poi pasta, poi latticini) la fase di rialimentazione si può considerare conclusa e mi son reidentificato nel concetto (che oggi non ritengo più corretto) di “essere onnivoro”.

Voglio sottolineare che il mio corpo non aveva dato alcun segnale chiaro che il digiuno era giunto al termine (si percepiva che mancavo poco pero) ma “dovevo” rialimentarmi per rientrare a Mosca in forze.
Pertanto non sentivo alcun desiderio di mangiare ma, al contrario, l’organismo avrebbe voluto stare ancora qualche giorno in pace.
Nel momento in cui ho rotto il digiuno ho dovuto quindi bere i succhi centrifugati controvoglia e la notte ho dovuto correre in bagno per un’evacuazione urgente, segno che avevo irritato le mucose intestinali.
In ogni caso il secondo giorno ho avvertito meno difficile il “dover” assumere cibo e ho iniziato a pensare al cibo con un’altra ottica; questi pensieri hanno rivitalizzato tutte le funzioni dell’organismo. Già con il terzo giorno di rialimentazione ho sentito le energie ritornare in pieno, battito e pressione si son normalizzati gradualmente, è giunta la “fame da lupo”, probabilmente quello che nel Vangelo è indicato come “tentazione del diavolo” provata da Gesù dopo i 40 gg di digiuno nel Sinai. E il momento più difficile, perché si vorrebbe mangiare tutto e subito, è molto difficile far fronte agli stimoli psicologici che cercano di ottenere gratificazioni tramite il cibo, giustificandosi che per molto tempo se ne è fatto a meno. Anch’io ho fatto i miei sbagli in questa fase.
Anche la funzione escretoria ha ripreso subito come da manuale, direi come da Natura, nei giorni successivi.
E stato incredibile notare come, avendo l'intestino pulito e seguendo un regime vegetariano, le feci erano solide, compatte, assolutamente inodori!!! Mai successo prima in vita mia! Oltretutto ciò avveniva due volte al giorno anziché una come mia regola, e in maniera rapidissima: l’evacuazione era “naturale”, cioè non capitava di dover spingere nè di doverla trattenere perché “scappa”; in pochi secondi (veramente secondi) era tutto fatto e seguiva una sensazione di vera liberazione e pulizia interna, che dava direttamente una “gran voglia di mettersi a far qualcosa”. L’opposto di certe “evacuazioni difficili”, in cui si perde lo stimolo se si trattiene troppo a lungo o di altre che lasciano spossati per lo sforzo e/o con sensazione che “ci sia ancora qualcosa da espellere – teniamo per domani”
Dopo la sorpresa dell’assenza di ogni odore, ancora più incredibile è stato constatare che non serviva assolutamente la carta igienica per pulirsi! La usavo comunque, per abitudine e per “sicurezza”, ma risultava solo un po’ stropicciata... Sembrava quasi che le feci fossero avvolte da uno strato isolante e lubrificante, tipo quanto succede agli uccellini appena nati, che fanno gli escrementi racchiusi in una sacca resistente, atta a essere presa dalla mamma e gettata fuori dal nido. Ho finalmente capito che la Natura non ci ha fornito di un mezzo simile alla carta igienica perché non era affatto necessario, l’homo occidentalis è l’unica specie vivente che ne fa uso (chiamandola igiene...).
L'odore è poi ricomparso quando ho riiniziato con alimenti a base di farine raffinate, zucchero, caffè e peggiorato notevolmente con la successiva assunzione di latticini e carne; contestualmente la carta igienica trovava nuova ragione di essere presente in bagno.
Allo stesso modo tutti gli altri odori corporali non sono stati presenti durante il digiuno ne durante la fase vegetariana della rialimentazione: odore delle ascelle, delle parti intime, odore leggermente percepibile del corpo in genere e del cuoio capelluto. Pertanto non è stato mai necessario lavarsi con il sapone (altra cosa di cui Dio non ci ha forniti – sconsigliatissimo durante il digiuno) ma con semplice acqua! Mai un filo di odore!!!

A considerare queste cose si aprono le premesse per discussioni molto più approfondite su qual’è il rapporto tra l’essere umano e la Natura, più avanti ritornerò a scrivere alcuni spunti in merito.
Certo che prima di iniziare e durante il digiuno mi ero fatto le paranoie in merito alle necessita del corpo di assumere i vari nutrienti indispensabili per vivere. Ad esempio la vitamina C, che il corpo non produce e che, scientificamente, risulta immagazzinata in quantità infinitesimali; oppure gli aminoacidi essenziali... poi la flora batterica intestinale, ridotta dal digiuno e che oltretutto lavavo via con il clistere. Non da ultima la problematica relativa all’eventuale odore corporale, che l’acqua da sola non avrebbe eliminato, anche se in dacia tutto è permesso.
Certo per la scienza dovrei essere morto o quantomeno peggiorato irrimediabilmente; ne erano convinti anche alcuni conoscenti che gentilmente venivano a trovarmi con del cibo, benché avessi limitato l'informazione solo a chi ogni tanto mi faceva visita in dacia (sopportare questi è stata la cosa più difficile di tutto il digiuno, la prossima volta mi munisco di fionda ).
Invece, a dispetto di tutti, sono vivo e vegeto, notevolmente ringiovanito e migliorato rispetto a quanto lo fossi in precedenza.
La prossima puntata scriverò in maniera più dettagliata dei risultati ottenuti.

Ciao a tutti
Andrea

PS: Buona Pasqua!
 
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oro
view post Posted on 27/3/2005, 01:22




Su questo e fin concordo.
 
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oro
view post Posted on 27/3/2005, 01:30




Dopo il "fin" manca il "qui".
 
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ginog
view post Posted on 27/3/2005, 11:38




beh, Moscovita

al di la di come uno la può pensare riesci comunque sempre a essere chiaro e descrittivo
e questo permette migliori possibilità di farsi un'idea

questo vale anche per Oro
quando si hanno le idee chiare si riesce a comunicarle con altrettanta chiarezza

ginog
 
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drag0n
view post Posted on 28/3/2005, 15:01




Si è parlato di digiuno ma nn si è parlato di come entra in gioco il proprio spirito in queste situazione "estrema".

Questo potrebbe essere l'anello mancante fra Oro e Moskovita.

Infatti concordo con Oro quando dice che il digiuno in generale stressa l'organismo, questo è vero e l'ho anche sperimentato.
Da 1 altro punto di vista però quando è il momento ( x qualcuno nn arriva mai ) il nostro spirito ci fa capire che possiamo affrontare questa "prova" che in queste condizioni fa senz'altro bene avendo sperimentato anche questo.
Dico così perchè il vero nutrimento in realtà se riuscissimo a tornare alle vere origini nn sarebbe nel a carne, ne il pesce ne la pasta ma il phrana, e come anche Jusmuheen insegna nn si ha bisogno di null'altro 1 volta che si è imparato a nutrirsi di questo nuovo meraviglioso cibo.
Nel passato mistici e yogi la hanno percorsa senza nessun problema.
Quello che capita di solito è che quando si impara a cibarsi di "luce" e questo va oltre il digiuno che rimane 1 altra cosa, si ha molta + energia, + lucidità, nessuna perdita di peso, - bisogno di sonno e tanti altri lati positivi soprattutto a livello spirituale.

Ovvio è 1 strada estrema x noi occidentali, nn tanto x il principio, ma + per i nostri attaccamenti ed finte esigenze indotte da questa società che come è già stato detto basa gran parte della sua industria e profitti sul mondo alimentare creando esigenze e necessità nuove e nn vere e tutta 1 serie di desideri ipnotici fittizi molto lontani dai veri bisogni del nostro corpo che fondamentalmente sono amore acqua ed aria.

Se nascessimo cullati da 1 amore incondizionato con 1 po' d'acqua ed aria (forse su 1 altro pianeta ) cresceremmo + robusti sani e forti di come siamo ora.

In conclusione, l'amore nutre, se lo vogliamo, anche fisicamente.
Ciò che chiamiamo prana, energia orgonica, etc nn è altro che l'amore di Dio (comunque lo si voglia immaginare) e quando si diventa capaci di assimilarlo tutto il resto diventa superfluo e inutile.
Ovvio nn è 1 cosa facile e per tutti e nn perchè sia complicatissimo, solo perchè siamo sia troppo scettici rispetto a questi argomenti, sia troppo condizionati e diamo per scontato cose in realtà mutabili solo se noi credessimo altrimenti.

drag0n
 
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Moscovita
view post Posted on 7/4/2005, 18:30




Ehi DragOn,
cos’é che intendi dire affermando che “il digiuno in generale stressa l’organismo”?
Come già espresso, io trovo che sia l’opposto, cioè che il riposo fisiologico dell’organismo concessogli con una certa cadenza possa solo che giovare, che riesca a togliere al corpo un po’ di quello stress che gli abbiamo dato alimentandoci in maniera “moderna” e conducendo una vita “occidentale” (quella si che è stressante...).
Personalmente digiuno due-quattro giorni al mese, in coincidenza delle lune o seguendo le raccomandazioni ayurvediche in merito (11° giorno dopo le lune). Digiuni più lunghetti li faccio solo in certe occasioni, oppure quando è il corpo a richiedermelo... mi pare di aver imparato a capirlo. Il “digiunone” di quest’estate è stata un’esperienza unica, certamente quello è stato stressante come dici tu, ma ritengo che i benefici ottenuti ne abbian valso la pena.
Magari esponi anche tu le tue esperienze, cosi non soffro più di solitudine in questa discussione.

Relativamente all’aspetto spirituale del digiuno, credo anch’io di aver percepito che “era arrivato il momento”. Soprattutto durante il mio digiuno lungo riflettevo in merito al coinvolgimento del mio spirito in tutto ciò, soprattutto verso la fine, quando mi ritrovavo in una situazione che non mi aspettavo (cioè il digiuno si protraeva senza apparentemente dar segnali di voler finire).
Avevo letto in precedenza qualcosa in merito a chi sostiene di essere riuscito a vivere (per molti anni) di solo prana, ed ho cercato il più possibile di "alimentarmi" in quel modo... ma non ci son riuscito, almeno cosi mi è sembrato, poi chissa’. Certo che si sono presentati tutti i “diavoletti” a farmi presente quanto difficile sarebbe stato rinunciare a tutte le belle cene con gli amici (soprattutto qui dove preparo io i piatti tipici della cucina italiana, ma anche le scorpacciate che faccio quando rientro in Italia), poi le grandi bevute di birra o di vodka che qui sono degli standard di socializzazione... Praticamente si è fatta sentire “l’umana paura”, in questo contesto la paura specifica di restar soli, esclusi mentre gli altri mangiano e bevono gioiosamente, paura che ha ricacciato indietro quelle che forse eran proprio le parole dello spirito.
Almeno io la interpreto cosi'.
Mi interesserebbe molto riuscire a farcela, anche se non saprei se questa vita sia fattibile in una città con i nostri canoni concettuali, penso che la foresta, la cima della montagna o l’isola sperduta siano piu adatte (è la volta buona che telo via...).
Se puoi posta (o fammi un MP) quali libri di questo Jusmuheen possono essere validi per approfondire questi concetti.

Ciao
Andrea
 
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francofiori2004
view post Posted on 7/4/2005, 20:44




MOSCOVITA: quanti chili hai perso in quel digiuno estivo? Li hai poi ripresi? Hai utilizzato anche l'urinoterapia nel periodo di quel digiuno?
 
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drag0n
view post Posted on 7/4/2005, 22:13




Ciao Moskovita,

allora il mio discorso relativo allo stress del corpo da digiuno è proporzionalmente legato al fattore spirituale, x cui + il digiuno è 1 strumento x avvicinarsi a Dio con la discesa di energia "nutriente" meno il corpo risente di questo stress, al contrario x 1 persona che così all'improvviso decide di nn alimentarsi + x qualche gg, il corpo subisce 1 stress perchè nn è abituato e i benefici che citi e certo ci sono in questi casi vengono annullati quasi del tutto se nn persi.

Intendo dire che quando il digiuno nn è il corpo che lo richiede ma è 1 gioco della mente e dell'ego (magari spirituale) il corpo nn ne gode affatto anzi ne soffre.

Poi se 1 come te che si sente che ha fatto 1 certo cammino applica 1 digiuno secondo 1 certo modo, ascoltando 1 desiderio sia del corpo che dello spirito allora ben venga e il corpo nn avrà grosse ripercussioni, fino a che nn si prolunga eccessivamente questo digiuno, qui dopo entra in gioco il fattore capacità di attingere dalla sorgente divina (alimentazione phranica), se nn si è capaci di attivare questa dote, prolungare troppo il digiuno ritorna a diventare 1 forte stress x il nostro corpo e quindi dannoso x cui a meno di essere vicini a particolari molto importanti raggiungimenti spirituali sarebbe meglio moderare tale protica...la giusta via è sempre nel mezzo.

Se vuoi leggere di Jusmuheen che ancora oggi si nutre di sola acqua e phrana, in ordine temporale:

nutrirsi di luce - ed.mediterranee
alimentazione phranica - ed. mediterranee
l'arte di vivere in risonanza - ed.mediterranee
ambasciatori di luce - ed.mediterranee
radianza divina - ed.mediterranee

i primi 2 parlano solo di alimentazione phranica che nn è digiuno ricorda, mentre gli altri comunque belli sono i risultati del suo cammino spirituale!

Ora comunque Jusmuheen stessa dice che nn è + necessario il duro processo dei 21 gg per riuscire ad arrivare ad alimentarsi di sola luce, ma ci si può e anzi è preferibile arrivare piano piano ciascuno secondo il suo cammino (se 1 sente che questa è la sua strada) seguendo 8 punti base che riguardano lo stile di vita totale di 1 persona.

drag0n

p.s
X la mie esperienze aspetto 1 momento + tranquillo in cui scriverle, se hai 1 po' di pazienza ti accontenterò!
p.s 2
So di aver risposto solo in parte al tuo post, ma sempre con pazienza nei prox gg lo farò!
p.s 3
Di che ti interessi in Russia, mi incuriosisce. Se nn ti va di scriverlo qua mandami pure 1 MP!



Edited by drag0n - 7/4/2005, 23:19
 
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Moscovita
view post Posted on 9/4/2005, 01:09




Francofiori, per la cronaca ho perso circa 15-18 chili, 9 ne ho recuperati nei mesi successivi (almeno 4-5 durante il mio ultimo rientro in Italia per le feste natalizie). Non mi sono pesato prima di iniziare, in dacia non avevo la bilancia e comunque non mi interessava, dimagrire non era il mio obiettivo benche fossi stato un po’ in sovrappeso; alla fine, rientrato a Mosca, mi son pesato su invito di tutti coloro che non vedevano l'ora che smettessi (assurdo, eran gli altri ad aver paura) e ho “dedotto” la differenza rispetto all'ultima pesata che ricordavo. Da qui i dati empirici, l’unica cosa certa sono i 9 kg ripresi (per caso mi son pesato stamattina, neanche l’avessi saputo).
L’urinoterapia la ho usata per via interna ed esterna: facevo ogni mattina il clistere, dove utilizzavo quasi tutta l’urina prodotta il giorno prima (a cui aggiungevo acqua per arrivare alla quantità necessaria); per via esterna facevo i miei soliti gargarismi e sciacqui alla bocca, i lavaggi oculari, mi lavavo i denti e la utilizzavo come sapone e shampoo per la doccia, praticamente delle frizioni alla pelle e al cuoio capelluto. Ho provato più volte a berla, confidando che dopo alcuni giorni di digiuno sarebbe migliorata di sapore, ma fino alla fine non ci sono mai riuscito, era veramente sgradevole. Ciò mi risulta anche strano, dopo un mese che non mangiavo... si vede che ne avevo di robaccia dentro da eliminare .

DragOn, credo che quello che tu intendi per “fattore spirituale” possa in qualche modo avvicinarsi a quello che io intendo con “atteggiamento corretto” per raggiungere un certo scopo. Considero l’aspetto spirituale del digiuno quale componente fondamentale della pratica stessa, ciò che fa la differenza tra un’astensione sofferta dal cibo e un’opportunità di fare un’esperienza utile sotto il punto di vista terapeutico e dell’evoluzione personale.
Per questo trovo estremamente limitante digiunare solo per buttar giù qualche chilo o, peggio, per aver modo di vantarsi con gli amici dell’impresa.
Resto comunque convinto che chiunque digiuni con una certa regolarità (anche un solo giorno al mese) ne tragga dei benefici, sempre che, come più volte ho sostenuto, non ne abbia paura: questa si che farebbe vivere l’esperienza in un modo castrante e ne annullerebbe i benefici. Dalla cena saltata quando non ci si sente bene ai digiuni regolari di uno-due-tre giorni, il fisico mediamente intossicato trova un’occasione per depurarsi. Tutte le religioni indicano poi i periodi migliori per farlo, vedi i cambi di stagione dei digiuni dell’Avvento e della Quaresima che proponeva la chiesa cattolica.
Non appena avrò modo di acquistare e leggere i libri che mi hai consigliato mi faro’ un’idea più precisa delle implicazioni spirituali più profonde. Anche Malakhov, il medico russo che seguo, parla di un sistema per riuscire a vivere di solo prana... devo farmi rileggere quella parte da Julia (vergogna, non so ancora parlar bene il russo).

Ciò di cui mi occupo, da molti anni, è il packaging... in pratica lavoro principalmente con le industrie alimentari e cosmetiche, marginalmente con le chimiche e farmaceutiche, che devono acquistare o sostituire gli impianti per il confezionamento e il riempimento dei loro prodotti. Da qui deriva una conoscenza abbastanza approfondita e aggiornata dei metodi di produzione di alimenti, bevande, detergenti, cosmetici, farmaci, ecc., nonché delle relative strategie e motivazioni di vendita, esperienza che mi ha portato a rifiutare l’uso e il consumo di tutte queste delizie...

Saluti a tutti
Andrea

Edited by Moscovita - 7/5/2005, 23:04
 
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Moscovita
view post Posted on 21/4/2005, 17:07




Come avevo promesso in precedenza vorrei indicare quali sono stati i risultati più o meno percepibili del digiuno lungo che ho fatto.
Naturalmente si tratta di cose personali e individuali, ognuno vive il digiuno in un modo diverso e ogni singolo digiuno viene da noi vissuto in modo diverso.
Imael chiedeva se qualcuno, dal digiuno, ne aveva ricevuto benefici anche dal punto di vista spirituale oltre che fisico. Poi anche DragOn ha toccato l’argomento, cosi’ inizio con questo argomento.

Come spiegavo in precedenza (e com’é intuibile) ho avuto molto tempo da dedicare alla lettura. Mi sono quindi anche messo a rileggere dei testi sul digiuno, in modo da verificare la correttezza di quanto stessi facendo.
Un testo in particolare accennava a possibilità di entrare in contatto con la propria dimensione spirituale o di provare sensazioni mistiche... ma non credo di aver raggiunto in pieno questo stadio (o quello che mi ero illuso che potesse essere). Anche le possibili forme di allucinazioni, che qualcuno asserisce di aver avuto con il digiuno, a me non si sono presentate, eccetto un paio di cose che non sono state chiare e son rimaste a livello di sensazioni. Ho provato invece sensazioni di pace e di benessere, come di integrazione con la Natura, che mai avevo sperimentato prima in vita mia; forse è una forma blanda di sensazione spirituale, o forse io confidavo in qualcosa di più... dico sempre che l'aspettativa tende a falsare i risultati.
Ero attratto soprattutto dai fiori e da api e farfalle che vi si posano sopra, ho passato ore a guardare con incanto, come quando ero bambino.
Lo stesso libro invitava a mettersi in pace con la Natura e una cosa fondamentale era evitare qualsiasi "delitto" immotivato, come ad esempio uccidere un insetto. Ho seguito alla lettera la cosa e da allora (a tutt’oggi) non ho più ucciso mosche, zanzare, ragni e altre creature che prima consideravo fastidiose e meno dignitose di me. Anche le rane dello stagno vicino, di cui prima del digiuno verificavo la crescita pregustandomi il risottino, le ho poi guardate come esseri viventi al mio pari (e il risotto lo ho fatto con le ortiche). Pensare che a casa mia un moscerino non é mai durato più di 20 secondi... voglio continuare su questa strada.
In queste cinque settimane ho indubbiamente avuto il pensiero più lucido, cosi’ da prendere decisioni e iniziative per modificare delle condizioni presenti al momento che non sapevo come risolvere. Difficile spiegarlo, ma la notte si sogna in maniera lucida e i problemi che si vivono vengono automaticamente elaborati “in astrale”; durante il giorno successivo i ricordi sono chiari (stranissimo per me) si hanno maggiori elementi a disposizione per un ragionamento. Si ha inoltre un approccio diverso ai problemi, che li riduce ai minimi termini.
Ho quindi rielaborato vari momenti della mia vita sotto altre ottiche, riconsiderando come semplici banalità delle situazioni che avevo vissuto come problematiche, portandomele dietro fino a pochi giorni prima. Ricordi ritenuti ormai persi si son ripresentati per essere rivalutati, probabilmente cose che agivano a livello subconscio e mi davano problemi.

Ho avuto alcune crisi di pianto che sembravano immotivate (e inconsuete per me) e ho avuto modo di chiedere perdono a delle persone verso cui ritenevo di aver commesso scorrettezze, come di perdonare delle persone verso cui serbavo del risentimento. In qualche modo devo aver perdonato anche me stesso. Uno degli ultimi giorni, mentre ero disteso in amaca a leggere, ho sentito delle emozioni che si muovevano dentro, non saprei spiegarmi meglio, e ho preso a singhiozzare come un bambino... cosi per oltre un’ora. Quando la cosa è finita ho provato una sensazione bellissima, di leggerezza interiore: il respiro era ampliato, gli occhi avevano acquistato una sensibilità diversa, le orecchie sentivano più di prima... sembrava che tutti gli uccelli della foresta fossero venuti li’ intorno a cantare per me.
Molti sensi di colpa se ne sono andati, molte paure mi hanno abbandonato e sentimenti più positivi ne han preso il posto. Ho vissuto una vera e propria liberazione! Il nervosismo e le arrabbiature hanno lasciato spazio a una sensazione di benessere e felicita’, prima mi scaldavo per poco, stile latino, mentre adesso ce ne vuole... ora prendo le situazioni della vita con tutta un'altra filosofia e ritengo di essere molto meno stressato. Ho anche notato che ho cambiato l’atteggiamento relativo al chiedere e al dare, dove ora riesco a “chiedere”, certo di meritare e riesco a “dare” in maniera completamente disinteressata.
Il cibo è diventato qualcosa di speciale, da non sprecare, da non disprezzare, da non sottovalutare, da non assumere come passatempo o scacciaemozioni; ha invece assunto un ruolo di dignità che merita, perché in genere noi diamo per scontato che "debba esserci". Da allora le abbuffate si sono molto ridotte in frequenza, la velocità dei pasti si è allungata, la masticazione è stata riconsiderata per l'importanza che ha; controllo più spesso il frigo e la dispensa per evitare di buttar via qualcosa, magari solo per la gola di mangiar qualcos'altro lasciando andar di male o scadere quello che già c'è.
In genere il mio modo di rapportarmi con gli altri e con il Mondo intero è cambiato, riesco a esprimere le mie emozioni e i miei sentimenti con maggior facilita’, mentre prima tendevo a nasconderli o a sminuirli. É facilmente intuibile quanta più sicurezza in me io abbia potuto ottenere, dopo aver superato una prova del genere, che prima non ritenevo assolutamente alla mia portata.
Credo meno nella scienza e credo più in Dio.
Mi sento quindi di affermare che, per quello che era la mia idea di automiglioramento, ho fatto un notevole passo avanti in un periodo di soli 35 gg, ritrovando un equilibrio per il quale ci avrei messo molto più tempo se avessi proseguito per la strada tradizionale.

Poi, col proseguire del tempo una volta rientrato a Mosca, ho fatto caso a tutta una serie di "dolorini" che erano scomparsi, di movimenti fisici che riuscivo a fare diversamente, di equilibrio fisico migliorato. Soprattutto un fastidioso dolore alla spina dorsale, indicatomi come un principio d'ernia curabile solo con la chirurgia, che mi portavo dietro da 10 anni esatti e che andava via via aumentando, è scomparso d'incanto.
Ho sicuramente liberato il fisico da tutti i calcoli che avevo, ciò lo dico perché ne ho visti uscire a centinaia, non credevo ce ne potessero essere cosi’ tanti.
Mi pare che sia migliorata anche la vista di qualche punto, ma non saprei dire di quanto. Porto da anni degli occhiali leggeri per veder lontano, credo 1,25 e 1,5 diottrie, che prima del digiuno erano comunque da cambiare; ora vanno meglio e li indosso in molte meno occasioni.
La pelle é molto meno grassa di prima, solo a livello dei contorni di naso e bocca; i foruncoli sono 1/4 di prima.
Al mio rientro in Italia di fine anno tutti mi hanno trovato dimagrito, ringiovanito, con una luce nuova negli occhi, con la pelle più fresca, più “sano”, migliorato... ognuno dava una sua spiegazione di cosa trovava di diverso in me (oltre al dimagrimento evidente), ma nessuno sapeva trovare le parole per spiegare quel qualcosa di diverso, in ogni caso positivo, che percepiva.

Posso quindi affermare che è stata un'esperienza bellissima, molto coinvolgente, che mi ha dato molto e che mi ha permesso di migliorarmi (corpo e psiche) e di conoscere più a fondo me stesso e la natura umana. Non appena avrò una seconda opportunità lo ripeterò senza indugi.
Mi permetto anche di consigliarlo a tutti coloro che hanno già provato dei digiuni brevi e che si sentono abbastanza forti e determinati a superare da soli le inevitabili crisi di eliminazione. A chi avesse paura delle proprie reazioni, del dolore, della morte, ecc. posso comunque rinnovare l'invito di farlo appoggiandosi ad una struttura attrezzata, perché comunque l'esperienza è unica; probabilmente la sicurezza di affrontarlo da soli arriverà in un secondo momento e si andrà da soli a cercare il momento e il luogo per farlo.
Comunque mi sento di rassicurare tutti che il nostro corpo non vuole mai morire, anzi, nel caso di qualunque problema lotterà con tutti i mezzi per ripristinare le condizioni ottimali che la Natura ci ha fornito in partenza). Fosse necessaria una manovra drastica e dolorosa, il corpo si comporterà in maniera saggia, come a fatto con me: ci conduce nel letto (o nel divano o sull’erba) e ci farà perdere i sensi per lavorare senza farci provare quello che sarebbe un dolore insopportabile, liberandoci dai problemi alla radice, per sempre. É quello che qualcuno ha definito “i demoni che se ne vanno”...

Ciao a tutti
Andrea
 
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Inyoureyes59
view post Posted on 2/5/2005, 13:37




Ciao Moscovita e ciao a tutti, sono nuovo del forum che ho scoperto casualmente cercando su internet pareri ed opinioni sul digiuno. Io lo pratico da circa 2 mesi una volta la settimana(il mercoledì). Ho scelto quel giorno xkè è quello in cui sono + impegnato e conseguentemente ho meno tempo x pensare al cibo. Sono convinto che ,quando si tratta di pochi giorni non ci vuole un "gran fisico" ma un pochino di forza di volontà.
Mi hanno affascinato i tuoi racconti sul digiuno "lungo": io non credo che riuscirei anche perchè essendo sposato con prole diventerebbe complicato. Mi interessa, però, approfondire il discorso sul digiuno,diciamo così, "ciclico".
Anche tu lo fai una volta alla settimana?
Bevi molto in quel giorno?(io non sento un particolare necessità...)
Io ho fatto anche attività fisica intensa in quel giorno senza grossi problemi. E tu ? Pensi che possa nuocermi?
Durante la settimana effettui anche dei clisteri? Io non ne ho mai fatti in età adulta ma l'argomento mi interessa. Se così è potresti spiegarmi nei dettagli come lo fai perchè in rete se ne legge di tutti i colori...
Se vorrai rispondermi ti ringrazio in anticipo e mi scuso se alcune domande ti sembreranno banali.
Ciao.
 
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Moscovita
view post Posted on 7/5/2005, 20:25




Ciao Inyoureyes,
sono io che ringrazio te, mi stai dando un’opportunità di esprimere quello che ho dentro.
Inizio con un paio di appunti che ti faccio, senza voler assolutamente criticare : 1) non esistono domande banali; 2) non ti credo quando dici “non credo che ci riuscirei”... riusciamo a fare tutto quello che “vogliamo fare”. L’esperienza poi è un modo per ottenere la sicurezza necessaria a lanciarsi in un’impresa, vedo che tu hai iniziato alla grande, senza porti troppi dubbi; di sicuro tra qualche tempo (mesi o anni che siano) riconsidererai da solo le tue parole al punto 2), moglie e figli li vedrai per l’aiuto che potranno darti e non più come un limite a complicare le cose.

Per risponderti, io pratico costantemente digiuni brevi, da 1 a 3 gg, un paio di volte al mese. Io seguo la luna, al cambiamento della stessa faccio coincidere il digiuno; se non fosse possibile farlo in quel giorno allora rimando all’undicesimo giorno dopo la luna, secondo i dettami dell’Ayurveda. Non mi pongo naturalmente alcun problema ad astenermi dal cibo in altre giornate, sia al posto delle suddette che in aggiunta. Per me va bene la luna, per te il mercoledì... è perfetto cosi’.
In genere è il corpo a farmi capire che devo fermarmi per riprendere le forze, quindi lo prendo alla lettera e cerco di andare a dormire un po’ prima e di evitare il cibo per il tempo che ritengo sia necessario. Non vorrei essere frainteso: non pretendo di esser diventato un “saggio”, ma quantomeno ho capito che esiste un’altra dimensione (che ci è sempre stata tenuta nascosta e che da soli non siamo mai stati in grado di vedere), in cui noi parliamo con noi stessi e ci sappiamo dare tutte le risposte che ci servono per affrontare i problemi quotidiani... ecco che voglio approfondire tale argomento con me stesso, il digiuno è un ottimo punto di partenza per capirlo.
Io (razionalmente) ci metto la disponibilità di base a rinunciare al cibo, nonché l’atteggiamento favorevole, mentre il mio corpo (o il mio spirito) mi dice quando farlo e quanto a lungo.
Relativamente al bere seguo l’istinto. All’inizio bevevo molto, sapendo che l’acqua è un veicolo di eliminazione dei nostri cataboliti; ora bevo molto meno, quello che mi sento di bere, convinto che se al mio corpo serve più acqua me lo fa sapere attraverso la sete. Non saprei dire cosa è più giusto... semplicemente quello che faccio lo faccio credendo che sia giusto, disponibile comunque ad apportare una correzione della rotta se ciò fosse necessario.

Per l’attività fisica non ho mai avuto alcun problema, come più volte espresso in questa discussione. Digiuni brevi non comportano diminuzione di energia, almeno questa è la mia esperienza... altri (probabilmente pero' non digiunatori) sostengono che ci si sente giù. Io credo che sia solo una questione psicologica che parte da un concetto di base errato, dove noi stessi ci “giustifichiamo” per quello a cui stiamo rinunciando (in primis la gratificazione data dal cibo), cercando di evitare solo gli sforzi che non ci piacciono. Faccio un esempio lampante: sei a digiuno e un tuo conoscente che ti chiede di aiutarlo nel trasloco... ecco che ti daresti la scusa che sei a digiuno e sei giù di forze e congederesti la persona dicendo che proprio oggi non puoi. Se pero’ (fingiamo che tu sia single) ricevessi l’invito di una ragazza favolosa che ti chiede di andare assieme a ballare ... balleresti tutta la sera come un indigeno e le proporresti un finale degno a due, senza pensare minimamente che sei a digiuno e non hai l’energia necessaria. A me è successo lo stesso durante il digiuno lungo: per far l’amore con la mia ragazza dopo due settimane di digiuno le forze c’erano, ma per tagliar la legna no... del resto sapevo che nessuno avrebbe mai criticato questa mia mancanza (“poverino, non mangia da due settimane” - cambiando discorso, ora questo atteggiamento lo leggo come “dipendenza dal giudizio altrui”, cosa di cui credo di essermi almeno in parte liberato con il digiuno lungo, alla facciaccia dei soldi che avrebbe spillato un qualunque psicoterapeuta...).
Quindi l’attività fisica non è assolutamente sconsigliata durante il digiuno breve ne’ crea problemi, va forse limitata nei digiuni medi e lunghi. Ogni attività fisica e ogni sforzo muscolare che facciamo hanno il risultato di far girare più velocemente sangue e linfa: ciò significa maggiore apporto di nutrienti alle cellule e maggiore rimozione di tossine dalle stesse. Pertanto l’attività fisica fatta durante il digiuno amplifica gli effetti benefici dello stesso, naturalmente a patto di non andare sotto la soglia energetica. Non conosco un modo per misurare tale livello, so solo che il corpo umano ha una riserva di energia molto alta, più alta di quella che noi percepiamo (ripensa alla biondona che ti invita a ballare...) e che quando questa sta per esaurirsi la stanchezza è tale da voler solo distendersi e dormire. A mio avviso va fatto sempre un qualcosina in più di quello che si crede di riuscire a fare, in tal modo si “addestra” la mente a non lasciarsi andare a piagnistei e autocompassioni. Poi si compensa il tutto con un’oretta e mezza in più di sonno, quello si che ricarica le batterie.

Passando ai clisteri, devo dire che non sono un esperto di clisterologia (si dirà cosi’?), ma ricordo che da bambino era il vecchio medico a dire a mia madre di farmi un clistere... oggi ci sono medici moderni e tecniche di marketing che spiazzano tutto ciò che è gratuito e che puoi farti da solo, senza effetti collaterali, tutto ciò che si impara senza dover studiare o riverire chi detiene la conoscenza.
Per quel che ne so è una tecnica che utilizza l’azione meccanica dell’acqua (scioglimento e riflusso) per la rimozione dei residui stantii che restano aggrappati alle pareti dell’intestino. Residui dovuti in gran parte alle farine raffinate, componente principale dell’alimentazione italiana, che formano un composto colloso che si “attacca” all’intestino di ogni “sedentario”... il tutto a 37°C fermenta e produce tossine che riassorbiamo in un ciclo vizioso. Ecco che una bella risciacquata ogni tanto non fa male, tantopiù in età adulta.
Attualmente non ho una regola per quando farlo, dopo il digiuno lungo ne faccio di meno. Prima li facevo regolarmente ad ogni giornata di digiuno e l’acqua che ne usciva era torbidissima; durante il digiuno lungo ho fatto il clistere ogni giorno vedendo i vari cambiamenti (postero’ prossimamente il tutto) e, da dopo il digiuno fino a oggi, vedo che l’acqua risulta molto più pulita. Pertanto lo faccio meno spesso, ma non saprei dirti quanto spesso... provo una sensazione all’intestino che mi fa capire che devo farlo.
Io, come dicevo a Francofiori, ci unisco tutta l’urina che ho disponibile, cosi’ al clistere si abbinano gli effetti dell’UT; inoltre molti medici “alternativi” sostengono che l’urina è quanto di meglio ci sia per sciogliere il cosiddetto muco intestinale. Poi “scarico” nel classico vaso da notte che si usava una volta, lascio decantare e vedo cosa ne è uscito. Sembrerà buffo (o peggio) ma cosi’ si riesce a prendere coscienza di quello che si ha dentro, se ne vedono le modifiche nel tempo, si mettono in relazione alla dieta e a vari disturbi che si ha provato nei giorni precedenti... oltretutto si riesce ad accettare se stessi in maniera più intima e naturale, senza provar sensazioni negative o di schifo (se ti va di approfondire vedi al riguardo quanto ho scritto nella sezione Urinoterapia – maggiori info).

Più o meno dovrei aver risposto a tutto, altre domande saranno benvenute. E benvenuto anche tu nel Forum.
Vorrei comunque precisare che, quanto scrivo e sostengo, non ha validità assoluta ma vale “per me in questo momento”. Domani potrà essere diverso, cosi’ per chiunque altro l’esperienza del digiuno darà effetti e sensazioni diverse... bisogna solo provare. Con l’atteggiamento fiducioso, credendoci, proprio come fai tu...
Un saluto
Andrea

Edited by Moscovita - 8/5/2005, 00:26
 
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XmX
view post Posted on 7/5/2005, 21:27




solo un brevissimo inserto per:

1) dare il benvenuto a Inyoureyes59

e

2) ringraziare Andrea / Moscovita per i suoi interventi sempre
estremamente interessanti e carichi di ...umanità! Grazie davvero.

buon forum a tutti!
XmX
 
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183 replies since 3/11/2004, 12:10   16511 views
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