Ciao Allora il fatto che l'orgonite è una sorta di accumulatore orgonico "ultra compatto" è vero, però come hai fatto notare la resina epossidica non è l'ideale, si potrebbe provare con la cera d'api, per esempio, e poi comunque va considerato che "lo strato più interno" (ammesso che di "strati" si possa parlare in questo caso) dovrebbe essere un piccolo contenitore di metallo. A questo punto ha più senso fare un accumulatore classico (puoi anche usare i barattoli di latta vuoti, a patto che non siano verniciati)
(l'unica cosa che non mi convince è l'utilizzo della colla per unire gli strati in fondo 🤔)
Poi, una volta che ti sei fatto un'idea e magari hai provato a fare qualche esperimento (tipo la misurazione della temperatura all'interno dell'accumulo che tende ad essere più alta), puoi tentare anche altre strade. Per esempio su quel forum di cui ti avevo accennato avevano provato ad utilizzare un metallo diverso per ogni strato a seconda dell'intensità di radiazione emessa (il più debole più all'esterno e il più forte all'interno). Io addirittura avevo provato a sostituire la parte assorbente (organica) con l'acqua, e l'effetto era parecchio forte (considerando che aveva solo 2 strati).
Per quanto riguarda i bioni mi sa che ti sei confuso, i bioni erano una sorta di via di mezzo tra la materia non vivente e degli organismi unicellulari, e si dovrebbero sviluppare nell'acqua in presenza di una forte concentrazione di orgone. Anche questi sono un'argomento molto affascinante e che andrebbe molto approfondito, ma purtroppo per osservarli direttamente ci vorrebbe un microscopio con un buon ingrandimento. Certo è che se fossero confermati stravolgerebbero molti altri campi oltre la biologia 😆
Provo a cercarti i pdf di alcuni libri sull'argomento, ma non ti prometto niente 😉
Ps: il pdf del libro di James de Meo che ti avevo suggerito contiene diversi errori grammaticali, probabilmente è stato tradotto (male) dalla versione originale e poi è stato caricato su internet, comunque se hai qualche dubbio chiedi pure
Figurati 😄, comunque per quanto riguarda l'orgonite vorrei aggiungere che in un vecchio forum che seguivo avevano notato che non era tanto la polvere metallica a farla "funzionare", quanto il cristallo di quarzo, e hanno ben pensato di sostituire il metallo con il solo quarzo, e indovina un po'? Era molto più efficace. Alla fine è uscito fuori che il tutto poteva essere benissimo sostituito con della semplice ghiaia di quarzo in un barattolo di vetro! Anche questo ovviamente no va creduto sulla parola ma verificato. Appena posso ti passo il pdf
Diciamo che è un discorso "un po'complesso" e io non sono un dottore. Secondo Reich la malattia era la manifestazione finale e visibile di un "ingorgo" nell'energia che scorre nell'organismo. Se ci si vuole curare con la terapia orgonica bisogna innanzitutto capire dov'è l'ingorgo, se no, per assurdo potrebbe pure fare male! Il mio consiglio è, come ti ho già detto, di incominciare a leggere qualcosa sull'argomento (possibilmente basato sui suoi studi), e dopodiché di verificarlo di persona (molto esperimenti sono abbastanza semplici da replicare). Poi se vuoi puoi anche sperimentare con la resina e la polvere di metallo, "l'energia orgonica" comunque interagisce in maniera diversa con i vari materiali, l'unico consiglio che ti do è quello di provare prima le cose da te stesso, e ti anticipo che lo stesso Reich dava grandissima importanza alla percezione diretta come "metodo d'indagine"
Ho voluto riferirtelo non per voler fare il saccente o chissà cosa, ma solo perchè mi dispiace che chi s'interessa di questo argomenti si imbatta in cose che non sono altro che distorsioni, e purtroppo su questo genere di argomenti e facilissimo. Resto dell'idea che il miglior modo di capire il pensiero di Wilhelm Reich sia leggere i suoi libri, in particolare "Etere, Dio e diavolo" e "La biopatia del cancro". Più tardi se vuoi ti passo un pdf che sto leggendo (trovato per caso su internet), o ti dico il nome se preferisci scaricartelo, spiega molto bene questi concetti
Be', considera che un accumulatore orgonico non è come un'antinfiammatorio 😆, non è che lo usi solo se stai male (che poi ci sarebbe da dire che Reich avevo una concezione un po' "diversa" riguardo la malattia), comunque l'energia orgonica non è una nuova forma d'energia (e infatti il nome "energia orgonica" secondo me è sbagliato), ma semplicemente un modello diverso (e secondo me più corretto) di descrivere la realtà. Detto molto in soldoni Reich sosteneva che l'orgone non fosse altro che il vecchio concetto di "etere" che nessuno era mai riuscito a dimostrare, con la differenza che questo nuovo "etere" (l'orgone appunto) non era qualcosa di "immobile ed eterno", ma un qualcosa di dinamico e una sorta di "substrato" dal quale emergevano differenziandosi sia la materia che i vari campi di forza. Per quanto riguarda i cloudbuster della tua amica non ho capito cosa intendessi col "mettere a seccare", mi risulta che il cloudbuster siano dei tubi di metallo collegati a dell'acqua corrente (in genere un corso d'acqua)
Ok forse ho capito cosa intendesse la tua amica. Mi dispiace dirtelo ma se è una sorta di impasto di resina e trucioli di metallo quello non è un cloudbuster, e non è neanche un'invenzione di Reich. Posso dirti che dal punto di vista teorico non serve a niente, anche se specifico che non l'ho mai provato di persona
Ciao Danny, anch'io sono molto interessato agli studi di Reich. Il mio consiglio è quello di incominciare leggendo qualche suo libro, te lo dico perchè su internet purtroppo c'è molto "fuffa" al riguardo, e comunque siti in italiano che ne parlino approfonditamente non ne conosco. Per quanto riguarda l'accumulatore orgonico è veramente semplice da costruire, l'unica accortezza è quella di usare solo il ferro come materiale metallico, e di evitare i materiali sintetici per la parte "assorbente". Ti consiglio di leggere anche "Il manuale dell'accumulatore orgonico" di James Demeo (lo trovi anche gratuito come pdf) Mi fa piacere che qualcun'altro se ne stia interessando, sembrava quasi un'argomento "dimenticato" 😉
Ah, dimenticavo, guarda questa
È una coperta orgonica, praticamente sfrutta lo stesso principio dell'accumulatore ma in forma di coperta, io l'ho costruita perchè al momento non ho la possibilità di tenere in casa una "cabina" (praticamente un'accumulatore grande quanto una persona), ed è la soluzione più pratica e veloce per utilizzare l'accumulatore a scopo terapeutico. Ovviamente nel caso la costruissi non ti aspettare miracoli, tutto dipende dalla grandezza e dal numero di strati, sta di fatto che usandola può cominciare a farti un idea del comportamento dell'energia orgonica
Ciao gente! In questi giorni stavo sperimentando con gli accumulatori orgonici, e mi sono venute un paio di idee interessanti. La prima riguarda la potenza dell'accumulatore, chiunque si sia interessato all'argomento sa che più strati un'accumulatore ha, e più è potente, ma è vero anche che è più ingombrante, quindi ho pensato "perchè non collegarne due in serie?". In pratica ho collegato un cavo di rame dallo strato più interno del primo, a quello più esterno del secondo (che invece di essere di materiale isolante, è metallico), e indovinate? La carica del secondo accumulatore è aumentata! C'è da precisare che il secondo accumulatore era meno potente del primo, e quindi, considerando le leggi che governano l'orgone (dal potenziale più basso a quello più alto), questo può aver influito rendendo il trasferimento di carica più debole (bisognerebbe provare con due accumulatori uguali), ma secondo me questa è un idea che andrebbe ulteriormente esplorata. Riguardo alla seconda idea, ho pensato che dato che il materiale metallico più reperibile, lavorabile, ed economico, ovvero l'alluminio, è anche uno dei meno adatti per l'applicazione terapeutica (emissione troppo violenta), si potrebbe costruire un "trasformatore orgonico", ovvero un dispositivo in grado di abbassare la tensione (o la pressione, se preferite) del flusso orgonico. Vado subito al dunque, ho fatto un accumulatore a due strati: quello piu esterno di materiale isolante e alluminio, mentre quello più interno di materiale isolante e lana di ferro (con emissione più "dolce"), il risultato è che l'accumulatore è potente come uno a due strati, ma ha un emissione molto più "dolce", non come quella del ferro puro, ma decisamente più tollerabile di quella dell'alluminio. Probabilmente facendolo a più strati e variandone la proporzione (quella tra alluminio e ferro) si può rendere l'emissione ancora più dolce.
Discussione interessante, se mi permettete mi intrometto, per quanto mi riguarda penso che la strada non sia affatto quella dell'isolamento percettivo, ma al contrario la più totale immersione nella percezione. Anch'io sto seguendo un percorso spirituale, ma il mio approccio è un po' diverso, intanto pratico il chi kung (che non è altro che la variante cinese dello yoga), e che fondamentalmente si basa sul principio che l'energia è diretta dell'attenzione, e quindi concentrando l'attenzione su determinate parti del corpo vi si fa affluire più energia. Inoltre cerco, nella vita di tutti i giorni, di pormi nella condizione più percettiva possibile, infatti mi sono reso conto che non è poi così difficile percepire l'energia, tutto sta nel far si che la percezione sia il più possibile diretta e priva di interpretazioni, infatti se si escludono i due sensi con i quali interpretiamo principalmente la realtà, ovvero la vista e l'udito, e ci si concentra maggiormente, per esempio, sul tatto ("percependo l'aria"), non é difficile avvertire i campi energetici degli oggetti. Il mio problema riguarda più che altro il (passatemi il termine) "contatto con i segnali dell'universo". In passato, infatti, ho avuto esperienze che non mi lasciano alcun dubbio sul fatto che esista una sorta di "intelligenza universale" che comunica con noi, ciononostante mi ritrovo periodicamente abbandonato da questo "universo intelligente", come se a tratti non rispondesse più... Probabilmente sbaglio qualcosa io, voi che approccio avete al riguardo? Capita anche a voi di avere lo stesso problema?
Salve, sto leggendo "Esperimenti scientifici non autorizzati" e nel capitolo relativo a Tesla si parla del fatto che lui avrebbe scoperto che l'elettricità è in realtà composta da due correnti, una consistente nel flusso di elettroni dal negativo al positivo, e l'altra da un flusso d'energia "fredda" che avrebbe proprietà molto diverse da quelle conosciute nella corrente ordinaria. Il mio dubbio era il seguente: le due correnti viaggiano nella stessa direzione (come un flusso d'energia e gli elettroni trasportati da esso) o in direzioni opposte?
Ho provato mettendo sia il magnete che il pendolo sotto l'acqua corrente e idem Comunque ho riprovato anche con uno spezzone di filo di rame (che è diamagnetico, ho controllato) è funziona ugualmente! Ti consiglio, se non l'hai già fatto, di verificarlo tu stesso, tanto è di una semplicità estrema
A me risulta che l'alluminio sia diamagnetico, e quindi respinga i campi magnetici... Comunque la plastilina, come la stragrande maggioranza dei materiali è diamagnetico è quindi non dovrebbe affatto essere attratta
Comunque ho riprovato e funziona anche con piccoli pezzi di plastica o addirittura con il solo filo!
Errore mio, l'alluminio è effettivamente paramagnetico, comunque non si spiegano gli altri casi...
Funziona anche con una pallina di carta stagnola (alluminio) sempre appesa a un filo, l'effetto è più forte se si mette la pallina tra due poli opposti è ravvicinati
