A parte il fatto, volendo, che anche l'utilizzo della diagnostica convenzionale prevede più accertamenti e che un accertamento non invasivo non costituisce sto' granché di pericoloso, nel caso della prostata ad esempio si va dal classico PSA (antigene prostatico, non grandemente significativo) alla visita proctologica per finire alla biopsia. Falsi positivi e falsi negativi, in percentuali variabili, sono presenti in qualsiasi indagine strumentale. Il "falso positivo" del Bioscanner può anche, in certi casi, non essere un falso positivo ma un "predittivo", per così dire, poiché pare che lo strumento sia in grado di rilevare formazioni estremamente ridotte, in quanto a dimensioni, che non è facile rilevare con gli strumenti diagnostici convenzionali. Certamente potremmo, in una visita successiva, non averne più riscontro perché può accadere che il corpo, il sistema immunitario, riesca a liberarsi della piccola formazione, così come può accadere - ed è già accaduto - che la diagnostica convenzionale abbia identificato il "problema" solo dopo un anno o due, quando le dimensioni e le alterazioni erano divenute più evidenti, ritenendolo in precedenza un falso positivo del Trimprob.
Giusto per essere pignoli, il PSA è un marker organo specifico (per la prostata) e non è un marcatore specifico di cancro, la sua alterazione conduce spesso, in termini prudenziali, al prelievo bioptico, il quale non è esattamente un esame privo di invasività. Il PSA può trovarsi elevato in almeno un 30% di casi che non presentano cancro. Non vedo dunque dove stia il dramma, il problema. Quante storie! Che noia!
Poi ne dirò una brutta a costo di essere volgare. Al di là degli interessi delle multinazionali, se il proctologo teme di non poter più sfogare certi istinti bellicosi e compensarli infilando le dita nel retto altrui, stia tranquillo, ci saranno sempre orifizi in numero adeguato e, anche fosse validato il Trimprob, tale pratica non verrà messa fuori legge e non verrà prevista nei reati di natura sessuale.
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