Posts written by oro

Non mi pare molto chiara quell'affermazione, quella frase. Comunque.

A me risultava che le benzodiazepine svolgono attività di inibizione della proliferazione linfocitaria e sono propenso a ritenere che inibiscano la chemiotassi dei monociti anziché stimolarla.

Si afferma che ne attivano la chemiotassi. In quale senso lo facciano non è spiegato, dovrò indagare.

Quindi la domanda qual'è?

E' ovvio che le sostanze psicotrope, come altre, hanno recettori ed effetti funzionali e non solo sulle cellule immunocompetenti.
Questo spiega anche la dipendenza da droghe e la loro attività di immunodepressione o di alterazione immunitaria.

Con "chemiotassi nei monociti" credo vada intesa, più correttamente, la chemiotassi dei monociti (dei e non nei); la chemiotassi è il movimento "migratorio", in generale di organismi cellulari (anche batteri) che in questo caso compiono i monociti, movimento indotto da prodotti della degenerazione infiammatoria dei tessuti, da frazioni del complemento oppure da tossine batteriche e che portano i monociti nei luoghi di flogosi.

Comunque, riporta l'intero contesto, non ho intenzione di stare a leggermi tutto il papiro.

Il processo non è affatto irreversibile Ayni, siamo d'accordo. Il percorso può però risultare gravoso e oltremodo difficile, occorrono molto coraggio e molta umiltà, pazienza, coraggio, umiltà, e incamminarsi.

Tra i 3 Cheeta è sicuramente la più reale, la più sana come immagine, la più naturale, in realtà la più "umana", lxdevil.

Si Ayni, cominciare proprio da lì. Accettare che si è umani, riconoscere che si è umani, si è cioè all'interno di una vita che viene svolta sul piano umano, pur comprendendo diversi livelli ma il piano umano và riconosciuto e accettato, nella consapevolezza che poi lasceremo questo piano, poiché in molti esiste anche la paura della morte, della malattia, fobie ossessive, compulsioni.

Cominciare da lì, a considerarsi normali,a non esigere, a non pretendere, sentirsi normali, comuni, perfin banali esseri umani, e da qui può cominciare il viaggio e il ritorno alla salute. Togliersi di torno tutte le sciocchezze, le superficiliatà, le mondanità, le ritualità del conformismo, tornare alla semplicità dell'essenza e dell'essenzialità, nelle parole, nel pensiero, nel comportamento, togliersi di torno quantomeno quella sovrastruttura artificiosa che da se stessi ci si è costruiti a causa del rifiuto di realtà del mondo che appaiono brutte, cattive, invasive. Togliersi dalla presunzione egoica.

Insomma, ridimensionarsi, diventare più normali, più regolari, tornare all'essenzialità, per ripartire su nuove basi.

Che qui c'è di tutto, chi si crede un dio o una dea e non riesce neppure a reggersi sulle gambe, chi vuole "creare" la sua realtà come se gli fosse possibile sfuggire a se stesso e a leggi di cui nulla conosce, senza fare i conti con nessuno in pratica, chi non si guarda allo specchio quindi non si avvede che magari è bruttino/a e che si deve contentare, che se non è Tarzan o Jane và bene uguale, magari è Cheeta.

Insomma, da qualche parte occorre iniziare e i percorsi mirabolanti e maravigliosi offerti da tanti "maestri-guru-illuminati" sono spesso solo trappole per la mente e utili al commercio.
Lo spirito non viene qui a fare il Dio Creatore degli universi paralleli, che sarebbe solo patologia dissociativa.

Certo l'educazione, la formazione, i modelli sociali che imperversano ovunque sono quanto di peggio possa capitare all'essere umano che ne resta schiavo, succube, genuflesso, credendo si tratti di cose buone o utili o necessarie oppure anche combattendoli ma in modo e maniera sbagliati, generando nevrosi, stress, isteria, ansia, panico, psicosi.

Un processo spesso irreversibile di annichilimento in cui corpo, mente e anima vengono devastati, resi inutilizzabili.

Poi ci sono fenomeni più limitati di ansia, meno gravi.

Ci sono donne che vivono in ansia quando si presentano in pubblico col marito o compagno perché non lo reputano all'altezza o perché non corrisponde ai loro criteri di bellezza, così vale anche per l'uomo. Si sentono a disagio, anche forte, perchè il/la partner che hanno non è quel che vorrebbero.
Questo lo si può notare spesso, se si presta attenzione. Sempre difetti della personalità di tipo patologico si tratta, narcisismo, dismorfofobia e via dicendo.

E' gente da buttare nel fosso, questa, più che da curare, in realtà, una rovina, è meglio condurli a termine come si usava un tempo per i cavalli zoppi, come gesto di pietà.

Chiaramente questo riferito all'ultima considerazione sui motivi di "ansia".

Diplomaticamente esprimendo.

Di norma, e ciò non toglie comunque che esistano anche cause "fisiche", nel disturbo cronico di ansia, se si riesce a staccare davvero il pensiero, anche quello più remoto, più profondo, da ciò che causa così forte disagio, tutti i sintomi scompaiono all'istante, solo per quei momenti chiaramente.

Ciò significa comunque che esistono dei motivi psicologici profondi, si può trattare di una serie di eventi anche formativi a carattere familiare, che portano ad esempio ad attendersi da se stessi cose e condizioni e criteri che si ritiene comunque di non riuscire a soddisfare, può esservi quindi il timore (l'ansia) del giudizio altrui sull'aspetto fisico, ad esempio, questo accade spesso, aspettative quindi elevate, ricerca di gratificazione attraverso l'altrui opinione e giudizio che poi in realtà non compensano nulla di reale, di sano; può esistere il "sentirsi in dovere" di essere sempre all'altezza della situazione, generando ciò stress in termini ansiogeni; può esservi un narcisismo di fondo ecc... .
Comunque varie fragilità che riguardano le proprie capacità, il proprio aspetto fisico, i propri aspetti mentali, caratteriali ecc... .

Quando si riesce davvero a distogliersi da questi meccanismi, per incanto scompaiono i sintomi e tornando allo stato "normale" di ansia, si realizza che in quel momento ci si trovava in assenza di sintomi, sia fisici che psichici.

E' una sorta di malattia autoimmune psichica, mentale, emozionale. La mente che lavora contro il proprio corpo e contro se stessa, in pratica.

In primo luogo è necessario consapevolizzare di essere persone normali, nel senso di comuni, senza offesa, con tutti i pregi e i difetti che tutti hanno, persone come ogni altra, e non prendere come esempi persone che sembrano sempre aver ottenuto di più e di meglio anche immeritatamente, che sembrano più sane, più ricche, più belle.

Per sconfiggere la malattia, insomma, bisogna tornare normali, comuni, banali pure se vogliamo, esseri umani, con problemi, guai, disastri e disgrazie che possono accadere a tutti e che ogni giorno in realtà capitano a molti, con possibilità, potenzialità, cose buone, cose cattive.

Normali, regolari.

Finché non si arriva a questo non si guarisce.

Se come modello ed esempio abbiamo i supereroi dei fumetti Marvel o dei film, i belli e dannati, i Tarzan della giungla dai muscoli scolpiti nell'avorio, le fascinose che tutti gli uomini cadono svenuti in coma, il riccone con la villa e piscina e jet e yacht in 37 città del mondo, la sventolona alta 1.90 con fisico perfetto, gli occhi azzurri o verdemare, insomma roba simile, sarà difficile vivere tranquilli. Tanto per dire.

Poi, chiaro, vi sono motivi di ansia più onesti, più sani, per modo di dire, disoccupazione, debiti, malattia, traumi e lutti, ma quando è presente un disturbo cronico di ansia, non importa l'età, esso affonda le sue radici lontano nel tempo.

Segui, segui, segui oro che se si infila nel fosso voglio vedere!

Il lisozima aiuta, associato alla lattoglobina si ottiene un buon effetto contro batteri e virus.

Secondo Paul Eck il rapporto Sodio/Potassio intracellulare (profilo proteico) è l'indicatore più importante per la valutazione dell'efficienza del sistema immunitario.
Il valore ideale è 2.5:1, una diminuzione sotto il valore di 2.4:1 indica una compromissione in termini di riduzione delle difese immunitarie. Una inversione del rapporto indica processi degenerativi in atto.
In compresenza di un ridotto valore Calcio/Magnesio (profilo glucidico) si rafforza l'ipotesi di una forte diminuzione delle difese.
Secondo Watts il sistema immunitario può essere valutato anche attraverso il rapporto Ferro/Rame, il cui valore ideale è 1.40:1; quando sarà alterato con predominanza del Ferro potrà portare a una riduzione delle difese immunitarie con maggiore sensibilità a infezioni batteriche; viceversa, quando si troverà predominante il Rame si sarà più suscettibili a infezioni virali.

E' roba un poco complessa.

Le risposte allo stress sono sempre individuali, dipendendo ciò anche dalle proprie predisposizioni, diciamo, dalla cultura, dalla educazione ricevuta, dalla propria formazione anche a partire dalla famiglia. C'è chi si ammala per la perdita del lavoro, c'è chi invece si rinforza nella determinazione di trovarne un altro.
Traumi ripetuti e gravi in età infantile possono determinare un terreno fragile, più esposto a tanti guai di salute.

Comunque, si ammalano i forti e i deboli, così come muoiono sia i forti che i deboli, magari in condizioni diverse.

"Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!"

C'è chi muore nella gloria delle armi e chi rantolando nella malattia fatale. Sempre morti restano.

Esistono persone fortissime di mente e deboli di corpo, così come persone molto forti nel fisico e deboli di mente.

Tutti possono ammalarsi, tutti prima o poi moriranno. In che modo non si può dire prima, se non tirando a indovinare.

Scatenarla no, l'ultima è quella in cui si può dire che le risorse per fronteggiare la malattia e per non lasciare che assuma il significato cronico sono praticamente finite, esaurite. Tiroide e surrenali entrano in ipofunzionalità cronica, per quanto subacuta, organi, processi e sistemi deputati alla detossificazione saranno compromessi, anche se non in termini di patologia ma di funzionalità, presenteranno quindi difficoltà notevoli, il sistema immunitario funzionerà in malo modo. L'assimilazione dei nutrienti ed il loro utilizzo ne verranno scompensati. Si sarà maggiormente esposti a problemi di varia natura, basterà cioè poco per risentire di eventi di cui in normali condizioni non ci si accorge neppure. Questo può accadere sia a livello fisico che psichico.
Qui entriamo nel campo della possibilità di degenerazione cronica.

In parole povere povere, succede un casino. Temo di non poterlo spiegare in senso "chimico" utilizzando parole troppo povere.

Dipende da quale fase si prende in considerazione. Si valutano normalmente 3 fasi principali, diciamo, reazione, adattamento, esaurimento, ognuna di queste prevede eventi fisiologici particolari.

Le valutazioni espresse durante il convegno scientifico non rappresentano alcunché di nuovo, si tratta di conoscenze acquisite da anni.

Per il resto:

"Inoltre il cortisolo è un potente antiinfiammatorio, e le surreni non possono secernere ormoni stressorei per anni, e quando sei sotto stress hai bisogno di avere disponiile glucosio quasi sempre, se il corpo non puo' aumentarne il livello eprchè le surreni sono out, il primo che soffree è proprio il sistema immunitario che dipende fortemnte dal glcuosio."

Se le surrenali si fossero trovate in buona efficienza prima dell'evento patologico molto probabilmente non si sarebbe concretizzata la condizione cronica. Il sistema immunitario utilizza certamente non solo glucosio.

".... il corpo instaura lo stato di malattia, e questo stato porta a una notevole insulino resistenza (nessun animale mangia se sta male), ecco perchè resistenza insulinica e infiammazione vanno a braccetto, e il tessuto colpito si riempie di acqua."

Nessun animale potrà restare a lungo senza mangiare o morirà, che stia male o che stia bene. Solitamente, la resistenza insulinica è pre-esistente alla patologia cronica e non è comunque assicurata come presente durante la malattia o durante tutto il suo decorso temporale.


"Le malattie autoimmuni non esistono, esiste solo un organismo che ha reso crionico ciò che era acuto."

Cronico, in questi casi come forma autoimmune, perciò esiste la malattia autoimmune, come esiste la malattia neurologica, quella endocrina ecc..., di norma definizioni utilizzate per identificare i sintomi, le condizioni, gli identificativi, non vedo quindi dove sia il problema ad accettare la definizione, dato che non può dirsi solo in termini generici "malattia cronica".

Noi usiamo non solo il termine di individuo, persona, essere umano, quello lì e quella là, "coso e cosa", ma nome e cognome, per scopo identificativo. Questo serve a richiamare alla mente anche tutti i tratti caratteristici conosciuti.

"La noradrenalina, invece, ha la funzione di neurotrasmettitore del sistema nervoso vegetativo".
Tutto qui, in relazione alle diverse fasi dello stress, riguardo alla noradrenalina? Minchia che convegnone grosso, importante.

Hans Selye distingueva ben di più e anche ben altro da eustress e distress. Dai suoi studi nel tempo è disceso poi il "mineralogramma", che valuta attraverso i rapporti tra minerali anche la fase dello stress in cui si trova l'individuo, in base alla attività neuroendocrina, metabolica ecc... .

Diciamo comunque che, trattandosi di un convegno del 2004, è apprezzabile.

"Cmq... all'ecografia risulta un intestino a detta sua "disastrato", irritatissimo, gassosissimo e "sporco" e in più un liquidino leggerissimo intorno al fegato che secondo la medica non ci dovrebbe essere, anche se non è indice di cosa grave."


Condizione piuttosto comune per chi soffre purtroppo di certi disturbi. Occorre con pazienza riportarla in equilibrio.
Non va sottovalutata la condizione delle mucose delle vie aeree superiori, una loro alterazione cronica consente l'ingresso e lo stabilirsi cronico di batteri e virus.

D'altra parte, le s-IgA sono presenti soprattutto nella mucosa intestinale e respiratoria, un loro deficit lascia scoperta la barriera immunitaria naturale in questi distretti.

Bene Signori e Signore, ora, Namasté a tutti voi.
Sperando di non aver annoiato o tediato, devo andare, riprendono impegni che non possono trascurare, ma ricapiterò, penso, quando non saprei.