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Posts written by Bororo

view post Posted: 12/7/2011, 19:26 cosa dice il mondo adesso su ufo e alieni? - Ufologia
CITAZIONE (Ayni @ 12/7/2011, 10:14) 
beh, fin che parliamo di sogni, secondo me puoi star tranquilla che nessuno ti è venuta a prelevare per fare esperimenti.

Non dirlo a Malanga...
view post Posted: 14/6/2011, 12:40 E(c)coli... - Rimedi e accorgimenti per la salute
Martedi' 7 Giugno 2011
Affiora la prova forense che il superbatterio E.Coli in Europa e' stato ingegnerizzato per provocare decessi
Articolo di Mike Adams, the Health Ranger (NaturalNews)

Anche se la gara per dare la colpa ai vegetali e' attualmente in corso in tutta l'UE, dove un ceppo di E. Coli super resistente sta facendo ammalare pazienti e riempendo gli ospedali in Germania, praticamente nessuno sta parlando di come l'E.coli e' magicamente diventato resistente a otto diverse classi di farmaci antibiotici e poi, improvvisamente, e' apparso nella catena alimentare. Questa particolare variante dell'E.coli e' un membro del ceppo O104, e i ceppi O104 non sono quasi mai (normalmente) resistenti agli antibiotici. Per acquisire tale resistenza, devono essere ripetutamente esposti agli antibiotici al fine di fornire la "pressione di mutazione" che li spinga verso l'immunita' completa al farmaco. Quindi, se siete curiosi di conoscere le origini di tale ceppo, potete in sostanza analizzare in dettaglio il codice genetico dell'E.coli e determinare con sufficiente precisione a quali antibiotici e' stato esposto durante il suo sviluppo. Questo passo e' stato fatto (vedi sotto), e quando si guarda la decodificazione genetica di questo ceppo O104 che ora minaccia i consumatori di prodotti alimentari in tutta l'UE, emerge un quadro affascinante di come e' stato generato. Il codice genetico rivela la storia Quando gli scienziati del Robert Koch Institute in Germania hanno decodificato la struttura genetica del ceppo O104, hanno trovato che e' resistente a tutte le classi e le combinazioni di antibiotici:

penicilline
tetraciclina
acido nalidixico
trimetoprim-sulfamethoxazol
cefalosporine
amoxicillina / acido clavulanico
piperacillina-sulbactam
piperacillina-tazobactam

Inoltre, questo ceppo O104 possiede una capacita' di produrre particolari enzimi che gli conferiscono quella che potrebbe essere chiamata "superpotenza batterica" nota tecnicamente come ESBL: "I Beta-Lattamasi a Spettro Esteso (ESBL) sono enzimi che possono essere prodotti dai batteri e li rendono resistenti alle cefalosporine, ad esempio, cefuroxima, cefotaxime e ceftazidime - che sono gli antibiotici piu' utilizzati in molti ospedali", spiega la Health Protection Agency del Regno Unito.
( www.hpa.org.uk/Topics/Infect...)

Per di piu', questo ceppo O104 possiede due geni - TEM-1 e CTX-M-15 - che "hanno fatto rabbrividire i medici dal 1990", scrive The Guardian (www.guardian.co.uk/commentis...). E perché fanno rabbrividire i medici? Perché sono cosi' mortali che molte persone infette da tali batteri sperimentano l'insufficienza critica di un organo e semplicemente muoiono.

Creare biologicamente un superbatterio mortale
Come, esattamente, nasce un ceppo batterico che e' resistente a piu' di un dozzina di antibiotici in otto classi di farmaci differenti ed e' caratterizzato da due mutazioni genetiche mortali, nonché dalla capacita' di produrre enzimi ESBL? In effetti c'e' un solo modo in cui questo accade (e uno solo) - si deve esporre questo ceppo di E. coli a tutte le otto classi di farmaci antibiotici. Di solito questo non avviene contemporaneamente, naturalmente: prima si espone alla penicillina e si trovano le colonie superstiti che sono resistenti alla penicillina. Poi si prendono le colonie sopravvissute e si espongono alla tetraciclina. Le colonie superstiti sono diventate resistenti sia alla penicillina che alla tetraciclina. Poi si espongono a un sulfamidico e si raccolgono le colonie sopravvissute, e cosi' via. Si tratta di un processo di selezione genetica effettuata in un laboratorio con un risultato desiderato. Si tratta essenzialmente di come alcune armi biologiche sono costruite dall'esercito degli Stati Uniti nella sua struttura di laboratorio a Ft. Detrick, nel Maryland (http://en.wikipedia.org/wiki/Nation...). Anche se il processo reale e' piu' complicato di questo, il risultato e' che la creazione di un ceppo di E. coli resistente a otto classi di antibiotici richiede ripetute, prolungate esporsizioni a tali antibiotici. E' praticamente impossibile immaginare come questo possa accadere del tutto spontaneamente nel mondo naturale. Ad esempio, se questo batterio e' nato nel cibo (come ci e' stato detto), allora da dove ha acquisito tutta questa resistenza agli antibiotici in considerazione del fatto che gli antibiotici non sono utilizzati nelle verdure? Quando si considera la prova genetica che ora e' di fronte a noi, e' difficile immaginare come questo possa accadere "in natura". Mentre la resistenza a un antibiotico singolo e' comune, la creazione di un ceppo di E. coli che e' resistente a otto diverse classi di antibiotici - in combinazione - sfida semplicemente le leggi della permutazione genetica e combinazione in natura. In poche parole, questo ceppo di superbatteri e.coli non avrebbe potuto essere creato in natura. E questo lascia solo una spiegazione per cui in realta' proveniva da: il laboratorio.

Progettato e poi rimesso in liberta'
Le prove ora puntano verso il fatto che questo ceppo mortale di E.coli e' stato progettato e poi rilasciato nella catena alimentare o in qualche modo e' usciito da un laboratorio finendo nelle scorte alimentari inavvertitamente. Se non siete d'accordo con tale conclusione e siete sicuramente benvenuti - allora siete costretti a concludere che questo superbatterio octobiotico (immune a otto classi di antibiotici) si e' sviluppato in modo casuale per suo conto ... e questa conclusione e' molto piu' spaventosa della spiegazione della "bioingegneria", perché significa che superbatteri octobiotici possono semplicemente apparire ovunque e in qualsiasi momento senza motivo. Questa sarebbe una teoria davvero molto esotica. La mia conclusione ha effettivamente piu' senso: questo ceppo di E. coli e' stato quasi certamente costruito e poi immesso in forniture alimentari per un fine specifico. Quale potrebbe essere tale fine? E' ovvio, spero. E' in funzione il solito metodo problema, reazione, soluzione. Prima si causa un problema (un ceppo mortale di Escherichia coli nel rifornimento alimentare). Poi si aspetta la reazione del pubblico (enorme clamore in quanto la popolazione e' terrorizzata dall'E. Coli). In risposta a questo, si mette in atto la soluzione desiderata (il controllo totale della fornitura globale di cibo e la messa fuori legge di germogli crudi, latte crudo e verdure crude).

E' tutto qui', ovviamente. La FDA ha invocato lo stesso fenomeno negli Stati Uniti quando ha fatto pressione per la sua recente "Legge di Modernizzazione per la sicurezza alimentare" che in sostanza, mette fuori legge le piccole aziende organiche familiari a meno che non lecchino le scarpe alle autorita' di regolamentazione della FDA. La FDA e' stata in grado di schiacciare la liberta' agricola in America aggiungendo il timore diffuso che ha seguito la diffusione di focolai di E.coli nella catena alimentare statunitense. Quando le persone hanno paura, ricordate, non e' difficile far loro accettare qualsiasi livello di regolamentazione tirannica. E rendere la gente spaventata dal loro cibo e' una cosa semplice ... pochi comunicati stampa del governo inviati via e-mail ai media mainstream affiliati, e' tutto quello che serve.

Prima il divieto della medicina naturale, quindi l'attacco alle scorte alimentari
Ora, ricordate: tutto questo sta accadendo sulla scia del divieto europeo per piante medicinali e integratori alimentari - un divieto che palesemente mette fuorilegge terapie nutrizionali che aiutano a mantenere le persone sane e libere da malattie. Ora che tutte queste erbe e supplementi sono fuorilegge, il passo successivo e' quello di rendere la gente anche spaventata dagli alimenti freschi. Questo perché gli ortaggi freschi sono medicinali, e fintanto che il pubblico ha il diritto di acquistare ortaggi e legumi freschi, puo sempre prevenire le malattie. Ma se si rende la gente SPAVENTATA dalle verdure fresche - o se si mettono fuorilegge del tutto - allora e' possibile forzare l'intera popolazione ad una dieta di cibi morti e prodotti alimentari trasformati che favoriscono le malattie degenerative e sostengono i profitti delle potenti aziende farmaceutiche. Fa tutto parte dello stesso programma, evidentemente: Rendere le persone malate, negare loro l'accesso ad erbe medicinali e integratori, poi approfittare delle loro sofferenze per mano dei cartelli dei farmaci a livello mondiale. Gli OGM svolgono un ruolo simile in tutto questo, naturalmente: Sono progettati per contaminare le scorte alimentari con un codice genetico che causa infertilita' diffusa tra gli esseri umani. E coloro che sono in qualche modo in grado di riprodursi dopo l'esposizione agli OGM soffrono anche di malattie degenerative che arricchiscono le case farmaceutiche attraverso le "cure". Ricordate quale paese e' stato preso di mira in questo recente allarme e.coli? La Spagna. Perché la Spagna? Ricordiamo che le rivelazioni trapelate da Wikileaks hanno messo in luce che la Spagna ha resistito all'introduzione degli OGM nel suo sistema agricolo, anche se il governo degli Stati Uniti, di nascosto, ha minacciato ritorsioni politiche per la sua resistenza. Questa falsa accusa alla Spagna per i morti da E.coli e' probabilmente una rappresaglia per la mancata volonta' della Spagna di saltare sul carro OGM. ( www.naturalnews.com/030828_G...) Questa e' la vera storia dietro la devastazione economica dei coltivatori di vegetali spagnoli. E 'una delle sottotrame perseguite attraverso questo intrigo del superbug e.coli.

Il cibo come arma di guerra - creato da Big Pharma?
A questo proposito, la spiegazione piu' probabile per cui questo ceppo di E. coli e' stato ingegnerizzato e' che i giganti farmaceutici hanno potuto farlo nei propri laboratori. Chi altro ha accesso a tutti gli antibiotici e alle attrezzature necessarie per gestire le mutazioni mirate di probabili migliaia di colonie di e.coli? Le aziende farmaceutiche sono in una posizione unica per attuare questa trama e trarne profitto. In altre parole, essi hanno i mezzi e il movente per impegnarsi proprio in tali azioni. Oltre alle case farmaceutiche, forse solo le autorita' di regolamentazione delle malattie infettive hanno questo tipo di capacita' di laboratorio. Il CDC, per esempio, probabilmente avrebbe potuto attuare questo, se avesse voluto davvero. La prova che qualcuno ha manipolato biologicamente questo ceppo di Escherichia coli e' scritta proprio nel DNA dei batteri. Queste sono prove giudiziarie, e quello che rivelano non puo' essere negato. Questo ceppo ha subito ripetute e prolungate esposizioni a otto diverse classi di antibiotici, e quindi in qualche modo e' riuscito ad apparire nella catena alimentare. Come si arriva a questo se non attraverso un programma ben pianificato condotto da scienziati canaglia? Non esiste una cosa come la "mutazione spontanea" in un ceppo che e' resistente alle principali otto classi di farmaci antibiotici di marca, venduti oggi da Big Pharma. Tali mutazioni devono essere deliberate. Ancora una volta, se non siete d'accordo con questa valutazione, allora state dicendo che NO, non e' stato fatto volutamente ... e' accaduto accidentalmente! E di nuovo, dico che e' ancora piu' spaventoso! Perché significa che la contaminazione da antibiotici del nostro mondo e' adesso a un tale livello estremo di annientamento che un ceppo di E. coli in natura puo essere saturato con otto diverse classi di antibiotici, fino al punto da trasformarsi naturalmente nel suo stesso superbatterio mortale. Se e' questo che la gente crede, allora e' una teoria quasi piu' spaventosa della spiegazione bioingegneristica!

Una nuova era e' cominciata: armi biologiche nel vostro cibo
Ma in entrambi i casi - non importa cosa credete - la semplice verita' e' che il mondo affronta oggi una nuova era a livello mondiale di ceppi di superbatteri di batteri che non possono essere trattati con farmaci conosciuti. Tutti possono, ovviamente, essere facilmente uccisi con l'argento colloidale, che e' esattamente il motivo per cui la FDA e le autorita' di regolamentazione mondiale della sanita' hanno violentemente attaccato le aziende di argento colloidale in tutti questi anni: essi non possono permettere che il pubblico metta le mani su antibiotici naturali che funzionano veramente, evidentemente. Verrebbe vanificato l'obiettivo di rendere tutti malati, in primo luogo. In effetti, questi ceppi di superbatteri E.coli possono essere abbastanza facilmente trattati con una combinazione di antibiotici naturali a spettro completo ricavati da piante come l'aglio, lo zenzero, la cipolla e le erbe medicinali. Primi tra tutti, i probiotici possono aiutare l'equilibrio della flora del tubo digerente ed "eliminare" il mortale e.coli. Un sistema immunitario sano e un tratto digerente ben funzionante possono combattere un'infezione da superbatterio E.coli, ma questo e' ancora un altro fatto che la comunita' medica non vuole farvi sapere. Essi preferiscono di gran lunga che voi rimaniate una vittima inerme che giace in ospedale, in attesa di morire, senza opzioni a vostra disposizione. Questa e' la "medicina moderna" per voi. E' causa dei problemi che essi pretendono di trattare, e che poi non saranno nemmeno trattati con tutto cio' che essenzialmente funziona. Quasi tutti i decessi attribuibili a questo focolaio di Escherichia coli sono facilmente e prontamente evitabili. Queste sono morti per ignoranza. Ma ancor piu', esse possono anche essere morti causate da una nuova era di armi biologiche su base alimentare, scatenata o da un gruppo di scienziati pazzi o dall'agenda portata avanti da un'istituzione che ha dichiarato guerra contro la popolazione umana.

Fonte: NaturalNews.com 6 Giugno 2011 Traduzione: Dakota Jones



view post Posted: 14/4/2011, 20:08 Sito FBI sui documenti relativi agli UFO - Ufologia
Ad esempio questo documento. Il fatto che gli "alieni" provengano non da lontano in termini di spazio, ma da altre dimensioni/luoghi vibrazionali è per la mia mente molto più plausibile. Stesso dicasi per i creatori dei crop circles.

view post Posted: 14/4/2011, 20:04 Sito FBI sui documenti relativi agli UFO - Ufologia
http://vault.fbi.gov/UFO/UFO
Se trovate qualcosa di interessante, possiamo parlarne in questa discussione :alienff: :ph34r:
view post Posted: 6/4/2011, 20:15 Atlantide in Sicilia - Atlantide
CITAZIONE
Secondo un'altra ipotesi etimologica invece,la parola MALTA andrebbe letta al contrario,come in molte lingue orientali.In questo caso la parola si leggerebbe ATLAM ossia ATLAS,dato che in greco la lettera M si converte facilmente in S.Malta potrebbe quindi trarre il suo nome dal fatto di essere un rimanenza del gran monte Atlante,esistito in passato.Oppure considerando l'ovest in senso estensivo,in quanto posta ad ovest per i Greci.Pare altresì probabile comunque che il toponimo possa derivare dall'ebraico malet,il cui significato è rifugio,ricovero,asilo e che,vista la posizione geografica dell'isola,sembrerebbe un nome appropriato.

Più che guardare alle lingue orientali, più appropriato considerare la derivazione dalla lingua fenicia che si legge ugualmente da destra a sinistra e con i caratteri da cui è derivato il greco. (M)aLTa -> aTla(S), (M)eLKaRt -> eRaKLe(S), aSTaRTe -> TaRTeSo. In caratteri greci/fenici è più chiaro il fatto che i questi ultimi leggessero i primi al contrario.
view post Posted: 6/4/2011, 20:07 Altre Ipotesi - Atlantide
Grazie Ragnouomo! Ottimo contributo.
view post Posted: 10/1/2011, 15:01 Atlantide in Sicilia - Atlantide
L'ubicazione è la costa libica, quindi Africa, ma in realtà si resta nel canale di Sicilia quindi ritengo questa la discussione più idonea.
CITAZIONE
Sulla base di lunghe ed accurate ricerche, esposte nel mio libro "Atlantide. Un mondo scomparso, un'ipotesi per ritrovarlo" (ed. Liutprand, 2001), l'Autore ritiene che l'Atlantide, il mitico regno descritto da Platone nei suoi Dialoghi, sia realmente esistita e si trovasse al centro del Mediterraneo.

Il dibattito su Atlantide inizia, ed è opportuno che rimanga legato, ai testi di Platone. Considerazioni fantastiche ed esoteriche vorrebbero collegare il "continente scomparso" a culture umane antichissime (di decine o addirittura centinaia di migliaia d'anni). È invece importante rivolgerci al periodo immediatamente anteriore alla storia scritta, in cui la memoria sfuma nelle nebbie dell'epica e dei miti dei popoli ellenici, che arrivarono al bacino del Mediterraneo in un'epoca compresa tra il 2000 ed il 1500 a.C. Armati di ferro, s'imposero alle culture del bronzo ed abolirono la società matriarcale, in nome di una nuova centralità maschile, nella famiglia e nella religione. Nelle epopee di dèi e semidèi, di giganti e di titani, è adombrato il processo di formazione delle antiche nazioni, ed in questa palude nebbiosa Platone colloca l'esistenza di Atlantide: in un'epoca i cui protagonisti si chiamavano Poseidone, Athena, Zeus, Atlante, Erakles, Minosse: antichi re, trasformati nel mito in dèi e titani.

SPOILER (click to view)
Pro-memoria sulle datazioni

Si pensa che Solone abbia compiuto il viaggio in Egitto, cui si riferisce Platone, verso il 570 a.C. I fatti raccontati dovrebbero risalire a 10.000 - 9.000 "anni" prima, ma i "novemila anni" di Platone devono corrispondere a un periodo lungo, sì, ma "a misura" della stirpe degli Achei e dei Greci, dopo che essi si insediarono nel bacino del Mediterraneo. Eudosso di Cnido (matematico, geografo ed astronomo greco), e dopo di lui anche Manetone e Diodoro Siculo, spiegano che occorre intendere "mesi" là dove Platone scrisse "anni". Ciò collocherebbe il periodo della grande espansione d'Atlantide, e la sua guerra contro gli antenati degli Ateniesi, tra il 1320 ed il1295 a.C., mentre la tremenda catastrofe che pose fine a quel regno sarebbe avvenuta mille mesi (circa 80 anni) dopo, ossia tra il 1240 ed il 1210 a.C.

La ricostruzione geografica

È naturale che i gruppi umani s'installino nelle zone di bassa pianura. Se oggi il livello medio dei mari dovesse repentinamente innalzarsi di 130-200 m, quasi nessuna traccia rimarrebbe dello sviluppo tecnologico e della civiltà attuali: scomparirebbero fonti d'energia e centrali... rimarrebbero solo tracce nel mito. Se ciò avvenisse nell'arco di decine o centinaia d'anni, consentirebbe le migrazioni sugli altipiani, ma se la prima ondata fosse improvvisa e violenta... sarebbe la fine per il cuore stesso delle società sviluppate. Appare perciò ovvia la possibilità di ritrovare tracce d'insediamenti umani, più o meno antichi, in ogni parte del mondo, su fondali marini, sino a qualche centinaio di metri di profondità.

La mia ricerca si è basata sull'esistenza di due bacini chiusi, l'uno più elevato e l'altro in depressione rispetto al livello generale dell'acqua degli Oceani, ed un terzo bacino (il Mediterraneo occidentale, in comunicazione con gli Oceani tramite il varco di Gibilterra). Una catastrofe tellurica avrebbe causato la scomparsa del bassopiano d'Atlantide, con una nuova conformazione delle coste e dei mari.

Nel Mediterraneo orientale, le quote d'affondamento sono ben superiori a quelle di altri mari. Una gran parte del fondo del Mediterraneo sembra costituita da rupi e vallate, come se non si trattasse di fondo marino, ma piuttosto di terraferma; infatti capita di continuo che i pescatori subacquei scoprano strade ed edifici molto più antichi e situati a maggiori profondità negli abissi marini. Appare significativo - ad esempio - il nome di "Banco Medina" (Medina, in arabo, significa città) dato al fondale che - nelle mie ipotesi - corrisponde alla giacitura dell'antica capitale di Atlantide… Sprofondamenti ancora più notevoli di edifici e di città preistoriche sono stati notati nei pressi di Thera e vicino a Milo.

Ritroviamo l'Atlantide di Platone

Appaiono chiari alcuni punti:

- la narrazione ripresa da Platone si colloca al tempo dei progenitori degli ateniesi e degli abitanti della città egizia di Sais; quindi non 10.000 anni prima, quando gli antenati di tali popoli vivevano in altre regioni;

- le caratteristiche di Atlantide sono quelle d'una società dedita alla navigazione ed all'agricoltura, con strutture sociali articolate e la conoscenza della metallurgia dell'oro, del rame, del bronzo.

Gli antenati dei greci erano presenti nel Mediterraneo orientale in un periodo compreso tra il 3000 ed il 1500-1200 a.C., corrispondente alle prime 20 dinastie di faraoni egizi. Della storia di quel periodo e delle culture mediterranee sembra di sapere tutto, ma in realtà conosciamo abbastanza poco, e la maggior parte della storia è avvolta dal mito: poemi omerici, leggende dei greci delle origini.

Secondo le mie ricerche, prima della catastrofe esisteva una vasta pianura fertile, come quella descritta da Platone, al largo delle attuali coste tunisine, compresa tra la Piccola Sirte, l'attuale Golfo di Gabès e - a nord - la penisola di Capo Bon e l'estremità occidentale della Sicilia. Essa avrebbe costituito "l'estremo occidente" del bacino Mediterraneo in cui navigavano i Pelasgi, i mitici abitatori dell'antico Mediterraneo, e sarebbe stata popolata di elefanti e altre fiere africane, con datteri e banane, come dice Platone, protetta dai venti freddi perché avvolta dai rilievi di Tunisia e Sicilia. In questa zona erano le "colonne d'Erakles" del mito greco, con i miti collegati con l'Aldilà e il regno dei morti, il Giardino delle Esperidi e il regno di Atlante.

Immaginiamo di ritornare indietro nel tempo, 3300 anni fa. L'attuale Mare Mediterraneo doveva essere distinto in due mari, posti a quote diverse e privi di comunicazioni reciproche.

Il Mediterraneo orientale, dalla Piccola Sirte alla costa siro-palestinese, comprendeva lo Ionio, il basso Adriatico e il Mar di Candia (mentre il territorio Egeo, tutto emerso, costituiva una vasta pianura costellata di rilievi montuosi di origine vulcanica). Al posto dello stretto di Messina esisteva un istmo roccioso e il canale di Sicilia era allora una fertile pianura, irrigata da fiumi e protetta da alte montagne, che scendeva dolcemente verso le sponde del mare inferiore.

Le acque di questo mare dovevano trovarsi ad una quota di circa 300 m sotto quella odierna.

Non lontano dall'isola di Malta, due strette imboccature davano accesso ad un grande golfo, profondo oltre mille metri. Intorno a quel golfo, protetto alla sua imboccatura da una vasta isola, era sorta una civiltà fiorente, fondata da una stirpe libica che era forse scesa sino a qui dalle alte montagne del sud.

Chi fosse provenuto da oriente, da Creta o dall'Egitto, avrebbe visto una costa rocciosa, piuttosto ripida, nella quale si aprivano due stretti, ai lati di un'ampia isola.

Dietro Pantelleria, in fondo al golfo, vi era l'altro mare, prossimo a debordare verso il golfo. Il Mediterraneo occidentale era - come oggi - in comunicazione con le acque dell'Oceano, attraverso lo stretto di Gibilterra, e le sue acque avevano un livello simile a quello odierno, grazie all'apporto costante di acque oceaniche. Questa era la vera maledizione pendente sul capo del popolo (Atlanti-Tjehenu) che abitava quelle terre, ma essi forse erano convinti che la situazione di precario equilibrio potesse durare in eterno, così come essi l'avevano sempre vissuta.

Ad ovest del golfo, tra i due mari, si stendeva un'ampia, fertile pianura irrigua, che poteva essere abbondantemente irrigata, grazie alle acque provenienti dall'ampio "mare" interno, le cui acque dovevano essere piuttosto dolci. Quell'estensione di pianura corrisponde, per misure e caratteristiche fisico-climatiche, al territorio descritto da Platone.

Dalla costa, la pianura saliva dolcemente verso ovest, in direzione di una cresta di colline d'origine vulcanica, ricche di giacimenti metalliferi. A circa 450 km dal Mediterraneo, si stendeva un enorme bacino d'acqua: un vero e proprio "terzo mare", ad una quota di circa 650 m superiore a quella del Mediterraneo. Quel mare raccoglieva le acque d'un vasto bacino pluviale, esteso a sud sino ai massicci del Tassili e dell'Ahaggar (il "monte Atlante", secondo Erodoto). Le sue acque irrigavano le terre della vasta pianura. Nel fondo di quel bacino oggi c'è un gran sedimento di sabbia, il Grand Erg orientale (Igharghar), uno dei deserti sabbiosi più estesi al mondo.

Il mondo che abbiamo descritto finì in ventiquattr'ore, tra il 1240 e il 1210 a.C. Una serie di violenti terremoti incrinò seriamente la consistenza degli sbarramenti rocciosi e aprì brecce, che ben presto cedettero di fronte alla pressione delle acque dei due grandi bacini posti alle quote superiori: il mare sahariano e il Mediterraneo occidentale, costantemente rifornito dalle acque dell'Oceano. Le acque si fecero strada con impeto in canaloni larghi decine di chilometri, con ondate di piena veramente immani. Atlantide rimase distrutta per sempre.

Viaggi e contatti tra i continenti

Gli studiosi diffusionisti ipotizzano l'esistenza in epoca antica di viaggiatori e di connessioni transatlantiche e transpacifiche, di contatti marittimi tra i continenti, prima degli sviluppi dell'epopea dei popoli mediterranei, da interpretarsi come un "medioevo barbarico", causato dalla supremazia dei guerrieri armati di ferro sui mercanti civilizzatori, che avevano scoperto come fondere ed usare l'oro, il rame e il bronzo.

Navigatori africani, polinesiani, cinesi, fenici. Chi erano i Fenici? Gli storici li descrivono come i primi grandi navigatori. Secondo Zapp ed Erikson, essi furono piuttosto "gli ultimi" grandi navigatori dell'antichità, insieme ai Celti (la cui flotta oceanica fu distrutta da Giulio Cesare, in un celebre battaglia navale). Si può supporre che i Fenici fossero grandi navigatori che dominavano i mari dell'est, rispetto al Mediterraneo, mentre Atlantide ed i Celti dominavano le rotte occidentali.

Erodoto scrive che i Fenici arrivarono nel Mediterraneo dal Mar Rosso, verso il 1200 a.C. Adottarono una scrittura di tipo alfabetico, modello per le successive lettere usate degli alfabeti europei, ma non è rimasta nessuna cronaca scritta delle loro imprese. La loro civiltà è descritta come sempre protesa sul mare, al commercio ed alla scoperta di terre lontane. Durante l'età del bronzo andavano a reperire il rame e lo stagno dalle zone minerarie, ma i generi di commercio includevano l'oro, le spezie, la porpora da cui - secondo la tradizione - deriva il loro nome che significa "gli uomini rossi". Dopo il 539 a.C., con la conquista delle coste orientali da parte della potenza persiana, il centro mediterraneo della cultura d'impronta fenicia divenne Cartagine. Secondo antichi racconti, i Fenici e poi i Cartaginesi conoscevano una lontana isola di Antilla, colma di ricchezze, e diedero corpo alla leggenda del continente perduto per garantirsi la conoscenza esclusiva delle rotte atlantiche. Nel sec. V a.C. molti Cartaginesi salparono verso la "nuova isola" verdeggiante e la città rischiò di spopolarsi, sì che i governanti dovettero proibire di passare le colonne d'Erakles. Gli studiosi diffusionisti ritengono che Fenici e Cartaginesi conoscessero bene le rotte degli alisei, che più tardi furono sfruttate dalla flotta di Colombo.

Malta, santuario della regalità

L'isola di Malta era l'antica roccaforte di Kalpe, ossia una delle originali colonne d'Erakles (e, ancor prima, sede degli altari di Cronos, di Melkart, di Atlante), e fu sottoposta all'enorme ondata che distrusse il cuore di Atlantide, proveniente dal golfo della Sirte. I blocchi dei monumenti, alti oltre tre metri, appaiono abbattuti da un'enorme ondata, proveniente da occidente, che li ha spinti sino a distanze dell'ordine di 5-10 m dalle loro posizioni originali. La sola spiegazione possibile è che un'immensa ondata d'acqua, diretta da ovest verso est, abbia causato l'incredibile distruzione.

Gli antichi miti dei Greci

Un dotto autore che si firma "Michele di Grecia" riporta tutto ad una serie di conflitti tra Greci e Cretesi. Chi furono gli eroi di quella guerra? Proviamo a ritrovare nel mito e nel racconto di Pausania i nomi dei re che compaiono nel racconto di Platone.

Cecrope (figlio del primo mitico re Ethos), aprì le ostilità - potremmo tradurre noi - col potere d'Atlantide, rappresentato dal culto di Poseidone e dai Titani. In altri miti, lo stesso episodio è presentato come se Athena, figlia naturale di Poseidone, avesse rinnegato il padre per proclamarsi figlia di Zeus. Fu la fine del matriarcato, come ricorda anche Sant'Agostino.

Lo stesso Proclo sospettava che nel conflitto tra Dèi e Titani si adombrassero le guerre sostenute dagli antichi Ateniesi contro il popolo d'Atlantide ed i suoi alleati. Gli Antichi fissavano anche la data più probabile della vittoria degli Dèi contro i Titani, corrispondente al 1505 a.C. Nella tradizione egizia, si narra che "i Giganti attaccarono Zeus ed Osiride, ma furono distrutti". Rileviamo l'assonanza di matrici sillabiche tra i nomi Atlanti-Titani e quello della grande madre Tanith.

La saga normanna dal titolo Oera Linda parla d'un popolo biondo, originario della Frisia, con tradizioni matriarcali, che, dopo un diluvio che distrusse la terra natale (chiamata Atland), migrò verso il Mediterraneo, al comando d'una principessa guerriera (la dea Athena dei greci), e fondò Atene. Secondo Oera Linda, Cecrope fu il figlio d'una donna frisona e d'un sacerdote egizio ed era "metà uomo e metà serpente". Questo mito di migrazione può riflettere l'arrivo di Achei e Dori nell'area del Mediterraneo orientale.

Cecrope fu il primo a nominare Zeus quale dio supremo e ad abolire i sacrifici di sangue, sia umani, sia di animali. Egli proveniva dalla città egiziana di Sais. Sotto il suo regno ebbe luogo la disputa tra Athena e Poseidone per il controllo sulla città di Atene, disputa che può riguardare il predominio dei Cretesi (Atlanti, o comunque loro alleati), devoti al culto eponimo di Poseidone.

Altri re che combatterono contro aggressori esterni (descritti sempre come popoli alleati con i Cretesi e - diremo noi - dello schieramento atlantide) furono i successori di Cecrope: il suo diretto successore Erisicto (Erysichton), e - tre generazioni dopo - Erictonio (Erichtonios, definito come un "usurpatore", figlio di Efesto e della Terra-Gea): forse è l'indicazione di un'altra invasione?

Infine, suo nipote Erecteo. Sono tutti re ed eroi anteriori a Teseo, il quale apparirebbe come pronipote dell'ultimo, Erecteo.

Erictonio istituì le feste panatenee, in onore d'Athena, ma il suo successore, il figlio Pandione, era probabilmente un cretese. Il figlio di Pandione, Lico, è tramandato da Erodoto come il fondatore del regno di Licia. Ritroviamo i Lici tra i Popoli del Mare, che tentarono d'invadere l'Egitto poco prima del 1200 a.C. Apollodoro ricorda che, sotto il regno di Pandione, "Demetra e Dioniso vennero in Attica". La prima era certamente una divinità originaria di Creta.

Anche sotto il regno di Pandione, troviamo menzione di guerre. Uno dei successori, Erecteo, dovette subire l'attacco di un "devoto di Poseidone": Eumolpo, re di Eleusi (città alleata di Creta). Gli Ateniesi dovettero difendersi, con l'aiuto di truppe mercenarie. Secondo Apollodoro la fortuna aiutò gli Ateniesi, ma Poseidone, adirato, distrusse la casa di Erecteo, sull'Acropoli, e l'uccise con tutta la sua famiglia.

In sostanza - conclude Michele di Grecia - in questi miti non si parla esplicitamente d'una guerra tra Atene e Creta, né tra Atene ed Atlantide, ma Poseidone viene scacciato dal culto degli Ateniesi, viene estirpato il matriarcato ed una serie di aspri conflitti (Dèi e Titani) corrisponde con la narrazione della guerra tra Atlantide e l'antica Atene.

La filiazione mitica

Secondo il mito, Atlante e Cronos erano fratelli, figli di Urano. Atlante ricevette in eredità il regno dell'occidente, Cronos quello d'Oriente. Entrambi furono progenitori di stirpi regali. Ricordiamo che nel mito Erakles e Atlante si scambiano per un momento il compito di sorreggere il peso del mondo, mentre Atlante raccoglie per l'eroe semidio i pomi delle Esperidi… scambio di ruoli nella progenitura di stirpi regali? Qualcuno ritiene fosse fratello d'Atlante anche Prometeo, ma sappiamo che spesso i miti s'intrecciano e diventano complicati.

Secondo i Fenici, Cronos cominciò a sospettare del fratello e lo seppellì sottoterra. Secondo i Greci avvenne piuttosto il contrario. Atlante prese il posto di Cronos e condusse i Titani in guerra contro gli Dèi (iniziò quindi - detto in termini più terra-terra - il conflitto tra i regni alleati di Atlantide e gli Ateniesi e gli Egizi del Delta).

Conclusioni

Si può ipotizzare la formazione, nel terzo millennio a.C., d'una potenza marittima nella zona del canale di Sicilia, gestita da un popolo (gli Atlanti di Platone, di Erodoto e di Diodoro Siculo, i Tjehenu delle cronache egizie) proveniente dalla regione dell'Ahaggar, nel cuore dell'attuale Sahara, là ove ancora oggi gli "uomini blu" riconoscono la culla della propria nazione e ricordano l'antenata mitica Tin Hinan (nome che rievoca "Tjehenu").

Una civiltà protesa sui mari: verso ovest alla conquista degli oceani (erano i soli del bacino mediterraneo a poterlo fare, oltre i Celti, poiché la loro terra sbarrava la via ai popoli del Mediterraneo orientale). Ad est, nelle colonie di Creta e di Thera, rimangono le tracce del loro influsso, ma la distruzione del primitivo focolaio di diffusione fa sì che venga qualificato come "cretese" anche tutto ciò che si ritrova in aree occidentali (penisola iberica, isole britanniche ed oltre, sino ad alcuni elementi delle culture pre-maya in Centro America). Diverse dovevano essere le lingue, nel grande impero d'Atlantide, e diversi i tipi di scrittura.

Dopo il 2000 a.C., i popoli antenati dei Greci (indoeuropei armati di ferro, probabilmente imparentati coi vichinghi, come vuole anche il libro Oera Linda) raggiungono il Mediterraneo orientale, portando con sé i loro miti, da cui nascono i poemi omerici, e vivendo direttamente altre vicende che si tramandano oralmente come miti delle origini. La lotta tra i Titani e gli Dèi sarebbe la traduzione mitica della guerra tra i popoli dell'Attica, alleati con gli Egizi del Delta, e gli Atlanti che volevano sottometterli. Non a caso è il periodo di massima espansione apparente della cultura cretese.

L'eruzione dell'isola di Thera (tra il 1480 e il 1440 a.C.) diede un decisivo colpo alla potenza cretese e facilitò la rivincita dei micenei. Il Mediterraneo orientale rimaneva un bacino chiuso, con un pelo d'acqua inferiore di circa 300 m a quello attuale, per cui i porti, le fortificazioni e gran parte delle città commerciali non sono stati trovati: dovevano trovarsi a quella quota, sugli attuali fondali.

Verso il 1200, la catastrofe finale. I "popoli del mare" sciamano alla ricerca di nuove patrie, i Filistei vanno a stabilirsi in Palestina e più a nord arrivano gli "uomini rossi" (Fenici), che sarebbero divenuti celebri come eredi dei segreti della grande navigazione.

Tutta questa storia appare mediterranea, nei miti, nelle catastrofi descritte, nelle guerre sanguinose e nelle lotte tra l'antico culto matriarcale, con le sacre isole di Malta e di Creta, ed i nuovi riti d'un Pantheon retto da figure maschili. Tanto mediterranea, da non richiedere alcuna proiezione "auto-giustificativa" lungo lontane rotte oceaniche.

Atlanti e Fenici ritornano prepotentemente in iscrizioni ritrovate sul Nuovo Continente e nelle isole del Pacifico, che narrano in caratteri e lingua libica le cronache d'antichi viaggi, di navigatori chiamati Rata e Maui ("l'uomo dell'acqua") che divennero i geni tutelari di tanti popoli della Polinesia. Conturbante: gli stessi decifratori si sono arrampicati sugli specchi, per spiegare come mai quei navigatori si potessero esprimere in libico. Nessuno di loro pensava che l'impero d'Atlantide, proteso a navigare fuori del Mediterraneo, fosse stato proprio la culla dei popoli libici e berberi. Come potremmo dunque parlare d'un "falso", quando si trattava d'una scoperta difficile da spiegare proprio per chi se la trovava tra le mani? Sarebbe stato più facile - per loro - creare un falso in caratteri egizi, oppure in greco. Se gli studiosi diffusionisti non l'hanno fatto, non potevano certo aver falsificato il materiale a loro disposizione.

fonte: www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=129
view post Posted: 27/12/2010, 11:22 Atlantide in Sicilia - Atlantide
Fonte: www.cataniacultura.com/165-rovine-sommerse.htm
(PS: le immagini del sub nel link sono di repertorio, infatti si tratta delle rovine sommerse di Yonaguni)
CITAZIONE
1957, 2010: due occasioni in cui sono state individuate misteriose rovine sommerse sui fondali del Canale di Sicilia, tra l'isola di Linosa ed il Golfo della Sirte. Il pensiero istintivamente corre alle cittadine sommerse individuate alcune decine di anni fa al largo delle coste israeliane e risalenti al 6000 a. C. circa. Le ricerche geologiche d'altra parte confermano che vaste aree tra la Tunisia e la Sicilia, oggi in fondo al mare, erano allora all'asciutto e dunque potevano ospitare anche centri abitati. Forse anche il misterioso Lago Tritonide, sede del Regno delle Amazzoni, citato da molti autori antichi e sommerso dal mare, poteva corrispondere ad un lago tunisino ora non più esistente.

SPOILER (click to view)
Nell'estate del 1957 il capitano Raimondo Bucher, esperto subacqueo effettuò insieme al fratello alcune immersioni presso l'Isola di Linosa. Secondo il suo resoconto all'agenzia "Italia" - riportato poi dal "Corriere della Sera" del 1 settembre dello stesso anno â€" i due sommozzatori si imbatterono in una vera e propria muraglia sommersa lunga un centinaio di metri e costituita da massi regolarmente squadrati che strapiombavano fino ad una profondità di 55-60 metri. "L'assoluta assurdità di questa regolare muraglia mi ha un poco meravigliato" â€" dichiarò poi Bucher â€" "e mi sono subito reso conto che quella formazione che mi stava davanti, tanto regolarmente disposta, non poteva essere della medesima natura vulcanica di cui è costituito il restante fondale del luogo".

L'ultimo giorno di immersione il comandante s'imbattè in qualcosa di ancora più curioso: "Una forma grossolanamente umana mi si delineò davanti: ad un'osservazione più attenta potei constatare che si trattava di una specie di idolo di tipo faraonico, molto rozzamente modellato. Tutte queste osservazioni (a parte la presenza di una grande quantità di anfore, le quali però possono essere, e probabilmente sono, i resti di qualche naufragio) mi hanno persuaso â€" ha continuato il capitano Bucher â€" di trovarmi in presenza delle vestigia di una civiltà antichissima".

Il capitano avrebbe anche scattato alcune fotografie subacquee â€" di cui per il momento si è persa traccia - non solo di una ma di ben due statue. Ciò che smorza l'istintivo atteggiamento di scetticismo adottato da chiunque prudentemente si sforzi di mantenere i piedi per terra di fronte a resoconti di questo genere è l'eccezionale personalità del protagonista. Raimondo Bucher, classe 1912, ungherese ma di padre italiano, iniziò come pilota aereonautico nell'aviazione italiana per poi cominciare ad interessarsi poco prima della Seconda Guerra Mondiale anche di attività subacquea. E' proprio in questo campo che fornì un gran numero di importanti contributi come inventore di nuovi dispositivi per le immersioni (un aliante subacqueo nel 1955, nuovi tipi di pinne nel 1957, erogatori "ad offerta" di ossigeno nel 1958, ecc.) e di custodie a tenuta stagna per macchine fotografiche e cinematografiche per le riprese in immersione (Arriflex 35 mm, Rectaflex 35 mm, Rolleifex 6x6, Hasseblad 500 SW).

Nel 1952 esplorò il percorso sotterraneo del fiume Busento, nel 1956 scoprì la città sommersa di Baia nel Golfo di Napoli, mentre la scoperta e l'esplorazione di relitti sommersi sembravano quasi ordinaria amministrazione fino ad anni recenti: ancora nel 1995, alla rispettabile età di 84 anni, Bucher fece riprese video del relitto della famosa nave dei veleni, la Klearkos a 83 metri di profondità! Non è un caso che sia stato il primo a scendere a grande profondità in assenza di bombole e ad inventare la disciplina sportiva delle immersioni in apnea: nel 1950 scese a -30 metri nel Golfo di Napoli alla presenza di una commissione ufficiale, nel 1952 a -39 metri per poi subito dopo arrivare a -44 come risposta alle insinuazioni di irregolarità da parte di Jaques Ives Cousteau. Un personaggio straordinario non solo nel campo dell'attività subacquea, forse appartenente a tempi in cui tali personalità fuori dal comune erano meno rare di quanto non lo siano oggi, e che si è spento a Roma nel 2008.

E' veramente difficile dunque ritenere senza esitazione che Bucher e suo fratello avessero preso un abbaglio nelle acque di Linosa, e men che meno che si fossero inventati tutto per chissà quale scopo. In effetti i fondali di Linosa contengono anche alcune curiose formazioni sommerse dall'aspetto di muraglioni che da pochi metri di profondità precipitano a picco per diverse decine di metri, anche se vengono considerate di origine naturale. Non mancano neppure i resti di anfore greche e romane, frutto dei frequenti naufragi in quei tempi antichi. Tuttavia al momento non sembra vi siano tracce né di misteriose rovine, né tanto meno di statue o idoli faraonici.

Tutta questa storia dopo gli anni cinquanta sembrava essere stata dimenticata, ma proprio in questi ultimi tempi è tornata alla ribalta in seguito ad un'altra curiosa notizia.

Alla fine di gennaio del 2010 le agenzie di stampa hanno infatti battuto il seguente comunicato:

"Mezzi della Marina libica avrebbero scoperto, sui fondali al centro del Mar Mediterraneo, cospicue tracce d'interesse archeologico, tra cui anche i resti di diversi edifici di tipo urbano. Si tratta forse dei reperti dell'antica capitale di Atlantide?

Nei giorni scorsi, l'agenzia ufficiale di stampa della Jamahiriya ha pubblicato un comunicato dal quale, pur tra mille coperture, trapelava la notizia che resti di costruzioni di importanza notevole sarebbero stati individuati, nei mesi scorsi, a quasi 400 metri di profondità, sopra un fondale piuttosto basso. Il ritrovamento è avvenuto in alto mare, in una località che non viene esattamente rivelata, tra il Canale di Sicilia e le acque del Mediterraneo orientale. Frammenti di sculture, diversi oggetti metallici d'uso comune e la testa di Melqart (eroe semi-divino, assimilabile all'Eracle greco, dal quale discendeva la regalità nell'antico regno), sono stati portati a riva e sono ora allo studio presso i competenti uffici archeologici di Stato della Jamahiriya.

La località del ritrovamento è nota ai pescatori con il nomignolo di Deir ash Sheytan (la dimora di Satana) e anche, in lingua maltese, di Kadal Diawul, a causa delle notevoli perdite che il bassofondo ha sempre provocato alle reti ed ai bottini dei pescatori, poiché spesso le reti si strappano, dopo essersi impigliate in misteriosi oggetti sommersi.

La notizia appare di primaria importanza, perché la localizzazione sembra confermare alcuni studi su Atlantide, compiuti negli anni scorsi da un noto studioso italiano".

Lo studioso italiano in questione è Alberto Arecchi che localizza il sito della leggendaria isola platonica appunto nel Canale di Sicilia, mettendola in correlazione anche con le misteriose civiltà del Nord-Africa.

A distanza di quasi un anno le autorità archeologiche libiche non hanno ancora fornito ulteriori notizie in merito a questi ritrovamenti sommersi, che per la verità sulla base di quell'unico comunicato destano non poche perplessità. I frammenti di sculture, gli oggetti metallici di uso comune e la testa di una statua raffigurante il dio fenicio Melqart (che in virtù della sua precisa identificazione si intuisce debba presentarsi ancora in stato di buona conservazione) potrebbero in realtà appartenere ad un'antica nave punica affondata. Ma a destare molti dubbi sarebbero le presunte rovine sommerse ritrovate ad una così grande profondità (400 metri addirittura) e ad una certa distanza dalla costa, si presume nel Golfo della Sirte.In tempi molto antichi, fino al VII â€" VI millennio a. C. il livello del Mar Mediterraneo era molto più basso rispetto ad oggi. Secondo le ricerche di esperti come ad es. Tjeerd van Andel, geologo dell'Università di Cambridge, superfici costiere oggi sommerse erano all'asciutto, molte attuali isole erano unite le une alle altre, ed alcune addirittura non lo erano ancora, poiché unite alla terraferma. Era questo il caso ad esempio delle attuali isole Egadi (al largo di Trapani) fuse in una vasta superficie asciutta del Canale di Sicilia a sua volta unita all'isola siciliana. Dall'altro versante anche le isole maltesi erano inglobate in un vasto promontorio unito alla parte meridionale sempre della Sicilia, mentre le coste tunisine erano molto più vicine al litorale siciliano incorporando anche le attuali Isole Pelagie: Pantelleria, Lampedusa, ed ovviamente anche Linosa. Anche la parte occidentale del Golfo della Sirte era in gran parte asciutto.

E' provato che in quei tempi remoti esisteva già la civiltà nelle regioni mediorientali : le rovine ed i numerosi reperti ad esempio della città anatolica di Catal-Uiuk, o di Gerico in Palestina risalenti anche all'VIII millennio a. C. stanno lì a dimostrarlo. Ed esistevano anche centri urbani costieri poi sommersi dall'innalzamento del mare. Al largo della città israeliana di Haifa ad una trentina di metri di profondità sono state infatti scoperte nel secolo scorso i resti di insediamenti grandi e piuttosto sofisticati risalenti al VII millennio a. C. Atlit-Yam, Neve-Yam, Megadim, ed altre ancora si dimostrano essere state cittadine costiere i cui abitanti erano dediti alla pesca oltre che al commercio di prodotti ittici, ed il cui livello di vita doveva essere tutt'altro che povero: le rovine presentano infatti edifici in muratura, magazzini ancora pieni di scorte, piazze lastricate, pozzi per l'acqua e luoghi di culto megalitici.

In teoria dunque anche nelle aree oggi sommerse, ma a quei tempi ancora all'asciutto, del Mediterraneo centrale ed occidentale, potevano esservi insediamenti di ogni dimensione ed importanza, ancora ovviamente tutti da scoprire. Ma è poco probabile che si trovino ad una profondità superiore a 90 â€" 100 metri, poiché come ci dicono le ricostruzioni geologiche tale è stata la portata dell'innalzamento dei mari in tutto il mondo in seguito allo scioglimento dei ghiacci alla fine dell'ultima era glaciale (e non è certo una misura di poco conto). In particolare le due sponde opposte del Canale di Sicilia â€" che doveva apparire più simile ad uno stretto, largo non più di 50 â€" 100 chilometri â€" certamente presentavano una geografia costiera ricca di golfi e approdi, favorevoli al sorgere di insediamenti urbani dediti alla pesca ed agli scambi, sia con le altre cittadine, sia con i gruppi di cacciatori/allevatori/coltivatori dell'entroterra. In conseguenza dello scioglimento dei ghiacci e della mutata situazione climatica, in quel remoto periodo anche le precipitazioni risultavano molto più abbondanti dovunque anche negli attuali territori desertici del Sahara. A sud di Tunisi si trovava un lago chiamato Ouargia dai geologi, e veniva alimentato da un fiume che dagli altopiani del Tassili â€" oggi assolutamente secchi e aridi â€" scorreva verso nord lungo un territorio allora molto più umido e fertile. In mezzo alle attuali sabbie ardenti dell'Algeria meridionale e del Mali settentrionale si stendevano grandi laghi azzurri chiamati dai geologi Taouat, Taoudenni, Azouak, ecc. Queste vaste zone umide, e le praterie che sostituivano l'attuale sabbia arida, richiamavano una gran quantità di specie animali cacciate dai numerosi gruppi umani presenti in tutto il Sahara, come testimoniato dai graffiti e dalle pitture rupestri che ci hanno lasciato in molte parti del grande deserto, come ad esempio proprio negli altopiani del Tassili.

Il fiume che nasceva da questi altopiani in pieno Sahara sfociava come si è detto in un grande lago nell'attuale Tunisia, l'Ouargia appunto. Questo poteva in realtà essere il misterioso Tritonide â€" lago o "palude" - di cui parlano molti scrittori antichi, da Apollonio di Rodi nelle "Argonautiche" a Scilace di Carianda, Erodoto e Diodoro Siculo. Quest'ultimo riporta sorprendenti notizie ricavate a sua volta da un testo perduto del II sec. a. C. di un certo Dioniso Scitobrachione di Alessandria, il quale affermava che il lago in questione era il regno delle Amazzoni della Libia (nel senso di Nord-Africa) molto più antiche e ben distinte (Diodoro ci tiene a sottolinearlo) dalle più famose Amazzoni incontrate dagli Argonati nel Ponto, l'attuale Turchia settentrionale. Il regno nordafricano delle Amazzoni era "un paese ad Occidente agli estremi confini della Terra, governato da donne che avevano uno stile di vita dissimile dal nostro. Infatti era costume di queste donne coltivare con impegno l'esercizio della guerra per conservarsi vergini. Poi passati gli anni dedicati all'attività militare, si univano agli uomini per procreare. Soltanto loro però governavano, comandavano ed esercitavano i pubblici uffici. Gli uomini, come le donne sposate da noi, conducevano una vita casalinga, eseguendo gli ordini delle loro spose e non curandosi né dell'attività militare né del governo del regno. Non appena i bambini nascevano le donne li consegnavano agli uomini affinchè li nutrissero con latte ed altri cibi adatti all'infanzia. Alle bambine bruciavano le mammelle affinchè non crescessero, convinte che fossero di impedimento nei combattimenti. Per questo venivano chiamate "Amazzoni", ovvero senza mammelle. Vivevano su di un'isola la quale per il fatto di trovarsi ad occidente era chiamata Esperia, ed era situata nella palude Tritonide, vicino all'Oceano [il Mar Mediterraneo?] che prende il nome dal fiume Tritone che in esso affluisce. Si dice che questa palude fosse ai confini dell'Etiopia [il Magreb?] vicino ad un monte, presso l'Oceano, chiamato dai Greci Atlante, che sorpassava in altezza tutti gli altri. L'isola appena citata era ben grande, e piena di alberi da frutto di vario genere, da cui la gente del paese si procurava cibo..." (Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, Libro III). Diodoro continua narrando di come le donne guerriere riuscirono a sottomettere le località vicine tranne una città sacra di nome Mene, vicina ad un grande vulcano attivo che forniva anche Ossidiana ed altri minerali. Poi dopo avere sconfitto anche i Libi e i nomadi dell'interno, fondarono anche una grande città di nome Cherroneso sempre nella loro isola all'interno del Lago Tritonide. Sempre secondo lo storico di Agira tuttavia, isola e città scomparvero successivamente insieme a tutto il lago sommersi dalle acque del Mediterraneo allorchè il mare irruppe nel bacino di acqua dolce in seguito ad un forte terremoto. Proprio sul racconto dello storico siciliano, tra l'altro, si basa la ricostruzione del prof. Alberto Arecchi.

Diodoro Siculo si rendeva perfettamente conto che una storia come questa poteva sembrare fantasiosa già ai lettori dei suoi tempi, ma â€" a parte donne guerriere e città sommerse â€" i più recenti studi geologici nel Canale di Sicilia sembrano dargli ragione, come abbiamo visto. Nonostante vi sia chi identifichi il regno delle Amazzoni con le Isole Canarie, se è vero che il Lago Tritonide corrispondeva con l'antico lago tunisino di Ouargia e si trovava nella parte un tempo emersa del Golfo della Sirte, sia terremoti che innalzamento del Mediterraneo provocarono dopo il 6000 a. C. anche il suo inabissamento, lasciando in superficie solo i picchi più alti come le attuali Isole Pelagie, ovvero Lampedusa, Linosa e Pantelleria, quest'ultima all'epoca un vulcano attivo che forniva anche Ossidiana lavorata ed esportata nei millenni successivi in tutto il Mediterraneo Occidentale.Comunque sia, dalla parte opposta dell'attuale Tunisia, analoghe testimonianze di arte rupestre rinvenute nelle grotte siciliane dimostrano una similare attività di gruppi umani preistorici dell'entroterra dediti alla caccia e alla raccolta/coltivazione di piante commestibili. Nella Grotta dell'Uzzo nella Riserva naturale dello Zingaro (fra Palermo e Trapani) ed in altre vicine, oltre ad interessanti graffiti sono state rinvenute chiare prove dell'arrivo delle nuove tecniche agricole da sud, ovvero dalla prospicente costa africana, anziché da oriente. Sulle pareti della Grotta del Genovese nell'Isola di Levanzo (Egadi), sono state rinvenute oltre a tre sagome umane impegnate in una danza, anche l'immagine pittorica di un tonno, segno che la pesca veniva praticata nella zona, anche se probabilmente non da chi frequentava abitualmente quelle grotte. Non è escluso infatti che lungo le antiche linee costiere della Sicilia vi fossero numerosi insediamenti, che oggi si trovano in fondo al mare. Quest'ultimo poi finì per invadere inesorabilmente i campi e le eventuali città spinto dallo scioglimento dei ghiacci polari, anche se certamente non solo per questo motivo, come possono dimostrare le rovine sommerse di un'altra città a noi molto più vicina nel tempo.

Un paio di mesi prima dell'annuncio da parte delle autorità libiche del ritrovamento delle rovine sommerse a grandi profondità, la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana all'inizio del dicembre 2009 dava notizia della scoperta di un'antica città romana tardo-imperiale sommersa nei bassi fondali della Cirenaica, nel Golfo di Bomba. Un gruppo di archeologi italiani diretti da Sebastiano Tusa, mentre erano impegnati già da qualche anno in un progetto di ricognizione archeologica lungo le coste libiche - ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) â€" si trovarono improvvisamente di fronte a resti di case, strade, tombe, sommersi ad una profondità di appena tre metri sotto la superficie marina. L'insediamento rimase vittima di un fenomeno geologico noto come bradisimo negativo, caratterizzato da un lento abbassamento della superficie costiera (proprio come ad esempio nel caso di Venezia). Ma segni di impatti violenti in alcuni muri di mattoni che risultano addirittura spostati fanno sospettare che la città prima di essere vinta dalle maree sempre più alte, venne devastata anche dallo tsunami che si abbattè in tutto il Mediterraneo centrale e orientale nel 365 d. C., recando danni anche ad esempio a diversi porti siciliani come Eraclea Minoa nei pressi dell'attuale Sciacca. Responsabile di quella catastrofe fu probabilmente un non meglio identificato terremoto sottomarino, ma qualche geologo avanza anche l'ipotesi di una violenta eruzione subacquea dell'Empedocle, il grande vulcano sommerso scoperto appena da pochi anni nelle profondità del Canale di Sicilia.

Innalzamento dei mari, bradisismi, terremoti, tsunami, contribuirono certamente a rendere estremamente difficile e precaria la vita di quelle antichissime città marittime probabilmente esistenti tra il 9000 ed 6000 a. C. nelle superfici oggi sommerse tra Sicilia e Africa. Senza contare che non passarono certamente indenni di fronte alla tremenda prova costituita dalla "catastrofe delle catastrofi": l'imponente e distruttivo megatsunami scatenato in tutto il Mediterraneo Centrale e Orientale dal crollo nel Mar Jonio del fianco est dell'Etna, proprio intorno al 6000 a. C. Le gigantesche ondate alte anche, secondo i calcoli dei ricercatori, più di 40 metri, si abbatterono anche lungo le coste africane del Golfo della Sirte e di riflesso â€" secondo quanto stabilito dalle simulazioni al computer â€" rimbalzarono verso le restanti coste siciliane e tunisine del Canale di Sicilia. Non è troppo fantasioso immaginare che quelle ipotetiche città subissero gravissimi lutti e danni soprattutto alla loro attività economica e commerciale, cadendo in rovina anche prima che l'inesorabile innalzamento del mare li ricoprisse.

In conclusione, c'è più di un motivo dunque per ritenere che il Capitano Bucher più di cinquant'anni fa abbia realmente scoperto una di queste antichissime città sommerse nei fondali di Linosa. E che analogamente anche i sommozzatori libici nel gennaio del 2010 ne abbiano localizzato un'altra nel Golfo della Sirte. Molto probabilmente tuttavia, non saranno le uniche presenti in fondo al Canale di Sicilia.
view post Posted: 5/11/2010, 19:43 info su castaneda - Spiritualità, Ascensione, Bambini Indaco, ecc.
Dalle risposte che sono state date, posso affermare che qui nessuno conosce Castaneda, né ne ha letto più di qualche pagina. Molti lo hanno anticipato, e ve ne va dato atto, amici, ma questo è al più un aggravante. Oh, prendete le mie parole col sorriso! Cerco solo di non essere pallosamente accademico nell'esprimere il mio parere. :)

La cosa ridicola sono i preconcetti che taluni hanno sul Nagual Carlos. Sai come quando uno parla male di qualcosa o qualcuno per nascondere la propria paura? Ma andiamo oltre.

Alla prima domanda di martin2 sul vedere il "sitio" e il "nemico" posso rispondere che... permetti una domanda!? Ma davvero hai cercato il posto buono per tutta la notte, provandoli tutti? Perché questo dice di fare il Nagual Juan al suo protetto. Se lo hai fatto, rifallo. Questo che ti ho detto, non di vedere dei colori. Se sai dei colori è perché hai voltato pagina ancor prima di aver provato, e con buona pace ti sei giocato grosse probabilità di riuscita.

Ayni, le tue due ipotesi sono poche. Se ti vengono in mente solo quelle, lascia perdere questo argomento. "spiriti disincarnati?" La vedi tutta la retrocultura che ti porti appresso? Gli "esseri inorganici" non sono sono affatto spiriti nè sono mai stati incarnati. Tuttavia è vero che il primo incontro con l'alleato è una lotta fisica, reale, che ti scaraventa in un luogo lontano, e da li in poi inizia il tuo cammino senza fine verso casa (che sia Itzlan o Milano)

Se non capisci una cosa del genere, semplicemente non l'hai provata. Ti consiglio cmq di non ascoltare i racconti dei santi dell'India che quelli sì esagerano...
CITAZIONE
Nel libro don juan da insegnamenti sbagliati di proposito e questo lo spiega nei libri successivi con il fatto che in quel momento castaneda non era pronto, ma a mio avviso c'è dell'altro.

Non da insegnamenti "sbagliati", sarebbe un pazzo! Dice certe cose senza alcun valore in sè o addirittura false, ma utili al fine di far arrivare l'insegnamento al suo protetto. L'insegnamento non è mai nelle parole. Non esiste nessun manuale che può dare il Sapere.
E' vero inoltre che dice che lo stesso insegnamento ha più livelli di comprensione, e c'è sicuramente dell'altro che evidentemente non hai letto. Buon per te.

Beorn, Ayni. Ho avuto modo di dirvi di fare attenzione alle opere di "Castaneda" e quelle di "Laugan", ma pare che non ci abbiate dato peso. Allora lo dico qui di nuovo. Ci sono libri con un copyright e altri con un altro. I primi 8 sono quelli a copyright Castaneda. Gli altri sono una palese - a mio avviso volutamente palese. operazione commerciale. Talmente sfacciata da riproporre episodi dei primi libri in situazioni diverse, dare diversi figli al Nagual Juan. Tensegrità è uno di questi ultimi libri. Se non lo capisci, vuol dire che non hai mai seguito gli insegnamenti del Nagual, e allora continua pure a leggere e spendere.
Il fatto che secondo me intimorisce molti, è che gli insegnamenti in questione non sono "buoni", non ci sono "santi", non c'è "Dio". Non diventi migliore agli occhi dell'umanità, anzi, il Nagual Juan dice esplicitamente che gli uomini ti odieranno. Per questo insegna "la follia controllata".
CITAZIONE
Ora che tu ed io possiamo seguire la via destra o sinistra sono problemi nostri perchè ne siamo consapevoli, ma che un ragazzo che si legge castaneda venga attratto da questa via senza sapere che comporti mi pare proprio un seguire la strada sbagliata,

Tu sei un pazzo. Nessun ragazzo può sopportare la via proposta per più di qualche mese. E' troppo difficile. martin2 è un esempio, non me ne voglia. Ma ho risposto qui per aiutarlo a capire di lasciar perdere prima che sprechi altro tempo. E anche perché oggi avevo voglia di parlare.

Chi sceglie di seguire questa via di sua iniziativa, è un pazzo, una testa vuota. Parole esplicite del Nagual Juan. E se trovate questo passaggio troverete anche quel "c'è dell'altro" che vi manca.
CITAZIONE
Ecco. Queste cose per esempio mi sembrano arrampicate sugli specchi truffaldine. Un vero maestro, uno che ti vuole aiutare non ti da un aiuto sbagliato perchè non sei pronto.
Non te lo dà. stop.

Cioè Ayni, tu ti sei fatto (mi sa che già l'avevi ;) ) una opinione basata su una inesattezza letta su un forum da uno che t'ha pur detto che non ne sa molto. "Ma queste devono poi essere libere al 1000 per cento." lo hai detto tu. Eppure io non vedo che catene.

La libertà fa paura.
view post Posted: 23/4/2010, 16:12 Free Energy da magneti permanenti - Invenzioni, tecnologie, ipotesi
CITAZIONE
Decisamente c’è gran fermento nel settore della cosiddetta “Free Energy”, soprattutto quella basata sulla tecnologia dei magneti permanenti. Ultimamente si sono fatti avanti molti inventori e addirittura compagnie (come l’irlandese Steorn) con eclatanti dimostrazioni pubbliche e televisive, ma ritengo che quella proposta da Muammer Yildiz, un inventore turco che da tempo si cimenta nella ricerca (in particolare sui lavori e le scoperte di Nikola Tesla) e che ha costruito negli ultimi nove anni ben 34 prototipi funzionanti, segnerà un punto assai importante a favore di questo tipo di tecnologia.

...
il video e il resto dell'articolo:
http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti...--di-Tom-Bosco/
view post Posted: 21/3/2010, 12:40 Stranezze - Varie
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CITAZIONE
DONNA-CAPRA ? Una donna a cui sta crescendo un corno in testa.

Una donna anziana cinese ha sbalordito la sua famiglia e i compaesani a causa di un'escrescenza che le cresce nella fronte: un corno che assomiglia a quello di una capra. Nonna Zhang Ruifang, 101 anni, del villaggio di Linlou, provincia di Henan, ha iniziato a sviluppare la protrusione misteriosa lo scorso anno. Da allora è cresciuta in lunghezza e ora sembra emergerne una anche dall'altra parte della fronte. La condizione ha lasciato la sua famiglia perplessa e preoccupata. Il più giovane dei suoi sei figli, Zhang Guozheng, 60 anni, ha detto che quando un pezzo di pelle ruvida ha cominciato a formarsi sulla sua fronte l'anno scorso nessuno ha prestato troppa attenzione ad esso. Ma col passare del tempo un corno è nato dalla testa ed ora è lungo 6 centimetri, ha aggiunto Zhang. Ora qualcosa si sta diffondendo anche sul lato destro della fronte. E' molto probabile che sia un altro corno. I corni cutanei negli esseri umani non sono effettivamente sconosciuti: sono costituiti da cheratina compatta, che è la stessa proteina che abbiamo nei nostri capelli e nelle unghie. Di solito si sviluppano in adulti anziani che hanno una storia di esposizione al sole significativa ma è estremamente raro vedere sporgenze di queste dimensioni. Le crescite sono più comuni nelle persone anziane, di età compresa tra i 60 e la metà dei '70 anni. A volte possono essere cancerogene, ma più della metà dei casi sono benigni.

Fonte: dailymail.co.uk
del 9 Marzo 2010

view post Posted: 16/3/2010, 18:43 modifica webcam - Elettronica
ti conviene comprarti una micro spy-camera con un 15-20 euro che esce già in A/V
view post Posted: 15/3/2010, 14:44 Ufo in dipinti preistorici in India - Terra e pianeti, Esobiologia, Archeologia
CITAZIONE
Un gruppo di antropologi, che lavorano con le tribù di montagna in una zona remota dell'India, hanno fatto una scoperta sorprendente: Intricate pitture rupestri preistoriche raffiguranti alieni e imbarcazioni volanti di tipo UFO.

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Le immagini sono state trovate nel distretto Hoshangabad dello stato del Madhya Pradesh a soli 70 km dal centro comunale del Raisen. Le grotte sono nascoste all'interno di una fitta giungla.

Una chiara immagine di quello che potrebbe essere un alieno o ET in una tuta spaziale può essere vista in un dipinto della grotta insieme ad un classico UFO a forma di disco volante che pare sia una cosa che splende raggiante e sembra inviare raggi in alto o in basso. Un campo di forza o qualcosa di questo tipo si vede nella parte posteriore dell'UFO.

Inoltre è visibile un altro oggetto che potrebbe raffigurare un buco nero, che spiega come gli stranieri fossero in grado di raggiungere la Terra. Questa immagine può portare gli appassionati di UFO a concludere che le immagini potrebbero essere state elaborate con la partecipazione degli stranieri stessi.

Un archeologo locale, Wassim Khan, ha personalmente visto le immagini. Egli sostiene che gli oggetti e le creature raffigurati in esse sono del tutto anomali e diversi rispetto ad altri esempi, già scoperti, di arte rupestre preistorica raffiguranti la vita antica nella zona. Perciò egli ritiene che essi potrebbero suggerire che esseri provenienti da altri pianeti abbiano potuto interagire con gli esseri umani fin dalla preistoria: Si tratta di un sostegno di peso per la 'teoria degli antichi astronauti', che postula che la civiltà umana sia nata grazie alla benevola assistenza di stranieri, viaggiatori dello spazio.

fonte: http://www.archaeologydaily.com/news/20100...e-in-India.html
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